05-09-2023, 07:39 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-09-2023, 07:46 AM da 1701E.)
Rekon
Tellarite
I pensieri di Rekon ribollivano come una teiera impazzita nella sua mente, spingendolo a tamburellare ostinatamente un dito tozzo e massiccio sul piano del tavolo della sala riunioni, tacendo mentre gli altri ufficiali parlavano.
Da un lato ovviamente capiva il desiderio di quei ragazzini di ottenere quella tecnologia, di studiarne e capirne le basi, cosa che avrebbe reso la Federazione più forte e pronta ad affrontare i nemici...era così che si era sentito il Capitano Janeway, quando aveva incontrato la sé stessa del futuro che le offriva la tecnologia per sconfiggere i Borg?
Era così che si era sentito il Capitano Archer, quando nelle prime fasi della cosiddetta Guerra Fredda Temporale aveva messo le mani su un vascello del 32° secolo?
Certo, ottenere cento anni prima una simile tecnologia avrebbe reso questa Federazione forte, forte al punto da non temere né i Klingon né i Romulani. Al punto da spingersi avanti in gran fretta, espandendosi forse prima di averne il tempo...
Ripensò agli eventi che ancora dovevano avvenire: cosa sarebbe successo se la Federazione avesse incontrato ora il Dominio? O i Borg?
Rabbrividì, perché era dannatamente troppo presto.
C'era poi un altro aspetto da considerare: per quanto le piacesse affermare il contrario, la Federazione non era una utopica perfezione e - certo - non lo era stata dall'inizio. C'erano stato casi di governanti corrotti e - anche in seno alla Flotta Stellare - c'erano stati ufficiali che avrebbero voluto prendere il potere frantumando il fragile equilibrio della Federazione.
Se acceleravano i tempi, cosa sarebbe successo? Se la Federazione fosse cresciuta troppo in fretta, avrebbe avuto la stabilità e la solidità necessaria a non frantumarsi sotto il suo stesso peso?
Ricordò con un brivido i rapporti di Kirk e Siamo dell'universo dello Specchio, una realtà alternativa in cui era successo esattamente questo: una versione distorta e militarista della federazione che aveva piegato l'intero quadrante...
"Oh, piantatela...!" sbottò infine, un pugno sul tavolo più per scaricare la tensione di ciò che aveva pensato che perché veramente arrabbiato coi suoi - quasi certamente in buona fede - interlocutori "Davvero pensate di essere pronti per una simile tecnologia? Davvero pensate che il resto del Quadrante sia pronto per vedervi sfoggiare una simile tecnologia? Pensateci bene..."
Fece una pausa, poi aggiunse con tono più pacato, quello che di solito usava all'università per infilare qualche concetto all'interno di una testa di legno, dopo aver con foga smontato le sue fasulle teorie da novello Cochranine da due soldi "Se di colpo sfoggiaste una tecnologia ad impiego bellico così avanzata, cosa succederebbe? Che - indipendentemente dal vostro volerla o meno usare - le altre potenze del Quadrante la vedrebbero come una minaccia alla loro indipendenza: Klingon, Romulani, Cardassiani, Breen, Tholiani, Gorn...devo continuare?"
Cercò lo sguardo di Kirk e Spock, perché sapeva fossero loro i due interlocutori principali "Sono tutte razze orgogliose e fortemente territoriali, si sentirebbero minacciate e non cercherebbero di certo il dialogo. Attaccherebbero, o comunque risponderebbero con un aumento di ostilità. A quel punto a qualche testa calda - da una delle due parti - pruderebbero troppo le mani e darebbe l'ordine sbagliato."
Forse Rekon era un buon insegnante, forse anche un buon oratore, nonostante la sua passione per la tecnologia a volte lo rendesse un vero orso, ma la voce era sicura, come di chi ha visto tante cose e non parla per teoria o per sentito dire "Nel momento in cui succederà, sarà guerra con quella razza. E gli altri che faranno? O faranno fronte comune o aspetteranno la fine della guerra per attaccare quando vi crederanno più deboli, perché non vorranno essere i prossimi della lista..."
Non avrebbe avuto importanza la mancanza di volontà della Federazione di combattere, poiché si trattava di regimi totalitari che si basavano sulla forza, quindi avrebbero valutato le azioni della Federazione non secondo le sue reali intenzioni, ma secondo i loro preconcetti "Potreste vincere contro tutti loro? Sì, forse sì con un simile vantaggio tecnologico, ma a che prezzo?"
Batté di nuovo le mani sul tavolo, stavolta non per ottenere silenzio, ma per dare enfasi al discorso "Le perdite sopportate nelle Guerre Romulane e nella Guerra con i Klingon vi sembreranno bazzecole in confronto. E dovrete sterminare quante razze? Cosa resterà della Federazione dopo? Dei suoi valori? Attaccata da ogni fronte resterà l'utopia di tolleranza che vuole essere oggi o diventerà chiusa, timorosa verso l'esterno?"
Tutto loro, infatti, sapevano che sotto la superficie della Federazione vi era - in quasi ogni pianeta - un substrato di xenofobi contrari alla coalizione con mondi alieni. C'era su Vulcano, c'era sulla Terra e un po' ovunque*. Una simile guerra avrebbe dato loro forza?
Poiché l'obiettivo di Rekon era instillare il dubbio in Kirk - che sapeva essere persona passionale e istintiva ma anche molto intelligente - detto quel che doveva dire per minare l'idea degli ufficiali dell'Enterprise si risedette e, con tono completamente diverso, mise via il bastone passando alla proverbiale carota "Ma su una cosa avete ragione, ovviamente. La mia proposta di cancellare i dati genererebbe confusione e ostilità nell'Impero, però potremmo adattarla alla situazione..."
Prese un respiro prima di spiegare "Come penso possiate immaginare, pur non essendo un genio come il Signor Spock possiedo alcuni... vantaggi competitivi, diciamo, che mi consentono di penetrare con facilità ed in maniera pulita la rete dati Romulana..."
Questo era abbastanza ovvio, almeno per quelli tra gli ufficiali presenti che sapevano lui provenisse da oltre un secolo nel futuro. In fondo, anche per loro sarebbe stato un gioco da ragazzi penetrare non visti le difese del computer di una nave dell'epoca pre Federazione, no? "Ebbene, potremmo sfruttare questo metodo per rendere la ricerca Romulana inutile senza farci scoprire. La mia idea è alterare le loro equazioni, in maniera tale che - se messe in pratica - causino dopo un brevissimo periodo il decadimento della singolarità artificiale. In questo modo - dopo aver perso due o tre prototipi - penseranno di avere per le mani un modello difettoso e dovranno ricominciare le ricerche da zero. Li porteremo indietro di oltre cinquant'anni!"
In pratica sarebbe stato come se qualcuno fosse entrato nei computer del complesso "Curvatura 5" modificando alcuni dei parametri dell'equazione di Cochrane dopo che questi era scomparso nello spazio profondo. Probabilmente l'umanità - pur sapendo che il motore a Curvatura era possibile - avrebbe impiegato un secolo anziché trent'anni per sviluppare la NX-01...