24-10-2023, 07:32 PM
Korinna Suder
Betazoid
La domanda della klingon non era facile: Jor aveva avuto diverso tempo per riflettere chiuso nella sua cella, ma più ripensava a quella situazione, più gli riusciva difficile comprendere le sue stesse azioni. Non mi è stato possibile recuperare tutti i ricordi di Kaas al riguardo... o forse dovrei dire i miei ricordi. fu costretto ad ammettere non ho idea di cosa possa avermi portato a ritenere che fosse la cosa giusta da fare. E' stato un gesto vile, sia dal punto di vista della Federazione, sia da quello dell'Impero e se potessi tornare indietro informerei immediatamente il dottor Raal dei vuoti di memoria che mi hanno colpito negli ultimi mesi... so che quello che ho fatto è imperdonabile e che questo non mi giustifica... ma non avevo idea di cosa stavo facendo. aggiunse dispiaciuto: la parte di personalità che apparteneva ad Erulen era cresciuta su un pianeta sul quale l'idea di causare consapevolmente del dolore ad altre persone era inconcepibile e stava trovando particolarmente difficile non solo l'intera conversazione, ma l'idea stessa di aver fatto ciò di cui lo si accusava. Capiva perfettamente l'ira dei Klingon e sebbene l'idea di non rivedere più l'equipaggio della Saratoga fosse dolorosa, sapeva anche che non si sarebbe opposto al loro giudizio. L'unica ragione per cui non espresse quell'ultimo pensiero era che sapeva quanto il console Suder si fosse impegnata nel tentativo di fargli risparmiare la vita e sperava di poter tornare su Betazed quantomeno per scusarsi di persona con la famiglia di Erulen, prima di morire.
Korinna, dal canto suo, percepiva distintamente la sincerità dell'uomo che aveva di fronte, almeno quanto il rimorso per ciò che aveva compiuto e la confusione che in quel momento avvolgeva la sua intera vita. Sapeva per certo che quell'uomo non era lo stesso che a sangue freddo aveva immesso la droga sul mercato nero imperiale e non poteva accettare che un innocente venisse giustiziato sotto ai suoi occhi. Che il suo governo le avesse tolto l'incarico non faceva alcuna differenza per lei, come non lo faceva il rischio di perdere l'appoggio Klingon continuando a perorare la causa dell'uomo, specialmente quando lui stesso non sembrava volersi difendere.
Korinna, dal canto suo, percepiva distintamente la sincerità dell'uomo che aveva di fronte, almeno quanto il rimorso per ciò che aveva compiuto e la confusione che in quel momento avvolgeva la sua intera vita. Sapeva per certo che quell'uomo non era lo stesso che a sangue freddo aveva immesso la droga sul mercato nero imperiale e non poteva accettare che un innocente venisse giustiziato sotto ai suoi occhi. Che il suo governo le avesse tolto l'incarico non faceva alcuna differenza per lei, come non lo faceva il rischio di perdere l'appoggio Klingon continuando a perorare la causa dell'uomo, specialmente quando lui stesso non sembrava volersi difendere.