08-05-2024, 08:12 PM
Gork era pronto con il suo pugnale improvvisato, ma di certo non si aspettava di essere aggredito alle spalle con ripetuti colpi di phaser! Il klingon ebbe appena il tempo di emettere un grugnito, prima di cadere a terra privo di sensi. Kela, fortunatamente, non si trovava sulla stessa linea di tiro e, non appena il nuovo arriato portò il suo attacco, riuscì a mettersi al riparo dietro una parete che fungeva da separazione tra l'ingresso e l'area dell'infermeria in cui si trovavano i bioletti, che aveva probabilmente la funzione di fornire un po' di relativa privacy ai pazienti. Senza perdere tempo, il trill fece fuoco contro uno degli ostaggi. Non sto scherzando! disse in direzione di Dakona, mentre aumentava la potenza del phaser. Il tuo collega è solo stordito, la prossima volta non sarà così fortunato. fece notare, contando sul fatto che il dottore avesse sentitò l'indicatore acustico del phaser che segnalava il nuovo settaggio. Vieni fuori, mani bene in vista... o dovrò sparare a qualcun altro. lo minacciò mentre, in sottofondo, la voce del capitano della Saratoga lo informava che dalla plancia erano al corrente della loro situazione.
No. Temo che la situazione non vi sia affatto chiara! protestò contro la vulcaniana, mentre ancora guardava in direzione del punto in cui Dakona si era nascosto e, con la coda dell'occhio, teneva sotto controllo gli ostaggi nel timore che qualcuno di loro decidesse di aggredirlo a tradimento. Il mio nome è Kela Idaris, sono stato ingiustamente accusato, trattenuto e condannato dai Klingon senza uno straccio di prova! Non merito di stare su quel dannato pianeta! In qualità di cittadino della Federazione chiedo asilo politico... e se l'unico modo per andarmene da qui è fare una strage, beh, peggio per voi! Non avete idea delle condizioni che i prigionieri sono costretti ad affrontare su quel pianeta! protestò, pregando che non lo costringessero davvero ad aprire il fuoco, perché non era affatto sicuro che ne sarebbe stato in grado. Finché si trattava di contrabbando, di sfuggire sotto il naso a qualche nave federale, era una cosa... ma quel genere di presa di posizione non era esattamente nel suo stile, né pianificata nei minimi dettagli. Era più che altro un'improvvisazione guidata dalla disperazione e non era del tutto sicuro di dove lo avrebbe portato, ma una cosa era certa: non aveva la minima intenzione di rimettere piede su Rura Penthe!
No. Temo che la situazione non vi sia affatto chiara! protestò contro la vulcaniana, mentre ancora guardava in direzione del punto in cui Dakona si era nascosto e, con la coda dell'occhio, teneva sotto controllo gli ostaggi nel timore che qualcuno di loro decidesse di aggredirlo a tradimento. Il mio nome è Kela Idaris, sono stato ingiustamente accusato, trattenuto e condannato dai Klingon senza uno straccio di prova! Non merito di stare su quel dannato pianeta! In qualità di cittadino della Federazione chiedo asilo politico... e se l'unico modo per andarmene da qui è fare una strage, beh, peggio per voi! Non avete idea delle condizioni che i prigionieri sono costretti ad affrontare su quel pianeta! protestò, pregando che non lo costringessero davvero ad aprire il fuoco, perché non era affatto sicuro che ne sarebbe stato in grado. Finché si trattava di contrabbando, di sfuggire sotto il naso a qualche nave federale, era una cosa... ma quel genere di presa di posizione non era esattamente nel suo stile, né pianificata nei minimi dettagli. Era più che altro un'improvvisazione guidata dalla disperazione e non era del tutto sicuro di dove lo avrebbe portato, ma una cosa era certa: non aveva la minima intenzione di rimettere piede su Rura Penthe!