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USS Saratoga Io non sono una spia klingon
#31

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Mentre la dottoressa Roc esprimeva chiaramente la sua mancanza di fiducia nei confronti della Federazione e della Flotta Stellare, mi ritrovai a pensare che per la dottoressa era evidente che il combattimento visto prima nella Sala olografica avrebbe potuto essere una soluzione preferibile per lei, piuttosto che spiegare i dettagli delle loro tecniche chirurgiche al dottor Merzenich.

Mi rivolsi alla dottoressa cercando di mantenere la calma nonostante il suo disprezzo palese. «Dottoressa Roc, comprendo che la ChoH'a' sia una procedura di grande importanza per l'Impero Klingon e che richieda sacrifici significativi. Mi auguro che la nostra collaborazione possa portare a una maggiore comprensione reciproca»

Ascoltai lo scambio tra Dakona e la dottoressa Roc, così decisi di rispondere alla dottoressa Klingon con tono neutro, come risposta alla sua domanda, forse sarcastica, chiedendo per quale altro motivo dovesse entrare nell'infermeria della Saratoga «Dottoressa Roc, confermo siete qui in infermeria per un paziente. La vostra presenza è una parte integrante del nostro impegno per il benessere dell'equipaggio di questa nave. Sarà nostra responsabilità spiegarlo al comandante Erulen in modo appropriato, considerando la sua situazione attuale.»

//Illogico puntare l'ovvio, ma non credo le piacciamo per davvero, dottore.// dissi a Dakona tramite il legame, ma per assicurarmi che stesse bene. Io non avevo ego da ferire - forse - ma non apprezzavo che qualcuno se la prendesse con il mio staff in quel modo.

//Evidentemente la dottoressa non apprezza per nulla la Federazione, non mi sembra che i tuoi sentimenti siano così, nonostante tutto e credo di esserne sollevata.// dissi mentalmente verso Korinna.

Ascoltai le parole di Korinna e dopo aver annuito un istante, ci riflettei un istante.
«La tua proposta è ragionevole, se il comandante Erulen è un klingon sottoposto alla chirurgia ChoH'a', potremmo trarre informazioni importanti da lui domandando e avere risposte anche attraverso la dottoressa Roc. Tuttavia, credo sia superfluo ricordare che dobbiamo agire con cautela. Non possiamo escludere nulla, come hai suggerito tu e credo sia superfluo sottolineare dobbiamo essere preparati ad ogni eventualità, sia che cerchi di nasconderci qualcosa o la possibilità che il comandante sia ancora confuso, rendendolo di fatto incapace di rispondere.» dissi

Il dottor Merzenich dopo essersi allontanato e tornato, mi chiese conferma prima di risvegliare Erulen. Fissai il dottore per un momento, raccogliendo i miei pensieri, per poi rispondere con serietà: «Dottor Merzenich, proceda con il risveglio del comandante Erulen.»  confermai la mia decisione.

Mi preparai mentalmente per l'interazione che avrebbe avuto luogo, consapevole che la comunicazione e la comprensione reciproca sarebbero state fondamentali per il successo delle nostre indagini.
#32

Korinna Suder

Betazoid

Korinna abbassò un istante lo sguardo per poi rivolgere un'occhiata pensierosa in direzione della vulcaniana sai come la penso: la Flotta Stellare ha diversi problemi al suo interno, molti dei quali troppo profondi per poter essere estirpati da una sola persona. Credo ancora negli ideali su cui si fonda la Federazione e non approvo diverse tra le pratiche dei klingon, ma non fraintenderlo per un appoggio incondizionato: la mia lealtà va in primo luogo ai miei valori e poi al governo di Betazed. Potresti volerlo tenere in considerazione nel caso in cui i bisogni della Federazione e del mio pianeta smettessero di essere allineati. la avvertì sincera.

Merzenich mosse un cenno di assenso in direzione del capitano, poi inoculò il farmaco, tenendo sotto stretto controllo i suoi monitor. Non passò molto prima che gli occhi del comandante cominciassero a muoversi leggermente e qualche istante dopo lui li riaprì, guardandosi attorno confuso che è successo? chiese, girando faticosamente la testa qual è l'ultima cosa che ricorda? suggerì il dottor Merzenich. Erulen si prese un istante per riflettere sulla questione ero sul ponte ologrammi e... il capitano aveva suggerito delle simulazioni da avviare... è tutto un po' confuso fu costretto ad ammettere mentre cercava di rimettersi a sedere con l'aiuto del medico. Tobias non poté fare altro che lanciare un'occhiata interrogativa nei confronti degli altri membri dell'equipaggio, dato che non era presente e non aveva la minima idea di cosa stessero facendo prima di venir chiamato all'improvviso.

Ricorda che simulazioni sono state lanciate? chiese Korinna in tono cordiale. Lo sguardo del comandante si posò confuso su di lei, come se facesse fatica a ricordare chi fosse, poi si spostò sospettoso in direzione delle due klingon. Che sta succedendo? chiese Erulen, cominciando ad innervosirsi. Ha perso i sensi mentre era sul ponte ologrammi, comandante. E' in infermeria ora, cerchi di rilassarsi, stiamo solo cercando di capire la situazione, come lei si intromise il medico. è meglio lasciargli qualche momento, la confusione è assolutamente normale spiegò a tutti i presenti.

Sto bene lo zittì bruscamente il betazoide, continuando ad osservare i presenti con sguardo sospettoso e un leggero sottotono di preccupazione che non sfuggì a Korinna. Comandante... devo confessarle di averle in parte mentito. si fece avanti la betazoide La ragione per cui è stata scelta la Saratoga come sede per l'incontro diplomatico tra Betazed e l'Impero Klingon è che speravamo di poter contare sul suo aiuto: ci risulta che tra la data stellare 6472.5 e 6591.3 la Saratoga è stata impegnata in una missione di pattugliamento nei pressi della zona neutrale klingon. Potrebbe aiutarci a chiarire alcuni dettagli della missione, in qualità di cittadino di Betazed e membro della Flotta Stellare? chiese, girando attorno alla questione più di quanto fosse solitamente abituata a fare, nel tentativo di non far innervosire nessuno dei presenti.


aveva più senso che rispondessi io piuttosto che Ner U_u
#33

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

La comprensione reciproca si ottiene in battaglia, capitano. Fu la preoccupante, almeno alle orecchie di Dakona, risposta della dottoressa Roc alle parole di T'Dal. ...e anche durante le trattative, G'Vera. La correzione di Rahnaz arrivò immediata, il tono severo. Devo ricordarti che siamo in missione diplomatica? Roc le lanciò uno sguardo critico e quasi... preoccupato? Tu e la tua diplomazia. Non nego l'utilità del tuo lavoro, ma ricordati che solo una morte onorevole ti permetterà di accedere allo Sto-Vo-Kor. Non permettere che il tuo... sangue trill ti faccia finire nel Gret'hor. La preoccupazione sembrava reale e basata su qualche credenza religiosa. Dakona aveva anche l'impressione che, al posto di 'sangue trill', Roc inizialmente avesse voluto dire qualcosa di differente. Registrò però con interesse che la diplomatica sembrava avere qualche ascendenza trill.

Sì, direi proprio che non le piacciamo. Concordò con T'Dal, tramite il loro legame. Non posso dire di esserne entusiasta ma, fin tanto sarà disposta a collaborare, vedrò di soppor... no, sopportarlo non è l'opzione migliore. I klingon sono una specie guerriera. So ben poco della loro cultura ma, se sono minimamente simili ai romulani, ignorare la questione non è la risposta più adatta. Ne parlerò con lei, il peggio che potrebbe capitare è finire immischiato in un duello. La parte sul duello era scherzosa ma non del tutto. Se i vulcaniani avevano rifiutato le emozioni e i modi dell'antica società vulcaniana, i rigeliani li avevano parzialmente accettati e alterati. Dakona era un dottore non un guerriero, ma non si faceva spaventare dall'idea di un duello.

Ascoltò le parole di Korinna e dovette ammettere che la betazoide non aveva tutti i torti. Erano partiti dall'idea di scoprire la verità usando una miscela di telepatia e di scansioni mediche ma erano finiti per saperne esattamente come prima. I sospetti sull'identità di Erulen erano rimasti tali, dei sospetti. Nessuna prova, nessuna certezza. Per quanto ne sapevano, potevano starsi facendo trascinare dalla paranoia e vedere problemi dove in realtà non ce n'erano. Era possibile che le reazioni del loro collega fossero dovute a tutt'altro? Cosa se le sue conoscenze sui klingon avessero avuto una motivazione valida?

Mi volete dire che il paziente non è stato informato della sua situazione?
G'Vera, non ora.
Celare la verità in questo modo è assolutamente...
È uno di loro, è giusto che siano loro a prendere quel tipo di decisione. E non considero del tutto scorretto...
Ma potrebbe essere uno di noi!
Potrebbe è la parola chiave, G'Vera.

Rahnaz sembrava averla avuta vinta, almeno per ora, e la dottoressa Roc non disse altro durante il risveglio del primo ufficiale. Dakona era ancora lievemente preoccupato che la klingon potesse dire qualcosa che potesse turbare Erulen, ma la sua identità di medico probabilmente stava tenendo a bada la sua lingua. Roc doveva essere consapevole della necessità di avvicinare Erulen alla notizia con l'opportuna cautela, o almeno così il rigeliano voleva sperare. Quando Korinna fece la sua confessione - che, in effetti, poteva essere considerata una confessione collettiva - Dakona rimase in silenzio, attento a controllare la reazione del suo paziente (e un occhio, di tanto in tanto, ai dati del bioletto).
#34

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ascoltate le parole di Korinna, riguardo la sua lealtà: onestamente non mi aspettavo nulla di diverso da parte sua: aveva dismesso la divisa da molto tempo e lavorando per il proprio governo era ovvio che desse la precedenza ad esso, oltre ai propri ideali. //Comprendo le tue preoccupazioni riguardo alla Flotta Stellare e ai problemi interni che essa affronta. È vero che non è possibile risolvere tutte le questioni da soli, ma ciò non deve impedirci di perseguire i nostri ideali fondamentali. Anch'io condivido l'importanza dei valori sui quali si fonda la Federazione. Se mai ci fosse un'occasione in cui i bisogni della Federazione e di Betazed non fossero allineati, terrei conto della tua lealtà ai valori che ritieni primari. Dobbiamo sempre bilanciare i nostri doveri e le nostre responsabilità, tenendo presente ciò che riteniamo giusto.// dissi pacatamente. Ero stata pronta ad abbandonare tutto ed ero felice di non averlo fatto.

Osservai attentamente la conversazione tra le due klingon, ascoltando le loro parole con interesse... fingendo accuratamente di non provarne, guardando Erulen. Era evidente che c'era una certa tensione tra loro, eppure la diplomazia richiedeva rispetto e collaborazione, specialmente in una missione delicata come quella diplomatica in cui ci trovavamo.

//Nonostante abbiano differenze, sia i Klingon che i Romulani condividono una certa propensione per l'azione e una mentalità tattica. Entrambi sono abili combattenti e strategi. Tuttavia, è importante riconoscere che le motivazioni dietro le loro azioni possono essere molto diverse: i Klingon agiscono spesso in base all'onore e alla gloria, i Romulani sono più interessati al potere e alla manipolazione. I klingon hanno una lunga tradizione di combattimenti e duelli, che spesso determinano la loro gerarchia sociale e politica. Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare il fatto che abbiano anche un forte senso dell'onore e del rispetto per la loro cultura. Ti chiedo di essere cauto e vigilante.// dissi rivolto a Dakona, aggiungendo poi in un secondo momento //Non vorrei ti accadesse nulla.//

Rimasi in silenzio a guardare la scena, c'era una parte di me che desiderava intervenire e di far calmare tutti i presenti, notando Erulen mi sembrava stranamente sospettoso. Quel cambiamento caratteriale era esattamente quello che mi ricordavo da lui negli ultimi tempi, non il giovane primo ufficiale dal carattere gioviale che cercava sempre fare del suo meglio e che in qualche modo di imbarazzava quando sentiva di imporsi nei miei riguardi.
Rivolgendomi specificamente a Erulen, che non sembrava interessato a dire alcunché, dissi «Numero uno, siamo qui per te. Se hai bisogno di supporto o se qualcosa torna alla tua memoria, ti prego di condividerlo con noi.»
#35

Korinna Suder

Betazoid

Korinna ascoltò non senza interesse il dialogo tra le due klingon: era stata lei a suggerire di tenere il Primo Ufficiale della Saratoga all'oscuro di quell'indagine sul suo conto, nel tentativo di tenere la Flotta fuori dall'intera questione... ma concordava con la dottoressa sul fatto che, per quanto quel modus operandi fosse indirizzato a limitare che il conflitto tra Betazed e l'Impero Klingon escalasse, non era affatto corretto nei confronti di Erulen. La Rahnaz parve riuscire a placare la collega almeno a parole, ma le emozioni della klingon raccontavano tutt'altro e le preoccupazioni del dottore non erano del tutto infondate.

Potrebbe capitare prima di quanto tu non creda avvertì T'Dal con un fare sibillino che di norma non le apparteneva... ma non era certo quello il momento migliore per spiegare nei dettagli cosa intendesse e allo stesso tempo le sarebbe sembrato un tradimento nei confronti dell'amica chiedere il suo aiuto, la sua disponibilità, e poi agire alle sue spalle contando sulla stima ed affetto reciproco per agire indisturbata contro gli interessi della Flotta.

Lo sguardo di Erulen passò sospettoso dalla betazoide al capitano, soffermandosi qualche istante sulle due klingon sono accusato di qualcosa? chiese, mentre il suo sguardo si faceva serio. Sospettato. Non ci sono accuse formali precisò Korinna con fare altrettanto serio. Nessuno sembrava intenzionato a prendersi l'onere di condurre quella discussione e la donna decise che, in fondo, era probabilmente la persona più qualificata per farlo... il che la diceva lunga sulle loro probabilità di risolvere quel conflitto prima che degenerasse.

Crediamo che lei possa non essere il comandante Erulen, ma un agente klingon, infiltrato da anni nella Flotta. rivelò senza mezzi termini. Il dottor Merzenich non riuscì a trattenersi dallo scuotere la testa: poteva capire le differenze culturali, ma tra quella klingon in vena di attaccar briga e la schiettezza della betazoide si chiedeva come avessero fatto ad arrivare tutti fino lì senza sparare un colpo. Per non parlare del fatto che dubitava seriamente che simili affermazioni avrebbero aiutato il suo paziente. Forse dovremmo lasciare qualche minuto al comandante... suggerì, lanciando un'occhiata al capitano perché facesse qualcosa. Ma è ridicolo! sbottò l'ufficiale.

Sentite... non so come posso dimostrarvi la mia innocenza, ma mi chiamo Jor Erulen, Primo Ufficiale della Saratoga e non ho mai avuto a che fare con i klingon... disse, ma le ultime sue parole suonarono poco convinte, a lui stesso per primo. All'improvviso gli erano tornati alla mente i sogni ricorrenti che spesso lo tenevano sveglio la notte. Sogni che coinvolgevano klingon e torture, sogni simili a ciò a cui aveva assistito sul ponte ologrammi, associati ad un dolore difficile da sopportare. Merzenich lanciò un'occhiata preoccupata ai dati riportati dal bioletto: quelle parole avevano certamente innervosito il comandante e se non si fosse calmato presto avrebbe dovuto intervenire.

Per quanto non fosse in grado di laggere i dati del bioletto, Korinna realizzò la stessa cosa. Le crediamo precisò sincera ma allo stesso tempo pensiamo che potrebbe non essere consapevole dell'accaduto. Forse esiste un modo per accertarcene e risolvere rapidamente questa questione: dottoressa Roc... il comandante è sincero quando dice di essere Jor Erulen, ma sappiamo che gli agenti sottoposti a ChoH'a' possono essere riattivati anche dopo anni. Con il permesso del Primo Ufficiale, c'è qualcosa che possiamo fare per accedere a questa eventuale personalità klingon?

Questa volta bastò semplicemente il nome della specie per scatenare quell'incubo ad occhi aperti. Erulen scosse la testa nervoso, cercando di allontanare quelle immagini che si facevano sempre più vivide nella sua mente, allontanare quelle voci che parlavano una lingua che non riconosceva come propria, ma che allo stesso tempo riusciva a comprendere. Senza perdere tempo Merzenich afferrò un sedativo, pronto ad intervenire se il betazoide avesse superato un livello di sofferenza accettabile.
#36

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

Annuì al messaggio telepatico di T'Dal. La sua amata aveva ragione: tra klingon e romulani non c'erano solo similitudini ma anche importanti differenze. Senza sufficienti informazioni sulla cultura klingon, sarebbe stato sconsigliabile inimicarsi Roc. Che sopportare fosse davvero l'opzione migliore? Non ne era sicuro, ma di una cosa era certo: Non preoccuparti, T'Dal: non ho intenzione di provocare un duello. Starò attento nelle mie interazioni con la dottoressa Roc. Alla peggio, mi rivolgerò a Rahnaz: sembra che riesca a tenerla a bada. Ora spero soltanto che la dottoressa non dica nulla che possa turbare Jor.

Fu solo quando Korinna andò diritta al punto che Dakona si rese conto di come la dottoressa Roc non era l'unica di cui si sarebbe dovuto preoccupare. Concordava che fosse necessario mettere il primo ufficiale al corrente della sua situazione, ma avrebbe preferito che venisse fatto con maggiore tatto. Non che maggiore tatto possa cambiare molto. Si consolò. Quella era una notizia spaventosa, che ti costringeva a rivalutare il tuo stesso Io. Che il primo ufficiale fosse o meno una spia klingon, un simile dubbio lo avrebbe tormentato fino a quando (e magari anche dopo) si fosse scoperta la verità. Dakona avrebbe dovuto fare una chiacchierata in proposito col consigliere che seguiva Erulen ma, per il momento, la sua attenzione era tutta sul comandante, sulle sue reazioni e sui dati riportati dal bioletto. Merzenich non era l'unico che si stava tenendo pronto ad intervenire se fosse stato necessario.

Non è semplice. Rispose Roc alla domanda finale di Korinna. Negli agenti sottoposti a choH'a' viene scelta una frase che funga da stimolo per la riattivazione della personalità klingon. Il problema è che non conosciamo la frase in questione. Potremmo testare dei brani tratti da testi sacri o preghiere ma sarebbe come...
...cercare un ago in un pagliaio. Le venne in soccorso Rahnaz, forse per evitare che la collega usasse un detto klingon di difficile comprensione per i presenti.
Uno stimolo di tipo medico sarebbe possibile? Si informò Dakona. Quali sarebbero i rischi per Erulen se riuscissimo a trovare lo stimolo giusto per risvegliare la sua eventuale personalità klingon?
Si potrebbe provare l'ipnosi regressiva ma non so dire se sarebbe sufficiente per superare il condizionamento. Considerò la klingon. Se conoscessimo la frase chiave, non ci sarebbero rischi: la personalità betazoide verrebbe cancellata e sostituita da quella originaria. A quelle parole, l'espressione di Dakona si fece seria. Quello per la klingon significava nessun rischio!? Cancellare Erulen in quel modo, solo perché l'attuale non era la personalità originaria? Se forzassimo con la trance il riaffiorare dei ricordi precedenti alla ChoH'a'... difficile a dirsi. Se finissimo per risvegliare la personalità klingon senza aver cancellato quella betazoide, il conflitto tra le due personalità potrebbe risultare pericoloso.

Cancellare una delle due personalità, sempre che esistano, non è una linea d'azione che posso approvare. Intervenne quindi, lanciando un'occhiata ad Erulen per controllare come la stesse prendendo. Dakona era consapevole che c'era la possibilità che le due personalità stessero già configgendo tra loro, ma cancellarne una (tra l'altro quella a loro più preziosa) non era la risposta. Le posso ricordare che, se il paziente si rivelasse un nostro agente, il vero Jor Erulen sarebbe già... G'Vera, no. L'intervento della diplomatica fermò Roc prima che potesse completare la frase, ma non era difficile immaginarne il seguito.

Dottor Merzenich, ritiene che, con la dovuta cautela, l'ipnosi regressiva potrebbe essere una risorsa per scoprire la verità? Domandò al collega, per poi rivolgersi al primo ufficiale: La scelta finale rimane comunque tua, Jor.
#37

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ignorai per un istante il commento di Korinna sul fatto che la sua lealtà presto sarebbe potuta essere stata messa alla prova ripromettendomi che presto avrei fatto ulteriori domande, e notai lo sguardo del medico che mi guardava come invitandomi ad intervenire.

In realtà la mia calma era dovuta al fatto che ascoltavo il dibattito tra i presenti, cercando di analizzare la situazione e trovare una via logica, che serviva ora più che mai, soprattutto vedendo che il primo ufficiale si stava agitando e il dottor Merzenich stava preparando a sedarlo. Se i presenti discutevano dei possibili metodi per accertare la presenza della personalità klingon di Erulen, mi resi conto che la decisione finale spettava al primo ufficiale stesso; tuttavia ero consapevole che la situazione richiedeva un intervento diretto da parte mia in quanto capitana. Dovevo dimostrare leadership e prendere in mano la situazione, anche se sapevo che sarebbe stato complicato gestire i delicati rapporti tra i presenti. Ero consapevole che la situazione richiedeva una soluzione rapida e accurata, ma anche una grande sensibilità nei confronti di Erulen, considerando le implicazioni personali e psicologiche coinvolte.

«Signori, comprendo le vostre preoccupazioni, è fondamentale che affrontiamo questa questione con calma e razionalità» dichiarai con voce pacata, cercando di rassicurare Erulen, sebbene la mia parte umana fosse in tumulto. «Numero uno, nonostante ci siano sospetti su di te, sei ancora parte del mio, nostro equipaggio e meriti un trattamento giusto e imparziale.» dissi pacatamente, utilizzando di proposito il nomignolo che usavo quando mi rivolgevo a lui.

Per quanto riguarda l'idea della ipnosi ammisi che «Ritengo che l'ipnosi regressiva potrebbe essere una strada da percorrere con cautela, ma voglio ricordare che cancellare una delle sue personalità potrebbe avere conseguenze negative sulla sua salute mentale e sul suo senso di identità ed è una cosa che non voglio accada. Vorrei solo che si potesse fare in modo che le due identità possano coesistere e magari su questo si può chiedere un aiuto di altro tipo.» risposi in tono calmo e misurato. Io stessa che ero figlia di due mondi, non avrei mai smesso.

Ascoltai le parole di Dakona e ripresi la sua domanda, parola per parola - la croce e delizia di avere la memoria eidetica:
«Dottor Merzenich, se ritiene che l'ipnosi regressiva potrebbe essere una risorsa per scoprire la verità, vi affido l'incarico di condurre tale procedura se il Primo Ufficiale acconsente.»

//Scusa se ho usato le tue parole.// dissi mentalmente rivolta a Dakona.

Si voltò quindi verso Erulen, fissandolo con uno sguardo empatico, per quanto possibile. «Comandante, se sei disposto, potremmo organizzare un esame approfondito, inclusa l'ipnosi regressiva, per cercare di raccogliere ulteriori informazioni. Tuttavia, la decisione finale spetta a te. Siamo qui per aiutarvi e risolvere questa situazione nel modo più giusto possibile.»
#38

Korinna Suder

Betazoid

Jor rimase in silenzio per un lungo istante: le voci dei presenti gli arrivavano lontane, quasi come se quello fosse un brutto sogno da cui doversi risvegliare, ma passarono diversi secondi e nessuno parve intenzionato a dirgli che si trattava di uno scherzo. Le immagini che per mesi avevano popolato i suoi incubi, facendosi di giorno in giorno più intense, interrompevano di tanto in tanto il flusso dei suoi pensieri, costringendolo a considerare che potesse esserci del vero in quanto stavano dicendo. Cancellare. Sarebbe stato davvero possibile cancellare una parte di ciò che era? E in quel caso, quale delle due parti meritava quel destino? Colui che credeva di essere o colui che dicevano fosse?

Alla domanda del collega, Merzenich storse il naso è una tecnica che non ho mai applicato fu costretto ad ammettere ... con tutto il rispetto nei confronti della collega, ma l'ipnosi non è una pratica scientifica: sono certo di poter trovare un metodo migliore per fare emergere quei ricordi. Ho solo bisogno di ulteriori anailsi e un po' di tempo per valutarle suggerì prudente.

Grazie capitano rispose il primo ufficiale, ancora titubante su quell'intera questione. Se questa è la situazione, chiedo di essere rimosso dal mio incarico, almeno finché non verrà fatta chiarezza disse in direzione della vulcaniana, per poi muovere un cenno di ringraziamento nei confronti di Korinna. Sono disponibile per tutte le analisi che riteniate necessarie disse in direzione del dottore ... e ritengo di dovervi informare che ho iniziato ad avere dei vuoti di memoria negli ultimi mesi. Pensavo fosse legato allo stress di questi ultimi tempi, ma comincio a credere che non sia così confessò. Avrei dovuto parlartene riconobbe in direzione di T'Dal.

Korinna rivolse un'occhiata in direzione della diplomatica klingon: era andata molto meglio di quanto lei stessa avesse preventivato e, forse, tutta la segretezza cui erano ricorse fino a quel momento non sarebbe stata realmente necessaria Credo sia arrivato il momento di lasciare l'infermeria ai dottori e di riprendere il nostro lavorosuggerì. In fondo quella di Erulen era solo una delle varie piste che stavano seguendo: la stazione spaziale si era rivelata un buco nell'acqua, ma non c'era nessuna prova che collegasse effettivamente Erulen, che fosse un agente klingon o meno, alla questione della droga nell'impero. T'Dal, ci serve l'accesso ai diari di bordo relativi alla vostra missione nei pressi del confine con l'Impero Klingon. Ho l'autorizzazione del comando, sentiti libera di verificare. disse in direzione dell'amica.

ho pensato che ci sta un altro giro prima di far intervenire la cavalleria.
#39

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Al commento di Merzenich sull'ipnosi regressiva, G'Vera non ebbe reazioni evidenti. Seeth la conosceva a sufficienza dal sapere che non le avesse fatto piacere vedere la sua proposta venir scartata: se non era scattata era perché aveva apprezzato la sincerità dell'uomo. Sì, ulteriori analisi sarebbero prudenti. La dottoressa concordò a malincuore su quel punto. Continuo a considerare l'ipnosi un'opzione più che valida ma sono disposta a considerare alternative. Il tono era lievemente brusco, come se nelle parole di G'Vera ci fosse sottintesa una lieve minaccia. Non accetterò però nulla che vada contro l'etica klingon. Il dottor Raal poteva non voler cancellare la personalità betazoide del paziente, ma G'Vera non avrebbe accettato qualsiasi opzione che avrebbe reso la sua vita non degna di essere vissuta secondo la società klingon. A quello, la morte era decisamente preferibile.

Alla proposta del capitano T'Dal, G'Vera fece un verso che rese piuttosto chiaro cosa pensasse dell'idea. Solo all'occhiataccia di Seeth, la klingon si degnò di spiegarsi a parole: Ritengo poco probabile far coesistere le due identità ma, per il bene di questa missione diplomatica, mi sforzerò a perdere tem.. G'Vera! ..mi sforzerò ad analizzare la questione. Seeth, sappi che per questo mi devi una bottiglia di Chech'tluth d'annata, non replicata.

A quell'ultima affermazione, evidentemente rivolta a lei, Seeth alzò metaforicamente gli occhi al cielo. Tutto dipenderà da come andrà la collaborazione tra te e i medici federali. Niente richieste di duello e niente litigi riguardanti l'etica medica. Rispose, per poi spostare la sua attenzione sulle parole del console Suder. Sì, andiamo. Concordò al suo consiglio di lasciare l'infermeria ai dottori. Non c'era nient'altro che potessero fare lì, l'ideale era tornare a lavorare sull'altro incidente diplomatico che aveva tra le mani. Dottor Raal, mi contatti se ci fossero delle... difficoltà con la dottoressa Roc. Disse infine, beccandosi un'occhiataccia dall'altra klingon, prima di prepararsi a lasciare l'infermeria.

Ok, allora aspettiamo di essere lontani dall'infermeria (povero Erulen Laugh o forse povero Dakona?) prima dell'arrivo della cavalleria. Tongue
#40

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Rimasi in silenzio, osservando attentamente i presenti, ma focalizzandomi principalmente sul mio primo ufficiale. Il mio dovere come capitano era quello di affrontare le sfide con la logica vulcaniana e prendere decisioni ponderate, ma quello era uno di quei momenti che avrei voluto avere un approccio diverso ai sentimenti, solo per capire come essergli di conforto.
Prima di tutto, mi rivolsi quindi verso il dottor Merzenich. «Dottor Merzenich, autorizzo ulteriori analisi e valutazioni alternative per scoprire la verità riguardo ai ricordi in questione.» dissi pacatamente, decidendo di ignorare il commento della dottoressa Klingon, dato che avevo capito che non avremmo trovato terreno fertile per trovare un punto di incontro tra le rispettive posizioni; prima di rivolgermi al primo ufficiale che con titubanza, aveva manifestato preoccupazione e richiesto di essere rimosso dal suo incarico. «Si, avresti dovuto dirmelo, era l'opzione più logica. Capisco la tua richiesta, ma al momento è importante mantenere la calma e affrontare la situazione con razionalità. Ti prego di restare al tuo posto finché non avremo ottenuto chiarezza su questa questione. Nel frattempo, conto sulla tua collaborazione.»
Infine, guardai Korinna e annuii. «Concordo con te sul fatto che sia giunto il momento di concentrarci sul nostro lavoro e lasciare che i dottori si occupino del paziente. Per quanto riguarda l'accesso ai diari di bordo, richiederò l'autorizzazione del comando, ma non dubito della tua parola. Signori, vi lasciamo lavorare: se avete bisogno di me o uno di noi, ci trovate nella sala tattica.» dissi, facendo cenno ai presenti di seguirmi. Ero determinata a ottenere l'autorizzazione del comando per l'accesso ai diari di bordo: nonostante Korinna fosse mia amica, come capitano, sapevo che era fondamentale seguire i protocolli e agire con precisione. Avrei preso ogni precauzione necessaria per risolvere questa situazione in modo giusto e obiettivo, cercando di mantenere come sempre - e il più possibile - l'equilibrio tra la logica e le esigenze del mio equipaggio.

Poveri entrambi Laugh
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