05-02-2023, 09:28 PM
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus | Vulcan
Quel mattino Pavel era molto più allegro del solito, non che ci volesse molto a rendere mio marito di buon umore avendo un carattere solare ed espansivo, ma aver avuto per casa i nostri figli lo aveva rallegrato. Sembrava essere tornato il giovane uomo di cui mi ero innamorata e di cui ero ancora innamorata, non pensavo che potessi provare qualcosa di simile per un'altra persona. Nostro figlio Kawanda, che era un medico ci visitò entrambi e ci diede degli integratori, facendo ad entrambi le solite raccomandazioni.
Dopo che i nostri figli ci salutarono, ci sedemmo entrambi sul divano, rimanendo così per qualche lungo attimo fino a che Pavel ammise «I nostri figli sono diventati grandi e di successo. Chi l'avrebbe mai detto che uno dei nostri figli avrebbe scelto la carriera medica?» chiese Pavel guardandomi con un sorriso divertito.
«Considerando l'indole dei nostri figli, avrei forse visto Saavik come medico, ma non Kawanda ed invece hanno fatto entrambi delle scelte che non avevamo considerato.» ammisi e nel segreto della nostra casa, provai una fitta al cuore: i nostri figli avevano tutti la loro vita, tutti avevano una carriera e una famiglia. Presto io sarei sopravvissuta a mio marito, stando ad una statistica d'età, ma conoscendomi molto probabilmente, non sarei sopravvissuta a lungo senza di lui. Pavel dovette percepire il mio cambio di umore, perché mi baciò la testa e mi mise un braccio attorno le spalle.
«Amore, stavo pensando, hai voglia di andare a trovare Korinna? È passato molto tempo da quando vi siete viste l'ultima volta e ormai ho il dubbio che non voglia lasciare Betazed. Noi due potremmo andare da lei.»
«Non so.» dissi piano.
«Sono a conoscenza che sono vecchio; uno dei più vecchi esseri umani ancora in vita, ma voglio venire con te. Voglio godermi tutto quello che la pensione può darmi e non tentare di usare la logica con me. So che non usciresti da questa casa se non venissi con te ed è tua amica.»
«Pav.»
«T'Dal. Sai che posso andare avanti così per tutto il giorno.»
«E sia. L'avvertirò della nostra intenzione.»
Tre giorni dopo questa discussione, io e mio marito arrivammo a Betazed: non era cambiato nulla dall'ultima volta in cui ero stata lì.
«Tamara? Korinna? C'è nessuno?» dissi bussando alla porta, mentre Pavel si guardava intorno. Mi guardò allungando la mano con l'indice e il dito medio verso di me, io appoggiai le mie dita sulle sue. Mi sorrise e io gli feci un piccolissimo sorriso.
«Sono felice di essere qui.»
«Anche io.» ammisi piano.
Dopo che i nostri figli ci salutarono, ci sedemmo entrambi sul divano, rimanendo così per qualche lungo attimo fino a che Pavel ammise «I nostri figli sono diventati grandi e di successo. Chi l'avrebbe mai detto che uno dei nostri figli avrebbe scelto la carriera medica?» chiese Pavel guardandomi con un sorriso divertito.
«Considerando l'indole dei nostri figli, avrei forse visto Saavik come medico, ma non Kawanda ed invece hanno fatto entrambi delle scelte che non avevamo considerato.» ammisi e nel segreto della nostra casa, provai una fitta al cuore: i nostri figli avevano tutti la loro vita, tutti avevano una carriera e una famiglia. Presto io sarei sopravvissuta a mio marito, stando ad una statistica d'età, ma conoscendomi molto probabilmente, non sarei sopravvissuta a lungo senza di lui. Pavel dovette percepire il mio cambio di umore, perché mi baciò la testa e mi mise un braccio attorno le spalle.
«Amore, stavo pensando, hai voglia di andare a trovare Korinna? È passato molto tempo da quando vi siete viste l'ultima volta e ormai ho il dubbio che non voglia lasciare Betazed. Noi due potremmo andare da lei.»
«Non so.» dissi piano.
«Sono a conoscenza che sono vecchio; uno dei più vecchi esseri umani ancora in vita, ma voglio venire con te. Voglio godermi tutto quello che la pensione può darmi e non tentare di usare la logica con me. So che non usciresti da questa casa se non venissi con te ed è tua amica.»
«Pav.»
«T'Dal. Sai che posso andare avanti così per tutto il giorno.»
«E sia. L'avvertirò della nostra intenzione.»
Tre giorni dopo questa discussione, io e mio marito arrivammo a Betazed: non era cambiato nulla dall'ultima volta in cui ero stata lì.
«Tamara? Korinna? C'è nessuno?» dissi bussando alla porta, mentre Pavel si guardava intorno. Mi guardò allungando la mano con l'indice e il dito medio verso di me, io appoggiai le mie dita sulle sue. Mi sorrise e io gli feci un piccolissimo sorriso.
«Sono felice di essere qui.»
«Anche io.» ammisi piano.