29-05-2024, 02:51 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-05-2024, 02:52 PM da T'Dal.)
Dio forse esiste, Clary, o forse no, ma non credo che abbia importanza. In ogni caso ce la dobbiamo cavare da soli.
Polina Troi-Riker Mezza betazoide
Mentre ascoltavo Lorelei, riflettevo su quanto fosse complicato il tessuto delle relazioni interstellari. «Forse non dimenticano mai veramente, ma imparano a convivere con la memoria e con la presenza dell'altro, trasformando quel ricordo in qualcosa di meno doloroso, più gestibile.»
Guardai il mio piatto, quasi come se potesse offrirmi le parole giuste per esprimere il turbamento interiore che quelle conversazioni suscitavano. «Abbattere le barriere della paura attraverso la comprensione e la vicinanza quotidiana. Forse è questo che trasforma i nemici in vicini, se non in amici.»
Le parole di Lorelei sui Maquis mi toccarono profondamente, facendomi riflettere su come la storia fosse spesso una miscela di grigi anziché di bianchi e neri netti. «I Maquis... il loro era un grido di resistenza contro un'iniquità percepita, una lotta per la sopravvivenza» continuai, cercando di trovare un filo di empatia per quelle scelte così difficili, considerando la storia dei miei genitori.
«E come hai detto, ogni fazione ha i suoi torti e le sue ragioni. È un promemoria di quanto sia complicato il contesto di ogni conflitto, di come ogni decisione porti con sé peso e conseguenze, per tutti.» ammisi piano.
Il pensiero dell'occupazione di Betazed mi fece rabbrividire. «E tu hai visto la sofferenza da vicino, hai sentito il peso della guerra sul tuo popolo. Questa prospettiva... ti rende unica nel comprendere il dolore e la complessità di tali situazioni.» dissi pensosa, per poi arrossire.
«Scusa se mi ero permessa di leggere nel pensiero, solitamente non lo faccio mai ma credo di essere soprappensiero» aggiunsi, un po' imbarazzata.
Infine, riflettendo sulla sua ultima osservazione, annuii pensierosamente. «Lavorare per un futuro in cui possiamo guardare indietro non solo alle nostre lotte, ma anche a come le abbiamo superate... sarebbe davvero bello. È una visione del futuro che merita di essere perseguita, un obiettivo che ci ricorda che, nonostante tutto, c'è sempre spazio per la speranza e per il cambiamento.»
La conversazione con Lorelei aveva aperto un varco di riflessione e comprensione nel mio cuore, un varco che, speravo, potesse crescere nel tempo, alimentando non solo il nostro rapporto, ma anche la nostra capacità di affrontare insieme le sfide che ci attendevano.
Guardai il mio piatto, quasi come se potesse offrirmi le parole giuste per esprimere il turbamento interiore che quelle conversazioni suscitavano. «Abbattere le barriere della paura attraverso la comprensione e la vicinanza quotidiana. Forse è questo che trasforma i nemici in vicini, se non in amici.»
Le parole di Lorelei sui Maquis mi toccarono profondamente, facendomi riflettere su come la storia fosse spesso una miscela di grigi anziché di bianchi e neri netti. «I Maquis... il loro era un grido di resistenza contro un'iniquità percepita, una lotta per la sopravvivenza» continuai, cercando di trovare un filo di empatia per quelle scelte così difficili, considerando la storia dei miei genitori.
«E come hai detto, ogni fazione ha i suoi torti e le sue ragioni. È un promemoria di quanto sia complicato il contesto di ogni conflitto, di come ogni decisione porti con sé peso e conseguenze, per tutti.» ammisi piano.
Il pensiero dell'occupazione di Betazed mi fece rabbrividire. «E tu hai visto la sofferenza da vicino, hai sentito il peso della guerra sul tuo popolo. Questa prospettiva... ti rende unica nel comprendere il dolore e la complessità di tali situazioni.» dissi pensosa, per poi arrossire.
«Scusa se mi ero permessa di leggere nel pensiero, solitamente non lo faccio mai ma credo di essere soprappensiero» aggiunsi, un po' imbarazzata.
Infine, riflettendo sulla sua ultima osservazione, annuii pensierosamente. «Lavorare per un futuro in cui possiamo guardare indietro non solo alle nostre lotte, ma anche a come le abbiamo superate... sarebbe davvero bello. È una visione del futuro che merita di essere perseguita, un obiettivo che ci ricorda che, nonostante tutto, c'è sempre spazio per la speranza e per il cambiamento.»
La conversazione con Lorelei aveva aperto un varco di riflessione e comprensione nel mio cuore, un varco che, speravo, potesse crescere nel tempo, alimentando non solo il nostro rapporto, ma anche la nostra capacità di affrontare insieme le sfide che ci attendevano.