10-07-2024, 05:50 PM
On Cardassia, family is everything.
Ailam Darhe'el Cardassiano
Alla conclusione del teletrasporto, Ailam si ritrovò in una hall dal design impeccabile. La osservò per qualche istante, paragonandola involontariamente a quella - ben più piccola - del Laboratorio di Biogenetica Ghenorev. Non poteva assicurarsene senza uscire ma, già dalla hall, era evidente che l'edificio del Laboratorio Zay'oul fosse più grosso di quello del Laboratorio Ghenorev. In parte era dovuto al diverso tipo di ricerca, che richiedeva più spazio, ma Ailam sospettava che ci fosse anche una differenza di fondi. Non che avesse veramente importanza: pizzico di gelosia a parte, Ailam si trovava bene nel suo laboratorio. Con le sue competenze, magari avrebbe potuto trovare di meglio (anche se la scarsa anzianità di servizio non l'avrebbe aiutato) ma non era veramente interessato a trovare un nuovo posto di lavoro.
Buongiorno. Salutò la donna che li accolse nella hall. Sono disarmato. Aggiunse, facendo del suo meglio per nascondere un lieve imbarazzo. Non è che non possedesse armi - aveva un disintegratore regolarmente detenuto - semplicemente non le portava sempre con sé. Ailam era un civile e, se non si considerava le rare missioni per l'Intelligence, lasciava raramente la sicurezza della capitale cardassiana. Per di più, considerando il luogo da cui era arrivato, se avesse avuto qualche arma con sé l'avrebbe dovuta consegnare prima di incontrare Damar.
Seguì la donna fino al turboascensore, attento a mantenersi un passo dietro a Damar. Durante il tragitto, si osservò con curiosità attorno. Il suo occhio non era allenato come quello dell'agente di intelligence al suo fianco, ma registrò con interesse le parti più visibili del sistema di sicurezza. Non sono un esperto, ma mi sembra che abbiano un ottimo sistema di sicurezza. Provò a rispondere, quasi esitante, all'imprevista domanda di Damar. Non era sicuro di cosa intendesse l'uomo ma, non avendo ancora visto nulla del laboratorio, quella era l'unica risposta che poteva dare. Quasi quasi, potrei chieder loro da chi se lo sono fatti installare. Quello del Laboratorio Ghenorev è... insomma, potrebbe essere una buona idea aggiornarlo.
Buongiorno. Salutò la donna che li accolse nella hall. Sono disarmato. Aggiunse, facendo del suo meglio per nascondere un lieve imbarazzo. Non è che non possedesse armi - aveva un disintegratore regolarmente detenuto - semplicemente non le portava sempre con sé. Ailam era un civile e, se non si considerava le rare missioni per l'Intelligence, lasciava raramente la sicurezza della capitale cardassiana. Per di più, considerando il luogo da cui era arrivato, se avesse avuto qualche arma con sé l'avrebbe dovuta consegnare prima di incontrare Damar.
Seguì la donna fino al turboascensore, attento a mantenersi un passo dietro a Damar. Durante il tragitto, si osservò con curiosità attorno. Il suo occhio non era allenato come quello dell'agente di intelligence al suo fianco, ma registrò con interesse le parti più visibili del sistema di sicurezza. Non sono un esperto, ma mi sembra che abbiano un ottimo sistema di sicurezza. Provò a rispondere, quasi esitante, all'imprevista domanda di Damar. Non era sicuro di cosa intendesse l'uomo ma, non avendo ancora visto nulla del laboratorio, quella era l'unica risposta che poteva dare. Quasi quasi, potrei chieder loro da chi se lo sono fatti installare. Quello del Laboratorio Ghenorev è... insomma, potrebbe essere una buona idea aggiornarlo.