TSE Andando a trovare un'amica
#81

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Io e mio marito, raggiungemmo Korinna che sembrava piuttosto agitata, rispondendo con cortesia agli sguardi curiosi della betazoide.
Alzai un sopracciglio guardando prima Korinna, per poi guardare con attenzione la betazoide dagli abiti eccentrici. «È un piacere conoscerla, Dahlea Letran. Apprezziamo l'opportunità di partecipare a questa celebrazione e imparare da voi le tradizioni di questo luogo.»

Mentre ascoltavo le parole di Dahlea, riconoscevo la passione e la dedizione di questa donna nei confronti delle sue tradizioni locali, nonostante l'eccentricità evidente. Mi ritrovai a pensare il modo in cui queste tradizioni venivano mantenute e adattate alle sfide dell'evoluzione sociale. «È interessante notare come gli individui si aggrappino alle loro radici culturali, spesso con grande determinazione, nonostante i cambiamenti e le difficoltà che possono sorgere.» riflettei.

Pavel, da parte sua, osservava silenziosamente la scena con un sorriso e decise di rispondere lui alla domanda da dove venissero, prima che T'Dal facesse una dissertazione sulla durata del viaggio.
«Siamo giunti da Vulcano, come può notare mia moglie è vulcaniana. Abitiamo lì.» rispose Pavel a Dahlea, con il suo sorriso gentile. «Abbiamo la fortuna di avere amici qui che ci hanno invitato a partecipare a questa festa. E devo dire che è affascinante osservare come le comunità possano conservare e celebrare le loro tradizioni in modo così appassionato. Le tradizioni sono il legame che tiene insieme il passato, il presente e il futuro di una cultura. Non importa quanto lontani possiamo essere dalle nostre origini, esse ci ricordano da dove veniamo e chi siamo.» disse lui con un mezzo sorriso.
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#82

Korinna Suder

Betazoid

La donna sorrise orgogliosa alle parole della Vulcaniana oh, sì! Non avete idea delle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare. Per secoli queste tradizioni erano andate completamente dimenticate, ma mia figlia è un'archeologa che si è formata nella prestigiosa Università di Betazed e nel corso del suo dottorato ha condotto una serie di ricerche su vecchi manuscritti, venendo a conoscenza di tutte le pratiche tradizionali che abbiamo recuperato per queste celebrazioni... pensate che è andata di casa in casa... iniziò a raccontare, spiegando nei dettagli come fossero state raccolte tutte quelle informazioni. Korinna, che aveva già ascoltato quella stessa storia in versioni diverse almeno una quindicina di volte negli ultimi quattro anni, tentò di trattenere uno sbadiglio. Non era nemmeno sicura che Dahlea avesse davvero questa figlia di cui tanto parlava, visto che non l'aveva mai incontrata ad una di quelle celebrazioni che, a sentire la donna, erano per lei tanto importanti... non che Dahlea mentisse. Era certa che dicesse quella che credeva essere la verità... ma probabilmente arrivata alla sua età non riusciva più a distinguere la realtà dalla sua immaginazione.

Ho un'idea! esclamò Dahlea all'improvviso, rivolgendosi estasiata in direzione dei due ospiti ne stavo proprio ora parlando con Korinna... questa sera ci sarà la cerimonia di chiusura. E' tradizione che una delle autorità porti la corona di cavat fino al totem, dove rimarrà per propiziare il raccolto dell'anno seguente. Stavo cercando di convincere l'Ambasciatrice Suder, ma capisco che alla sua età non se la senta più... perché, in qualità di ospiti, non partecipate voi al posto suo? chiese, pregustando il successo che avrebbe avuto la cerimonia se fosse riuscita a coinvolgere perfino degli alieni a partecipare. Ne avrebbero sicuramente parlato tutti per settimane! Korinna non poté fare a meno di scuotere leggermente la testa con fare rassegnato: difficilmente Dahlea sarebbe mai cambiata...
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#83

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ascoltavo attentamente le parole di Dahlea, riflettendo sulla dedizione e l'impegno necessari per recuperare e ristabilire le tradizioni perdute. La storia dell'archeologa che aveva condotto ricerche approfondite su vecchi manoscritti per riportare in vita queste celebrazioni mi intrigava; tuttavia, come vulcaniana, ero portata a considerare le informazioni da più angolazioni prima di prendere una decisione... logica.
Dopo che Dahlea ebbe esposto l'idea della cerimonia di chiusura e aveva fatto il suggerimento di coinvolgere sia me che Pavel al posto dell'Ambasciatrice Suder, sentii il bisogno di considerare il tutto attentamente. Il coinvolgimento in una cerimonia così significativa avrebbe potuto rappresentare un'opportunità di immergersi nella cultura locale, ma avrebbe anche implicato un certo grado di esposizione pubblica e di partecipazione attiva. Prima di prendere una decisione, voleva avere un parere da parte di Korinna.
«Korinna, credo che prima di prendere una decisione dobbiamo valutare attentamente l'opportunità e considerare se sia coerente con i nostri interessi e le nostre intenzioni durante il nostro soggiorno qui. Data la tua esperienza e conoscenza di questa comunità, quale è la tua opinione?»

Pavel, intanto, apprezzava il mio approccio razionale, ma era più propenso ad accettare e sentii un brontolio tramite il legame.
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#84

Korinna Suder

Betazoid

Le parole della Vulcaniana fecero sospirare Korinna è questione di pochi minuti, ti danno una corona e ti dicono dove metterla, non è niente di trascendentale. Non penso che nessuno creda realmente che possa o meno propiziare il raccolto. Sta solo cercando un volto noto per fare in modo che qualcuno riporti la notizia, così nei prossimi giorni arriveranno ad intervistarla e potrà vantarsi della sua splendida organizzazione. E' del tutto innocua, sono solo stanca di usare la mia immagine a quel modo confessò telepaticamente Korinna, mantenendo un sorriso cordiale o, almeno, questa era la sua intenzione. Non avrebbe potuto giurare che era effettivametne il risultato ottenuto.

Korinna non era certo unita telepaticamente ai due amici, ma poteva percepire la frustrazione di Pavel di fronte alla puntigliosità della moglie e gli rivolse un sorriso di comprensione: di soilto era lei ad avere quel ruolo nei discorsi con la Vulcaniana e riteneva di poter capire perfettamente.

Capisco... disse Dahlea, perplessa dalla risposta della Vulcaniana: era una dei molti Betazoidi che non uscivano spesso dal pianeta e i modi di fare di culture diverse la lasciavano abbastanza confusa. Si fosse trattato di un altro betazoide avrebbe ritenuto che T'Dal fosse in qualche modo risentita da quella richiesta, ma allo stesso tempo non percepiva risentimento da parte sua e questo la lasciava incerta su come rispondere.

Posso portarvi qualcosa? chiese una delle ragazze che lavoravano come cameriere alla festa, interrompendo momentaneamente quella bizzarra chiacchierata.
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#85

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ascoltai attentamente le parole di Korinna e compresi il fatto che la mia amica si sentisse un po' sfruttata da parte di Dahlea per i suoi scopi, ma allo stesso tempo riconosceva la logica delle argomentazioni dell'anziana betazoide. //Non mi sento affatto un volto noto.// ammisi pacatamente, per poi valutare i pro e i contro dell'accettare la proposta di Dahlea per un istante. «Se la partecipazione in questa cerimonia può contribuire in qualche modo alla preservazione delle tradizioni locali e a una migliore comprensione interculturale, penso che possa essere un passo positivo. Accettiamo volentieri»

Pavel che aveva ascoltato le mie parole, per prima cosa disse «Saremo felici di partecipare alla cerimonia di chiusura e portare avanti questa tradizione..» ma poi non poté fare a meno di sorridere e scuotere leggermente la testa di fronte alle mie parole. «Hai ragione, T'Dal, ma forse potevamo accettare fin da subito senza tante considerazioni. Ma con mia moglie è sempre una questione di analisi approfondita, anche quando sembra eccessiva. » Poi fece una pausa e rivolse un occhio scherzoso a T'Dal, dicendo attraverso il legame che era una delle cose che apprezzava di me e alzai un sopracciglio. «La logica non è mai abbastanza.» ammisi, anche se la mia voce era calma, ma c'era un chiaro sottotesto giocoso.

All'arrivo della cameriera, guardai Korinna e decisi di imitarla «Un succo di jacarine, per favore, sia per me che per mio marito» dissi. Avevamo già mangiato e bevuto prima, ma mio marito sosteneva che da mangiare e da bere non si rifiutava mai: non era logico, ma avevo accettato quella sua tradizione.
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#86

Korinna Suder

Betazoid

Korinna non poté fare a meno di ridacchiare alle parole di Pavel: doveva dargliene atto, T'Dal aveva decisamente l'abitudine di analizzare qualunque cosa e probabilmente sarebbe riuscita a tenere una dissertazione anche sulla quantità di zucchero corretta da aggiungere al tè. Eppure c'era qualcosa di rassicurante in quel suo modo di fare: a differenza di tantissime altre specie della Federazione che la facevano ammattire con la loro abitudine di dire una cosa e pensarne un'altra, con T'Dal era certa che, alla fine di quel lungo processo di analisi dei suoi dati, la Vulcaniana avrebbe detto esattamente quello che pensava. Una qualità rara in quel bizzarro universo.

Le andresti bene anche se fossi il pilota di una nave cargo: hai le orecchie a punta, è sufficiente per fare notizia da queste parti precisò telepaticamente Korinna, annuendo in direzione dei due coniugi non appena ebbero preso la loro decisione.

... e tre porzioni di involtini di Dalaria ordinò per conto degli amici: era un piatto semplice, locale e che conoscendo i gusti degli amici aveva qualche possibilità di piacere loro, oltre a non essere gravemente tossico per nessuno dei due. Sal, anche tu? si informò sì, faccia quattro decise l'uomo in direzione della ragazza.
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#87

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Le parole di Pavel mi hanno strappato un sorriso interno. A volte mi chiedevo come faceva a funzionare la nostra relazione, forse eravamo riusciti a trovare un equilibrio perfetto, come due pezzi di un puzzle che si incastravano insieme in modo naturale: se io cercavo la logica e l'efficienza, Pavel cercava spesso la connessione emotiva e la spontaneità; e in qualche modo, quel contrasto li faceva funzionare come un equilibrio perfetto, sia sul lavoro che a casa. Io stessa, per quanto avrei voluto dire il contrario, avevo imparato a lasciarmi andare, ma era sempre bene non dirlo troppo in giro.
Quando Korinna fece notare il fatto che mi avrebbe andato bene anche essere il pilota di una nave cargo, non potei fare a meno di sorridere interiormente e alzai un sopracciglio. Era vero, l'aspetto vulcaniano spesso suscitava curiosità e attenzione ovunque andassi, anche se a volte poteva essere scomodo. Tuttavia, ero abituata a far fronte a sguardi e domande, e in realtà non mi dispiaceva quando la gente si avvicinava con interesse a conoscere la mia cultura e il mio modo di pensare.
//Interessante.// ammisi e questo aprì un breve dibattito tramite il legame tra me e Pavel riguardo al fatto che pensavo che i batazoidi avessero avuto modo di conoscere altri mondi, non dovevamo essere poi così "esotici".
//Perché i vulcaniani, ad eccezione di te, Spock e Sarek, quanti stranieri hanno avuto modo di incontrare? E sai che io e Amanda... beh, non abbiamo avuto vita facile agli inizi, ma nemmeno ora i vulcaniani sono esattamente aperti. Non ti preoccupare, non rispondere, ma lo sai anche tu che anche voi avete comunità più riservate.// disse mio marito, cercando le mie dita, a cui appoggiai sopra le mie. Gli avrei voluto stringere la mano, così gli comunicai visivamente il gesto, per poi abbracciarlo, scusandomi. Pavel mi sorrise, per poi iniziare a rimandarmi un abbraccio. Arrossii leggermente e Pavel rise.
Korinna aveva fatto l'ordine per noi e l'aveva fatto con quella sua attenzione sempre premurosa. Gli involtini di Dalaria erano una scelta saggia, una pietanza che avrebbe potuto piacere anche a degli ospiti provenienti da altri pianeti.
Io e Pavel poi ringraziammo Korinna per l'ordine.
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#88

Korinna Suder

Betazoid

Non passò molto prima che la cameriera ritornasse con i loro piatti: non c'era realmente molta scelta per quanto riguardava il menù ed i piatti uscivano dalla cucina improvvisata a getto continuo. Si trattava di un piatto semplice, grezzo, prodotto a mano con una farina ottenuta dalle coltivazioni locali. L'idea di Korinna di abbandonare i replicatori alimentari per iniziare a provare a preparare qualche pietanza con ciò che coltivava nel suo orto era nata proprio da lì, da ciò che aveva visto fare alla festa, e poi si era ampliata assieme alla quantità di terreno e piante che riusciva a coltivare grazie al prezioso aiuto di Sal, la cui famiglia si era occupata di quel mestiere per generazioni.

Purtroppo, con il tempo, le grandi produzioni erano state trasferite e la guerra con il Dominio aveva costretto tutti, specialmente gli agricoltori, a fermarsi e faticare per ricominciare da capo. A quel punto, molti erano troppo vecchi, stanchi o moralmente feriti per pensare di riprendere e molti terreni erano stati abbandonati, causando un progressivo allontanamento della gente dalla campagna. Solo negli ultimi due o tre annila tendenza aveva iniziato ad invertirsi per via dell'arrivo di chi considerava quelle zone un buon posto in cui passare gli ultimi anni della propria vita. I giovani della zona comunque erano pochi, e con la loro assenza anche la vitalità di quel luogo spesso ne risentiva. Feste come la celebrazione attuale erano rari momenti in cui qualche nipotino tornava a correre tra le vie dei paesi, schiamazzando allegramente, ma tutti sapevano che non sarebbe durato più di qualche giorno.

Oh. Oh! E' quasi il momento! annunciò Dahlea, invitando i due coniugi a seguirla in direzione del palco. Ci fu un lungo discorso, in cui la donna rievocava per l'ennesima volta la storia della festa. Il quasi totale disinteresse dei presenti suggeriva che, come Korinna, anche loro l'avessero sentita più volte di quante potesse essere considerata di un qualche valore di intrattenimento e molti continuarono semplicemente le loro conversazioni silenziose con chi era seduto al tavolo con loro. Perfino Korinna era impegnata a far notare telepaticamente a Sal le decorazioni floreali che stava valutando di mettere nel suo giardino, più che ascoltare quanto Dahlea stava raccontando.
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#89

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

La cameriera ritornò con i piatti: il piatto che avevamo davanti era semplice, ma aveva un significato profondo. Era una testimonianza di come le tradizioni e le abitudini di un luogo potessero essere intrecciate con le vite delle persone che vi abitavano.
La storia di come l'agricoltura nella zona era stata colpita da difficoltà e cambiamenti suscitò un senso di malinconia. Era un riflesso di quanto le vicende galattiche potessero influenzare la vita delle persone su scala locale. Il passato e le sfide affrontate dalla comunità, unite al desiderio di preservare le tradizioni, erano spesso il motore di eventi come la festa, che cercavano di rinfrescare la memoria e rivitalizzare il legame con le radici.
L'attenzione dei presenti durante il discorso di Dahlea sembrava un po' divisa. Era evidente che alcuni erano già ben consapevoli della storia e delle tradizioni, mentre altri si impegnavano in conversazioni silenziose o prestavano attenzione solo in parte. Mi ritrovai anche io a condividere pensieri con Pavel riguardo a ciò che stava succedendo intorno a noi, mentre ascoltavo ciò che Dahlea stava raccontando; infine, quando Dahlea annunciò che era quasi il momento, io e Pavel ci dirigemmo verso il palco: nonostante la mia tendenza alla logica e all'analisi, riuscivo a cogliere l'importanza simbolica di questi momenti per la comunità. Era un modo per riunirsi, per condividere, per creare legami tra passato e presente; ma anche se a volte poteva sembrare noioso o ripetitivo, riconoscevo che ogni evento portava con sé un significato unico e unico per la gente del luogo.
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#90

Korinna Suder

Betazoid

... e anche quest'anno siamo purtroppo giunti al termine delle celebrazioni. E' stato un piacere rivedere tutti voi e le vostre famiglie impegnate, ancora una volta, a dare vita alla nostra cultura e alla nostra comunità. Ma prima di lasciarci... disse Dahlea, avvicinandosi a T'Dal e al marito, mentre una ragazzina che non sembrava altrettanto entusiasta del compito la raggiunse con una corona di fiori che consegnò tra le mani della donna. ... con l'augurio che anche il prossimo anno ci conceda un raccolto favorevole, come da tradizione doneremo la corona di cavat, simbolo della fertilità della terra per mano dei nostri ospiti e amici disse, muovendo un cenno in direzione dei due coniugi, che sembravano aver riscosso l'attenzione di una discreta parte del pubblico.

Poi, Dahlea consegnò la corona a T'Dal, facendole cenno di seguirla mentre percorreva le vie del villaggio. Subito alcuni dei presenti si unirono a loro, ma Korinna era ormai troppo stanca per accompagnare l'amica e decise di lasciare che T'Dal e Pavel si godessero in santa pace quella loro partecipazione inattesa alla processione finale. Giunti nuovamente nella piazza principale, Dahlea spiegò che potevano lasciare la corona sul totem che raffigurava vagamente un albero che era stato approntato proprio a quello scopo e, non appena lo avessero fatto, la musica che li aveva accompagnati lungo la passeggiata si sarebbe interrotta ed i presenti dispersi per tornare dai propri amici. Allo stesso tempo la piazza sarebbe stata liberata per fare posto a ballerini professionisti ed occasionali, mentre la musica in sottofondo si faceva più allegra e ritmata.
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