25-08-2023, 12:41 PM
The intel you've got is never the intel you want.
Osyraa Retik Oroniana
Era stata finalmente assegnata all'Enterprise e, con suo immenso piacere, la sua prima missione a bordo sembrava essere sul punto di rivelarsi molto più interessante di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Non aveva mai apprezzato le missione scientifiche e gran parte dei suoi timori alla notizia di essere stata trasferita su quella nave erano derivanti proprio dalla possibilità di rimanere nell'orbita di un pianeta per interminabili giorni nell'attesa che gli scienziati finessero i loro noiosissimi ragionamenti sulle caratteristiche tipiche delle muffe e dei microbi della superficie.
Una serie di rischi che, almeno per il momento, sembravano essere stati allontanati, almeno in base alle informazioni che erano filtrate progressivamente all'equipaggio dopo il ritorno della squadra di sbarco.
Le voci sui romulani e sullo strano motore che era stato recuperato non avevano fatto altro che destare la sua attenzione e farle drizzare le orecchie tuttavia si era astenuta dal dare troppo seguito alla questione, almeno durante le prime ore, essendo ben consapevole di quanto quelle frasi e quel costante detto non detto rappresentassero poco più che delle semplici voci di corridoio.
Dopo aver lasciato la sala riunioni della sezione sicurezza si mosse per le viscere della nave a passo svelto, camminando sensa rivolgere la parola a nessuno in particolare, limitandosi a muovere la testa in cenno di saluto quando, di tanto in tanto, incrociava uno dei pochi volti conosciuti durante la sua brevissima permanenza a bordo. In più di un occasione, mentre camminava, non aveva potuto fare a meno di gettare un occhio verso i finestroni della nave, verso la Nebulosa nella quale la nave si era infilata in modo da sfuggire ai sensori di... di qualsiasi cosa ci fosse nel sistema.
Era vagamente seccata dal fatto che nessuno si fosse degnato di avvertirla dell'evolversi della situazione. Era stata avvertita di quanto il personale della Flotta Stellare fosse abituato ad agire senza tenere in debita considerazione la necessità di informare l'intelligence sugli sviluppi delle loro missioni ma 'toccare con mano' questa spiacevole abitudine era ancora più fastidioso di quanto potesse immaginare.
Per prima cosa le buone maniere, dopo aver salutato il Capitano mettendosì sull'attenti si presentò Tenente Retik, intelligence. Sono stata assegnata a questa unita poco prima che arrivassimo sul pianeta esaurito il dovere rimase in silenzio, ascoltando le parole del Capitano.
Tornò a parlare solo quando l'uomo cominciò a chiedere volontari per la missione se necessario, sono pronta a scendere. Tuttavia ritengo che sarebbe nostro vai a capire se parli della Federazione, della Flotta, del loro come nave oppure dell'intelligence interesse recuperare, se possibile, i dati sulle loro ricerche prima di distruggere il complesso per evitare che continuino a sviluppare questa tecnologia abbassò nuovamente gli occhi sulla mappa che stava mostrando il capitano e sulla quale erano stati individuati anche dei siti di attacco secondari. In particolare, quello che le interessava, era studiare la morfologia del posto e capire di più su quello che si sarebbero trovati ad affrontare una volta sbarcati.
Una serie di rischi che, almeno per il momento, sembravano essere stati allontanati, almeno in base alle informazioni che erano filtrate progressivamente all'equipaggio dopo il ritorno della squadra di sbarco.
Le voci sui romulani e sullo strano motore che era stato recuperato non avevano fatto altro che destare la sua attenzione e farle drizzare le orecchie tuttavia si era astenuta dal dare troppo seguito alla questione, almeno durante le prime ore, essendo ben consapevole di quanto quelle frasi e quel costante detto non detto rappresentassero poco più che delle semplici voci di corridoio.
Dopo aver lasciato la sala riunioni della sezione sicurezza si mosse per le viscere della nave a passo svelto, camminando sensa rivolgere la parola a nessuno in particolare, limitandosi a muovere la testa in cenno di saluto quando, di tanto in tanto, incrociava uno dei pochi volti conosciuti durante la sua brevissima permanenza a bordo. In più di un occasione, mentre camminava, non aveva potuto fare a meno di gettare un occhio verso i finestroni della nave, verso la Nebulosa nella quale la nave si era infilata in modo da sfuggire ai sensori di... di qualsiasi cosa ci fosse nel sistema.
Era vagamente seccata dal fatto che nessuno si fosse degnato di avvertirla dell'evolversi della situazione. Era stata avvertita di quanto il personale della Flotta Stellare fosse abituato ad agire senza tenere in debita considerazione la necessità di informare l'intelligence sugli sviluppi delle loro missioni ma 'toccare con mano' questa spiacevole abitudine era ancora più fastidioso di quanto potesse immaginare.
Per prima cosa le buone maniere, dopo aver salutato il Capitano mettendosì sull'attenti si presentò Tenente Retik, intelligence. Sono stata assegnata a questa unita poco prima che arrivassimo sul pianeta esaurito il dovere rimase in silenzio, ascoltando le parole del Capitano.
Tornò a parlare solo quando l'uomo cominciò a chiedere volontari per la missione se necessario, sono pronta a scendere. Tuttavia ritengo che sarebbe nostro vai a capire se parli della Federazione, della Flotta, del loro come nave oppure dell'intelligence interesse recuperare, se possibile, i dati sulle loro ricerche prima di distruggere il complesso per evitare che continuino a sviluppare questa tecnologia abbassò nuovamente gli occhi sulla mappa che stava mostrando il capitano e sulla quale erano stati individuati anche dei siti di attacco secondari. In particolare, quello che le interessava, era studiare la morfologia del posto e capire di più su quello che si sarebbero trovati ad affrontare una volta sbarcati.