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A Klingon Christmas
#11

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Lyrrin Rahnaz/Sef | Trill/Klingon

Un'affermazione strana, quella di Sybok. Come era possibile che un vulcaniano non andasse d'accordo con la logica? Da quanto ne sapeva lei, gli insegnamenti di Surak erano parte integrante dell'essere vulcaniano. Ma, a quanto sembrava, potevano esserci eccezioni. Non che la cosa le importasse veramente. Strano vulcaniano o meno, non aveva altra scelta che accettare Sybok come compagno di squadra. Esplorare un ambiente potenzialmente ostile da sola sarebbe stato un suicidio. Beh... in realtà lo era anche farlo in due.

Stavano per raggiungere l'uscita, quando lo sguardo della klingon cadde su un punto specifico della grotta e si bloccò di colpo. Posati a terra, ben visibili sulla roccia, c'erano dei piccoli pacchi regalo. Per un attimo ebbe la tentazione di ignorarli ma poi si chinò per raccoglierne due. Se Q li aveva messi lì, c'era infatti un'alta probabilità che si sarebbero rivelati utili. Così, una volta rialzata, ne lanciò uno verso il vulcaniano e riprese a camminare senza nemmeno degnarsi di scartare il proprio.

All'uscita dalla grotta, Seeth non fu poi così sorpresa di trovarsi di fronte ad una landa ghiacciata, decorata di tanto in tanto da quelli che sembravano pini. Forse siamo stati fortunati. Commentò, mentre si guardava attorno. L'ambiente non sembra poi così diverso da quello fuori dalla villa. Che sia lo stesso pianeta? Certo, la somiglianza di temperatura e vegetazione poteva non significare nulla ma, almeno fino a quando non fossero entrati in contatto con qualche esemplare della fauna locale, rimaneva l'unico elemento a loro disposizione per comprendere dove fossero finiti. Era un vero peccato che la klingon non fosse in possesso di un tricorder scientifico, altrimenti avrebbe potuto provare a comparare i dati atmosferici dei due ambienti.

Si stava ancora chiedendo se provare a cercare qualche animale quando, con la coda dell'occhio, notò un grosso felino dalla pelliccia viola uscire da dietro una roccia a soli pochi metri dalla loro posizione. Attento! Fece a malapena in tempo a gridare prima che la belva saltasse con uno scatto felino verso il vulcaniano. A quella visione, Seeth si affrettò ad estrarre il suo disgregatore, pronta a sparare appena ne avesse avuto l'occasione. Per quanto non provasse nessun senso di cameratismo per il suo improbabile compagno di avventura, di certo non aveva intenzione di colpire il vulcaniano per sbaglio.
#12

Each man hides a secret pain. It must be exposed and reckoned with. It must be dragged from the darkness and forced into the light. Share your pain. Share your pain with me, and gain strength from the sharing.

Sybok S'chn T'gai | Vulcan

Che diamine... Afferrato il pacchetto al volo, dovetti trattenermi a forza dall'imprecare. Un altro regalo? Q sembrava proprio aver preso a cuore il suo ruolo di Babbo Natale. E non ero sicuro che la cosa mi facesse piacere. Sì, non era da tutti i giorni ricevere doni da un'entità di quel livello ma, personalmente, avrei preferito starmene tranquillo su New Vulcano che ricevere questo indiscusso onore.

Così, mentre ci avvicinavamo sempre di più all'uscita, aprii il pacco quasi sovrappensiero, scoprendo quello che sembrava essere un bracciale. Per un breve istante mi chiesi cosa servisse ma poi mi limitai ad indossarlo con una breve scrollata mentale di spalle. Dopotutto, il significato e l'utilizzo di quel dono erano al momento gli ultimi dei miei pensieri. Sicuramente il paesaggio innevato che si era stagliato davanti a me una volta lasciata la grotta e le parole pronunciate da Seeth avevano la precedenza.

Eravamo stati fortunati? A tal proposito non potevo far altro che fidarmi dell'opinione della klingon. Dovendo far da balia a Nilani, infatti, non avevo praticamente lasciato la villa. Il tema natalizio, la presenza di camerieri andoriani e il panorama visibile dalle finestre mi aveva permesso di farmi una minima idea del luogo in cui ero stato trasportato... ma quell'idea non era di certo sufficiente per permettermi di comprendere se ci trovavamo o meno nelle vicinanze della villa. Quindi potevo solo sperare che Seeth avesse ragione: prima avessi ritrovato la bambina, prima mi sarei sentito tranquillo. Sempre che Q non l'avesse portata chissà dove...

Fu l'urlo della donna a farmi riscuotere dai miei pensieri. Ritornato immediatamente concentrato, notai con la coda dell'occhio un movimento. Collegandolo con l'avvertimento della klingon, mi affrettai a scattare, facendo dei rapidi passi indietro nel tentativo di schivare l'imprevisto attacco. Era decisamente una fortuna che, come vulcaniano, avessi una minima conoscenza di arti marziali. Altrimenti non so se sarei anche solo riuscito a reagire in una situazione simile. La strana macchia sfuocata e violacea che il mio occhio aveva colto, infatti, era troppo rapida perché una persona comune potesse riuscire ad evitarla. Non ero nemmeno sicuro di poterlo fare io. Così, i pochi istanti necessari per fare quei passi si erano trasformati in un vero e proprio inferno. Cosa mi stava attaccando? Sarei riuscito a schivare il colpo?
#13

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Seeth Lyrrin Rahnaz/Sef | Trill/Klingon

Proprio quando l'aveva creduto spacciato, il vulcaniano era riuscito a schivare l'attacco del felino. La creatura era atterrata elegantemente sulla neve a solo due metri da lui e sembrava quasi scocciata di aver fallito il suo agguato. Aveva cominciato a voltarsi, con l'evidente intenzione di proseguire la sua caccia fino a quando lei o Sybok fossero finiti nelle sue grinfie, quando un colpo partì dal disintegratore di Seeth, seguito rapidamente da altri due. Temendo l'incolumità del compagno, la klingon non si era osata settare l'arma per uccidere. Per quanto, al momento, il felino fosse a distanza di sicurezza dall'uomo, non era detto che sarebbe stato così per sempre. Così poteva solo sperare che la modalità stordimento fosse sufficiente ad abbattere la belva prima che fosse lei ad abbattere loro.

Se non fosse stato per l'influenza di Sef e del sangue trill, probabilmente sarebbe stata attirata dall'idea di combattere corpo a corpo contro la temibile creatura, in modo da sottometterla con la forza. Ok, doveva ammetterlo: una parte di lei provava un malsano interesse all'idea di fermare artigli e zanne con la sua Bat'leth per poi tagliare pezzo dopo pezzo il corpo della creatura, tingendo di un magnifico rosso la neve candida che ricopriva il terreno. Come klingon, l'idea di mettersi a rischio pur di poter appendere con onore la testa e la pelle di quella creatura nel suo alloggio l'affascinava. Come trill unita, invece, era consapevole di dover tener sotto controllo quel suo sanguinario impulso... per il bene di Sef. Perché nulla, nemmeno il batlh klingon, era più importante della sicurezza del simbionte.
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Sybok S'chn T'gai | Vulcan

Era una vera fortuna che, stamattina, avessi preso con me il mio phaser prima di lasciare casa. Se non fosse stato così, sicuramente mi sarei trovato in grossi guai. Infatti, Q non era stato così gentile da rapirmi mentre ero in servizio... scegliendo invece di farlo durante il mio periodo di riposo.

Schivato l'attacco, mi affrettai a recuperare la mia arma dalla cintura. Ma, prima che potessi far alcuna azione, una serie di colpi di disgregatore attraversarono l'aria e la creatura che mi aveva attaccato cadde a terra. Ancora col phaser in mano, mi avvicinai cautamente per controllare se era morta. Eppure no, respirava ancora. Modalità stordimento? Mi chiesi, alzando un sopracciglio in maniera molto vulcaniana. Che la klingon avesse avuto timore di ferirmi? Non che fosse una buona idea chiederglielo.

Grazie. Decisi solamente di dire. Mi hai salvato la vita. Era la pura verità. Se non fosse stato per il suo rapido avvertimento, come minimo il felino mi avrebbe gravemente ferito. Forse anche ucciso. Che tipo di creatura è? Non ero molto esperto di fauna aliena, anzi... non lo ero per nulla, quindi non avevo modo di usare l'aspetto di quella massa di pelo viola troppo cresciuta per comprendere su che pianeta ci trovassimo. Però, forse c'era un modo per accertarci che fossimo ancora nello stesso mondo in cui sorgeva la villa. Hai incontrato un felino come questo prima di oltrepassare il portale?
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Seeth Lyrrin Rahnaz/Sef | Trill/Klingon

Cerca di stare più attento. Al ringraziamento del vulcaniano, la klingon rispose quasi gelidamente. Ho bisogno di un compagno, non di un fardello. Parole decisamente esagerate, visto quanto l'attacco era avvenuto all'improvviso, ma Seeth non riusciva ad ammettere nemmeno con sé stessa che il vulcaniano cominciava a piacerle. Così, non poteva far a meno di chiudersi in una specie di guscio protettivo. E ricadere nella tipica arroganza klingon.

No, non ho incontrato una belva come questa. Aggiunse poi, più cortesemente, rispondendo alla domanda di Sybok. Ho affrontato diverse creature, tra cui un tipo di felino, ma niente dal pelo viola. Purtroppo per lei, nemmeno Sef era molto esperto sulla fauna di Andoria, altrimenti avrebbe riconosciuto sicuramente il pianeta in cui si era trovata prima di oltrepassare il portale.

Lanciando un'occhiata alla belva priva di conoscenza, Seeth si chiese vagamente se darle il colpo di grazia. La sua parte klingon era dell'idea di accoltellarla e scuoiarla, in modo da mettere da parte la sua pelle... e la sua carne, nel caso fossero rimasti bloccati in quella landa gelata per più giorni. La sua parte trill, invece, quasi era dispiaciuta per il felino. Dopotutto, erano loro ad essere entrati nel suo territorio, non il contrario.

Fa niente, fa niente. Se la scuoiassi il suo sangue rischierebbe di attirare altri predatori. Si disse, prendendo finalmente una decisione. Sei fortunata, dannata belva. Teoricamente, avrebbe potuto eliminarla in modo pulito con un colpo di disgregatore, ma al momento ciò che le importava di più era trovare un'uscita da quel luogo. Andiamo. Disse quindi, riprendendo a camminare senza lanciare nemmeno un'occhiata al vulcaniano, come dando per scontato che l'avrebbe seguita.
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Sybok S'chn T'gai | Vulcan

Arrivati a questo punto, ero ormai certo che conversare con una klingon era un'impresa da leoni. E Seeth era una diplomatica. Se era così difficile relazionarsi con lei, com'era farlo con membri più tradizionalisti della sua specie? Ma non aveva senso lamentarsi. Vista la situazione, ero già stato fortunato a trovarmi lei come compagno d'avventura. Se avessi avuto a che fare, ad esempio, con un romulano, avrei dovuto stare ben attento a non essere pugnalato alle spalle. Almeno, con lei, potevo fidarmi dell'onore klingon. Magari poteva sfidarmi a duello, anche tentare di uccidermi... ma sicuramente prima di farlo mi avrebbe dato un preavviso. Non che mi sembrasse il tipo da comportarsi in quel modo...

Peccato. Speravo che avessimo trovato un qualche indizio. Commentai. La villa era nelle vicinanze? In che direzione dovevamo dirigerci? Nilani era al sicuro? Tanti erano i quesiti che mi stavano tormentando. Ma l'unica cosa che potevo fare era andare avanti, passo dopo passo, e scoprire cosa mi attendeva nel mio futuro. Così ripresi a camminare, il phaser ancora in mano come pronto ad essere usato e l'attenzione posta sull'ambiente che ci circondava. Se qualche altra belva feroce ci avrebbe attaccato, ero deciso a non farmi cogliere impreparato.
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Seeth Lyrrin Rahnaz/Sef | Trill/Klingon

In qualche modo - forse per la loro cautela, forse per pura fortuna - nel successivo quarto d'ora nessun animale feroce li aveva attaccati. In sola compagnia della neve, del ghiaccio e dei pini, i due improbabili compagni di squadra erano arrivati a quello che sembrava essere un piccolo precipizio. Decisa ad approfittare della loro posizione elevata e del panorama che si apriva davanti a loro, Seeth si avvicinò al bordo, lo sguardo che cadeva sulla distesa innevata che si estendeva sotto di lei.

Sorpresa attraversò i suoi occhi quando notò un'accampamento sorgere poco distante dal dirupo. Dalla posizione e dal design delle sue strutture era certa al 99% che si trattasse di un campo klingon. Eppure, qualcosa in quegli edifici stonava ai suoi occhi, come se l'architettura klingon fosse stata 'sporcata' dall'estetica di qualche altra cultura aliena. Se fosse stata consapevole di trovarsi 117 anni nel futuro (e, per di più, in un quadrante della galassia a lei sconosciuto) sicuramente il motivo di quelle differenze le sarebbe stato chiaro: era semplicemente impossibile che, in un secolo, nulla cambiasse nell'architettura e nella tecnica di costruzione dei klingon. Eppure, questa consapevolezza esulava le sue attuali conoscenze. Come avrebbe potuto immaginare che Q non solo l'avesse portata in un diverso pianeta ma anche in un diverso tempo?

Questo... credo che sia un accampamento kli... La donna aveva appena iniziato a parlare, evidentemente confusa, quando una voce secca la interruppe: mev! tlhIH 'Iv? pejatlh! (Stop! Chi siete? Parlate!) A quelle parole sul suo volto comparve un'espressione strana, a metà tra il sollevato e il preoccupato. Voltatasi verso la direzione da cui erano arrivati, notò tre uomini con i disgregatori sguainati e puntati verso di loro. Per quanto la loro divisa fosse diversa da quella a cui era abituata, erano evidentemente dei klingon. Di conseguenza, erano suoi alleati... giusto?

Cosa preferisci? Un bel combattimento? Una visita alle prigioni dell'accampamento? O salvataggio da parte di Q e quindi nostro trasferimento nell'ultimo topic dell'evento?
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Sybok S'chn T'gai | Vulcan

Neve, neve e neve. Abituato com'ero alle zone desertiche di Vulcano... e di New Vulcano, la distesa ghiacciata che ero stato costretto ad attraversare non mi piaceva per niente. Come non mi piaceva l'accampamento dall'aspetto alieno davanti ai miei occhi. Per quanto non potessi dire di essere esperto di klingon, come antropologo ero abbastanza informato da riconoscere il design klingon quando lo vedevo.

Un pianeta ghiacciato... e colonizzato dai klingon. Pensai mentre, accanto a me, Seeth cominciava a parlare. Non mi viene in mente nulla ma, dannazione!, una cosa è certa: ci troviamo all'interno dell'Impero Klingon.

Stavo per mettermi ad imprecare in tutte le lingue che conoscevo, quando una voce sconosciuta e quasi minacciosa dietro di me mi fece trasalire. Mi girai, giusto in tempo per vedere tre klingon... e, soprattutto, tre disgregatori puntati nella nostra direzione. Merda! Dovetti trattenermi dal muovere la mano con cui tenevo il phaser, consapevole che i klingon mi avrebbero di certo sparato prima che potessi puntarlo verso di loro, e voltai lo sguardo quel che bastava a lanciare un'occhiata a Seeth. Un'occhiata che diceva: Quelli sono tuoi 'parenti', vedi di risolvere te il problema. Dopotutto... io, come vulcaniano, difficilmente sarei riuscito a far ragionare tre idioti klingon tutto muscoli che ci avevano evidentemente beccati ad entrare nel loro territorio senza permesso.

Per quanto la visita alle prigioni mi attiri... direi salvataggio da parte di Q. :3
#19

I'm not good in groups. It's difficult to work in a group when you're omnipotent.

Q

E che cavolo... per cosa vi ho regalato il Dispositivo Camaleontico a fare, eh!? Improvvisamente, una voce ormai tristemente familiare risuonò nelle loro menti. Q aveva finalmente deciso di contattarli e il tono della sua comunicazione telepatica era quasi deluso. Ma per cosa? Perché non avevano sfruttato le fantastiche abilità del suo dono, utilizzandolo per avvicinarsi inosservati all'accampamento? Perché sembravano decisi a risolvere la crisi a parole al posto di iniziare a sparare all'impazzata? O perché... Diamine, se non fosse che alla piccola Nil mancano mamma e 'zio Syb', sicuramente vi lascerei fare un tour delle prigioni klingon. Ma visto che Nil insiste...

Il rumore di uno schiocco di dita risuonò nell'aria, subito seguito da un lampo di luce bianca. Una volta ripresasi dal breve accecamento, tre klingon osservarono scioccati lo spazio vuoto davanti a loro dove, solo pochi istanti prima, c'erano stati una klingon e un vulcaniano.

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