07-09-2023, 04:18 PM
Korinna Suder
Betazoid
Korinna non conosceva le milizie romulane a tal punto da poter riconoscere i gradi sulle uniformi dei nuovi arrivati, ma non aveva bisogno delle proprie abilità per capire che i nuovi arrivati rappresentavano l'ennesimo problema in una situazione già sufficientemente complessa: non era certo il primo negoziato che si trovava ad affrontare, ma per quanto nutrisse un giusto grado di stima e rispetto nei confronti dei colleghi Klingon, la loro presenza al suo fianco in quel momento costituiva una sfida del tutto particolare.
Cos'è questa pagliacciata? sbottò il capitano Klaa, alzandosi all'improvviso per lanciare un'occhiata omicida nei confronti del nuovo arrivato. Korinna avrebbe tanto voluto sbattere la testa contro il muro: per quanto in genere apprezzasse il comportamento focoso dei colleghi, in quel momento era decisamente controproducente. E' evidente che state tramando qualcosa e cercate di scaricare la colpa su di noi. Ne abbiamo abbastanza! Se Balduk...! iniziò Capitano! lo interruppe bruscamente Korinna, balzando a sua volta in piedi, ma servì a poco: con la sua fisionomia minuta difficilmente sarebbe riuscita ad apparire minacciosa, specialmente per un Klingon che la superava in altezza di alcune spanne. La donna comunque non si lasciò intimidire e continuò ... se Balduk ritiene nel suo interesse trattare con i Romulani è libero di farlo, con tutte le conseguenze del caso gli ricordò, per poi rivolgersi all'ambasciatore di Balduk I Klingon sono un popolo guerriero e l'Impero di Qo'noS non teme la guerra, questo non dovrebbe essere nulla di nuovo. ricordò ai presenti ... conoscete la nostra offerta, ora cercate di prendere una decisione prima che i colleghi romulani inizino a mettere apertamente in discussione anche la vostra evoluzione cerebrale, perché a quel punto non penso saremo ancora disponibili a trattare. disse, sapendo che era l'unico modo in cui i Klingon avrebbero accettato di chiudere quella conversazione senza mettere mano alle bat'leth.
A quel punto anche Vixis si alzò in piedi io dico di andarcene subito e lasciare che i Romulani distruggano il pianeta sibilò la donna, guadagnandosi un'occhiata sconvolta da parte della betazoide, ormai convinta di poter contare almeno sul suo supporto. Evidentemente il profondo disprezzo che percepiva da tutte le parti in gioco aveva offuscato le sue percezioni al punto che non si era resa conto che i Romulani avevano tirato la corda più di quanto i Klingon fossero in grado di sopportare. Andiamocene. decise Klaa, apprestandosi a contattare l'Okrona per farsi teletrasportare nuovamente a bordo quando un romulano irruppe nella sala per riferire qualcosa a Llair.
Fu dopo aver ascoltato quanto riferito che l'ambasciatore di Balduk ritenne fosse giunto il proprio turno di alzarsi in piedi nessuno se ne va di qui finché non avremo chiarito questa situazione decise, facendo segno alle guardie di trattenere i Klingon, se necessario. Il capitano Klaa si guardò attorno con l'espressione di chi era pronto a staccare la testa a chiunque si fosse avvicinato, se necessario. Capitano, sono certa che Balduk prenderebbe come un segno di buona volontà da parte nostra se non creassimo ulteriori problemi suggerì Korinna mentre il suo sguardo passava dal capitano all'ambasciatore, posandosi poi su Llair e Maec nel tentativo di leggere i loro pensieri: per quanto potessero essere addestrati a distogliere l'attenzione e sommergerla con le emozioni più dolorose che erano in grado di evocare, Korinna era una telepate esperta e ne aveva avuto abbastanza di tutte quelle accuse e mezze verità.
Cos'è questa pagliacciata? sbottò il capitano Klaa, alzandosi all'improvviso per lanciare un'occhiata omicida nei confronti del nuovo arrivato. Korinna avrebbe tanto voluto sbattere la testa contro il muro: per quanto in genere apprezzasse il comportamento focoso dei colleghi, in quel momento era decisamente controproducente. E' evidente che state tramando qualcosa e cercate di scaricare la colpa su di noi. Ne abbiamo abbastanza! Se Balduk...! iniziò Capitano! lo interruppe bruscamente Korinna, balzando a sua volta in piedi, ma servì a poco: con la sua fisionomia minuta difficilmente sarebbe riuscita ad apparire minacciosa, specialmente per un Klingon che la superava in altezza di alcune spanne. La donna comunque non si lasciò intimidire e continuò ... se Balduk ritiene nel suo interesse trattare con i Romulani è libero di farlo, con tutte le conseguenze del caso gli ricordò, per poi rivolgersi all'ambasciatore di Balduk I Klingon sono un popolo guerriero e l'Impero di Qo'noS non teme la guerra, questo non dovrebbe essere nulla di nuovo. ricordò ai presenti ... conoscete la nostra offerta, ora cercate di prendere una decisione prima che i colleghi romulani inizino a mettere apertamente in discussione anche la vostra evoluzione cerebrale, perché a quel punto non penso saremo ancora disponibili a trattare. disse, sapendo che era l'unico modo in cui i Klingon avrebbero accettato di chiudere quella conversazione senza mettere mano alle bat'leth.
A quel punto anche Vixis si alzò in piedi io dico di andarcene subito e lasciare che i Romulani distruggano il pianeta sibilò la donna, guadagnandosi un'occhiata sconvolta da parte della betazoide, ormai convinta di poter contare almeno sul suo supporto. Evidentemente il profondo disprezzo che percepiva da tutte le parti in gioco aveva offuscato le sue percezioni al punto che non si era resa conto che i Romulani avevano tirato la corda più di quanto i Klingon fossero in grado di sopportare. Andiamocene. decise Klaa, apprestandosi a contattare l'Okrona per farsi teletrasportare nuovamente a bordo quando un romulano irruppe nella sala per riferire qualcosa a Llair.
Fu dopo aver ascoltato quanto riferito che l'ambasciatore di Balduk ritenne fosse giunto il proprio turno di alzarsi in piedi nessuno se ne va di qui finché non avremo chiarito questa situazione decise, facendo segno alle guardie di trattenere i Klingon, se necessario. Il capitano Klaa si guardò attorno con l'espressione di chi era pronto a staccare la testa a chiunque si fosse avvicinato, se necessario. Capitano, sono certa che Balduk prenderebbe come un segno di buona volontà da parte nostra se non creassimo ulteriori problemi suggerì Korinna mentre il suo sguardo passava dal capitano all'ambasciatore, posandosi poi su Llair e Maec nel tentativo di leggere i loro pensieri: per quanto potessero essere addestrati a distogliere l'attenzione e sommergerla con le emozioni più dolorose che erano in grado di evocare, Korinna era una telepate esperta e ne aveva avuto abbastanza di tutte quelle accuse e mezze verità.