TFB comincia a mettersi male per qualcuno
#21

Rekon

Tellarite


Gli piaceva Kirk... probabilmente servire sotto un Capitano così sarebbe stato una esperienza interessante, divertente perfino, nonostante fosse certamente uno di quei Capitano che - quando gli davi una stima temporale per una riparazione - di diceva di farla in un quarto del tempo.

Eppure in quel momento lo avrebbe felicemente strangolato, perché quell'eccesso di sicurezza, quella confidenza nel trovare la giusta soluzione al momento giusto, era qualcosa che avrebbe portato un mucchio di gente a morire...o a diventare dei dannati Droni!

La dualità di quel pensiero lo colpì, facendogli ingoiare la risposta pungente che aveva pensato. Ciò che faceva di Kirk un Capitano probabilmente eccezionale era anche ciò che rischiava di mandare tutto allegramente a Schiave di Orione? Possibile?

Scoppiò d'improvviso a ridere, mentre rifletteva sul fatto che il confine tra genialità e disastro era estremamente labile.

Dopodiché si ricompose e, fissando nuovamente il Capitano dell'Enterprise aggiunse "Capitano, lei mi piace... davvero. Ma su questo punto è troppo confidente. Pensa che con questa tecnologia sarebbe addirittura davanti ai Borg oggi, ma si sbaglia...conosce gli El Auriani?"

In fondo non erano una razza che si nascondesse. Alcuni di loro vivevano letteralmente sulla Terra da secoli, anche se solo dopo la nascita della Federazione si erano palesati per ciò che erano. "Sono una razza che viaggia nello spazio da migliaia di anni e, anche se sono tutt'altro che bellicosi, sono tecnologicamente avanzati. Più di voi, comunque... Ebbene, loro non sono minimamente all'altezza dei Borg di oggi."

Tra meno di vent'anni gli El Auriani - nonostante la loro tecnologia sarebbero stati spazzati via da un paio di Cubi Borg, per la precisione, ma informazioni così precise non era il caso di diffonderle. Qualcosa però poté dirlo "Per rispondere alla sua affermazione sulla supremazia tecnologica, le dico solo questo. Noi abbiamo vinto contro di loro? Più o meno, nel senso che li abbiamo influenzati e cambiati. Ma ci siamo riusciti per una serie di eventi fortuiti che si sono allineati e che ora non potrebbero esistere. E abbiamo avuto un aiuto concreto dal futuro. Da venticinque anni nel futuro. Un aiuto fatto di armi specificamente concepite per combattere i Borg."

Sapeva che Kirk si sarebbe avventato su quel dettaglio come una Tigre dei ghiacci Andoriana su una preda, quindi lasciò che il Capitano gustasse la notizia e pregustasse come usarla, prima di concludere "Hanno impiegato meno di 48 ore per adattarsi ad esse trovando adeguate contromisure. Siamo stati dannatamente fortunati ad infilare una azione decisiva in quel lasso di tempo, ed è stato possibile solo perché ci trovavamo a casa loro, nel posto giusto al momento giusto. Se fosse successo qui, nel Quadrante Alfa, avremmo mancato l'occasione e ci avrebbero annientati..."

Decisamente, avrebbe dovuto ammettere Kirk, Rekon teneva fede al rinomato detto federale che recitava Non impelagarti mai in una discussione con un Tellarite, a meno che tu non sia pronto a continuarla fino alla pensione !

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#22

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Jim conosceva gli El-Auriani abbastanza da sapere non solo che erano una razza pacifica, ma anche che amavano definirsi degli "ascoltatori"... non esattamente il tipo di persone che sarebbero prontamente corse alle armi in caso di necessità. Il fatto che una specie aggressiva come i Borg fosse riuscita a trovare un punto debole da sfruttare militarmente nella tecnologia, per quanto avanzata, degli El-Auriani, non implicava automaticamente la completa distruzione della Federazione, come l'ingegnere sembrava paventare: per quanto fossero avanzate, le navi degli El-Auriani non erano state sviluppate a scopo bellico e non avevano ufficiali addestrati a combattere... la situazione della Flotta Stellare era ben diversa.

Perfino ammettendo che la sconfitta dei Borg ad opera della Federazione del futuro fosse esclusivamente frutto di coincidenze fortuite, coincidenze analoghe avrebbero potuto verificarsi anche nel loro tempo, nonostante Rekon sembrasse convinto del contrario. Stavano ragionando su ipotesi: per quanto ne sapevano avrebbero perfino potuto non incontrarli mai... e se una tecnologia proveniente da 25 anni nel futuro era stata sufficiente a metterli in crisi abbastanza da sferrare un colpo decisivo contro un nemico che già conosceva la Federazione, con una tecnologia proveniente da oltre cent'anni nel futuro e l'effetto sorpresa, la situazione sarebbe stata certamente diversa. Inoltre... non era realmente quello il punto della questione.

Il tellarite sembrava dare per scontato che stessero bruciando dalla voglia di incontrare quei suoi Borg. In realtà, per quanto sinceramente convinto di avere qualche possibilità di uscire da un eventuale scontro senza danni irreparabili, Jim non aveva affatto intenzione di rischiare la propria vita o quella del suo equipaggio stuzzicando inutilmente degli alieni particolarmente bellicosi. Troppo confidente? chiese accusando il colpo. Lanciò un'occhiata interrogativa in direzione del vulcaniano accanto a lui, considerando per un istante di chiedergli una seconda opinione sulle parole del tellarite, ma aveva la netta impressione di sapere cosa avrebbe risposto.

Signor Spock, si metta al lavoro con il tenente Retik: se vogliamo recuperare quei dati sarà necessario un accesso diretto ai loro computer. Studiate le informazioni che abbiamo raccolto con i sensori, mi serve sapere quanto dovremo addentrarci tra le linee nemiche per poter accedere ai loro sistemi. decise, facendo segno al tellarite di aspettare. Sperava di poter trattenere qualche istante le proteste che sapeva sarebbero arrivate da parte del loro burrascoso ospite, almeno il tempo necessario a congedare il vulcaniano.

T, se vuoi skippare il turno possiamo fare che Spock se ne va e stop... io volevo dire due paroline a Rek in privato se non mi scotenna prima, poi per me si può chiudere.
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#23

We will do what we have always done, Jim. We will find hope in the impossible.

Spock S'chn T'gai Mezzo Vulcaniano

Ascoltavo i due parlare con attenzione: quando Rekon menzionò gli El Auriani e il fatto che la tecnologia da loro ricevuta non aveva fermato i Borg, compresi l'importanza di evitare l'arroganza nell'affrontare questa minaccia. Era una lezione che la storia sembrava suggerire, e avevo imparato a trarre insegnamenti dai fatti del passato.
Avrei voluto dire al capitano che anche se c'erano stati successi contro i Borg in una linea temporale futura, non potevamo permetterci di sottovalutare la nostra attuale situazione, né quella futura. Dobbiamo imparare da questi eventi e prepararci con cautela, studiando attentamente le informazioni raccolte dai sensori e pianificando un approccio strategico per proteggere la Federazione.
Quando Kirk mi incaricò di collaborare con il tenente Retik per accedere ai sistemi dei Borg, annuii leggermente serietà.
«Sissignore.» dissi rivolgendo uno sguardo al tenente, invitandola a seguirmi, pronto a iniziare il nostro lavoro, così e mi diressi in plancia.


Non avrei saputo come altro rispondere, perciò.. vi lascio discutere tranquilli, spero di non trovarvi in infermeria Tongue
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#24

Rekon

Tellarite


Quando Kirk parve accusare sull'affermazione circa il fatto che fosse troppo confidente nei loro mezzi, Rekon evitò di gongolare, consapevole che un singolo colpo a segno non sarebbe bastato.

Era pronto ad un nuovo giro di discussioni, quando vide lo sguardo del ragazzo cambiare leggermente e comprese che - a breve - avrebbero giocato a carte scoperte.

Kirk infatti gli fece cenno di tacere e, dopo un ultimo scambio di sguardi con i suoi ufficiali superiori, li congedò per restare solo col Tellarite.

Rekon aveva già visto altri Capitani comportarsi così: aveva consultato i suoi Ufficiali di fiducia per avere idee, suggerimenti e proposte, ma non aveva mai inteso delegare agli altri la decisione su come agire e cosa fare.

Il vecchio ingegnere apprezzava questo tipo di leadership, inutile negarlo, ma era evidente da come gli aveva chiesto di restare che adesso sarebbe iniziato il vero momento clou, in cui avrebbero parlato senza remore e a carte (più o meno) scoperte.

Per questo il vecchio Tellarite si poggiò più comodamente con la schiena alla sedia, aspettando tutti uscissero in una battagliera posa tipicamente Tellarite, a braccia incrociate e con la bocca porcina socchiusa, che lasciava comunque intravedere le zanne. Un atteggiamento che sarebbe anche potuto sembrare aggressivo, se non fosse stato per la palese luce di divertimento che illuminava gli occhi porcini.

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#25

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James T. Kirk | Human

Jim seguì con lo sguardo gli ufficiali che si allontanavano dalla sala, aspettando pazientemente che le porte si richiudessero alle loro spalle, prima di ricambiare con sguardo serio l'occhiata di Rekon intendo accontentarla annunciò senza perdersi in troppi giri di parole. Certo, non erano stati esattamente i Borg a spingerlo a dare ascolto agli avvertimenti del loro ospite o a convincerlo che non fossero in grado di gestire quella tecnologia, ma dubitava che per il tellarite quel dettaglio sarebbe stato di una qualche rilevanza. ... in parte, almeno. La questione sarebbe lunga da spiegare, ma credo abbia ragione quando dice che non siamo pronti. spiegò. Non tanto perché credesse davvero che non sarebbero stati in grado di gestirla, quanto piuttosto perché le parole di Rekon gli avevano ricordato gli eventi che avevano portato alle dimissioni dell'Ammiraglio Sheppard e a tutto ciò che l'equipaggio della Constellation aveva dovuto subire per colpa delle sue intelligenze artificiali. Mettere quella specifica tecnologia nelle mani del Comando, finché gli ultimi collegamenti con la Sezione 31 non fossero stati recisi, avrebbe probabilmente significato vederla sparire nel nulla, mentre gli avversari avrebbero continuato liberamente i loro esperimenti. Decisamente non era un buon momento per quel ritrovamento. In ogni caso, non era qualcosa di cui avevano strettamente bisogno: avevano sufficienti porzioni di spazio da esplorare e, una volta annullato quel vantaggio anche per i Romulani, avrebbero potuto tornare a dormire sonni tranquilli. Di certo non avrebbe rimpianto di non poter incontrare i Borg!

Tuttavia... si affrettò ad aggiungere se cancellassimo ogni traccia di questa tecnologia e ci ritrovassimo a scoprire che qualcuno dei Romulani è in grado di ricrearla, metteremmo in pericolo l'esistenza stessa della Federazione. Con la Narada abbiamo avuto fortuna... non mi piace tentare la sorte se posso evitarlo spiegò, prendendosi un istante prima di aggiungere ha detto di essere in grado di creare un virus in grado di cancellare ogni riferimento alla tecnologia del motore romulano dai loro sistemi. Credo che sarebbe altrettanto capace di limitarsi a crittografare quei dati, in modo che possa accedervi solo chi possiede la giusta chiave. suggerì. Se aveva chiesto ai suoi ufficiali di lasciare la stanza non era tanto perché non volesse condividere con loro la decisione, ma perché sapeva che se qualcuno al Comando fosse venuto a sapere che avevano anche solo tentato di far sparire di proposito delle informazioni, sarebbero finiti tutti quanti sotto corte marziale. Per quanto lo riguardava la causa valeva il rischio. Rekon avrebbe facilmente evitato la giustizia non appena avessero trovato un modo per rimandarlo a casa, ma Jim non aveva la minima intenzione di coinvolgere anche il suo equipaggio in quella storia.
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#26

Rekon

Tellarite


Rekon ascoltò in silenzio le parole di Kirk - parole con le quali il Capitano dell'Enterprise cercava di trovare un compromesso accettabile tra ciò che il Tellarite riteneva giusto e quel che il suo dovere di Ufficiale della Flotta Stellare gli imponeva - ed infine sbuffò "Capitano, lei sì che è un guastafeste. Ed io che ero pronto ad una litigata coi fiocchi..."

Ridacchiò, ma era evidente che fosse solo il suo modo burbero di accettare quella sorta di compromesso o - quantomeno - di acconsentire a scendere a patti, visto quel che disse poco dopo "Lei ha ragione, ovviamente...potrei distruggere l'informazione e criptarne una singola copia, fornendovene la decodifica. Ma non servirebbe..."

Scosse il capo irto di pelliccia striata, e l'acuto osservare che era in Kirk avrebbe facilmente compreso che non stava mentendo, ma semplicemente esponendo un fatto di natura ingegneristica e - pertanto - insindacabile "Non servirebbe perché, se davvero i Romulani avessero modo di andare avanti con le loro ricerche, lo farebbero decuplicando la sicurezza e ve ne rendereste conto solo quando lo impiegherebbero militarmente. A quel punto, anche tirando fuori i dati, sareste troppo indietro per recuperare il divario tecnologico..."

Era probabilmente affascinante - o forse straniante - vedere come l'Ingegnere riuscisse a passare dall'aggressività alla ragionevolezza in pochi secondi, al punto da porsi il dubbio si quanto dei suoi modi fossero artefatti "Vede, Capitano...la Flotta Stellare ha sviluppato tutta la sua tecnologia sui motori ad Antimateria...cambiare per un motore a Singolarità significherebbe ridisegnare completamente tutta la flotta..."

Ciononostante Kirk aveva fatto il suo passo verso un compromesso, quindi anche Rekon doveva fare altrettanto. Per questo, dopo un sospirone, aggiunse "Però ci sarebbe una alternativa, se qualcuno - inavvertitamente, sia chiaro - le fornisse le equazioni necessarie a ridisegnare i motori a Curvatura che la flotta usa per aumentare il tasso di reazione al punto da dover ridefinire completamente la scala della Curvatura, giusto?"

In fondo era quello che la Flotta avrebbe comunque scoperto, di lì a settant'anni, più o meno "Sono disponibile a darle questa formula, e darò il codice per decrittarla ai due uomini di cui si fida di più, Capitano..." non lo disse, ma era ovvio - anche dopo la conversazione della sera prima - che conosceva molte cose sulle dinamiche a bordo e che si riferisse al Primo Ufficiale e all'Ufficiale Medico Capo dell'Enterprise "Se e quando tutti e tre - pur con le vostre divergenze e caratteri diversi - sarete d'accordo sulla necessità di usarla, la avrete, e potrete applicarla a tutta la Flotta con modifiche minime..."

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#27

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James T. Kirk | Human

Possiamo tenerci la litigata con i fiocchi per la prossima occasione rispose Jim con un sorriso divertito che però sparì con la stessa rapidità con cui era comparso sul suo volto ... ma cerchi di venirmi incontro su questa: la situazione è già sufficientemente complessa senza che ci creiamo ulteriori problemi tra noi spiegò, sebbene avesse l'impressione che il tellarite agisse più per una reale preoccupazione che per creare loro problemi inutili. Da quel che aveva avuto modo di conoscerlo nel breve tempo che aveva avuto a disposizione, Rekon gli era sembrato un tipo combattivo, con un particolare amore per i dibattiti fini a se stessi... ma anche sufficientemente pragmatico da capire quando non era il momento adatto.

Ancora una volta Jim non rimase deluso, anche se la risposta del tellarite non fu esattamente quella che avrebbe voluto sentire: il piano di Rekon di ridisegnare i motori a curvatura già in uso invece che inseguire magari per anni e senza successo una tecnologia con la quale la Federazione non aveva alcuna esperienza, suonava sicuramente più efficiente, ma qualunque studente dell'Accademia sapeva che la ragione per cui i motori a curvatura non andavano più rapidamente di quanto già non facessero era questione di fisica: c'era semplicemente un limite alla quantità di spazio che poteva essere ripiegato. Aspetti... è possibile?! chiese, sorpreso quanto confuso all'idea che esistesse un modo per potenziare in qualche modo i motori ad antimateria. Certo, Rekon non dava l'impressione di essere in vena di scherzare in quel momento, ma quell'informazione andava praticamente a riscrivere gran parte della fisica che aveva studiato e una certa sorpresa era senz'altro legittima.

C'era, inoltre, un altro problema: se da un lato era più che felice di non doversi assumere da solo la responsabilità di proteggere una tecnologia in grado di cambiare l'intero futuro della Federazione, gli piaceva molto meno l'idea di dover coinvolgere qualcun altro. Specialmente perché le uniche persone con le quali era realmente disposto a condividere un simile fardello erano anche dei cari amici: sapeva che, se avesse chiesto il loro appoggio per un simile piano, gliel'avrebbero dato senza esitare... ed era la ragione esatta per cui non era affatto convinto di volerglielo chiedere.

Sono il capitano di questa nave. Per quanto ne sa, potrei farle dare le chiavi di decodifica alle due persone meno propense a mettere in discussione la mia autorità. face notare al tellarite, più per metterlo alla prova che perché ne avesse la reale intenzione oltretutto... la sua soluzione risolve sicuramente il problema di recuperare il divario tecnologico con i Romulani in breve tempo, ma solamente per quanto riguarda i sistemi di propulsione. Ha visto con i suoi occhi come sono in grado di ridurre interi pianeti con quella tecnologia. Senza la possibilità di studiarla, come potremo sviluppare delle difese in grado di contrastarla?
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#28

Rekon

Tellarite


Rekon lo ascoltò in silenzio un lungo momento, valutando i dubbi del Capitano uno ad uno, prima di dimostrarsi esattamente come Kirk lo aveva intimamente definito, un pragmatico ”Se vuole giocare bene, Capitano, ma non dimentichi che parla con qualcuno che – pur non conoscendola – sa molte cose di lei…”

Si alzò in piedi, apparentemente per sgranchirsi la schiena malandata, anche se Kirk avrebbe potuto – forse non del tutto a torto – ipotizzare che stesse anche tentando di darsi un minimo vantaggio morale alzandosi in una posizione più alta del suo interlocutore e guardandolo dal basso all’alto (vantaggio in effetti effimero dato che, se anche Kirk si fosse alzato, lo avrebbe sovrastato di venti centimetri buoni) ”Lei è un uomo intelligente e ha un equipaggio fedele, di cui si fida. Io mi fido del vostro legame, per questo le ho indicato due uomini con cui dividere il segreto. Perché penso che per capire davvero quando sia il momento giusto per barare, lei avrà bisogno di Intuito, Sapienza e Cuore…”

Gli stava in pratica dicendo che aveva un sospetto chiaro su chi sarebbero stati gli altri due uomini da lui scelti, e che quella scelta lo soddisfaceva.

”Per il resto…beh, è una questione di fiducia, se ci pensa…io so di lei abbastanza da fidarmi ad affidarle qualcosa che – penso – potrebbe salvare o distruggere la sua Federazione…lei deve decidere se si fida del mio giudizio…”

Si chinò quindi su un computer, andando a richiamare qualcosa dopo aver digitato una stringa di codice. Inizialmente sullo schermo apparve una sorta di parabola, che avrebbe potuto probabilmente far pensare alla Delta simbolo dell’Enterprise ma che – in realtà – era la rappresentazione grafica dell’equazione di Cochraine, che aveva consentito all’Umanità (e a decine di altre specie) di scoprire il viaggio interstellare.

Digitò alcuni codici aggiuntivi a memoria, e la rappresentazione dell’equazione mutò, mentre la delta si faceva più slanciata ed alta ”l’equazione di Cohraine è corretta, ma migliorabile. La mia Federazione ha trovato il modo di modificarla circa a quarant’anni da adesso, mentre faceva ricerche – infruttuose – sulla transcurvatura. Siamo stati costretti a riscrivere totalmente la scala di Curvatura per adeguarci al nuovo modello…”

Vi fu poi un’ultima domanda di ordine pratico: l’Equazione dava un metodo teorico di aumentare la velocità delle navi federali, ma non offriva loro strumenti adeguati per difendersi dagli altri usi bellici della Materia Rossa.

Il Tellarite ci pensò a lungo, prima di affermare con uno sbuffo ”Ovviamente per poter raggiungere l’apice di quella nuova Delta avrete bisogno di più potenza, molta più potenza. Vi fornirò uno schema di camera di reazione più efficiente, in grado di sfruttare meglio le capacità di amplificazione del Dilitio per produrre un quantitativo di energia paragonabile a quello che ha visto nel mio ricordo…”

Questa era una cosa relativamente semplice da realizzare in realtà, anche se – per qualche motivo – nessuno ci aveva mai pensato: anziché usare semplicemente i cristalli di Dilitio per amplificare la reazione Materia Antimateria, infatti, una corretta disposizione di quel prodigioso materiale lungo la superficie della camera di reazione avrebbe moltiplicato molte volte l’energia iniziale, fornendo quantitativi di energia praticamente impossibili per l’epoca di Kirk ”Riconfigurando le camere di reazione potrete produrre energia sufficiente per i nuovi motori, energia che potrete utilizzare per alimentare anche armi e scudi migliorati al bisogno…”

Gli sembrava ridondante spiegare che la nuova configurazione era impiegabile anche all’interno dei Siluri Fotonici per aumentare la reazione esplosiva: in fondo qualsiasi tecnologia l’umanità avesse mai raggiunto era sempre stata impiegata anche (se non soprattutto, almeno nelle fasi iniziali) a scopi bellici.

Ci tenne però a spiegare i limiti di quel che poteva dare ”Ma faccia molta attenzione, Capitano, perché quel che le sto dando non è in grado di annullare gli effetti di un Buco Nero. Nella mia epoca le armi a Materia Rossa sono vietate e bandite da tutti i popoli civilizzati, esattamente come quelle Isolitiche e quelle che impiegano Protomateria. Perché da esse non c’è difesa…”

In effetti il motivo per cui sia i Klingon che i Cardassiani e anche l’Impero Stellare Romulano avevano sottoscritto quegli accordi era che tutti quanti erano consapevoli che un’arma a Materia Rossa era alla portata anche dei loro nemici e che nessun pianeta o installazione sarebbe stato al sicuro da esse…

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#29

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James T. Kirk | Human

Quanto il tellarite iniziò a gironzolare per la stanza, Jim lo seguì silenziosamente con lo sguardo: il sospetto che si divertisse a squadare la gente dall'alto in basso aveva sfiorato il capitano, specialmente dopo il modo in cui aveva risposto alle critiche del tenente Retik. Jim, tuttavia, non era tanto inegnuo da non realizzare che quel subitaneo moto d'orgoglio era nient'altro che la naturale conseguenza della non troppo innocente provocazione che gli aveva lanciato. Se l'era cercata, lo sapeva. D'accordo... d'accordo... ha visto giusto. ammise, alzando giocosamente le mani in segno di resa: difficile negare che il tellarite avesse intuito correttamente chi avrebbe finito per coinvolgere in quella storia. A ben pensarci era strano, forse quasi inquietante, che un perfetto sconosciuto sembrasse poter leggere al quel modo ciò che gli passava per la mente. Inutile dire che Rekon aveva perfettamente centrato il punto della questione: la vera domanda non era tanto chi fosse più opportuno selezionare per accomodare le condizioni di quell'inaspettato ospite dal futuro, quanto piuttosto se potesse fidarsi di lui.

Jim ascoltò con attenzione la spiegazione dell'uomo su come di lì a pochi decenni la Federazione avrebbe rivoluzionato l'intero mondo della fisica. Erano un bel po' di nuove informazioni da digerire tutte assieme, tra equazioni, grafici, menzioni di tecnologie mai sentite prima... piano! protestò, cercando di non affogare in quel mare di informazioni: per il tellarite probabilmente erano tutte cose ovvie, ma Jim non era certo un ingegnere e le sue conoscenze in quell'ambito si limitavano al necessario per poter protestare con gli ingegneri se la sua nave non funzionava come da manuale. Rivoluzionare l'intera tecnologia di curvatura era tutto un altro paio di maniche e dovette prendersi qualche momento per studiare ciò che Rekon gli aveva mostrato. Più riguardava quei dati, comunque, più quel discorso sembrava avere senso.

Lo sguardo del capitano si spostò dal computer al tellarite e si concesse qualche ulteriore istante per studiare silenziosamente il suo ospite. Aveva chiesto un'alternativa e quella che Rekon proponeva forse non era l'opzione che avrebbe scelto in prima battuta... ma doveva concedergli che era un'opzione solida. Con la tecnologia che il tellarite offriva loro, anche se i Romulani fossero riusciti a sfruttare la Materia Rossa nonostante la cancellazione dei dati, il rischio per la Federazione rientrava in un limite più che accettabile. Senza contare che l'idea di lasciare che l'Umanità facesse le sue scoperte con i propri tempi, gli sembrava decisamente migliore che ridursi a copiare idee dal futuro.

E' un buon compromesso fu costretto a riconoscere ... ma ha altre due persone da convincere lo avvertì, alzandosi per raggiungere l'interfono e chiamare a rapporto Spock e McCoy. Per quanto l'opzione di Rekon gli piacesse, sarebbe stato disposto a rinchiudere il tellarite in una delle celle il tempo necessario ad evitare che interferisse con la missione, se i due non fossero stati altrettanto disponibili ad assecondarlo.

@T'Dal ci servi di nuovo
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#30

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Spock S'chn T'gai Mezzo Vulcaniano

Il capitano Kirk mi aveva esaurientemente illustrato la situazione e fornendoci un resoconto delle rivelazioni di Rekon, sia a me che al dottor McCoy, che nonostante tutto sembrava scettico e ci chiese cosa ne pensavamo.

Il dottor McCoy aveva incrociato le braccia e lo osservai.

«Senza offesa per il nostro ospite che mi sembra una brava persona, non mi fido del tutto di nessuno che arriva dal futuro e sembra portare miglioramenti tecnologici, nemmeno se avesse le orecchie a punta come quelle di Spock; ma se c'è una possibilità di migliorare la nostra situazione senza compromettere la sicurezza della Federazione, sono disposto a esaminare questa proposta con più attenzione.» rispose l'uomo con la sua solita franchezza. Dal mio punto di vista, la reazione di McCoy era comprensibile, considerando il suo atteggiamento spesso critico verso situazioni non convenzionali.

Dal canto mio, aspettai un istante a dire ciò che pensavo dopo aver soppesato mentalmente tutte le variabili e le conseguenze delle possibili decisioni e quando Jim mi guardò, decisi di dire ciò che avevo in mente. «Capitano, la proposta di Rekon è certamente allettante dal punto di vista tecnologico, i dati a disposizione sembrano indicare una soluzione accettabile e data la nostra attuale mancanza di alternative concrete e considerando la minaccia Romulana imminente; l'opzione offertaci da Rekon appare la più logica e praticabile. Tuttavia, dobbiamo considerare attentamente l'impatto che tali informazioni potrebbero avere sul nostro sviluppo come società. Inoltre, come avevamo già valutato il problema della possibilità di alterare il corso degli eventi futuri, che è un rischio significativo da prendere in considerazione, per questo raccomanderei di implementare protocolli di sicurezza aggiuntivi per mitigare il rischio potenziale.» risposi, cercando di sintetizzare la mia valutazione razionale della situazione.

«Spero che tu abbia ragione, Spock. Altrimenti, potremmo trovarci a fare i conti con una serie di problemi molto più grandi di quelli che stiamo cercando di risolvere ora.» borbottò McCoy, ancora scettico.



Spero vada bene, non sapevo bene come rientrare nella conversazione e... tutto sommato, volevo inserire un mezzo bisticcio classico tra Bones e Spock che un po' mi mancavano Big Grin
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