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TFB Bed aoi?
#1

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

La vita su New Vulcano sta diventando monotona. Tre anni fa c'era molto da fare, e io non rischiavo di finire per perdermi nei miei pensieri, ma ora che le colonie... le città... sono a buon punto ne ho fin troppo di tempo per pensare. Per pensare e per maledire il mio patrigno e la Tal'Shiar. A chi cavolo è venuto in mente di dare una mano ai vulcaniani? Non posso fare a meno di pensare, mentre cammino per le strade della città, cercando di comportarmi come il vulcaniano modello che non sono. Scommetto che l'idea è stata di Maiek! Quel maledetto è anche peggio di T'Shanik! Sicuramente avrà pensato qualcosa come 'qualche annetto tra i vulcaniani calmerà un po' i suoi bollenti spiriti'. Ok, va bene che la mia missione è - in primis - di spionaggio, ma non cambia il fatto che ho passato gli ultimi tre anni ad aiutare i vulcaniani! Fvadt!1 Io! Io sto aiutando i vulcaniani! Io che ho lodato Nero per il suo operato! Il mio patrigno è un... un... un... Faccio qualche fatica a trovare un insulto abbastanza pesante per descriverlo. Kllhe!2 Penso, infine, per quanto il termine non mi paia comunque adatto. Ci vorrebbe qualcosa di molto peggiore, ma - in fin dei conti - sono stato educato troppo bene per riuscire anche solo pernsare ad insulti più pesanti di quello. Uffa! Non vedo l'ora di dire a questo pianeta 'Bed aoi!'3.


1 Fvadt! = Dannazione! Maledizione!
2 Kllhe = spregevole (in inglese il termine viene tradotto con 'shit-eater', letteralmente 'mangiatore di merda')
3 Bed aoi = Addio per sempre
#2

Dan Lukas Jones

Augmented Human

La notte su New Vulcano è il momento peggiore pensò, mentre camminava per le strade di una delle tante città di New Vulcano, la città che però lo ospitava.
Poteva sembrare strano, ma per tutto quel tempo non si era mai preoccupato di sapere quale fosse veramente il suo nome, anche perché quei continui vuoti di memoria che lo affliggevano fin da quando era nato gli rendevano impossibile memorizzarlo. L'aveva sempre chiamata "la mia città", così come aveva sempre chiamato solo " mamma o papà" i vulcaniani che l'avevano fatto crescere.
Ma se era in grado di sopportare quei disguidi legati alla sua natura di Potenziato, c'era un momento della vita su quel pianeta che gli rendeva la vita un inferno. La notte infatti la sua mente pareva non volersi fermare più, e questo lo costringeva a passare tutto il tempo fino all'alba nei locali semivuoti. Forse era l'unico abitante di Vulcano afflitto da insonnia, ammesso poi che i Vulcaniani lo considerassero tale. Così, come al solito, mentre si ritrovava a camminare per le strade osservando i palazzi e le magnificenti costruzione della civiltà in cui era cresciuto si ritrovò ad imprecare contro il mal di testa, ignorando gli sguardi straniti, ma non troppo, dei troppo controllati vulcaniani, che lo guardavano come se fosse ovvio classificarlo col nome di Umano.
#3

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

Mi fermo davanti alla vetrina di un negozio e mi costringo a porre attenzione a quello che vi è esposto. Una città vulcaniana non è certo il luogo più adatto per andare in escandescenza, anche perché sarebbe abbastanza strano che un vulcaniano perdesse così facilmente il controllo delle sue emozioni. A pensarci bene... lo è anche per un mezzo vulcaniano, o almeno così ha detto una volta mia madre... un attimo! Lei non è mia madre! Punto e basta! Sono un romulano! Il fatto che lei... che lei... che lei sia... vulcaniana non ha nulla a che vedere con me! Penso, quasi in preda alla disperazione, mentre il mio sguardo cade su un liuto vulcaniano, ben esposto nella vestrina del negozio di strumenti. Mijne è mia madre, non T'Shanik. Mijne è mia madre e quel kllhe di Maiek è mio... Sospiro, interrompendo il mio pensiero. Sarebbe bello riuscire a completarlo, a crederci veramente. No... io sono solo un mezzo vulcaniano. Un mezzo vulcaniano e il figlio di un traditore. Sono Syvar s'Llhweiir... e se sono entrato nella Tal'Shiar è solo merito dell'influenza della famiglia s'Rehu.

"E, dannazione! Non ho ancora imparato a suonare il liuto vulcaniano!" Mi ritrovo quasi a gridare, per fortuna in vulcaniano. Ops... Penso, guardandomi intorno. Non c'è molta gente in giro a quest'ora di notte, ma la mia esclamazione non è di certo passata inosservata. Noto qualche vulcaniano lanciarmi un occhiata e poi tornare a fare... quello che stava facendo prima che il mio grido lo interrompesse. Per quanto io abbia cercato di stare attento in questi tre anni, ormai i miei 'concittadini' mi conoscono abbastanza bene... almeno di fama. Mi piacerebbe davvero sapere se qualcuno non sa che in questa città vive un vulcaniano albino mezzo pazzo! Fvadt! E sono anche stato calmo fino ad adesso! Non mi sono travestito, non ho imbrattato muri o monumenti, non ho nemmeno iniziato a fare a destra e a manca domande sul folklore vulcaniano!
#4

Dan Lukas Jones

Augmented Human

Un urlo lo distrasse. Sollevò lo sguardo verso uno strano vulcaniano che aveva appena manifestato la sua rabbia, e nonostante potesse sembrare strano la prima cosa che gli venne da pensare fu Allora non sono l'unico. Lo fissò a lungo, chiedendosi cosa fosse stato meglio fare, se avvicinarsi e parlargli o rigare dritto, e solo quando vide la sua immagine riflessa nel vetro della vetrina davanti a lui si accorse di aver indugiato troppo su quel pensiero. Imprecò, nemmeno lui sapeva il perché. Il fatto era che ogni cosa che gli ronzava intorno lo innervosiva, ogni minuscola particella del suo corpo gli sembrava imperfetta, e anche il rumore della sua spada che ciondolava al suo fianco lo faceva andare in bestia, nonostante quella fosse la sua arma preferita. L'elsa era nera, modellata a forma di pipistrello e sul pomolo c'era uno strano simbolo, una specie di triangolo con al centro una navicella stilizzata. La lama poi era affilatissima e leggera. Quell'arma gli era stata donata dal professore, benché lui non l'avesse mai conosciuto, e poi gli era stata consegnata da suo padre lo scienziato Andrea Taylor. Non se n'era mai separato, e odiava il solo pensare che qualcun altro la usasse. Eppure a volte non sopportava nemmeno il pensiero di averla al fianco. Era strano, pensò, troppo strano.
Per distrarsi decise di rompere gli indugi, e facendo finta di nulla si avvicinò allo strano Vulcaniano e commentò
<< Molto insolito ... per un Vulcaniano che si rispetti! >>
#5

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

Una persona mi si è avvicinata, senza dubbio attirata dal mio urlo. Alla sua affermazione, mi giro verso di lui, rendendomi conto che si tratta di un umano. Non posso fare a meno di sentirmi sollevato. Trattare con i vulcaniani mi fa solo rendere conto di quanto io sia inadeguato al mio compito. Sarò anche l'unico romulano che è stato addestrato alla dottrina di Surak, ma non cambia il fatto che ho cominciato ad ascoltare le 'pillole di saggezza' della mia madre biologica solo a vent'anni. Più che un vulcaniano... io sono un romulano, e ne sono molto felice. Ho assorbito il disprezzo per la logica vulcaniana che, in certi casi, si ritrova tra i romulani... e, sicuramente, una certa azione di mia madre ha velocizzato questo assorbimento.

"Ne sono consapevole. Non è un bene perdere il controllo delle proprie emozioni." Affermo, cercando di riprendere proprio questo controllo, da me odiato ma certamente necessario in questo luogo. "Ma sono cresciuto su Betazed, e temo che la mia educazione abbia avuto delle carenze. Tra le altre cose, non so suonare il liuto... anche se, con ogni probabilità, sarebbe illogico pensare di imparare ad usarlo adesso. Ho ancora molti anni davanti a me, ma non avendo ricevuto alcun educazione musicale, potrebbe rivelarsi complesso."

In effetti, non ho mai suonato nessun strumento. Nemmeno io capisco perché ci tenga tanto a imparare a strimpellare un dannato liuto, ma so perfettamente perché non mi interessa, ad esempio, imparare a suonare l'arpa. T'Shanik, in una delle sue lezioni sulla cultura vulcaniana, aveva parlato degli strumenti musicali. Si era soffermata sull'arpa, spiegandomi attentamente i suoi pregi e i suoi difetti e facendomi comprendere che era il suo strumento preferito... anche se non lo avrebbe mai ammesso. Del liuto, invece, aveva detto solo due parole. Che sia questo il motivo per cui vorrei saperlo suonare? Si tratta di una reazione a mia madre? Mi domando, furibondo al solo pensiero. Ha così tanta influenza su di me? Dannazione! Quando ha scoperto che sono per metà romulano quella kllhe ha tentato di uccidermi! È solo... è solo...

Lascio il pensiero a metà, costringendomi a calmarmi e sperando che la furia che mi ha preso non sia trasparita nella mia espressione.

"A proposito... io sono Syvar, figlio di Mestral." Mi presento, usando il nome vulcaniano di mio padre. In realtà preferirei presentarmi come Nérios s'Rehu, usando il nome che mi ha dato il mio patrigno... e il suo cognome onorevole, ma non è né il luogo né il tempo per simili affermazioni.
#6

Dan Lukas Jones

Augmented Human

Sorrise, continuando a fissare gli strumenti esposti.
Come mai quell'essere gli interessava così tanto non sapeva spiegarselo. Forse perché era diverso, come lui. o perché sperava solo di distrarsi da quel continuo via vai di pensieri che lo attanagliavano.
<< Dan Lukas Jones! >> rispose poi, rivolgendo finalmente lo sguardo al suo interlocutore, e cercando di sembrare più rilassato possibile anche se il nervosismo gli incupiva il volto e due profonde occhiaie gli appesantivano l'espressione << Anch'io trovo difficile adattarmi alla cultura vulcaniana! >> commentò << Anche se i miei genitori adottivi lo sono ... a volte vorrei avere solo la soddisfazione di fare a botte con uno di questi ... essere dalle orecchie a punta! >> proseguì, rendendosi conto solo alla fine di aver esagerato col tono della voce.
Abbassò lo sguardo, anche se la mano era corsa subito all'elsa della sua spada << Non li sopporto, tutto il tempo con quell'espressione di superiorità sul volto, e se perdi il controllo sono pronti a rinfacciartelo, anche indirettamente! >> concluse, a mo di scusa.
Sperando che qualche vulcaniano l'avesse sentito, ma consapevole che non sarebbe mai riuscito a far perdere il controllo ad anche uno solo di loro.
#7

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

Mi viene voglia di ridere, e faccio fatica a trattenermi. La descrizione del suo stato d'animo è molto simile a quella che potrei fare io del mio. Ah! Quanto mi piacerebbe fare a botte con qualche vulcaniano! Penso, rendendomi conto di star sorridendo. Oh, diamine! Odio fare il vulcaniano! È terribilmente stressante! Ricompongo la mia espressione, anche se in questo momento sarei tentato di gridare al mondo qualcosa come: 'Sono un romulano, quindi lasciatemi mostrare le mie dannate emozioni'. Cosa improponibile, ovviamente.

"Nel caso un giorno tu decida di picchiare veramente un vulcaniano, ti prego di avvisarmi, così eviterò di... essere io il malcapitato." Affermo, a metà tra il serio e il divertito, per quanto abbia qualche dubbio che un umano - se non armato di phaser - possa darmi filo da torcere. Il fatto è che in un combattimento potrei rischiare di fare mosse di qualche arte marziale romulana. Probabilmente un vulcaniano non è in grado di riconoscere una mossa, ad esempio, di Ch'Vashrek, ma non ne posso essere sicuro. Potrebbe essere come dire: 'Ehi! Guardate! Sono un romulano!'.

"Probabilmente non dovrei dirlo, ma ti capisco perfettamente." Continuo poi, consapevole che sarebbe inutile per me far finta di essere un vulcaniano modello. Semplicemente non fa per me. "Ma tu sei un umano, quindi almeno non si aspettano chissà cosa da te. Io, invece, sono un vulcaniano, e come tale dovrei riuscire a controllare le mie emozioni. Si aspettano che io ci riesca... e il fatto che io non ne sia perfettamente in grado... mi dà automaticamente il ruolo di strambo della città."
#8

Dan Lukas Jones

Augmented Human

Annuì, poco convinto. Era indeciso se rivelare la sua natura a quell'estraneo che improvvisamente gli appariva così simile a lui o continuare a tacere. In fin dei conti, la sua incolumità rischiava di essere messa in pericolo qualcun altro all'infuori di lui - dato che nemmeno i suoi genitori sapevano - avesse saputo. Le notizie circolavano in fretta, e ben presto la Flotta stellare avrebbe saputo.
No, meglio tacere si disse. E' vero che voleva tornare a far baldoria, ma non voleva rischiare la pelle, quindi pensò che rivelare di essere un potenziato poteva non essere necessario.
<< Mi mancano i tempi in cui facevo il mercenario sai?>> rivelò al nuovo amico, in tono nostalgico << Lì si che sapevano come divertirsi ... sono stato anche su Romulus una volta ... bel pianeta, e sopratutto belle armi! >> commentò.
In realtà ricordava ben poco degli eventi passati, sempre a causa dei continui vuoti di memoria, ma la volta che era sbracato su Romulus non l'aveva mai dimenticata, anche perché era stato in uno di quei bar che il vecchio gli aveva rivelato parte della verità sul professore.
Il resto dovrai cercarlo da te .... gli aveva detto.
Per questo odiava quel pianeta ora più che mai. Doveva ripartire, in cerca dei suoi fratelli sparsi chissà dove nella galassia, e ogni minuto che passava lì era un minuto in meno da dedicare alla sua nuova missione.
#9

Syvar S'chn R'xun

Vulcan/Romulan

Il mercenario? Penso, stupito dalla cosa. Devo ammettere che questo non me lo aspettavo. Ora capisco perché mi trovo bene con lui... non solo è un umano, ma è anche un mercenario. Non è un mio nemico... o, almeno, non dovrebbe esserlo.

Ma quello che mi rende stupefatto è il suo accenno a Romulus. Sentirlo parlare del mio pianeta - per quanto io non vi sia nato - così tranquillamente, qui su New Vulcano, è quantomeno strano. Mi sento gelare, d'un tratto preso dal timore di essere stato scoperto. Ma il momento passa. È solo un caso. Avendo fatto il mercenario deve esserci veramente andato. E... e se mi avesse visto? No, le possibilità sono bassissime.

"Romulus..." Sussurro, preso dal forte desiderio di tornarci. Ma so anch'io di non poterlo fare: lasciare una missione incompleta sarebbe un suicidio. Non ho la possibilità di scegliere la missione, non ho la possibilità di abbandonarne una... devo dimostrarmi diverso da mio padre, dimostrare che io sono in grado di andare fino in fondo, di rischiare il tutto e per tutto per l'Impero.

"È così difficile non provare rancore nei confronti dei romulani." Affermo, mentendo spudoratamente, in modo da giustificare il mio sussurro. "Ma, alla fin fine, non si può accusare l'Impero per le azioni di Nero." Ma lo si può accusare di non aver preso la palla al balzo e di non aver attaccato la Federazione! Completo nella mia mente, ripensando a quegli attimi di terrore di tre anni fa, quando Nero ha attaccato Vulcano... il pianeta su cui mi trovavo. Attimi di terrore ma anche di fascino. Non potrò mai dimenticare la forza di Nero. È riuscito a fare così tanto, e da solo.
#10

Dan Lukas Jones

Augmented Human

<< E più difficile non provare rancore verso la Federazione! >> rispose, senza pensarci, e solo dopo si rese conto di essersi tradito. Imprecò, voltandosi. Sul suo viso intanto erano comparse un paio di lacrime, che il suo interlocutore per fortuna non poté vedere perché gli aveva voltato le spalle. Se le asciugò velocemente, con un gesto di stizza scostandosi un paio di ciocche bionde di davanti agli occhi << Dimentica quello che ho detto! >> mormorò, quasi ringhiando, poi attese ancora qualche minuto per calmarsi e si voltò di nuovo verso il vulcaniano << Mi chiedo ancora come facciano questi esseri a tenere a bada il dolore! >> proseguì, imponendosi di scacciare dalla mente quelle immagine che i continui black out della sua mente non erano stati in grado di cancellare, immagini che lo rendevano ancora più irascibile
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