30-03-2024, 01:39 PM
Korinna Suder
Betazoid
La risposta degli ufficiali della Kal'Ruq non fu certamente incoraggiante: non solo non avevano alcuna idea di quali fossero le reali ragioni dietro all'attacco, nemmeno le loro ipotesi sembravano avere un filo conduttore in grado di spiegare quell'intera situazione. In altre circostanze Korinna si sarebbe affidata alle proprie abilità, ma, anche volendo tentare, la sofferenza che percepiva non appena si sforzava di abbassare le proprie difese mentali era tale da confondere qualunque altra sensazione che avrebbe potuto aiutarle a svelare quel mistero. Gli sforzi che richiedeva combattere quel meccanismo di difesa ormai automatizzato, le rendevano inoltre difficile concentrarsi come avrebbe dovuto per riuscire a recuperare una qualunque informazione. Finché si trovavano su Rura Penthe avrebbero dovuto trovare un modo alternativo per indagare.
La betazoide si strinse nel suo cappotto: nonostante la temperatura nel sottosuolo fosse più accettabile, la lunga camminata sulla superficie era riuscita a farle entrare quel freddo fin nelle ossa e la donna rabbrividì mentre cercava di seguire il discorso della collega. Sì, ma come la mettiamo con...? chiese, indicando con un leggero cenno della testa la guardia che era rimasta con loro: dubitava che il klingon avesse intenzione di accompagnarle alla ricerca di Idaris... o che fosse anche solo vagamente intenzionato a collaborare con quell'indagine. Ci sarebbe anche un'altra cosa... ammise Korinna, abbassando la voce e rivolgendosi alla collega in federale standard, nel tentativo di rendere quanto più possibile per il klingon seguire il loro discorso mentre ci avvicinavamo al pianeta ho percepito qualcosa... ammise era una sensazione molto intensa, un senso di preoccupazione, di attesa... come se diverse persone si stessero preparando per qualcosa. cercò di spiegare, rievocando come meglio poteva ciò che aveva sentito non ho modo di dimostrarlo... ma credo che qualcuno sul pianeta sapesse che sarebbe successo qualcosa. Penso che i prigionieri non solo aspettassero il nostro arrivo, ma che questa fuga non sia una coincidenza. Se ho ragione, l'esplosione sulla navetta potrebbe essere stata solo una distrazione per qualcosa di molto più grosso...
La betazoide si strinse nel suo cappotto: nonostante la temperatura nel sottosuolo fosse più accettabile, la lunga camminata sulla superficie era riuscita a farle entrare quel freddo fin nelle ossa e la donna rabbrividì mentre cercava di seguire il discorso della collega. Sì, ma come la mettiamo con...? chiese, indicando con un leggero cenno della testa la guardia che era rimasta con loro: dubitava che il klingon avesse intenzione di accompagnarle alla ricerca di Idaris... o che fosse anche solo vagamente intenzionato a collaborare con quell'indagine. Ci sarebbe anche un'altra cosa... ammise Korinna, abbassando la voce e rivolgendosi alla collega in federale standard, nel tentativo di rendere quanto più possibile per il klingon seguire il loro discorso mentre ci avvicinavamo al pianeta ho percepito qualcosa... ammise era una sensazione molto intensa, un senso di preoccupazione, di attesa... come se diverse persone si stessero preparando per qualcosa. cercò di spiegare, rievocando come meglio poteva ciò che aveva sentito non ho modo di dimostrarlo... ma credo che qualcuno sul pianeta sapesse che sarebbe successo qualcosa. Penso che i prigionieri non solo aspettassero il nostro arrivo, ma che questa fuga non sia una coincidenza. Se ho ragione, l'esplosione sulla navetta potrebbe essere stata solo una distrazione per qualcosa di molto più grosso...