21-04-2017, 02:48 PM
Rekon
Tellarite
Rekon ascoltò per un momento quel che l'umano dietro di lui diceva, borbottando un Se quello lo chiami cercare di comnvincere qualcuno... ma senza aggiungere altro, preferendo concentrarsi sul Risiano affetto da colit...hem, sul Capitano della tinozza volante.
Fece un passo in avanti, ignorando tutti e fissando solo l'umanoide al comando, mentre sceglieva il proprio metodo d'azione.
Per questo grugnì un Immagino lei sia il Capitano...Tenente Comandante Rekon, Flotta Stellare. E lui è... aggiunse, indicando col pollice l'umano dietro di lui, prima di ricordarsi che neppure gli aveva chiesto il nome o perché diavolo lo seguisse. Non che la cosa fosse rilevante, quindi concluse solo quello che pensava non vi servisse aiuto. Ma un uccellino mi ha suggerito che potrebbe farvi comodo un po' di esperienza nelle operazioni di ricerca e soccorso...
Quindi, senza attendere altro per non dare il tempo al Risiano di obiettare, si diresse verso quella che aveva individuato come la consolle multifunzionale dei sensori.
Si trattava di una vecchia consolle a parete, con una pluralità di schermi e controlli che riproponevano in piccolo quello che - su una vera Nave Stellare - sarebbe stato gestito dalle consolle scientifica, operazioni e controllo sistemi ingegneristici.
Attorno alla consolle si stavano affaccendando due ragazzotti (uno Risiano e uno Boliano) ed un Umano abbastanza vecchio, con in bocca una specie di pipa spenta.
Il Tellarite avanzò deciso, iniziando a maneggiare con la consolle riconfigurando alcuni dei parametri per adeguarsi al suo essere mancino, quindi iniziò ad organizzare le informazioni per il Capitano, dicendo con la sua voce tonante e vagamente minacciosa ETA per la U.S. Margot trentuno minuti, procediamo a curvatura 5.75. Se una di voi scimmie senza pelo si occupasse di riallineare il fo**uto compensatore di dritta - cosa che, tra parentesi, avreste dovuto fare almeno un mese fa - potremmo raggiungere Curvatura 6, risparmiando almeno dieci minuti.
Quindi tentò una scansione a lungo raggio del luogo di destinazione, ma ricevette solo una lettura sfocata. Prima che potesse esplodere in una marea di insulti, il giovane Boliano gli disse quasi timidamente Hem...abbiamo già provato a scansionare l'area dove la nave dovrebbe essere, ma qualcosa disturba il segnale. E' vicino ad una supergigante rossa, quindi...
Quindi nessuno vi ha neppure insegnato a ripulire i segnali disturbati? ringhiò Rekon, facendo indietreggiare il ragazzo, prima di continuare con voce d'improvviso più tranquilla, quasi dolce No, evidentemente no. D'altronde a che può mai servire ad una nave che vola solo dal sistema A al Sistema B senza mai deviare rotta ed evitando ogni possibile ostacolo? Vieni qui, ragazzo...
E, con la massima tranquillità, iniziò a regolare filtri e letture sovrapposte dei sensori, spiegando in tono accademico - ancorché condito da parecchie colorite metafore - quel che stava facendo. Cinque minuti dopo, minuti trascorsi in un silenzio quasi sbigottito nell'intera Plancia, sullo schermo visore comparve l'immagine di una nave identica a quella sulla quale stavano viaggiando. Una nave completamente alla deriva, con nessuna luce accesa e che ruotava in maniera più o meno incontrollata sul proprio asse principale, come se qualcosa l'avesse colpita con forza.
Niente energia principale... commentò Rekon, osservando gli scarsi dati che i sensori fornivano. Erano troppo lontani per scansionare l'interno, ma già così era evidente che la nave fosse messa male danni strutturali, come se fosse stata tirata fuori a forza dalla curvatura. Forse ha avuto un problema al motore ed è stata intrappolata in una Cavitazione...
Fece un passo in avanti, ignorando tutti e fissando solo l'umanoide al comando, mentre sceglieva il proprio metodo d'azione.
Per questo grugnì un Immagino lei sia il Capitano...Tenente Comandante Rekon, Flotta Stellare. E lui è... aggiunse, indicando col pollice l'umano dietro di lui, prima di ricordarsi che neppure gli aveva chiesto il nome o perché diavolo lo seguisse. Non che la cosa fosse rilevante, quindi concluse solo quello che pensava non vi servisse aiuto. Ma un uccellino mi ha suggerito che potrebbe farvi comodo un po' di esperienza nelle operazioni di ricerca e soccorso...
Quindi, senza attendere altro per non dare il tempo al Risiano di obiettare, si diresse verso quella che aveva individuato come la consolle multifunzionale dei sensori.
Si trattava di una vecchia consolle a parete, con una pluralità di schermi e controlli che riproponevano in piccolo quello che - su una vera Nave Stellare - sarebbe stato gestito dalle consolle scientifica, operazioni e controllo sistemi ingegneristici.
Attorno alla consolle si stavano affaccendando due ragazzotti (uno Risiano e uno Boliano) ed un Umano abbastanza vecchio, con in bocca una specie di pipa spenta.
Il Tellarite avanzò deciso, iniziando a maneggiare con la consolle riconfigurando alcuni dei parametri per adeguarsi al suo essere mancino, quindi iniziò ad organizzare le informazioni per il Capitano, dicendo con la sua voce tonante e vagamente minacciosa ETA per la U.S. Margot trentuno minuti, procediamo a curvatura 5.75. Se una di voi scimmie senza pelo si occupasse di riallineare il fo**uto compensatore di dritta - cosa che, tra parentesi, avreste dovuto fare almeno un mese fa - potremmo raggiungere Curvatura 6, risparmiando almeno dieci minuti.
Quindi tentò una scansione a lungo raggio del luogo di destinazione, ma ricevette solo una lettura sfocata. Prima che potesse esplodere in una marea di insulti, il giovane Boliano gli disse quasi timidamente Hem...abbiamo già provato a scansionare l'area dove la nave dovrebbe essere, ma qualcosa disturba il segnale. E' vicino ad una supergigante rossa, quindi...
Quindi nessuno vi ha neppure insegnato a ripulire i segnali disturbati? ringhiò Rekon, facendo indietreggiare il ragazzo, prima di continuare con voce d'improvviso più tranquilla, quasi dolce No, evidentemente no. D'altronde a che può mai servire ad una nave che vola solo dal sistema A al Sistema B senza mai deviare rotta ed evitando ogni possibile ostacolo? Vieni qui, ragazzo...
E, con la massima tranquillità, iniziò a regolare filtri e letture sovrapposte dei sensori, spiegando in tono accademico - ancorché condito da parecchie colorite metafore - quel che stava facendo. Cinque minuti dopo, minuti trascorsi in un silenzio quasi sbigottito nell'intera Plancia, sullo schermo visore comparve l'immagine di una nave identica a quella sulla quale stavano viaggiando. Una nave completamente alla deriva, con nessuna luce accesa e che ruotava in maniera più o meno incontrollata sul proprio asse principale, come se qualcosa l'avesse colpita con forza.
Niente energia principale... commentò Rekon, osservando gli scarsi dati che i sensori fornivano. Erano troppo lontani per scansionare l'interno, ma già così era evidente che la nave fosse messa male danni strutturali, come se fosse stata tirata fuori a forza dalla curvatura. Forse ha avuto un problema al motore ed è stata intrappolata in una Cavitazione...