03-02-2024, 05:40 PM
Korinna Suder
Betazoid
Sinceramente non lo so rispose Tomi indicando le mappe sullo schermo da quello che ci hanno spiegato gli ufficiali della Flotta Stellare, la nave stava mappando i condotti per garantire che fossero sufficientemente sicuri per il transito di altre navi. Era previsto che inviassero un rapporto ogni 24 ore contenente gli aggiornamenti sulla situazione e stando alle ultime informazioni ricevute era stato mappato questo condotto... spiegò, indicando uno dei tratti sulla mappa. Però gli ultimi rapporti parlavano di un sovraccarico ai sistemi. Io non me ne intendo, ma mamma diceva che una cosa del genere deve averli rallentati. Secondo lei erano più o meno in questa zona quando abbiamo smesso di ricevere comunicazioni, e l'ammiraglio con cui abbiamo parlato era d'accordo... ma non chiedermi informazioni più dettagliate: sono un pilota, non un astrofisico. rispose il betazoide, sentendosi sinceramente un pesce fuor d'acqua in mezzo a tutte quelle informazioni.
Quanto ai rischi nell'attraversarlo... mi sa che saranno una sorpresa: non abbiamo alcuna idea della ragione per cui sono spariti. Qualunque cosa sia successa potrebbe capitare anche a noi, proprio per questo volevamo... tastare un po' le acque... si dice così, vero? chiese, utilizzando un'espressione aliena che aveva sentito da qualche parte e gli era rimasta curiosamente impressa. Non andremo direttamente verso il punto in cui sono scomparsi, ma partiremo dall'ultimo condotto stabile. Abbiamo nella banca dati tutti i parametri di controllo di cui disponeva la Voyager e eseguiremo dei test prima di avvicinarci all'area. Ho studiato la procedura... questo dovrebbe ridurre quanto possibile il rischio, ma non lo eliminerà del tutto. Questa nave è molto più potente e maneggevole della Voyager. Siamo dotati di strumentazioni d'avanguardia... però non sappiamo esattamente cosa sia successo, quindi è difficile stimare le nostre probabilità di uscirne interi. riassunse, studiando l'espressione della Vulcaniana con l'intenzione di decifrare cosa stesse pensando in quel momento.
Korinna afferrò la mano di Seeth con l'intenzione di far comprendere all'amica che anche se capiva che in quel momento fosse arrabbiata con il marito, aveva bisogno che gli lasciasse il tempo di spiegarsi. Fu tuttavia sorpresa almeno quanto la klingon quando Kanjis rivelò di non poter garantire la riservatezza che la Flotta desiderava in merito al prototipo che avevano preso in prestito, non senza qualche difficoltà, dal Comando. C'era una questione che, più di altre, sollevava la curiosità di Korinna: quella non era una missione ufficiale. Nessuno avrebbe dovuto sapere del fatto che la navetta con la quale si sarebbero recati nel Quadrante Delta era un prototipo ed era la ragione stessa per cui quell'equipaggio non era composto esclusivamente da agenti dell'intelligence altamente qualificati, ma da un gruppo di civili in pensione con il supporto di un paio di ufficiali in licenza. Non aveva mai dubitato dei servizi di intelligence imperiali, ma il fatto che sapessero sia lo scopo che i dettagli della loro missione poteva, effettivamente, costituire qualche problema.
Seeth, cerchiamo di non dare spettacolo... la richiamò Korinna, notando che l'improvvisa animosità dell'amica aveva attirato le occhiate perplesse di alcuni dei presenti. La nostra rotta non è stata inserita negli archivi, anche essendo al corrente della missione l'Impero non ha modo di rintracciarci. Una volta nei condotti saremo fuori portata. L'unico modo in cui potrebbero appropriarsi della nave è farlo ora... realizzò Korinna, interrompendo un istante il proprio discorso per studiare i presenti... e gli assenti. Percepì Tomi impegnato a riferire i dettagli del loro viaggio e T'Dal intenta a memorizzare le informazioni sulla missione, ma niente che potesse far pensare ad un imminente attacco. Non percepisco nulla di sospetto... riferì a Kanjis con sguardo interrogativo, quasi volesse chiedergli se le era sfuggito qualcosa. In quel momento uno dei camerieri si avvicinò al tavolo per prendere le ordinazioni. Succo di jacarine ordinò l'anziana con un sorriso cordiale.
Quanto ai rischi nell'attraversarlo... mi sa che saranno una sorpresa: non abbiamo alcuna idea della ragione per cui sono spariti. Qualunque cosa sia successa potrebbe capitare anche a noi, proprio per questo volevamo... tastare un po' le acque... si dice così, vero? chiese, utilizzando un'espressione aliena che aveva sentito da qualche parte e gli era rimasta curiosamente impressa. Non andremo direttamente verso il punto in cui sono scomparsi, ma partiremo dall'ultimo condotto stabile. Abbiamo nella banca dati tutti i parametri di controllo di cui disponeva la Voyager e eseguiremo dei test prima di avvicinarci all'area. Ho studiato la procedura... questo dovrebbe ridurre quanto possibile il rischio, ma non lo eliminerà del tutto. Questa nave è molto più potente e maneggevole della Voyager. Siamo dotati di strumentazioni d'avanguardia... però non sappiamo esattamente cosa sia successo, quindi è difficile stimare le nostre probabilità di uscirne interi. riassunse, studiando l'espressione della Vulcaniana con l'intenzione di decifrare cosa stesse pensando in quel momento.
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Korinna afferrò la mano di Seeth con l'intenzione di far comprendere all'amica che anche se capiva che in quel momento fosse arrabbiata con il marito, aveva bisogno che gli lasciasse il tempo di spiegarsi. Fu tuttavia sorpresa almeno quanto la klingon quando Kanjis rivelò di non poter garantire la riservatezza che la Flotta desiderava in merito al prototipo che avevano preso in prestito, non senza qualche difficoltà, dal Comando. C'era una questione che, più di altre, sollevava la curiosità di Korinna: quella non era una missione ufficiale. Nessuno avrebbe dovuto sapere del fatto che la navetta con la quale si sarebbero recati nel Quadrante Delta era un prototipo ed era la ragione stessa per cui quell'equipaggio non era composto esclusivamente da agenti dell'intelligence altamente qualificati, ma da un gruppo di civili in pensione con il supporto di un paio di ufficiali in licenza. Non aveva mai dubitato dei servizi di intelligence imperiali, ma il fatto che sapessero sia lo scopo che i dettagli della loro missione poteva, effettivamente, costituire qualche problema.
Seeth, cerchiamo di non dare spettacolo... la richiamò Korinna, notando che l'improvvisa animosità dell'amica aveva attirato le occhiate perplesse di alcuni dei presenti. La nostra rotta non è stata inserita negli archivi, anche essendo al corrente della missione l'Impero non ha modo di rintracciarci. Una volta nei condotti saremo fuori portata. L'unico modo in cui potrebbero appropriarsi della nave è farlo ora... realizzò Korinna, interrompendo un istante il proprio discorso per studiare i presenti... e gli assenti. Percepì Tomi impegnato a riferire i dettagli del loro viaggio e T'Dal intenta a memorizzare le informazioni sulla missione, ma niente che potesse far pensare ad un imminente attacco. Non percepisco nulla di sospetto... riferì a Kanjis con sguardo interrogativo, quasi volesse chiedergli se le era sfuggito qualcosa. In quel momento uno dei camerieri si avvicinò al tavolo per prendere le ordinazioni. Succo di jacarine ordinò l'anziana con un sorriso cordiale.