TFB Cosa darei per della birra romulana
#11

Challenge your preconceptions, or they will challenge you.

Syvar S'chn R'xun Vulcaniano

Sì, quello era decisamente un argomento delicato. Parlarne con un uomo al posto che con una donna sarebbe stato probabilmente più semplice, in quanto si sarebbe sentito meno a disagio, ma non poteva far altro che approfittare della disponibilità di T'Dal. Considerando la situazione, una visione femminile avrebbe potuto aiutare.

No, non intendevo... Si ritrovò inconsciamente a dire, quasi in maniera difensiva, quando la conclusione del discorso della vulcaniana rese evidente come la sua domanda era stata interpretata. Si interruppe un istante, un pensiero che gli attraversava la mente. Non stavo parlando di me, ma dei miei genitori. Cercò di spiegare. Anche se è innegabile che, se iniziassi a frequentare qualcuno, mantenere quello specifico segreto sarebbe deleterio per la relazione. Questo sia se il mio partner fosse vulcaniano, sia se appartenesse ad una specie non telepatica. Cosa sarebbe successo se, anni prima, si fosse aperto con la sua fidanzata romulana? Non si era fidato di lei non tanto perché non la conosceva bene o perché il loro fidanzamento era stato combinato, ma perché l'aveva ritenuta una minaccia ai suoi obiettivi. Aveva una faida di sangue da risolvere e l'aveva risolta alla maniera romulana, ossia spargendo sangue. Ormai era impossibile stabilire se parlarne con Raha avrebbe aiutato o l'avrebbe portato alla morte, ma sicuramente gli aveva reso ben chiaro le conseguenze di mantenere segreti in una relazione. Ad essere sincero, non so nemmeno se i miei genitori avessero scelto per me una fidanzata vulcaniana. Non si ricordava di un avvenimento che potesse essere compatibile col fidanzamento vulcaniano ma non poteva essere certo di ricordare tutto della sua infanzia: il cervello tendeva ad appannare i ricordi dopo un trauma, e lui di certo aveva avuto diverse esperienze traumatiche. Immaginava però che si sarebbe reso conto se avesse avuto un legame telepatico con una perfetta sconosciuta, o almeno così voleva sperare.

Mia madre è vulcaniana, mio padre... no. Proseguì, dopo una leggera esitazione. Che avesse bisogno di parlarne con qualcuno era indubbio ma non era sicuro di quanto in là potesse spingersi con T'Dal. Non mi vergogno del mio sangue misto, non più, ma ammetto che la distruzione di Vulcano ha reso difficile parlarne. Il popolo di mio padre ha distrutto il pianeta di mia madre, non è qualcosa che può essere dimenticato o scusato. Chi era lui per T'Shanik? Un amato figlio che aveva perso la strada o uno dei suoi carcerieri? Non poteva nemmeno immaginare cosa avesse provato sua madre quando aveva saputo della distruzione di Vulcano, né cosa stesse provando ora T'Dal. Difficile che la vulcaniana di fronte a lui non avesse perso qualcuno, un parente o un amico, a causa delle azioni di Nero. Sono per metà romulano, T'Dal. Ho passato buona parte della mia vita a rifiutare la mia eredità genetica Il suo lato vulcaniano per la precisione, ma immaginava fosse meglio non specificare. ma ultimamente ho cominciato a farmi delle domande. Mia madre sapeva di mio padre o è stata ingannata? Cose di questo tipo.
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#12

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ascoltai attentamente le parole dell'uomo di fronte a me, riconoscendo l'introspezione e l'incertezza nelle sue parole. Sapevo che quello era un argomento complicato, carico di emozioni contrastanti. La mia espressione rimase serena, ma potevo percepire l'ansia che traspariva dal mio interlocutore e il mio lato umano era in subbuglio.

«Capisco le tue preoccupazioni, anche io dovetti confrontarmi con le conseguenze delle azioni dei Romulani nella mia vita personale. Hanno ucciso mio padre e uno dei miei fratelli maggiori, dopo poco tempo la distruzione di Vulcano ha creato un trauma profondo, non solo per me, ma per tutti i Vulcaniani. Per lungo tempo nutrii un profondo rancore e un odio verso di loro, così come verso Nero per ciò che ha compiuto.» ammisi.

Feci una breve pausa, radunando le mie emozioni e riflettendo su quanto avevo appreso grazie alle discussioni avute con i miei fratelli maggiori, che mi avevano aiutato a superare i miei pregiudizi e a cercare una via più logica e razionale.

«Tuttavia, grazie alle preziose discussioni con i miei fratelli maggiori, sto cercando di imparare a non agire secondo pregiudizi illogici», continuai, cercando di comunicare la mia volontà di superare la mia stessa avversione, ma non sapevo se ci sarei mai realmente riuscita. «Sono consapevole che il passato può gettare ombre sulla nostra percezione delle cose, ma se vogliamo costruire un futuro migliore, dobbiamo essere in grado di valutare le persone in base alle loro azioni e alla loro moralità individuale, piuttosto che basarci su pregiudizi irrazionali. Non dimenticheremo mai ciò che è stato fatto, né le vite che sono state perse. Ma possiamo onorare la loro memoria cercando la comprensione anziché l'odio. Possiamo lavorare per un futuro in cui l'unità e la cooperazione siano possibili. In breve, quello che cerco di dire è che mi sono resa conto che giudicare tutti i Romulani in base alle azioni di alcuni è un pensiero illogico. Ogni individuo è responsabile delle proprie azioni, indipendentemente dalla sua origine o appartenenza a una certa specie.»

Mi guardai intorno per un attimo, poi fissai di nuovo l'uomo. Presi una breve pausa, riflettendo sulle parole che avrebbe pronunciato a seguire. «È comprensibile che tu ti faccia delle domande sulle origini del tuo sangue misto e sul coinvolgimento di tuo padre, ma è importante esplorare il proprio passato e cercare di capire la propria identità. Tuttavia, ricorda che l'origine delle azioni di tuo padre non definisce chi sei tu come individuo. Sei una combinazione unica delle tue eredità genetiche, ma sei anche un essere autonomo con la capacità di fare le tue scelte. Parla con tua madre, se ti senti a tuo agio nel farlo. Comprendere la sua prospettiva e le sue esperienze potrebbe aiutarti a comprendere meglio te stesso e a trovare un equilibrio tra le tue identità romulana e vulcaniana.»

Lo guardai, abbozzando un piccolo sorriso. «Chiedo scusa, fare dei discorsi talvolta sono abitudini dure a morire quando non si lavora.»

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#13

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Syvar S'chn R'xun Vulcaniano

Rivelare il suo sangue misto era stato più semplice del previsto e non aveva portato alla reazione che aveva temuto. Era la prima volta da quando si era stabilito nella Federazione che si apriva in quel modo: i romulani gli avevano insegnato a mentire, ingannare e usare tutto quanto fosse possibile per raggiungere i propri scopi. In un certo senso si poteva dire che stesse portando avanti quell'insegnamento anche in quel preciso momento: si era limitato a dire mezze verità, celando quanto bastava per ottenere la reazione da lui desiderata. L'aveva fatto inconsciamente, in un tentativo di autodifesa, ma non poteva negare di aver piegato il discorso nella direzione adatta a passare per la vittima. Non che non lo fosse: l'Impero gli aveva dato molto, ma gli aveva tolto anche di più. Aveva perso il padre, in un certo senso anche la madre, ed era stato manovrato per scopi non ancora ben chiari. Eppure, come era stato una vittima, era stato anche un carnefice. Poteva immaginare che le informazioni da lui passate alla Tal'Shiar durante i suoi anni da spia avessero mietuto vittime.

Sono desolato per la tua perdita. Rispose, stranamente sincero. In passato non gli sarebbe importato granché dei federali morti per mano romulana ma ormai aveva cominciato lui stesso a considerarsi un federale (per quanto difficile fosse ammetterlo) e, considerando l'argomento del discorso, non poteva far a meno di fare dei parallelismi tra la situazione di T'Dal e la propria.

Nessun problema. Aggiunse, quando la donna si scusò per il suo discorso. In passato probabilmente si sarebbe arrabbiato a sentirsi dire quelle cose ma ora era solo confuso. Che fosse sbagliato lasciarsi definire dall'identità e dalle azioni dei suoi genitori lo poteva accettare, più difficile era comprendere come T'Dal avrebbe valutato le sue azioni passate. Syvar non sapeva come suo padre avesse vissuto prima di rifugiarsi nella federazione, ma conosceva bene le proprie azioni come agente della Tal'Shiar. Anzi, sono io a dovermi scusare per averti disturbato coi miei problemi. Non avrei dovuto ma... la situazione è complicata.

Probabilmente la cosa migliore era chiudere il discorso e far finta di non averlo nemmeno iniziato. T'Dal aveva perso parte della sua famiglia per mano romulana, e ben prima dell'attacco della Narada. Quei decessi non erano stati opera di minatori super tecnologici che si erano dati al genocidio a causa del dolore di aver perso famiglia e pianeta natio. L'astio che T'Dal provava per l'Impero era giustificabile e impossibile da reindirizzare su criminali provenienti dal futuro. Eppure, quella attuale era un'occasione unica che avrebbe potuto non ripetersi. Il suo ruolo di docente dell'Accademia gli offriva qualche contatto nella Flotta ma non si era mai osato approfondirli: nella sua situazione, farlo avrebbe potuto dare la sbagliata impressione. Non sapeva esattamente quanto l'Intelligence di Flotta sapesse di lui ma, se avesse cominciato a far l'amicone con capitani e ammiragli, non sarebbe stato poi così strano se fosse giunta alla conclusione che lui avesse ripreso il suo precedente lavoro. Essere condannato per spionaggio non era esattamente tra i suoi obiettivi per il futuro.

Mia madre si trova su Romulus, e non per sua volontà. Ammise quindi. Si trattava di un azzardo, ne era consapevole. Dette quelle parole difficilmente avrebbe potuto tornare indietro. Era contrario a tutto ciò che aveva imparato ma voleva saperlo. Voleva sapere cosa la flotta sarebbe stata disposta a fare per salvare un cittadino federale in mano nemica.
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#14

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T'Dal Zayrus | Vulcan

L'ascoltai attentamente, cogliendo ogni sfumatura delle sue parole. Syvar aveva aperto un varco nella sua corazza, svelando una parte di sé che fino a quel momento doveva aver tenuto ben nascosta.Sorrido leggermente, riconoscendo la sincerità nei suoi occhi e il coraggio nel suo gesto di condivisione.
«Non c'è bisogno di scusarsi per aver condiviso ciò che senti. È un atto di fiducia e apertura che apprezzo sinceramente. So quanto sia difficile esporre le parti più profonde di noi stessi. Le circostanze possono complicare le cose, ma forse è proprio in queste situazioni complesse che possiamo trovare opportunità inaspettate.» ammisi, lasciando cadere il silenzio da noi; le parole sembravano superflue, per poi ascoltare le sue parole riguardo sua madre. Lo guardai negli occhi con serietà, non riuscivo a capire le motivazioni per cui era stato fatto e alla fine non era il caso di approfondire, perché non erano fatti miei.
«Per quanto riguarda tua madre su Romulus, posso solo immaginare quanto sia difficile per entrambi. Domanda: hai provato a parlarne con qualcuno? Potrebbero essere di aiuto in qualche modo» suggerii, non sapendo che in realtà avesse dei dubbi leciti nel farlo. Io non mi sentivo esattamente nella posizione migliore per farlo, ma se il comando mi avesse affidato la missione, l'avrei svolta tranquillamente. Questo momento di condivisione e connessione era importante per me, le nostre vite erano intrecciate in modi che non avrei mai immaginato, ma forse è proprio questo che può portare ad un qualcosa di significativo e duraturo. Non sapevo se sarebbe diventata un'amicizia, ma avrei probabilmente avuto modo di conoscere meglio un popolo che avevo sempre... allontanato.
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#15

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Syvar S'chn R'xun Vulcaniano

Se ne aveva parlato con qualcuno? La risposta poteva solo essere no, in quanto le conflittuali emozioni che provava per sua madre era una recente scoperta. L'amava? Probabilmente no, aveva passato troppo tempo ad odiarla per iniziare improvvisamente ad amarla. Cominciava però a provare un forte senso di colpa nei suoi confronti. L'aveva abbandonata in territorio nemico, con una noncuranza che cominciava a considerare imperdonabile. Forse quell'emozione era già un passo avanti verso una possibile riconciliazione.

Sei la prima con cui ne parlo. Ammise, lanciandole uno sguardo quasi desolato. Stava rischiando di rovinare un perfetto pasto parlando dei suoi problemi con un'estranea ma, a sua discolpa, T'Dal l'aveva involontariamente beccato in un momento di crisi. Conosco l'ambasciatore Spock, Proseguì, cercando di fare mentalmente chiarezza sui passi che avrebbe potuto compiere per riportare sua madre nella Federazione. L'anziano vulcaniano era certamente un'opzione, ed era solo grazie a lui se Syvar stava vivendo liberamente, con un lavoro di tutto rispetto, al posto di passare la sua permanenza nella Federazione chiuso in una cella. ma non sono sicuro che sarebbe una buona idea contattarlo. Al momento si trova in territorio romulano, intento in una delicata trattativa diplomatica. Non vorrei caricarlo dei miei problemi. Tra l'altro, contattarlo avrebbe significato mettere in allerta la Tal'Shiar: Syvar non era così ingenuo da credere che le sue comunicazioni, soprattutto verso l'Impero, non fossero sotto controllo. Il... lato romulano della mia famiglia ha un certo potere nell'Impero. Se l'ambasciatore mettesse loro i bastoni tra le ruote, potrebbero ricambiare distruggendo ogni possibilità di accordo.

L'arrivo del cameriere interruppe la sua spiegazione, donandogli tra l'altro preziosi attimi in cui riflettere. Le pietanze da loro ordinate furono presto sul tavolo, ma ciò che più attirò la sua attenzione fu la bottiglia di birra andoriana che fu posta tra lui e T'Dal. Syvar si affrettò a versarsene un bicchiere, facendo cenno alla vulcaniana di fare altrettanto se avesse voluto. Solo dopo aver sorseggiato quel liquore così alieno, il mezzo romulano riprese a parlare: La situazione è complicata e io non ho idea di come muovermi. Qual è la procedura della Flotta in situazioni simili? Per quanto insegnasse nell'Accademia della Flotta Stellare, Syvar non l'aveva frequentata: questo lo rendeva uno dei suoi rari professori civili, ma anche lo portava a non conoscere come avrebbe voluto il regolamento della Flotta. Mia madre ha doppia cittadinanza, vulcaniana e betazoide. Magari dovrei rivolgermi per prima cosa ad uno dei due governi?

Sto tenendo aperta la possibilità di far entrare Korinna in un eventuale seguito della role... per quanto mi sa che per allora si sarà trasferita nell'Impero Klingon. Laugh Questa role sarà ambientata prima dell'incidente diplomatico coi klingon, ma l'eventuale seguito lo ambienterei dopo per non complicarci la vita. Tongue *sparge briciole di trama per una futura missione*
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#16

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T'Dal Zayrus | Vulcan

Mi sentivo attraversare da un tumulto di pensieri e sentimenti mentre ascoltavo le sue parole. Era evidente che stava affrontando un momento di profonda introspezione e decisione, e mi sentivo privilegiata per essere la prima persona con cui avesse deciso di condividere queste preoccupazioni, ma non sapevo come potevo attivamente aiutarlo.
La sua ammissione di essere al momento in un territorio emotivo così delicato era toccante. Mi immaginavo il peso delle emozioni che stava portando con sé e le difficoltà che doveva affrontare nel cercare una soluzione razionale a un problema così personale e complesso.
«Il fatto che tu abbia deciso di parlarne con me dimostra il tuo desiderio sincero di trovare una soluzione » risposi con calma, cercando di trasmettergli sostegno. «L'ambasciatore Spock sembra essere un'opzione valida, ma capisco le tue preoccupazioni riguardo alla sua delicata trattativa diplomatica. Inoltre, comprendo la tua preoccupazione riguardo al coinvolgimento della parte romulana della tua famiglia.»
Mentre il cameriere interruppe il nostro discorso con il servizio del cibo, mi diedi un momento per riflettere sulle sue parole. Quando riprese a parlare, mostrai attenzione alle sue parole, consapevole della complessità della sua situazione.
«La Flotta Stellare generalmente cerca di mediare e risolvere situazioni complesse come questa attraverso canali diplomatici» , risposi, cercando di offrire qualche orientamento basato sulla mia conoscenza della Federazione. «Quando si tratta di questioni di doppia cittadinanza o legami tra culture diverse, solitamente vengono coinvolte entrambe le parti interessate. Rivolgersi prima a Vulcano o Betazed potrebbe essere un passo iniziale, ma potrebbe essere anche opportuno coinvolgere le autorità della Federazione, specialmente considerando la tua affiliazione con la Flotta Stellare.»
Feci una breve pausa, cercando di pesare le parole con attenzione: non ero sicura che mio fratello maggiore potesse aiutare in quel senso, per quello non avevo ancora parlato in maniera diretta di lui. Avrebbe accettato eventualmente di aiutarlo?
«È importante tenere conto dei potenziali rischi e benefici di ciascuna azione. Forse potresti cercare un consiglio formale dalla tua catena di comando o da consulenti legali della Flotta. Questo potrebbe garantire che la situazione sia affrontata in modo professionale e bilanciato.»
La situazione era chiaramente complicata, e non c'era una soluzione semplice. Cercai di offrire un'orientazione basata sulla mia comprensione della struttura della Flotta Stellare e delle dinamiche diplomatiche, sperando che queste informazioni potessero aiutarlo a trovare una direzione da seguire.

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#17

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Syvar S'chn R'xun Vulcaniano

Le prime parole di T'Dal fecero sorgere nuovamente in lui un certo senso di colpa. Ce n'era voluto di tempo perché lui si decidesse a trovare una soluzione a quel problema: per buona parte della sua vita si era limitato ad ignorarlo a causa della sua complicata relazione con la madre. Meglio tardi che mai. Pensò, utilizzando un detto terrestre che aveva imparato durante la sua permanenza a San Francisco. Poi rimase in ascolto, un'espressione pensosa sul volto.

I consigli della vulcaniana erano decisamente validi: il suo status di professore dell'Accademia lo rendeva in un certo qual modo parte della Flotta Stellare. A differenza di molti suoi colleghi, Syvar non aveva prestato servizio nella Flotta né frequentato l'Accademia prima di diventare docente ma ciò non lo limitava nel chiedere una consulenza legale. Il problema era, quanto sapeva la flotta di lui? Non se n'era mai osato accertare, ma dubitava che il Governo Vulcaniano avesse offerto alla Flotta il suo intero fascicolo. Se fosse stato così, difficilmente avrebbe avuto il suo lavoro. Un mezzo romulano che aveva chiesto asilo politico era una risorsa, in quanto aveva informazioni preziose sulla cultura e sulla società romulana. Un ex-agente della più pericolosa agenzia di intelligence romulana, figlio adottivo del suo leader e figlio naturale di un principe imperiale... difficile a dirsi se sarebbe stato considerato una risorsa o una minaccia. Se la mia vita fosse un romanzo, probabilmente sarei considerato un Gary Stu. Pensò, ironico. Se solo avessi anche la fortuna di un Gary Stu...!

Ti ringrazio per i tuoi consigli, e per avermi ascoltato. Non sono ancora sicuro di come agire, ma ho le idee molto più chiare. Quale sarebbe stata la linea d'azione migliore? Ancora non lo sapeva, ma almeno aveva una possibile bozza di piano. Per prima cosa, avrebbe contattato il Governo Vulcaniano per una consultazione e per scoprire cosa esattamente era stato riferito della sua situazione alla Federazione e alla Flotta Stellare, poi... Parlerò coi miei superiori in Accademia, sono sicuro che sapranno dirmi a chi rivolgermi. T'Dal era un capitano, mentre il Comandante e il Supervisore dell'Accademia della Flotta Stellare erano ammiragli: se loro non avevano i contatti adatti, non c'era nessuno nella Federazione che avrebbe potuto aiutarlo. Chiedere ufficialmente aiuto alla Flotta era rischioso, rischiava di distruggere l'attuale status-quo della sua vita ma, arrivato a quel punto, Syvar non aveva altra scelta.

Si portò una forchettata di riso alla bocca, costringendosi a mangiare qualcosa. Bere a stomaco vuoto non era l'ideale e, per quanto Syvar avesse la tentazione di ubriacarsi, era necessario per i suoi scopi che si mantenesse lucido. Comincio a pensare che dovrei applicarmi di più sulla Logica. Pronunciare quella semplice constatazione fu strano, quasi assurdo. L'ho studiata, ma come antropologo: come un osservatore esterno. Metterla in pratica è differente. Non credo di approvare pienamente l'idea di reprimere le proprie emozioni ma, in situazioni come questa, avere un minimo controllo su di esse sarebbe sicuramente comodo.

I romulani gli avevano insegnato ad ascoltare le sue emozioni e dar loro libero sfogo. Ora però quelle stesse emozioni erano diventate quasi un handicap: lo stavano tenendo bloccato, timoroso di perdere la pace che gli era stata offerta. Sarebbe stato più facile se avesse ancora avuto le aspirazioni di un tempo, ma Syvar era stufo di combattere. Salvare sua madre l'avrebbe però di certo rigettato nel bel mezzo di una lotta politica... e lui non era sicuro di volerlo.
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#18

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T'Dal Zayrus Vulcaniana

Le mie prime parole, risuonarono nella stanza. «I tuoi dubbi e le tue incertezze sono comprensibili. La riflessione è un passo fondamentale verso la logica e la chiarezza. È opportuno che tu abbia deciso di affrontare questo problema anziché ignorarlo.»

Inclinai leggermente la testa, segno di rispetto nei confronti della scelta ponderata di Syvar. «Parlare con i tuoi superiori all'Accademia è un'ottima mossa. Gli ammiragli possiedono risorse e contatti che possono essere fondamentali in situazioni delicate. La logica, in questo contesto, è una guida preziosa, ma non dimenticare mai di considerare anche le tue emozioni. La loro comprensione e gestione sono parte integrante della logica stessa. L'ho imparato a mio discapito.»

Mi fermai per un istante, dando a Syvar il tempo di assimilare le parole. «Quanto alla tua osservazione sulla Logica, comprendo il dilemma. L'applicazione pratica può essere un'arte difficile e non so se rimanere per un periodo su Vulcano può aiutarti nello studio. Forse è il momento di integrare la tua comprensione logica con la tua esperienza umana. La forza derivante dalla tua dualità potrebbe rivelarsi la chiave per affrontare questa sfida.»

Infine, conclusi con calma «Che la tua strada sia illuminata da ragionamenti chiari e decisioni sagge, Syvar. La Flotta Stellare può trarre beneficio dalla tua presenza, ma ricorda che la tua pace interiore è altrettanto importante. La logica e l'equilibrio tra mente ed emozioni sono la forza che guiderà la tua navigazione attraverso le incertezze del futuro. Non so se tu possa beneficiare di un periodo di riposo.» dissi.
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#19

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Syvar S'chn R'xun Vulcaniano

Syvar stava cominciando a rendersi conto che tutte le sue conoscenze, di cui era orgoglioso, non potevano aiutarlo ad affrontare quello specifico problema. Cos'erano le emozioni? Gli era stato insegnato a sfruttarle ed incanalarle nella tipica violenza romulana. Una via che da tempo aveva riconosciuto errata. Eppure non c'era modo per lui di convertirsi alla via vulcaniana, troppo radicale nella sua soppressione delle emozioni. Lui era un essere vivente, non una macchina. Le sue emozioni, per quanto dolorose, erano la dimostrazione che lui era vivo. Sentire una vulcaniana spiegare l'importanza di comprenderle era illuminante.

Ho sempre guardato il problema dal lato sbagliato. Disse, la comprensione che si faceva strada in lui. Non sono mai riuscito ad approvare il lato radicale della Logica di Surak, ma non tutti i vulcaniani raggiungono il Kolinahr. Al posto di concentrarmi sulle scritture, dovrei vedere come il popolo vulcaniano le applica... ed integrare il tutto con la mia personale esperienza. Syvar era un antropologo, quindi anche la soluzione adatta a lui era di natura antropologica. Lui non aveva intenzione di diventare un monaco, quindi non aveva bisogno di applicare fino in fondo le parole dell'antico vulcaniano causa della diaspora romulana. Quello che gli serviva era trovare un equilibrio tra il suo lato romulano e il suo lato vulcaniano. Trovare equilibrio, e pace.

Non gli piaceva l'idea ma, se voleva veramente raggiungere la pace interiore, un percorso da uno specialista era da valutare. Aprirsi con uno psicologo o uno psichiatra non era mai stata un'opzione, considerando i segreti che portava con lui ma immaginava che il governo vulcaniano avrebbe potuto offrirgli qualcuno di fidato con cui potesse parlare liberamente. Un qualcuno appartenente alla V'Shar, molto probabilmente, ma a quel punto a Syvar importava poco. Qualsiasi informazione in suo possesso che potesse danneggiare l'Impero Romulano era ormai obsoleta. Tranne forse l'identità del suo padre adottivo, ma anche quel punto era risolvibile: gli bastava dire che si trattava di un ufficiale di alto grado nella Tal Shiar. Non l'intera verità, ma nemmeno una menzogna.

Quindi meditazione, incontro con uno psichiatra e discussioni sulla Logica per trovare un equilibrio nelle sue emozioni. Anche analizzare la questione da un punto di vista umano, come suggerito da T'Dal, era promettente... ma Syvar non era sicuro di poter reggere alle conseguenze di chiedere alla Flotta Stellare una consulenza psichiatrica: quelle obbligatorie per il suo lavoro all'Accademia non si erano rivelate un grosso problema, ma qui si parlava di una consulenza approfondita che avrebbe toccato punti delicati del suo passato. La Flotta già sapeva chi era lui, ma fino a che punto? Non ci teneva particolarmente a partecipare ad un incontro con uno 'psicologo' dell'Intelligence di Flotta. Per qualche assurda ragione, la V'Shar lo spaventava meno.

Ma, al momento, non era quello il vero problema. O forse sì? Sua madre viveva - ok, era letteralmente prigioniera - a Ki Baratan da anni. Qualche tempo in più non avrebbe fatto alcuna differenza. Se lui si fosse mosso senza essere adeguatamente preparato, non solo non l'avrebbe salvata ma sarebbe finito ad aver bisogno lui stesso di un salvataggio. Non poteva permettersi di farsi trascinare dai sensi di colpa, doveva mantenere il sangue freddo. Parlare con te mi ha davvero aiutato. Ho dei contatti su Romulus (o forse avevo?) e stavo considerando se utilizzarli... ma ora mi rendo conto che non stavo pensando lucidamente. Ti ringrazio sinceramente, potresti avermi salvato la vita. Forse era un esagerazione, forse no. Le vicende passate avevano già stabilito che per Maiek lui era in primis una pedina. Questo non significava che il suo padre adottivo non tenesse a lui, ma Syvar non era sicuro di voler scoprire fino a che punto. ...ma credo di aver tolto fin troppo tempo al nostro pasto. Mangiamo, prima che si raffreddi.

C'era ancora tanto da considerare ma Syvar non voleva gravare più di così su T'Dal. Per il momento avrebbe cercato di distrarsi e assaporare il cibo de L'Oasi. Il giorno seguente, si sarebbe messo al lavoro. Avrebbe riportato a casa sua madre, a costo di incorrere nell'ira di Maiek.
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