19-03-2024, 03:29 PM
Korinna Suder
Betazoid
Quando la guardia sbarrò loro la strada, Korinna per poco non trasalì. Nel suo breve periodo a bordo della Kal'Ruq aveva imparato che non era una buona idea mostrare il fianco ad un klingon, ma in quel momento era talmente stanca ed intontita che fu grata quando Seeth prese la parola. Non poté comunque fare a meno di interrogarsi sulla propria conoscenza della lingua, perché da un lato aveva l'impressione che quei due si stessero insultando a vicenda, dall'altra la situazione non parve degenerare, per cui sospettò di aver frainteso qualcosa in quell'intera conversazione.
Quando la guardia la scambiò per un'umana non vi diede realmente peso: sapeva che i betazoidi erano difficilmente distinguibili dagli umani, specialmente per degli alieni che poco o nulla conoscevano della loro cultura e delle reciproche caratteristiche. Se le sue abilità non fossero state soppresse in quel momento, probabilmente si sarebbe resa conto che il klingon non si sarebbe offeso se avesse protestato, anzi, probabilmente avrebbe apprezzato... ma quelle sottigliezze della loro cultura le erano ancora aliene e non potendo basarsi su ciò che percepiva non le passò nemmeno per la mente l'idea di rispondergli a tono. In fondo, ciò che importava in quel momento, era mettersi al più presto in contatto con la Saratoga e l'Ambasciatore Elieth, in modo da potersi occupare delle condizioni di Idaris. Da quanto aveva visto, infatti, quel pianeta non era esattamente una località vacanza e aveva tutta l'intenzione di portarlo via da lì il prima possibile.
Il klingon da cui le portarono era un uomo di mezza età. Una vistosa cicatrice gli attraversava la guancia sinistra, rendendo il suo aspetto già imponente ancora più inquietante. Un'altra cosa abbastanza evidente era che non fosse di buonumore. Korinna decise di rimanere in silenzio: Seeth era infatti un suo superiore e, anche se non lo fosse stato, conosceva decisamente quell'ambiente e cosa dire meglio di lei. Stavamo cercando tre dispersi brontolò il klingon, senza premurarsi di farle accomodare né preoccuparsi delle loro condizioni di salute.
Quando la guardia la scambiò per un'umana non vi diede realmente peso: sapeva che i betazoidi erano difficilmente distinguibili dagli umani, specialmente per degli alieni che poco o nulla conoscevano della loro cultura e delle reciproche caratteristiche. Se le sue abilità non fossero state soppresse in quel momento, probabilmente si sarebbe resa conto che il klingon non si sarebbe offeso se avesse protestato, anzi, probabilmente avrebbe apprezzato... ma quelle sottigliezze della loro cultura le erano ancora aliene e non potendo basarsi su ciò che percepiva non le passò nemmeno per la mente l'idea di rispondergli a tono. In fondo, ciò che importava in quel momento, era mettersi al più presto in contatto con la Saratoga e l'Ambasciatore Elieth, in modo da potersi occupare delle condizioni di Idaris. Da quanto aveva visto, infatti, quel pianeta non era esattamente una località vacanza e aveva tutta l'intenzione di portarlo via da lì il prima possibile.
Il klingon da cui le portarono era un uomo di mezza età. Una vistosa cicatrice gli attraversava la guancia sinistra, rendendo il suo aspetto già imponente ancora più inquietante. Un'altra cosa abbastanza evidente era che non fosse di buonumore. Korinna decise di rimanere in silenzio: Seeth era infatti un suo superiore e, anche se non lo fosse stato, conosceva decisamente quell'ambiente e cosa dire meglio di lei. Stavamo cercando tre dispersi brontolò il klingon, senza premurarsi di farle accomodare né preoccuparsi delle loro condizioni di salute.