23-09-2023, 06:50 PM
Korinna Suder
Betazoid
Quando la collega sottolineò che quell'idea non le piaceva, Korinna non poté che annuire: non solo l'aveva già percepito, ma comprendeva anche le motivazioni che la muovevano e non c'era niente che potesse obiettare al riguardo. La giustizia Federale è sicuramente diversa dalla vostra e non è perfetta, ma su di una cosa può essere certa: la Federazione è formata da decine e decine di pianeti diversi, ognuno con le proprie tradizioni, le proprie idee e le proprie leggi. Nei secoli abbiamo imparato ad ascoltare le convinzioni e le voci di tutti e se Erulen si troverà di fronte ad un tribunale federale, verranno comunque tenute in considerazione le convinzioni klingon in merito, come viene fatto nel caso di ogni controversia che coinvolga più di uno dei nostri mondi la rassicurò. Di questo Korinna era certa.
Quando Seeth si alzò, la betazoide di affrettò ad imitarla, muovendo nella sua direzione un lieve cenno di assenso. Andiamo convenne, trattenendo un sorriso felice che sapeva sarebbe apparso inappropriato data la situazione. Seguì la collega lungo i corridoi della nave fino alla cella dove da alcuni giorni Erulen si trovava rinchiuso. Ora che non era più sottoposto a continue attenzioni mediche, o forse per via della consapevolezza di ciò che rischiava, qualcosa in lui appariva diverso: appariva più vecchio, svuotato. Se ne stava ricurvo in un angolo della sua cella e, quando le due donne fecero il loro ingresso, drizzò faticosamente la testa con un'espressione sul volto che indugiava tra l'incerto e il preoccupato. Non disse nulla, aspettando che fossero le nuove arrivate a parlare, ma Korinna percepì un pesante senso di sconfitta in lui che sembrava permeare l'intera stanza.
Buonasera salutò Korinna, cordiale come al suo solito, per poi lasciare che fosse la collega a continuare il discorso: sapeva che la Rahnaz era ancora molto scettica riguardo all'intera situazione e l'ultima cosa che volva era darle l'impressione di stare imbeccando a Erulen le risposte giuste. Certo, volendo avrebbe potuto tentare di comunicargli telepaticamente ciò che ci si aspettava da lui e probabilmente ci sarebbe anche riuscita, ma sperava che la klingon le riconoscesse che era sufficientemente corretta da non farlo.
Quando Seeth si alzò, la betazoide di affrettò ad imitarla, muovendo nella sua direzione un lieve cenno di assenso. Andiamo convenne, trattenendo un sorriso felice che sapeva sarebbe apparso inappropriato data la situazione. Seguì la collega lungo i corridoi della nave fino alla cella dove da alcuni giorni Erulen si trovava rinchiuso. Ora che non era più sottoposto a continue attenzioni mediche, o forse per via della consapevolezza di ciò che rischiava, qualcosa in lui appariva diverso: appariva più vecchio, svuotato. Se ne stava ricurvo in un angolo della sua cella e, quando le due donne fecero il loro ingresso, drizzò faticosamente la testa con un'espressione sul volto che indugiava tra l'incerto e il preoccupato. Non disse nulla, aspettando che fossero le nuove arrivate a parlare, ma Korinna percepì un pesante senso di sconfitta in lui che sembrava permeare l'intera stanza.
Buonasera salutò Korinna, cordiale come al suo solito, per poi lasciare che fosse la collega a continuare il discorso: sapeva che la Rahnaz era ancora molto scettica riguardo all'intera situazione e l'ultima cosa che volva era darle l'impressione di stare imbeccando a Erulen le risposte giuste. Certo, volendo avrebbe potuto tentare di comunicargli telepaticamente ciò che ci si aspettava da lui e probabilmente ci sarebbe anche riuscita, ma sperava che la klingon le riconoscesse che era sufficientemente corretta da non farlo.