TSE Andando a trovare un'amica
#1

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Quel mattino Pavel era molto più allegro del solito, non che ci volesse molto a rendere mio marito di buon umore avendo un carattere solare ed espansivo, ma aver avuto per casa i nostri figli lo aveva rallegrato. Sembrava essere tornato il giovane uomo di cui mi ero innamorata e di cui ero ancora innamorata, non pensavo che potessi provare qualcosa di simile per un'altra persona. Nostro figlio Kawanda, che era un medico ci visitò entrambi e ci diede degli integratori, facendo ad entrambi le solite raccomandazioni.
Dopo che i nostri figli ci salutarono, ci sedemmo entrambi sul divano, rimanendo così per qualche lungo attimo fino a che Pavel ammise «I nostri figli sono diventati grandi e di successo. Chi l'avrebbe mai detto che uno dei nostri figli avrebbe scelto la carriera medica?» chiese Pavel guardandomi con un sorriso divertito.
«Considerando l'indole dei nostri figli, avrei forse visto Saavik come medico, ma non Kawanda ed invece hanno fatto entrambi delle scelte che non avevamo considerato.» ammisi e nel segreto della nostra casa, provai una fitta al cuore: i nostri figli avevano tutti la loro vita, tutti avevano una carriera e una famiglia. Presto io sarei sopravvissuta a mio marito, stando ad una statistica d'età, ma conoscendomi molto probabilmente, non sarei sopravvissuta a lungo senza di lui. Pavel dovette percepire il mio cambio di umore, perché mi baciò la testa e mi mise un braccio attorno le spalle. 
«Amore, stavo pensando, hai voglia di andare a trovare Korinna? È passato molto tempo da quando vi siete viste l'ultima volta e ormai ho il dubbio che non voglia lasciare Betazed. Noi due potremmo andare da lei.»
«Non so.» dissi piano.
«Sono a conoscenza che sono vecchio; uno dei più vecchi esseri umani ancora in vita, ma voglio venire con te. Voglio godermi tutto quello che la pensione può darmi e non tentare di usare la logica con me. So che non usciresti da questa casa se non venissi con te ed è tua amica.»
«Pav.»
«T'Dal. Sai che posso andare avanti così per tutto il giorno
«E sia. L'avvertirò della nostra intenzione.»
Tre giorni dopo questa discussione, io e mio marito arrivammo a Betazed: non era cambiato nulla dall'ultima volta in cui ero stata lì.
«Tamara? Korinna? C'è nessuno?» dissi bussando alla porta, mentre Pavel si guardava intorno. Mi guardò allungando la mano con l'indice e il dito medio verso di me, io appoggiai le mie dita sulle sue. Mi sorrise e io gli feci un piccolissimo sorriso. 
«Sono felice di essere qui.»
«Anche io.» ammisi piano.
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#2

Korinna Suder

Betazoid

Fu Tamara ad aprire la porta buongiorno salutò cordiale: non era la prima volta che incontrava T'Dal e suo marito e non ebbe bisogno di presentazioni, senza contare che non erano molti gli umani o i vulcaniani che si avventuravano così in periferia. Perdonatemi un istante... disse, prendendosi qualche momento per informare telepaticamente Korinna del loro arrivo, poi il suo sguardo si fece nuovamente attento e rivolse un sorriso in direzione dei due ... la signora dice di farvi accomodare se lo desiderate, sta finendo di sistemare il giardino, sarà da voi tra qualche momento li informò, facendosi da parte per permettere ai due di entrare nella piccola abitazione di campagna. Non c'era alcuna ragione per cui quella casa non fosse più grande: a Korinna certamente le risorse non mancavano, ma dopo aver passato una vita intera a viaggiare in condizioni spesso tutt'altro che confortevoli non avrebbe saputo cosa farsene di una casa di dimensioni maggiori.

L'arredamento, in gran parte replicato, imitava quello di un'antica abitazione della zona, ricostruito con cura da alcune immagini storiche e molte delle comodità delle case di città, come i generatori di ologrammi, non erano riusciti a trovare posto tra la chincaglieria con cui Korinna aveva deciso di ricoprire ogni spazio disponibile. T'Dal? Ehi! T'Dal, mi senti? cercò di chiamarla telepaticamente Korinna ... mi serve ancora un attimo, sto decidendo dove piantare i miei fiori... se vuoi darmi una mano fai il giro della casa, ma attenta a non inciampare sui sassi. la informò per poi tornare a discutere con il suo tuttofare. ... e se mettessimo quelli gialli vicino alla finestra, poi una striscia di quelli rosa e poi quelli bianchi? Quelli bianchi rimangono bassi, vero? chiese per l'ennesima volta in direzione di Sal che, nonostante il rapporto di amicizia che da anni ormai lo legava a Korinna non poté fare a meno di lanciarle un'occhiata esasperata.
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#3

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

La presenza di Tamara e non di Korinna mi aveva destabilizzata, di solito la mia amica ci veniva a dare il benvenuto di persona. 
//Tesoro, tutto ok?// mi chiese Pavel tramite il legame, sentendomi tesa e cercando le mie dita - l'indice e il medio - per toccarli di nuovo. 
«Tamara, buongiorno. Chiedo scusa per il mio modo illogico di rendere nota la nostra presenza, ma mi aspettavo di trovarvi al nostro arrivo.» ammisi per poi aggiungere mentalmente a Pavel //si sto bene, mi ha solo destabilizzato il fatto di non trovare Korinna e dovrei essere abituata ormai alla sua illogicità, dopo che ci conosciamo da tutta una vita.// ammisi.
«Grazie, a nome di entrambi.» disse Pavel a Tamara come sempre, entrando in casa e mi guardai intorno: c'era qualcosa di diverso dall'ultima volta che io e Pavel c'eravamo stati.
Stavo per chiedere informazioni aggiuntive a Tamara, se c'erano state aggiunte o modifiche sostanziali alla casa, quando Korinna cercò di comunicare con me telepaticamente. Era più facile per me parlare con Korinna in quel modo, decisamente più rapido ed efficiente.
//Si ti sento. D'accordo, ti raggiungo subito, sempre che mio marito decida altrimenti.// ammisi pacatamente e guardai Pavel.
«Pav, Korinna mi ha chiesto di raggiungerla, se lo desideri, puoi rimanere qui con Tamara e noi ragazze torniamo presto.» dissi guardandolo usando il nomignolo che usavo da quando ci eravamo conosciuti, nonostante il legame, mi sentivo più a mio agio a parlare con Pavel a voce alta, dato che non volevo che si affaticasse troppo. 
«Scherzi? Io vengo con te. Tranquilla, amore, guardo dove metto i piedi e in caso, ho te che come sempre mi sorreggerai.» sorrise lui prendendomi sottobraccio. Mi sorprendeva sempre il fatto che nonostante mio marito ben sapesse che i vulcaniani e il contatto fisico viaggiavano su due rette parallele che non si incontravano mai, di tanto in tanto si prendesse gioco proprio di quelle proprio ora che non eravamo due ragazzini.
«Raggiungeremo Korinna, mi ha fatto sapere dove trovarla. Ero convinta avesse già finito la decorazione del giardino.» dissi rivolta a Tamara, non aspettandomi davvero una risposta. 
«Credo che Sal sappia cosa sta facendo.» disse Pavel guardando i due.
«Sarebbe logico lasciarlo lavorare, mi è sempre sembrato una persona competente, al contrario di mio marito. Buongiorno ad entrambi.» aggiunsi io guardando Korinna e Sal, il secondo mi sembrava quasi infastidito. 
«Certo, su vulcano ci sono un sacco di piante. Te l'avevo detto, in Russia sarebbe cresciuto di tutto e in maniera rigogliosa.» disse con un mezzo sorriso, ben sapendo che mi sarei trasferita sulla Terra in altre circostanze.
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#4

Korinna Suder

Betazoid

Il suono delle voci dei due nuovi arrivati costrinse Korinna a spostare lo sguardo dai suoi fiori agli amici T'Dal! esclamò con un sorriso felice ... ho bisogno del tuo parere: è più elegante così a strisce di colore o a colori alternati...? disse, facendosi da parte per mostrare i vasi di fiori che erano stati appoggiati sotto alla finestra che si trovava sull'altro lato rispetto alla porta, in modo da creare una scacchiera di colori. ... e lo so che Sal è competente. precisò in direzione dei due, ... ma non conoscete Janissa. disse, accennando con un segno del capo in direzione della boscaglia che si innalzava poco più avanti, quasi temesse che da quella distanza qualcuno potesse sentirla. Prestando attenzione si sarebbe potuto scorgere il tetto di un'abitazione che affiorava discretamente tra gli alberi. Deve sempre vantarsi che il suo giardino è il migliore di tutta la zona, è ora che qualcuno la rimetta al suo posto... e non ti azzardare a farmi la predica, T'Dal. la anticipò. Sono vecchia, non ho nient'altro da fare, posso permettermi di essere acida. precisò abbassando nuovamente lo sguardo sui suoi fiori. Tamara, che li aveva raggiunti sulla porta che dava verso il gardino, non si azzardò ad aprire bocca. Sapeva che per Korinna non era stato semplice passare dal gestire crisi diplomatiche internazionali a quella vita di campagna e, al di là delle male parole che si divertivano a riservare l'un l'altra, sia Korinna che Janissa trovavano quei continui battibecchi più divertenti che starsene in cucina a riprodurre a mano ricette talmente vecchie da non essere contemplate nemmeno dai replicatori. Gli unici a soffrire di quella situazione erano gli sfortunati che venivano trascinati in mezzo, ragion per cui non aveva la minima intenzione di intromettersi riguardo alla disposizione dei fiori e si limitò a lanciare a Sal uno sguardo carico di commiserazione.

Signora, forse i suoi ospiti gradiscono riposare dopo il lungo viaggio? suggerì la cameriera. Fu solo in quel momento che Korinna parve considerare la questione Ah, già! Come è andato il viaggio? si informò, allontanando per un istante i fiori dai propri pensieri.
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#5

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Alzai un sopracciglio quando Korinna si spostò per mostrarmi i fiori, chiedendomi se preferissi le strisce di colore o colori alternati. Il problema era che i fiori erano di diverso, steli più o meno alti e le macchie avrebbero probabilmente reso difficile che i fiori ricevessero uniformemente i raggi solari; tuttavia le mie conoscenze botaniche erano un po' arrugginite e in generale non erano molte riguardo la botanica.
«Strisce colorate, rendono meno disordinato l'insieme. I fiori sono di diverso tipo, nonché per striscia avrebbero modo di ricevere allo stesso modo il calore del sole, soprattutto quelli più vicino alla finestra. Sal che ne pensi?» dissi pacatamente guardando l'uomo.
Pavel ridacchiò al mio fianco e io roteai gli occhi al cielo.
«Non puoi aspettarti molto da mia moglie, solo la logica la guida.» disse Pavel guardando Korinna, e io mi girai a guardarlo, con un sopracciglio alzato.
«Grazie per il complimento, Pavel. Devo dire che me lo aspettavo questo tuo commento da parte tua, marito. Era da un po' che non puntavi l'ovvio.» dissi e Pavel ridacchiò appena.
«Prego, moglie mia.» sorrise.
«In ogni caso parlando di logica, Korinna, barricarti dietro il fatto di essere vecchia, non è proprio un pensiero logico e non potrei concedertelo. In ogni caso, se fossi un essere umano, proverei curiosità di capire che tipo di persona è questa Janissa, mi sembra un bel tipo per averti fatto indispettire in questo modo.»  dissi.
«Amore, lo sai che la logica non è nel nostro DNA e ci basti tu a rimetterci in riga. Devo dire però che i nostri figli ne hanno beneficiato e un pochino li invidio.»  disse Pavel ammiccando nella direzione di Korinna.
Annuii ascoltando le sue parole.
«Non credo molto nella tua invidia, Pav, ma in linea generale concordo.» dissi guardandolo in tralice e sentii che Pavel stringesse di nuovo il mio braccio.
«Non mi credi mai, tu, donna. Vorrei sapere perché mi hai sposato.» rispose lui cercando le mie dita e le toccai.
«Era logico.» dissi con la mia solita flemma
«Perché te l'ho chiesto?» chiese lui
«Perché so che cerchi una risposta chiara, ma che già conosci.» dissi all'uomo per poi aggiungere tramite il legame //Ti amo e lo sai, sciocco.//
//Bello sentirselo dire, ogni tanto. Ti amo anche io.//
Alla domanda di Tamara, seguita poi dalla domanda diretta di Korinna riguardo il viaggio, fu Pavel a rispondere prima che potessi farlo io.
«Chiedo scusa per la nostra discussione. Il viaggio è andato molto bene, molto tranquillo. Sentivo la necessità di staccare da Vulcano e come sai mia moglie odia il freddo, non potevo chiederle di riportarmi a casa. Ci siamo riposati eT'Dal stava leggendo l'ultima scoperta scientifica di nostro figlio, siamo molto fieri di lui. Come stanno i tuoi figli e nipoti?» chiese Pavel a Korinna con un sorriso.
«Mio marito però deve sedersi, non è più un giovanotto e deve sedersi.» dissi piano.
«Non è vero, non sono così stanco. Vedere T'Dal che si preoccupa per me, è bello. Lo faceva anche con te? Preoccuparsi in questo modo.» rispose lui con un sorriso.
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#6

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sospirò, la risposta di T'Dal, per quanto indubbiamente logica, non era stata di grande aiuto. Sai che c'è? Ho cambiato idea. disse in direzione di Sal, la cui espressione passò dal vagamente seccato al preoccupato. T'Dal ha ragione, mescolati non funzionano, appena inizieranno a crescere non solo i più bassi rischierebbero di rimanere senza sole, ma avrebbero un aspetto troppo disordinato... convenne, piegandosi faticosamente per spostare alcuni vasi. Tamara fece per avvicinarsi ad aiutarla, ma Korinna la bloccò con un cenno. Ma a strisce sono troppo banali. Faremo una cascata. decise, guadagnandosi un'occhiata perplessa da parte di Sal. In che senso, una cascata? non potè fare a meno di chiedere l'uomo. Quelli rosa li piantiamo sparsi sotto le finestre, poi prendiamo delle ricadenti da mettere alle finestre e le facciamo crescere in modo che sembri una cascata che termina con i fiori rosa nel giardino... e magari in mezzo ci mettiamo alcune di quelle crystilie che cambiano colore, così il giardino cambierà da un giorno all'altro. La sfido a pensare di meglio! decise Korinna, soddisfatta del proprio progetto. Sal, superato il primo momento di confusione, annuì: in fondo l'unica cosa che voleva era che Korinna si decidesse e finalmente sembravano avere un programma. Ora stava tutto a completarlo prima che riuscisse a cambiare nuovamente idea... e di quelli bianchi, che facciamo? si informò perplesso. Ah, quelli portali attorno al vialetto di ingresso. Poi vengo a darti una mano a piantarli. disse, facendo strada verso l'abitazione.

Janissa è la mia vicina il cui unico hobby è vantarsi di qualunque cosa... il suo giardino, le sue conoscenze, i suoi nipoti... qualunque cosa faccia, a sentire lei, è la perfezione. E bisogna concederglielo, le sue torte sono migliori delle mie, ma tutto il resto glielo faccio rimangiare... brontolò Korinna, raggiungendo il soggiorno. Prego, accomodatevi. Posso offrirvi qualcosa? chiese, ripulendosi rapidamente le mani dalla terra per poi prendere posto su una delle poltrone. Non sento spesso la mia famiglia... Tomi è sempre in giro con la moglie e i vari nipoti sono troppo presi dal loro lavoro per ricordarsi della nonna... ma nemmeno io mi faccio sentire molto. Per una vita intera non ho fatto altro che cercare di raddrizzare l'intera galassia... e adesso sono stanca di inseguire il resto dell'universo. Chi mi vuole sa dove trovarmi. confessò Korinna con un velo di amarezza voi, piuttosto, sembrate più giovani ogni anno che passa. Non pensavo avesse questi effetti l'aria di Vulcano. scherzò, felice di sentire quei due innamorati come il giorno in cui si erano incontrati.
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#7

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Io e Pavel rimanemmo in silenzio a guardare quello scambio, divertiti dalla situazione: tutto per una stupida faida un rapporto di vicinato complicato. Era illogico, ma sentirti migliori era una questione a cui gli esseri con i sentimenti non avrebbero mai imparato a fare a meno.
Rimanemmo in silenzio, io aiutai Pavel a tornare a casa e quando Korinna chiese se desideravamo qualcosa fu Pavel a rispondere con un mezzo sorriso: «Per me acqua va benissimo e il solito the vulcaniano per mia moglie.» 
Ascoltammo le parole di Korinna riguardo Tomi e i nipoti, io mi trovai a mio malgrado ad annuire comprensiva; ma alle parole dell'aria di Vulcano, fu Pavel a ridacchiare divertito, ma anche lui sentì tramite il legame una risata. All'esterno, invece non sarebbe trasparita.
«Lei forse, io sono invecchiato parecchio, Vulcano non si avvicina nemmeno a San Pietroburgo»
«Pavel.»
«Non usare quel tono con me T'Dal, sei tu che mi hai costretto a trasferirmi su Vulcano che è notoriamente un posto caldo, quando stavo bene a casa mia.» disse lui guardandomi con un sorriso divertito, sebbene il tono potesse sembrare lo stesso di sempre, ma il tono della vulcaniana aveva una leggerissima inflessione amorevole che dopo un centinaio d'anni di matrimonio Pavel riconosceva ad occhi chiusi.
«Certo, a me risultava che sia stata una tua decisione, anche quella di rimetterti in congedo parentale per i ragazzi.»
«Questo te lo concedo, però preferisco casa
Alzai un sopracciglio, mentre Pavel ridacchiò.
«Chiedo scusa, ma se non fosse stato per me, non saremmo qui. Eppure... So che T'Dal ha bisogno di staccare, stare su Vulcano troppo a lungo con le mani in mano non le fa bene. Spero che senza di me si faccia vedere più spesso e so che ha incontrato un altro ufficiale della Flotta tramite nostro figlio, magari riesce a fare amicizia e scoprire altri posti.» disse Pavel guardando Korinna.
//C'è qualcosa che io non so?// chiesi mentalmente a mio marito, segretamente allarmata.
//No, è solo che sono davvero preoccupato per te. Spero solo che continuerai a visitare Korinna, è la tua migliore amica e fare questi commenti, magari può aiutare la tua testardaggine e ti aiuta a non stare troppo male per il sottoscritto.// ammise lui cercando le mie dita e le poggiai alle sue.
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#8

Korinna Suder

Betazoid

Korinna si lasciò affondare nella propria poltrona, godendosi quel momento di pausa dopo le lunghe ore trascorse in piedi a cercare di sistemare piante. Ora, per almeno altrettanto tempo, non aveva la minima intenzione di muoversi da lì. Tamara, per favore... disse, interrompendosi nel momento in cui la donna le fece un cenno di assenso ad indicare che sapeva perfettamente cosa fare. La cameriera scomparve in direzione della cucina e Korinna tornò a dedicare la sua attenzione ai due amici e ai loro affettuosi battibecchi.

Quando i due si zittirono all'improvviso, la betazoide intuì che la conversazione era semplicemente continuata in forma privata, ma non aveva la minima intenzione di rimanere tagliata fuori, così si intromise telepaticamente, comunicando ad entrambi senza troppi preamboli: Pavel, T'Dal non vuole capire e anche se le disegni uno schemino troverà un miliardo di ragioni per cui quanto dici non è sufficientemente logico. E T'Dal... quello che tuo marito ti sta dicendo è che non vuole condizionare la tua vita. Relativamente parlando sei molto più giovane rispetto a noi due e io lo capisco perfettamente: ho detto che non mi faccio sentire molto con la mia famiglia, ma non è tutta la verità. Il punto è che quando i nipoti mi vengono a trovare non riesco a fare a meno di sentirmi un peso: so che mi vogliono bene e farebbero qualunque cosa per me, ma non ho più la forza per portarli in giro, perfino fare una passeggiata qui nei dintorni comincia ad essere troppo faticoso. Tra qualche anno probabilmente mi ritroverò bloccata a letto e la cosa che più desidero è che la mia famiglia continui a vivere la sua vita, non che stiano qui a farmi da balia in attesa che me ne vada per sempre.
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#9

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Sapevo che avevano ragione entrambi, io sarei sopravvissuta ancora abbastanza a lungo, avrei potuto ricominciare a lavorare, magari avrei potuto godermi i miei nipoti, risposarmi se lo avessi voluto, ma non volevo pensarci. La mia vita ora che ero in pensione, girava intorno a lui e alla nostra famiglia, dopo la sua morte sarebbe stato difficile andare avanti, sebbene la logica mi diceva altrimenti e sapevo benissimo che non mi sarei dedicata a lungo alla famiglia. Amavo lavorare e lo avrei fatto fino a che il fisico me lo concedesse, ma sapevo che il fatto che mi ero fermata per dedicarmi alla mia famiglia era perché sapevo che ogni giorno con Pavel era un giorno regalato, era tra le persone più longeve che conoscevo e segretamente temevo odiavo il pensiero che lui potesse morire e io non potessi essere al suo fianco.

Sentire le parole di Korinna, mi colpirono nel profondo. Sapevo che cosa intendesse tanto dissi ad un certo punto //Lo comprendo.// , ma non avrei ammesso apertamente che anche se Pavel non voleva che la mia vita venisse influenzata da lui, lo avrei fatto comunque, almeno fino a che era in vita.

//Posso parlare per entrambi, dicendo che ci dispiace molto. Non deve essere facile, ma almeno hai la tua vicina che ti tiene compagnia in qualche modo. Sicuramente non sei un peso, Korinna per la tua famiglia e credo che comunque loro sarebbero ben lieti di aiutare se lo chiedessi. // verbalizzò per entrambi Pavel, sentendo dal legame ciò che provavo per poi aggiungere cercando di sollevare un po' l'umore della discussione / Non ci sarebbe niente di male chiedere una mano nel caso del bisogno anche se io, nel mio caso, sono una vecchia cariatide russa e i miei figli assomigliano tutti alla madre. Giovani ed efficienti, da me hanno preso davvero poco. // disse l'uomo con un sorriso.

//Vorrei ricordarti che le cariatidi erano greche e non russe, ma so che tutto quello che esiste è nato in Russia e lo sai bene che i nostri figli hanno preso da te più di quanto tu non creda. A proposito di ufficiali della Flotta, non so se lo conosci Korinna. Pavel prima faceva riferimento al dottor Julian Bashir. Nostro figlio gli è chiaramente affezionato. Mi chiedo la logica dietro al pensiero che Kawanda possa presentarci un ufficiale di flotta che mi ricorda vagamente Pavel in gioventù. Ci sono delle differenze ma la passione per il proprio lavoro è la medesima. // ammisi io pensosa.

//Si, l'unica cosa che non è nata in Russia sei tu e non mi dispiace, moglie. A proposito dei ragazzi, quando è l'ultima volta che li hai visti? Hai più visto tra l'altro il bambino che avevamo in affidamento? T'Dal ha un PADD, potrebbe farti vedere le ultime fotografie se lo desideri. // chiese Pavel rivolto a Korinna.
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#10

Korinna Suder

Betazoid

Nel sentire menzionare la vicina, Korinna sbuffò, visibilmente seccata, anche se quel fastidio reciproco era probabilmente la ragione per cui entrambe trovavano l'energia per curare casa e giardino con tanta dedizione. In fondo quella rivalità dava loro uno scopo e una distrazione dal senso di vuoto di una vita ormai al termine. Era anche la ragione per cui Sal e Tamara sembravano accettare di buon grado le proteste dell'anziana e le continue richieste che questo comportava.
So che se glielo chiedessi correrebbero ad aiutarmi, è a me che non va di condizionare la loro vita a quel modo. Penso sia giusto così: li ho visti crescere, trovare la propria strada, non sarò io a trattenerli a questo punto, l'ho già fatto fin troppo durante il loro percorso. fu costretta ad ammettere con il senno di poi: era stata lei a decidere di allontanarsi da Betazed per entrare nella Flotta, sempre lei a chiedere a Nat di sposarla ed era stata prima di tutto una sua decisione quella di avere dei figli. Era stata lei a scegliere una moglie per suo figlio e ad inseguirlo finché non aveva deciso di sposarsi e probabilmente era stato sempre per lei che Lon aveva invece deciso di allontanarsi. Ora aveva deciso che era il momento di lasciarli andare.

Bashir... no, non mi dice nulla. Dal nome suppongo sia un terrestre? ragionò, ma quello era il massimo che fosse in grado di ricostruire con gli scarsi elementi che aveva a disposizione. ... comunque non mi pare che T'Dal sia molto disposta a fare amicizia con chicchessia finché tu sarai in circolazione, Pavel. sottolineò in direzione del terrestre.

L'ultima volta che li ho visti... probabilmente erano ancora dei ragazzi. aggiunse, rivolgendo un'occhiata curiosa a T'Dal. In quel momento Tamara ritornò nel soggiorno con un vassoio. Lascia pure sul tavolino, cara la accolse Korinna. La donna si limitò ad annuire e posò una per una tazze e bicchieri.
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