26-08-2023, 02:11 PM
Rekon
Tellarite
Rekon sbuffò, osservando la propria uniforme sgualcita e rovinata, prima di cacciare un ringhiò e metterla nel sistema di riciclo.
Non sapeva ovviamente quanto tempo sarebbe rimasto bloccato in quel passato di una linea temporale alternativa - perché ormai era certo fosse una linea temporale alternativa, dopo le conversazioni avute con Kirk ed i suoi ufficiali superiori sull'arrivo dal futuro di una nave Romulana e dell'Ambasciatore Spock - e non aveva senso ancorarsi alla divisa del suo tempo che, tra le altre cose, lo individuava come diverso.
Per questo motivo prese la divisa rossa e nera che il sintetizzatore di materia aveva generato sulla base delle sue specifiche fisiche e la indossò. In questo modo era anche più facile mimetizzarsi con il resto dell'equipaggio, non generando troppe domande.
Anche se, forse, per quello era tardi. Dopo essersi fatto visitare e curare in infermeria, infatti, il Tellarite brontolone era andato con Scott all'hangar ed insieme avevano smontato pezzo per pezzo la navetta Romulana, al fine di studiarne il reattore sperimentale.
Quel lavoro fianco a fianco lo aveva spinto ad apprezzare enormemente le competenze dell'ingegnere scozzese, ma metà della sezione ingegneria aveva avuto modo di conoscerlo e capire che sapeva davvero tante cose su quella che sarebbe dovuta essere una tecnologia sperimentale di un impero nemico.
Con un ringhiò di frustrazione tirò la parte superiore dell'uniforme per farla scorrere meglio sulla pelliccia striata di grigio e, nel farlo, osservò per un momento i gradi di Tenente-Comandante sui polsini (Kirk aveva deciso di autorizzargli il grado che aveva dichiarato di avere nel suo tempo, registrandolo come ufficiale in visita), dopodiché si infilò la spilla comunicatore in tasca e si avviò alla riunione degli Ufficiali Superiori.
Ovviamente conosceva tutti loro dai profili dei libri di storia - beh, forse non proprio tutti... la verdina che aveva appena parlato non gli diceva nulla, quindi forse non era parte integrante dell'equipaggio che poi sarebbe passato alla storia per le mille avventure vissute in quella che - nella sua epoca - veniva considerata la fase più eccitante dell'esplorazione spaziale.
Ad ogni modo le loro risposte alla situazione erano piuttosto prevedibili...erano giustamente preoccupati, ma anche curiosi: il fatto che volessero capire di più della tecnologia che i Romulani cercavano di replicare però non era una buona cosa.
Fu Scott - il Capo Ingegnere - a parlare subito dopo, spiegando quanto avevano scoperto lavorando sulla navetta "Abbiamo analizzato la navetta e, dalla...scarsa efficienza, diciamo, di alcune componenti appare evidente si tratti di prototipi. Secondo noi si tratta della stessa fonte di alimentazione della Narada. I Romulani stanno probabilmente cercando di replicarla, ma sembrano avere notevoli difficoltà a costruire sistemi di contenimento adeguati..."
"Questo è un eufemismo..." borbottò Rekon, scegliendo quel momento per parlare ed impiegando il suo solito tono cortese. Le dita tozze digitarono sul computer installato nel tavolo da riunioni, richiamando un diagramma del sistema "quel catenaccio che avete nell'Hangar è un miracolo non sia imploso quando lo abbiamo schiantato a terra. I nove decimi dell'energia che produce il suo motore è usata per il campo di contenimento della singolarità artificiale che lo alimenta. Ma qui..."
Ed indicò quella c'è pareva essere il centro dell'anomalia spaziale che aveva inizialmente attirato l'attenzione dell'Enterprise. In realtà si trattava di due punti distinti, a circa sei milioni di chilometri l'uno dall'altro, che insieme generavano notevoli distorsioni gravimetriche "e qui...Beh...qui non sono stati altrettanto fortunati..."
"È parere del Signor Rekon Che il nucleo delle distorsioni rilevate sia quanto resta di due Falchi da Guerra Romulani che testavano questo tipo di motore..." spiegò Scott, indicando una serie di schematiche di onda che - probabilmente - solo Spokck avrebbe potuto comprendere "Uno dei due deve aver tentato di entrare in Curvatura, ma il suo contenimento ha ceduto quando la nave era già parzialmente nel subspazio. Quindi la Materia Rossa ha generato un micro buco nero lì, sconvolgendo tutte l'area..."
"Già...e probabilmente la seconda nave è esplosa a seguito del contraccolpo nello spazio normale. Siete stati fortunati a non trovarvi qui quando è successo..." spiegò il Tellarite, con sguardo serio. Tamburellò sul tavolo un paio di volte, pensieroso.
Quello non era il suo Universo, la sua linea temporale, di questo era certo. Quella Enterprise era diversa dalla nave di Classe Constitution che luix conosceva a memoria dai libri di testo: la divergenza temporale era avvenuta almeno trent'anni prima, quando la Narada era giunta nel passato distruggendo la U.S.S. Kelvin (sì, per quanto fosse brontolone, aveva fatto i compiti, per comprendere la situazione) e modificando in maniera irreparabile la storia, quindi non era possibile ripararla da quel momento storico... Dunque perché inviarlo in quel passato?
La sola risposta che glie era venuta in mente - e sulla quale stava basando il proprio agire e la propria collaborazione con l'equipaggio di Kirk - era che Q non volesse che la Federazione di quella dimensione venisse distrutta dai Romulani e che, quindi, lo avesse mandato indietro per evitare che questi ultimi scoprissero troppo presto la tecnologia del motore a Singolarità.
Per questo aggiunse "Non potete comunque bombardare quella base, non subito, almeno. Bisognerà entrarci e controllare che non abbiamo inviato le specifiche delle loro ricerche ad altri lavoratori. È improbabile, tenendo conto di quanto i Romulani siano paranoici sui segreti, ma non si sa mai." sembrava che l'ingegnere a volte parlasse da solo, ma probygli ufficiali dell'Enterprise avrebbero dovuto semplicemente decidere se credergli o no: in quell'epoca, infatti, la conoscenza del popolo Romulano era estremamente limitata, mentre lui avrebbe potuto saperne di più in forza del suo vantaggio temporale.
"Se hanno inviato altrove i dati sarà necessario seguirli a ritroso e distruggerli..." aggiunse meditabondo, consapevole che ciò significava che avrebbero dovuto accedere ai livelli di sicurezza più alti del sistetema informatico della base, tracciare le informazioni ed eventualmente penetrare la rete di sicurezza dell'Impero per distruggerli "Conosco bene la materia e credo di poter accroccare un virus del tipo cerca e distruggi mirato su quell'argomento, ma bisognerà inserirlo nel loro mainframe..."
Si stava ovviamente proponendo volontario per la missione, anche se la sua età e il suo stato di salute potevano farlo sembrare non idoneo a quel tipo di scampagnate. Quindi aggiunse "Col signor Scott possiamo certo modificare i comunicatori per usare frequenze simili a quelle romulane e riattivare le comunicazioni, ma per il Teletrasporto consono troppe interferenze. Al massimo potremmo montare l'occultamento Romulano su una navetta per effettuare uno sbarco in segreto..."
"Dovremo montare delle batterie ausiliarie su una navetta per farlo funzionare, ma è possibile..." confermò Scott, prima di aggiungere "però Capitano tenga conto di una cosa: se approva il piano del Signor Rekon del virus, verranno distrutte tutte le tracce informatiche del progetto. Quindi nemmeno noi potremo riportarle alla Federazione..."
"E non dovete farlo, ragazzo!" gli rispose burbero il Tellarite, prima di fissare gli occhi porcini sul Capitano "Dovete distruggere tutto, anche i prototipi e le schematiche. È tecnologia troppo avanzata per quest'epoca...comporterebbe un balzo tecnologico eccessivo, non accompagnato dalla maturità per usare tale tecnologia. Non devo ricordarvi la vostra Terza Guerra Mondiale e le Guerre Eugenetiche, giusto?"
Sembrava decisamente agguerrito sull'argomento...