30-03-2024, 07:55 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-03-2024, 07:57 PM da Neris.)
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Rahnaz Mezza Klingon
Al bisbiglio di Suder, un lampo di preoccupazione attraversò gli occhi di Seeth. La guardia, appostata appena al di fuori dell'ufficio, non sembrava star seguendo la loro conversazione (e, se lo stava facendo, aveva il buon senso di non farlo notare) ma Seeth comprendeva la scelta della collega di passare al Federale Standard. Un po' meno quella di iniziare a bisbigliare. Se avessero iniziato una conversazione a bassa voce, per di più in un'altra lingua, il klingon avrebbe avuto più di un motivo per diventare sospettoso.
Così, quando Seeth rispose, lo fece con un tono normale: non troppo alto, né troppo basso. Passò però anche lei al Federale Standard, approfittando del fatto che non sarebbe sembrato strano rispondere ad una collega non klingon nella sua lingua natia. Se ha ragione, questo incidente è più grave di quanto sembri. Non son sicura che le guardie della miniera riusciranno ad affrontare un piano così ben organizzato. Quella gente era pericolosa. Dopotutto, era arrivata a fare esplodere una navetta della flotta imperiale per distogliere l'attenzione da qualunque cosa stessero facendo sul... ...la Kal'Ruq!
A quella strana esclamazione, che poteva significare sia niente che tutto, Seeth riaprì una comunicazione verso la nave dando alcune indicazioni in klingon. Se non ci fosse una nave occultata in orbita, tenete d'occhio la sala teletrasporto. Se c'è un traditore a bordo, potrebbe tentare di fare salire clandestinamente uno o più prigionieri. Concluse, prima di chiudere la comunicazione. Era poco probabile ma, se il numero era limitato, non sarebbe stato impossibile nascondere qualche clandestino sulla grossa nave. Dopotutto, chi avrebbe osato perquisirla? Avrebbe anche spiegato perché volessero liberarsi di Suder a tal punto da minare una navetta.
Meglio muoversi. Affermò, mentre copiava mappa e dati sul suo PADD. Dopo di che, si diresse a passo deciso verso l'uscita dell'ufficio.
Ci uniamo alle ricerche. Disse alla guardia, con un tono che non ammetteva repliche. Ci segua, se vuole, ma non tenti di fermarci. Come lei, abbiamo il nostro lavoro da svolgere.
Così, quando Seeth rispose, lo fece con un tono normale: non troppo alto, né troppo basso. Passò però anche lei al Federale Standard, approfittando del fatto che non sarebbe sembrato strano rispondere ad una collega non klingon nella sua lingua natia. Se ha ragione, questo incidente è più grave di quanto sembri. Non son sicura che le guardie della miniera riusciranno ad affrontare un piano così ben organizzato. Quella gente era pericolosa. Dopotutto, era arrivata a fare esplodere una navetta della flotta imperiale per distogliere l'attenzione da qualunque cosa stessero facendo sul... ...la Kal'Ruq!
A quella strana esclamazione, che poteva significare sia niente che tutto, Seeth riaprì una comunicazione verso la nave dando alcune indicazioni in klingon. Se non ci fosse una nave occultata in orbita, tenete d'occhio la sala teletrasporto. Se c'è un traditore a bordo, potrebbe tentare di fare salire clandestinamente uno o più prigionieri. Concluse, prima di chiudere la comunicazione. Era poco probabile ma, se il numero era limitato, non sarebbe stato impossibile nascondere qualche clandestino sulla grossa nave. Dopotutto, chi avrebbe osato perquisirla? Avrebbe anche spiegato perché volessero liberarsi di Suder a tal punto da minare una navetta.
Meglio muoversi. Affermò, mentre copiava mappa e dati sul suo PADD. Dopo di che, si diresse a passo deciso verso l'uscita dell'ufficio.
Ci uniamo alle ricerche. Disse alla guardia, con un tono che non ammetteva repliche. Ci segua, se vuole, ma non tenti di fermarci. Come lei, abbiamo il nostro lavoro da svolgere.