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TSE Buongiorno signora maschera!
#1

Buongiorno signora maschera!


Il mondo è un vasto teatro in cui ognuno interpreta la sua parte con la maschera sul naso.

Evento di Carnevale a partecipazione libera.
Per informazioni sulle sue modalità e sui suoi premi leggete:
"[Evento] Buongiorno signora maschera!".

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Introduzione


11 Febbraio 2383.

Su proposta dei consiglieri della USS Voyager, è stato attivato Buongiorno signora maschera, programma olografico progettato dallo staff medico federale col proposito di migliorare il benessere mentale dell'equipaggio a bordo di un'astronave. Il programma rimarrà attivo per tutta la giornata all'interno della Sala Ologrammi 2, situata nella sezione 9 del ponte 6, in modo da dar la possibilità a tutto lo staff della nave di potersi svagare durante il proprio periodo di pausa.

Essendo il programma ambientato durante il Carnevale di Venezia del seicento terrestre, a chi vi desidera partecipare è richiesto di indossare un abbigliamento adatto all'ambientazione, per la precisione un vestito carnevalesco in stile seicento o al massimo settecento. Lo staff medico della Voyager ha deciso di permettere all'equipaggio di indossare dei veri abiti, creati tramite il replicatore di materia a matrice molecolare presente in molti dei locali della Voyager, al posto di utilizzare abiti olografici creati dalla tecnologia della sala ologrammi. I replicatori sono stati dotati di un'ampia scelta di modelli di abiti carnevaleschi, e ogni membro dell'equipaggio ha la possibilità di replicarne uno solo. Per l'occasione, naturalmente, è stato reso possibile percorrere il tragitto dagli alloggi alla sala ologrammi indossando il costume e non la divisa. Per pure ragioni di sicurezza, però, viene richiesto di indossare la maschera solo poco prima di entrare nella sala ologrammi.

Una volta varcata la soglia della sala ologrammi, ci si ritrova all'interno di Piazza San Marco. La scena è particolarmente realistica grazie alla combinazione di campi di forza, replicazione della materia, sistemi di proiezione olografica e tecniche di riproduzione sonora molto sofisticate; tanto che si ha l'impressione di essere stati realmente catapultati in una città terrestre seicentesca in festa. All'interno della simulazione sarà possibile fermare, congelare o ripetere qualsiasi situazione tramite l'utilizzo dei comandi vocali o richiamando l'arco di controllo del ponte ologrammi. Sarà possibile anche fare piccole modifiche al programma, come aggiungere particolari o battute, ma non modifiche radicali che potrebbero compromettere l'obbiettivo della simulazione.

Informazioni sul programma olografico


Il programma olografico denominato Buongiorno signora maschera è ambientato a Venezia durante il carnevale del 1664. All'interno del ponte ologrammi viene ricreata l'intera città di Venezia, ricostruita secondo le informazioni conosciute sulla città durante il seicento. In tutta la città - ma soprattutto in Piazza San Marco, lungo la Riva degli Schiavoni e nei suoi maggiori campi - sono allestiti festeggiamenti, burle, divertimenti e spettacoli. Diversi personaggi olografici percorrono le vie di Venezia, abbigliati a festa. I loro visi sono nascosti da maschere argilla, cartapesta, gesso e garza, arricchite di disegni, ricami, perline e piumaggi. Grazie all'anonimato garantito da maschere e costumi, nella città si ottiene una sorta di livellamento di tutte le divisioni sociali: all'interno del programma, ad esempio, si potrà assistere a pubbliche derisioni delle autorità e dell'aristocrazia... ma anche, su gentile concessione del capitano Afsarah Eden, a battute sugli ufficiali di alto grado della Voyager. E, tra l'altro, si potrà notare come tra i personaggi olografici il saluto ricorrente sarà un anonimo ma allegro "Buongiorno signora maschera".

Lungo le vie della città sono presenti attrazioni di ogni genere: giocolieri, acrobati, musicisti, danzatori, spettacoli con animali e varie altre esibizioni. Venditori ambulanti espongono ogni genere di mercanzia, da frutta di stagione a ricchi tessuti, da spezie a cibi provenienti da paesi lontani. In Piazza San Marco si svolge Il Volo dell'Angelo, evento nato nella metà del cinquecento quando un giovane acrobata turco riuscì, con il solo ausilio di un bilanciere, ad arrivare alla cella campanaria del campanile di San Marco camminando sopra una lunghissima corda che partiva da una barca ancorata sul molo della Piazzetta. Nella discesa raggiunse la balconata del Palazzo Ducale, porgendo gli omaggi al Doge. All'equipaggio della Voyager sarà permesso di tentare la pericolosa impresa, nella sicurezza del ponte ologrammi.

Durante la simulazione una sfarzosa sfilata attraverserà Venezia, facendo tappa in due dei più famosi monasteri della città: quello di San Lorenzo e quello di San Zaccaria, dove nel seicento risiedevano monache di nobile stirpe. Alla fine della sfilata sarà possibile fermarsi a Palazzo Corner Mocenigo, palazzo rinascimentale situato nel sestiere di San Polo, in Campo San Polo. Per festeggiare le nozze da poco svoltesi in casa Cornèr (o Cornaro), una delle famiglie patrizie più ricche e influenti della Repubblica di Venezia, all'interno del palazzo sarà presente uno sfarzoso ballo in maschera.
#2

Dreams don't work unless you do

Clementia Adelina Monroe | Human Hybrid-Augment


Ma che palle, come cavolo si infila queto vestito? Perché ho deciso di replicarlo? Pensò Clem, quando ancora nel suo alloggio stava tentando di chiudere il corsetto nero del vestito, tutto in tinta nera e bianca. ah, già... aggiunse ad alta voce, come se non riuscisse a distinguere tra pensieri e parole davanti alla sua immagine riflessa dallo specchio. Dannati consiglieri conlcuse.

Nel tragitto tra il suo alloggio e il ponte ologrammi, infischiandosene delle direttive tenne su la maschera, sarebbe stato troppo imbarazzante per lei essere riconosciuta conciata in quel modo. Era buffo pensare che una simulazione fatta per sollevare il morale dell'equipaggio e farlo stare bene in realtà suscitasse in Clem così tanta vergogna e rabbia, tuttavia il vero motivo che l'aveva spinta a partecipare era stato il suo recente comportamento in infermeria - e più in generale verso i colleghi. Aveva certamente bisogno di staccare, ne era consapevole. Se non l'avesse fatto avrebbe rischiato di combinarne di peggio con le sue attitudini da potenziata e dunque, nonostante odiasse i travestimenti, doveva cogliere l'occasione al balzo, entrare in quel ponte ologrammi e svagare un po'.

Quando varcò le porte del ponte ologrammi si ritrovò bella bella in mezzo a piazza San Marco, Venezia... Nel 1664. La piazza era già piuttosto piena, si guardò attorno e si accertò di avere la maschera ben incollata al volto. Non poteva distinguere tra ologrammi e membri dell'equipaggio in quanto tutti erano mascherati e indistinguibili, anche questo la metteva a disagio, ma forse allo stesso tempo la confortava. Decise di spostarsi verso le colonne di San Marco, non aveva voglia di soffocare in mezzo alla gente, olografica o meno che fosse.
Accellerò il passo finché non si ritrovò sotto la colonna del Leone, si fermò e si trovò davanti lo spettacolo della laguna di Vanezia, alle sua spalle la piazza, il campanile e la cattedrale di San Marco. Aveva fatto bene, anche se olografica quell'aria nei suoi polmoni la stava già rilassando.

[Immagine: carnevale-clementia.jpg]
#3

I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out.

Saff | Zaldan

Sebbene non sembrasse, adoravo le feste: dopo una lunga giornata di lavoro, poter pensare ad altro per qualche istante non mi dispiaceva affatto. Senza contare che per la prima volta quella festa poteva essere un modo per nascondersi, per mimetizzarmi tra le persone di quella nave stellare, avevo indossato i guanti così il mio essere Zaldan almeno dall'aspetto fisico veniva parzialmente celato. Sarebbe stato facile intuire chi fossi appena qualcuno si sarebbe comportato in maniera troppo gentile nei miei confronti e la copertura sarebbe saltata. Poco male. 
Mio marito mi chiese perché avevo accettato di parteciparvi: Venezia poteva ricordare lontanamente Zalda, bastava cercare la laguna, chiudere un po' gli occhi e con l'immaginazione sarei potuta tornare a casa per qualche minuto.. avrei tentato di resistere alla tentazione di nuotare, anche se sicuramente mi sarebbe rimasta la voglia.

Scelsi tra alcuni abiti l'unico che mi piaceva, abbastanza largo per muovermi e per non morire in un bustino troppo stretto. Non potevo scegliere un altro colore per me, l'azzurro e il blu mi rappresentavano in qualche modo, il bastone probabilmente lo avrei abbandonato da qualche parte se non mi andava di portarmelo a dietro a lungo. 

Indossai la maschera davanti al volto poco prima di entrare nella sala ologrammi e rimasi senza fiato. E così quella era Venezia nel 1600? Era bellissima, Zalda a quell'epoca probabilmente era un agglomerato misto di persone senza arte ne parte. Girovagai un po' per San Marco e sospirai, come avrei potuto riconoscere qualcuno di mia conoscenza tra quelle persone? Mi chiesi se fosse presente anche Clem, sarebbe stata un punto di riferimento per una Zaldan sperduta. Almeno per salvataggi in corner prima che qualcosa potesse finire a parolacce, era una festa non era mia intenzione rovinarla.   

[Immagine: 8522051082_a4fb9d33a9.jpg]
Nathalie by Georges  Ménager, su Flickr
 
#4

S'rrel Erovan

Caitian

Doveva ammettere che la notizia della festa di carnevale l'aveva decisamente presa alla sprovvista. Aveva avuto bisogno di qualche minuto di riflessione per ricollegare la parola carnevale alla festa in maschera che si svolgeva sulla Terra e che aveva studiato in accademia durante una o due lezioni di antropologia. Essendo i suoi ricordi in proposito decisamente vaghi, il nove febbraio S'rrel aveva deciso di rispolverare le sue conoscenze in proposito. Quindi aveva cercato nel database della Voyager qualche volume di antropologia terrestre, e ne aveva scaricati due - uno generale sul carnevale e uno più specifico su quello di Venezia - sul suo PADD. Erano state due letture decisamente interessanti, che l'avevano occupata così tanto durante le sue ore di pausa da farle dimenticare di replicare un costume per la festa. Arrivato l'unidici febbraio, quindi, S'rrel era stata costretta a mettersi in fila davanti ad uno dei replicatori della nave... assieme agli altri ritardatari. Ok, forse fare le cose all'ultimo non era l'ideale.

Dopo diversi minuti intervallati dal movimento nervoso della sua coda (con gran fastidio del collega appena dietro a lei), era riuscita finalmente ad accedere al replicatore. Aperto il database degli abiti di carnevale era rimasta estasiata dall'ampia scelta, tanto che avrebbe potuto rimanere una vita intera a scegliere il proprio abito... se solo non avesse rischiato di venir linciata da chi attendeva dietro di lei. Così aveva fatto la sua scelta, e abito in mano, era tornata al suo alloggio... dove, naturalmente, Rriarr era partito all'attacco. Dopo aver convinto il gatto persiano che le piume rosa del cappello e il pizzo bianco dell'abito non erano giochi, la caitiana aveva iniziato a vestirsi. La vestizione era stata quasi una tortura, tanto che S'rrel era arrivata a chiedersi perché mai avesse scelto un abito così complesso, ma in qualche modo alla fine era riuscita ad indossarlo. E, avendo impostato prima di replicarlo il buco per la coda oltre che la sua taglia, l'abito era decisamente perfetto.

Indossato l'ampio cappello bordeaux decorato da piume e perline, S'rrel prese in braccio il giovane gatto. Rriarr, esaltato dalla finta pelliccia che le scendeva dalla spalla sinistra, si strusciò un po' prima di posizionarsi comodamente sul suo grembo, tenuto dal suo braccio. Con la maschera bianca nell'altra mano, la caitiana uscì dall'alloggio diretta alla sala ologrammi due. Se doveva essere sincera non era sicura che gli animali domestici fossero ammessi alla festa, ma non le importava più di tanto: avrebbe portato Rriarr con sé a costo di nasconderlo sotto l'abito.

Solo arrivata davanti alla soglia della sala ologrammi S'rrel si rese conto che, col gatto in braccio, difficilmente sarebbe riuscita ad indossare la maschera. Così, con un sospiro, la ragazza entrò nella sala con il volto scoperto. Superata la soglia si ritrovò in una vasta piazza. D'un tratto dimentica della maschera ancora in mano, si guardò attorno, affascinata dall'architettura del luogo più che dalla moltitudine di persone mascherate. Ok, anche le maschere erano decisamente interessanti dal punto di vista antropologico, ma l'architettura aveva colpito in pieno il suo animo di archeologa. Fu un miagolio stizzito a riportarla alla realtà. Lasciato scendere a terra Rriarr - che subito partì all'esplorazione in solitario, probabilmente alla ricerca di un luogo meno affollato - la caitiana si coprì il volto con la maschera per poi cominciare a camminare per la piazza.

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#5

Dreams don't work unless you do

Clementia Adelina Monroe | Human Hybrid-Augment

La piazza si era lentamente gremita e lei aveva deciso di rimanere il suo "tuffo" nel mare di gente ancora per un po'. Accanto alla colonna si stava bene, a metà tra il mare vero e quello di folla. Non era di certo una novità che si sentisse più attratta verso quello vero, fatto di acqua e non di gente.
Si stava tuttavia annoiando, il che era ridicolo dato che la simulazione era prettamente ricreativa, fu difficile ammetterlo a sé stessa ma alla fine arrivò alla conclusione che forse avrebbe dovuto parlare con qualcuno. Ma come faccio? si chiese. Non c'era modo apparente di distinguere tra ologrammi e membri dell'equipaggio. Forse avrebbe dovuto rendersi riconoscibile togliendosi la maschera, probabilmente Saff la stava cercando. In realtà era quasi certa del fatto che probabilmente non sarebbe venuta, ma in caso fosse entrata sicuramente la stava cercando... Se c'è la devo trovare, era certa che avrebbe potuto arrabbiarsi e perdere le staffe piuttosto facilmente in quel contesto.

Decise infine di buttarsi tra la folla e cercare di usare i suoi sensi sovrumani per individuare tra i vari presenti i colleghi di equipaggio, nella speranza di trovare qualcuno. Se non le fosse andata di fortuna avrebbe probabilmente ripiegato su qualche bell'ologramma con il quale parlare di cose frivole e staccare il cervello per qualche ora.


#6

I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out.

Saff | Zaldan

Sospirai sonoramente, stavo iniziando a sentirmi in trappola e sapevo che alla prima occasione sarei sbottata, dato che la gente era moltissima e i vestiti erano vaporosi come si supponeva fossero. Il mio era un esempio di vaporosità e di esagerazione, molti altri non erano da meno. Evidentemente non dovevo presentarmi e dovevo dare buca, nonostante la presenza rassicurante dell'acqua mi stavo agitando, e sapevo che appena avessi raccontato a mio marito che ero fuggita dopo nemmeno mezz'ora dal mio arrivo, avrebbe ridacchiato dicendomi che avevo resistito fin troppo in un mondo dove la gente non guardava dove metteva i piedi e non si assumeva le proprie colpe. 
Nemmeno se lo avessi programmato, una uomo con un vestito verde mi venne addosso.
Come osi venirmi addosso in questo modo? Io sono Saff, maledetta maschera! dissi con voce vagamente irritata e mi calmai, quando l'altra persona alzò la voce di rimando, probabilmente era qualcuno che conosceva la mia specie e ringraziai il cielo. Era un momento per me di forte imbarazzo soprattutto vendendo sopraggiungere alcune maschere intorno a me che mi guardavano da sotto le loro maschere, mi chiesi se c'era Clem, maledicendomi di non averle chiesto prima se fosse stata presente alla festa. Dovevo uscire da lì, mi era davvero venuta voglia di un po' di cioccolata e di starmene un po' da sola.. sempre se non trovavo un motivo per rimanere, ovviamente.
#7

S'rrel Erovan

Caitian

Molto probabilmente, S'rrel era l'unica che poteva perdersi ad ammirare l'architettura dell'antica Venezia al posto di buttarsi nella festa. Per quanto fosse ben consapevole di trovarsi in una simulazione olografica, la caitiana non poteva fare a meno di osservare con grande interesse le strutture che la circondavano, ricollegandole con quanto aveva studiato durante i vari corsi di archeologia frequentati in accademia e da autodidatta. Persa quindi nella sua passione, non solo non aveva più la pallida idea di dove fosse finito Rriarr (non che fosse un problema, al massimo glielo avrebbero riportato una volta conclusa la simulazione... con ogni probabilità incluso di lamentele per avere abbandonato un animale in sala ologrammi) ma anche non stava facendo caso a dove stava andando, se non quanto bastava per evitare di finire addosso a qualcuno, ologramma o meno.

Solo quando il suo vagabondare la portò nella direzione di un campanello di persone, S'rrel decise di smettere di analizzare le strutture per porre la sua attenzione sulle persone e le loro maschere. Di certo si era trovata in una situazione interessante, in quello che sembrava esser stato uno scontro tra due maschere. Una era un uomo dal vestito verde e l'altra era una donna dall'abito sulle tonalità dell'azzurro e del blu. Per quanto quello pseudo-litigio poteva esser stato programmato e quindi i due essere dei semplici ologrammi, S'rrel propendeva per il considerarli due membri dell'equipaggio e di conseguenza era interessata antropologicamente al loro relazionarsi. Se non si sbagliava, Saff - il nome con cui si era in un certo senso presentata la donna - era un tipico nome zaldan, una specie sicuramente affascinante con cui non era sicura di essere in grado di relazionarsi. Per quanto apprezzasse la loro completa onestà e l'assenza di ogni reato dalla loro società, era quasi snervante dover rinunciare ad ogni forma di cortesia quando si conversava con uno zaldan. Ma era comunque un sacrificio necessario per potersi interfacciare con una cultura altra, quindi S'rrel non era il tipo da farsi bloccare da qualche possibile piccolo intoppo.

Così la caitiana stava per avvicinarsi alla probabile collega zaldan, quando una palla di pelo bianca sfrecciò vicino a lei, fermandosi appena in tempo per non scontrarsi con la zaldan e iniziando a miagolare e soffiare. Rriarr! Si ritrovò ad esclamare, prima di rendersene conto. A quanto pare, la simulazione olografica era eccessivamente affollata e rumorosa per i suoi gusti. Avrei dovuto aspettarmelo, dannazione! Sono un'idiota! Pensò, mentre si avvicinava lentamente al gruppo, concentrandosi sul gatto persiano e non facendo quasi più caso alla zaldan. Va tutto bene Rriarr, va tutto bene. Disse con un tono gentile, rivolta al gatto. Vieni qui, Rriarr, vieni da me. Shh. Shh.
#8

Dreams don't work unless you do

Clementia Adelina Monroe | Human Hybrid-Augment


Le sue paure circa la presenza di Saff nella simulazione si rivelarono fondate quando riconobbe la sua voce nella folla. Grazie al suo udito non era difficile risalire alla fonte, e così fece. Si incamminò verso il punto dal quale a suo avviso era arrivato il grido infuriato di Saff mannaggia, avrei dovuto chiederle se voleva venire con me pensai.

Arrivata al punto, con mia grande delusione, anche se avrei dovuto aspettarmelo, non vidi Saff né altri volti conosciuti. Tutti indossavano una maschera, me compresa... L'unica cosa che ebbe modo di notare fu la fisionomia evidentemente non umana celata sotto i vestiti dai toni scuri di una maschera, era improbabile fosse un ologramma. Dal canto suo però non conosceva ancora tutti i membri dell'equipaggio, quindi si limitò a fare il nome di Saff!! Sei tu? e chiedere se fosse lei, in modo da poterla tranquillizzare un po'. L'altra maschera sospetta non ologramma e non umana avrebbe capito che anche io non ero un ologramma e nel migliore dei casi si sarebbe presentata, o almeno questo era l'intento.


#9

I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out.

Saff | Zaldan

Guardai la donna con indosso l'abito grigio e nero, avevo visto che il gatto persiano le era saltato in braccio.
Stavo per iniziare a sciorinare i miei migliori improperi quando riconobbi la voce dall'altra parte, era una delle poche che in quel momento sapeva come trattare con una povera Zaldan sperduta. Stavo esagerando, lo sapevo, ma ehi fare la melodrammatica si poteva fare no? Poi sono una Zaldan, certe cose non mi andavano proprio giù e/o venivano amplificate.

Secondo te, cara Clem, chi può essere l'unica Zaldan presente su tutta questa stra-maledettessima nave? chiesi con il solito modo zaldan, quindi aggressivo, di parlare, quando mi prendevano i cosiddetti "cinque minuti" era difficile che io riuscissi a calmarmi facilmente, ma decisi di rivolgermi comunque all'altra maschera, dicendo con il mio tono, forse ancora troppo brusco per chi non mi conosceva gran bel gatto. dissi guardandola, adoravo gli animali indistintamente e loro avevano il "potere" di aiutarmi a distrarmi un po'.

#10

A cat has absolute emotional honesty: human beings, for one reason or another, may hide their feelings, but a cat does not.

S'rrel Erovan | Caitian

Concentrata sul gatto, S'rrel aveva perso di vista quello che le stava succedendo attorno. Per quanto le sue orecchie avessero percepito, una voce femminile chiamare quella che lei riteneva essere una zaldan, non aveva fatto troppo caso all'avvicinarsi della proprietaria di quella voce ma si era limitata a controllare i movimenti di Rriarr, che fortunatamente aveva deciso di raggiungerla e quasi saltarle addosso. Dopo che il gatto fu al sicuro tra le sue braccia, S'rrel spostò l'attenzione verso le due colleghe, nel contempo coccolando con una mano il povero felino traumatizzato.

Per un attimo aveva teorizzato che entrambe fossero zaldan, ma le parole di Saff l'avevano tranquillizzata in tal senso e le avevano ricordato (o fatto scoprire?) che, in effetti, sulla Voyager attualmente era presente solo una zaldan. Un sollievo, in un certo senso, ma anche un peccato. Essendo anche un antropologa, S'rrel non poteva fare a meno di sentirsi incuriosita nei confronti delle culture estranee alla sua. E, se aveva avuto parecchie opportunità di osservare gli umani, ancora non aveva avuto la possibilità di relazionarsi con uno zaldan.

Al complimento di Saff sul gatto, S'rrel si limitò ad annuire, per indicare di averlo recepito e approvato. Normalmente avrebbe ringraziato per quelle gentili (beh, più o meno, ma si trattava di una zaldan quindi non era sorprendente... forse) parole, ma di fronte a Saff non sapeva bene come comportarsi. La cortesia e i zaldan non erano sulla stessa lunghezza d'onda, da quanto aveva studiato. O forse si trattava soltanto della cavalleria e cose simili? Diamine, quanto avrebbe voluto bloccare il tempo e leggere qualche saggio sui zaldan per sentirsi un po' più sicura!

Saff e Clem... giussto? Domandò quindi, lasciando perdere per il momento il "buongiorno, signora maschera" che entrata nella simulazione si era ripromessa di usare. Io sono S'rrel, e quesssto fifone è Rriarr. Pensavo che questa sssimulazione avrebbe potuto rilassarlo, ma evidentemente mi sssono sbagliata. Aggiunse, in una specie di scusa... sperando che fosse abbastanza velata per non far scattare l'istinto omicida(?) zaldan. Insomma, non era semplice cortesia, era indicare dei dati di fatto. Forse.
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