TFB comincia a mettersi male per qualcuno
#1

NELLE PUNTATE PRECEDENTI:

L'Enterprise è impegnata nella sua missione di esplorazione alla ricerca di strani, nuovi mondi, eccetera, eccetera, quando finisce a sbattere contro un'anomalia spaziale che si estende per un intero sistema solare. I dati dei sensori di bordo rilevano che lo strano fenomeno ha origine sulla superficie di un pianeta di classe M e, presa una navetta, Kirk, McCoy, la dottoressa Marcus, l'antropologa Haruka Abe, assieme agli ufficiali della sicurezza Gerstman e Tulving e al pilota Hawthorne scendono sul pianeta. I problemi iniziano già in fase di atterraggio, quando la navetta perde il controllo, i sensori e si interrompono le comunicazioni con l'Enterprise. L'ultima informazione registrata è un impulso proveniente da poco lontano e mentre la dottoressa, Hawthorne e Gerstman rimangono nei pressi della navetta a fare le rilevazioni per cui erano scesi sul pianeta, Kirk, McCoy, Tulving e la Abe si avviano verso la posizione da cui era stato ricevuto il segnale con l'intenzione di scoprire di cosa si trattasse e potenzialmente come aggiustare la navetta.

Prima che riescano a raggiungere la posizione, tuttavia, vengono attaccati da un gruppo di Romulani capitanati da Vaurek (a cui comincio a pentirmi di non aver fatto fare subito una brutta fine, ma siccome noi siamo i buoni non si poteva). Vaurek cerca di uccidere i federali, ma sembra voler risparmiare Haruka Abe per ragioni sue. I nostri riescono ovviamente ad avere la meglio, grazie a Kirk e Tulving, la prima redshirt della serie che per qualche motivo non si fa ammazzare al primo colpo. Vista la calorosa accoglienza i nostri decidono di rinunciare alla scampagnata, Kirk prende in prestito uno dei comunicatori dei Romulani (che siccome ci faceva comodo per la trama i loro funzionano) e contatta l'Enterprise, chiedendo di riteletrasportare tutti a bordo.

Ovviamente, quando serve il teletrasporto è impedito da interferenze non meglio precisate, così dopo attenta analisi di una frazione di secondo, Scotty decide di mandare degli amplificatori di teletrasporto. Putroppo la cosa non funziona come previsto, perché arrivano, ma arrivano fusi tra loro, assieme a un tellarite di nome Rekon che però è fuso di suo (non c'entra il teletrasporto). Rekon in realtà viene dal futuro, e continua a lamentarsi di essere stato mandato lì da tal Q di cui non dovrebbe parlare, ma dopo aver finito di snocciolare direttive temporali in realtà si scopre che il tellarite è molto loquace, specialmente quando ha qualcosa di cui brontolare. Così i nostri, leggendo tra le righe (molto ampie) scoprono che è un ingegnere della Flotta.

Nel frattempo Haruka, che era stata stordita dai Romulani si riprende e Kirk vuole sapere perché il tizio che ha appena tentato di ucciderli intendesse risparmiarla, ma lei invece che raccontare di aver avuto una travagliata storia d'amore racconta che era un ex-collega con cui aveva lavorato a uno studio antropologico quando lavorava dalle parti dell'Impero. Che è anche vero, ma l'altro dettaglio sarebbe stato più rilevante, la butto lì, eh...

A quel punto è ormai chiaro che l'unica speranza di tornare sull'Ent è con la navetta e che Haruka e McCoy con un phaser in mano sono dei pericoli pubblici, così Kirk se ne lib... *coff* manda Rekon a riparare la navetta, scortato da Haruka e McCoy (che sanno dove si trova la suddetta navetta) mentre lui e Tulving rimangono indietro per cercare di trattenere una seconda ondata di Romulani in arrivo e dare ai nostri il tempo di fixare il lor unico mezzo di trasporto.

Durante il ritorno verso la navetta i tre vengono attaccati, ma grazie a Carol, Hawthorne e soprattutto Gerstman, la seconda redshirt fortunata, riescono a salire a bordo, aggiustare tutto nei limiti del possibile e decollare. Purtroppo vengono attaccati da due navette romulane, parte qualche colpo di disgregatore, schianto, tutto a pezzi, Rek fa bricolage rimettendo assieme alla meno peggio una delle navette romulane e va a recuperare Kirk e Tulving che, dopo aver tagliato la corda di fronte a un contingente romulano più corposo del previsto, hanno incontrato la popolazione locale, preso un caffé e poi si sono ritrovati nuovamente circondati dai Romulani giusto in tempo per farsi salvare per un pelo dal resto della squadra.

Nei vari scontri Haruka è finita KO e adesso si trova in coma in infermeria e prima o poi sarebbe carino si risvegliasse e ci desse qualche informazione più dettagliata sui suoi amici romulani che hanno tentato di farmi la pelle solo perché non gli piaceva il colore della mia uniforme. Saranno belle le loro, poi...


*immaginare sigla qui*

@1701E @Neris @SonoSubitoDaLei @T'Dal

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Erano trascorse meno di ventiquatt'ore da quando la squadra che era sbarcata sul pianeta aveva fatto ritorno assieme al suo bizzarro ospite. Tra l'equipaggio si mormorava sull'accaduto e soprattutto sul perché si trovassero da diverse ore fermi al di fuori del sistema. Qualcuno, che era stato presente in plancia il giorno precedente, aveva fatto trapelare la notizia che si trattava di un ordine del Comando ed era una questione che in qualche modo riguardava i Romulani, ma si sapeva poco di concreto e la maggior parte delle informazioni non erano che voci.

La verità era che anche ai piani alti non si sapeva molto di più: Scotty aveva passato tutta la mattina a studiare la navetta romulana o, meglio, quello che ne era rimasto dopo il rocambolesco rientro verso l'Enterprise. Per quanto diversi dei sistemi fossero in pessime condizioni, il motore aveva catturato la sua attenzione come uno dei più insoliti su cui avesse avuto modo di mettere le mani, e se era riuscito a capire qualcosa era che si trattava di una tecnologia estremamente pericolosa, se lasciata nelle mani sbagliate.

McCoy, grazie agli strumenti a disposizione nell'infermeria dell'Enterprise, era finalmente riuscito a risvegliare Haruka. La giovane, nonostante fosse evidentemente scossa per l'accaduto, non sembrava in procinto di svenire per la terza volta e, forse, sarebbero finalmente riusciti a ricavarne qualche informazione utile. Spock aveva terminato le sue analisi sull'insolito fenomeno stellare che aveva catturato l'attenzione dell'Enterprise quando aveva attraversato il sistema, concludendo che non si trattava affatto di un fenomeno naturale, ma era in qualche modo legato all'attività dei Romulani.

Jim, dal canto suo, aveva la netta impressione che fossero tutti ben lontani dal poter mettere la parola "fine" a quell'intera storia. Sebbene l'Enterprise si trovasse momentaneamente al sicuro, riparata da sensori indiscreti all'interno di una nebulosa, sapevano tutti che se volevano tornare a casa prima o poi sarebbero dovuti uscire e c'erano buone probabilità che gli amici romulani si sarebbero nuovamente contraddistinti per la loro calorosa accoglienza. Inoltre i progetti cui stavano lavorando sul pianeta andavano fermati. Il capitano aveva quindi ritenuto opportuno indire una riunione per fare il punto della situazione. Pensavamo che con la distruzione della Narada avessimo fermato la minaccia che i Romulani ponevano alla Federazione annunciò tuttavia, quello che abbiamo scoperto sul pianeta ci costringe a rivalutare le nostre convinzioni: l'Impero sembra aver trovato il modo di sintetizzare la materia rossa nella nostra epoca e, cosa ancora più preoccupante, almeno una delle navette che ci hanno attaccati utilizzava quella tecnologia per il suo sistema di propulsione. disse, lasciando un istante ai presenti per metabolizzare la situazione.

Fortunatamente sembra che il nostro arrivo qui non fosse previsto. Forse siamo ancora in tempo per fermarli prima che riescano a produrre simili reattori su larga scala, ma non abbiamo molto tempo: non siamo lontani dallo spazio romulano e di qui a breve rischiamo di trovarci circondati da vascelli imperiali. Ho parlato con il Comando e non ci sono altre navi in questo settore che possano fornirci assistenza. Le più vicine sono la Saratoga e la Constellation, ma anche alla massima velocità non potranno essere qui prima di due giorni, quindi toccherà a noi fermarli. spiegò ... da quanto sappiamo si sono appropriati di una serie di strutture produttive locali e questo ci dà un vantaggio, perché gli abitanti del pianeta non approvano l'occupazione e sono disposti a darci il loro appoggio. Abbiamo le mappe originali delle strutture all'interno delle quali si nascondono e la possibilità di accedere alle aree di estrazione grazie alla collaborazione dei locali. Siamo riusciti a trovare un modo per far funzionare i nostri comunicatori nonostante le interferenze continuò, preferendo iniziare con le buone notizie tuttavia non riusciamo ad agganciare i bersagli dall'Enterprise. Per distruggere quell'avamposto dovremo scendere nuovamente sul pianeta e il teletrasporto non è ancora sicuro disse, lanciando un'occhiata agli ingegneri nella speranza che avessero qualche buona notizia al riguardo.

Una volta sul pianeta, questo sarà il nostro obiettivo principale spiegò, mostrando il piccolo villaggio dove i Romulani avevano installato la loro base operativa. Tuttavia... altre due squadre si occuperanno degli obiettivi secondari qui e qui disse, mostrando le miniere dove si trovavano i centri di raffinazione. I nostri avversari saranno in allerta e non sarà facile raggiungere l'obiettivo. Scenderò con una delle squadre, per il resto preferirei avere dei volontari. disse aspettandosi che i presenti si offrissero o spargessero la voce.
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#2

The intel you've got is never the intel you want.

Osyraa Retik Oroniana

Era stata finalmente assegnata all'Enterprise e, con suo immenso piacere, la sua prima missione a bordo sembrava essere sul punto di rivelarsi molto più interessante di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Non aveva mai apprezzato le missione scientifiche e gran parte dei suoi timori alla notizia di essere stata trasferita su quella nave erano derivanti proprio dalla possibilità di rimanere nell'orbita di un pianeta per interminabili giorni nell'attesa che gli scienziati finessero i loro noiosissimi ragionamenti sulle caratteristiche tipiche delle muffe e dei microbi della superficie.
Una serie di rischi che, almeno per il momento, sembravano essere stati allontanati, almeno in base alle informazioni che erano filtrate progressivamente all'equipaggio dopo il ritorno della squadra di sbarco.
Le voci sui romulani e sullo strano motore che era stato recuperato non avevano fatto altro che destare la sua attenzione e farle drizzare le orecchie tuttavia si era astenuta dal dare troppo seguito alla questione, almeno durante le prime ore, essendo ben consapevole di quanto quelle frasi e quel costante detto non detto rappresentassero poco più che delle semplici voci di corridoio.

Dopo aver lasciato la sala riunioni della sezione sicurezza si mosse per le viscere della nave a passo svelto, camminando sensa rivolgere la parola a nessuno in particolare, limitandosi a muovere la testa in cenno di saluto quando, di tanto in tanto, incrociava uno dei pochi volti conosciuti durante la sua brevissima permanenza a bordo. In più di un occasione, mentre camminava, non aveva potuto fare a meno di gettare un occhio verso i finestroni della nave, verso la Nebulosa nella quale la nave si era infilata in modo da sfuggire ai sensori di... di qualsiasi cosa ci fosse nel sistema.
Era vagamente seccata dal fatto che nessuno si fosse degnato di avvertirla dell'evolversi della situazione. Era stata avvertita di quanto il personale della Flotta Stellare fosse abituato ad agire senza tenere in debita considerazione la necessità di informare l'intelligence sugli sviluppi delle loro missioni ma 'toccare con mano' questa spiacevole abitudine era ancora più fastidioso di quanto potesse immaginare.

Per prima cosa le buone maniere, dopo aver salutato il Capitano mettendosì sull'attenti si presentò Tenente Retik, intelligence. Sono stata assegnata a questa unita poco prima che arrivassimo sul pianeta esaurito il dovere rimase in silenzio, ascoltando le parole del Capitano.
Tornò a parlare solo quando l'uomo cominciò a chiedere volontari per la missione se necessario, sono pronta a scendere. Tuttavia ritengo che sarebbe nostro vai a capire se parli della Federazione, della Flotta, del loro come nave oppure dell'intelligence interesse recuperare, se possibile, i dati sulle loro ricerche prima di distruggere il complesso per evitare che continuino a sviluppare questa tecnologia abbassò nuovamente gli occhi sulla mappa che stava mostrando il capitano e sulla quale erano stati individuati anche dei siti di attacco secondari. In particolare, quello che le interessava, era studiare la morfologia del posto e capire di più su quello che si sarebbero trovati ad affrontare una volta sbarcati.
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#3

We will do what we have always done, Jim. We will find hope in the impossible.

Spock S'chn T'gai | Vulcan

Durante quelle ventiquattro ore passate dal ritorno della squadra di sbarco sull'Enterprise, una serie di eventi straordinari aveva scosso l'equipaggio e richiesto una risposta rapida e ponderata. Eravamo sbarcati su un pianeta che sembrava celare segreti oscuri legati ai Romulani, intraprendendo inconsapevolmente una missione che mise alla prova la nostra abilità di fronteggiare le sfide inaspettate.

L'atmosfera a bordo era permeata di tensione e curiosità, tuttavia, le informazioni concrete erano ancora frammentarie, e il bisogno di comprendere la situazione in modo più approfondito era palpabile.

Le parole del Capitano Kirk in sala riunioni erano state un chiaro segnale che c'erano minacce da affrontare. I Romulani sembravano aver scoperto il modo di sintetizzare la materia rossa, una scoperta inquietante che richiedeva il nostro intervento per impedirne la diffusione su larga scala. Era giunto il momento di agire e per questo motivo era emersa la necessità di elaborare una strategia precisa. Nonostante il rischio imminente, la collaborazione dei locali era stata una sorpresa incoraggiante. La situazione richiedeva un approccio multiplo, un piano che analizzavo attentamente.

«Tendo ad essere d'accordo con l'opinione del Tenente Retik. Recuperare dati sulle ricerche romulane potrebbe rivelarsi cruciale. Bisognerebbe pianificare con attenzione ogni mossa e valutare le opzioni disponibili.»

Il mio ruolo come ufficiale scientifico era fondamentale in questo contesto. Avevo completato le analisi sull'anomalia stellare, confermando che era collegata all'attività romulana. Era diventato chiaro che la tecnologia era il fulcro delle loro azioni;entre la riunione proseguiva, esprimevo il mio pensiero.

«È plausibile che l'anomalia stellare sia una conseguenza dell'attività romulana. La natura precisa di questa correlazione richiede ulteriori studi, ma è innegabile che il loro coinvolgimento sia profondo.»

Nel frattempo, l'ufficiale Haruka Abe aveva ripreso conoscenza e sembrava essere in grado di fornire un punto di vista interno sulla situazione. Era un collegamento prezioso con i Romulani, anche se le informazioni che aveva condiviso erano state selezionate. Era evidente che lei stessa aveva segreti legati a quella situazione.
«Haruka Abe sembra nascondere ulteriori dettagli sul suo passato con i Romulani. Sarebbe auspicabile ottenere da lei ulteriori informazioni al fine di comprendere appieno la portata della minaccia che affrontiamo.» riflettei ad alta voce.

Mentre il Capitano Kirk pianificava l'azione, la necessità di volontari per la missione era inevitabile. Avevamo bisogno di chi fosse disposto ad affrontare l'ignoto e ad agire nell'interesse della Federazione. Ero ben consapevole che, nonostante la mia razionalità vulcaniana, avrei potuto offrirmi volontario per essere di aiuto in questa missione rischiosa.

«Capitano, sono pronto ad offrirmi volontario per scendere sul pianeta.» mi offrii.

Nella lotta contro il tempo, nella presenza di una nebulosa che offriva una copertura momentanea, e con l'attesa di rinforzi a distanza di giorni, il nostro equipaggio era chiamato a prendere decisioni cruciali. L'obiettivo era chiaro: fermare i Romulani prima che potessero portare avanti i loro piani pericolosi.
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#4

Rekon

Tellarite


Rekon sbuffò, osservando la propria uniforme sgualcita e rovinata, prima di cacciare un ringhiò e metterla nel sistema di riciclo.

Non sapeva ovviamente quanto tempo sarebbe rimasto bloccato in quel passato di una linea temporale alternativa - perché ormai era certo fosse una linea temporale alternativa, dopo le conversazioni avute con Kirk ed i suoi ufficiali superiori sull'arrivo dal futuro di una nave Romulana e dell'Ambasciatore Spock - e non aveva senso ancorarsi alla divisa del suo tempo che, tra le altre cose, lo individuava come diverso.

Per questo motivo prese la divisa rossa e nera che il sintetizzatore di materia aveva generato sulla base delle sue specifiche fisiche e la indossò. In questo modo era anche più facile mimetizzarsi con il resto dell'equipaggio, non generando troppe domande.

Anche se, forse, per quello era tardi. Dopo essersi fatto visitare e curare in infermeria, infatti, il Tellarite brontolone era andato con Scott all'hangar ed insieme avevano smontato pezzo per pezzo la navetta Romulana, al fine di studiarne il reattore sperimentale.

Quel lavoro fianco a fianco lo aveva spinto ad apprezzare enormemente le competenze dell'ingegnere scozzese, ma metà della sezione ingegneria aveva avuto modo di conoscerlo e capire che sapeva davvero tante cose su quella che sarebbe dovuta essere una tecnologia sperimentale di un impero nemico.

Con un ringhiò di frustrazione tirò la parte superiore dell'uniforme per farla scorrere meglio sulla pelliccia striata di grigio e, nel farlo, osservò per un momento i gradi di Tenente-Comandante sui polsini (Kirk aveva deciso di autorizzargli il grado che aveva dichiarato di avere nel suo tempo, registrandolo come ufficiale in visita), dopodiché si infilò la spilla comunicatore in tasca e si avviò alla riunione degli Ufficiali Superiori.

Ovviamente conosceva tutti loro dai profili dei libri di storia - beh, forse non proprio tutti... la verdina che aveva appena parlato non gli diceva nulla, quindi forse non era parte integrante dell'equipaggio che poi sarebbe passato alla storia per le mille avventure vissute in quella che - nella sua epoca - veniva considerata la fase più eccitante dell'esplorazione spaziale.

Ad ogni modo le loro risposte alla situazione erano piuttosto prevedibili...erano giustamente preoccupati, ma anche curiosi: il fatto che volessero capire di più della tecnologia che i Romulani cercavano di replicare però non era una buona cosa.

Fu Scott - il Capo Ingegnere - a parlare subito dopo, spiegando quanto avevano scoperto lavorando sulla navetta "Abbiamo analizzato la navetta e, dalla...scarsa efficienza, diciamo, di alcune componenti appare evidente si tratti di prototipi. Secondo noi si tratta della stessa fonte di alimentazione della Narada. I Romulani stanno probabilmente cercando di replicarla, ma sembrano avere notevoli difficoltà a costruire sistemi di contenimento adeguati..."

"Questo è un eufemismo..." borbottò Rekon, scegliendo quel momento per parlare ed impiegando il suo solito tono cortese. Le dita tozze digitarono sul computer installato nel tavolo da riunioni, richiamando un diagramma del sistema "quel catenaccio che avete nell'Hangar è un miracolo non sia imploso quando lo abbiamo schiantato a terra. I nove decimi dell'energia che produce il suo motore è usata per il campo di contenimento della singolarità artificiale che lo alimenta. Ma qui..."

Ed indicò quella c'è pareva essere il centro dell'anomalia spaziale che aveva inizialmente attirato l'attenzione dell'Enterprise. In realtà si trattava di due punti distinti, a circa sei milioni di chilometri l'uno dall'altro, che insieme generavano notevoli distorsioni gravimetriche "e qui...Beh...qui non sono stati altrettanto fortunati..."

"È parere del Signor Rekon Che il nucleo delle distorsioni rilevate sia quanto resta di due Falchi da Guerra Romulani che testavano questo tipo di motore..." spiegò Scott, indicando una serie di schematiche di onda che - probabilmente - solo Spokck avrebbe potuto comprendere "Uno dei due deve aver tentato di entrare in Curvatura, ma il suo contenimento ha ceduto quando la nave era già parzialmente nel subspazio. Quindi la Materia Rossa ha generato un micro buco nero lì, sconvolgendo tutte l'area..."

"Già...e probabilmente la seconda nave è esplosa a seguito del contraccolpo nello spazio normale. Siete stati fortunati a non trovarvi qui quando è successo..." spiegò il Tellarite, con sguardo serio. Tamburellò sul tavolo un paio di volte, pensieroso.

Quello non era il suo Universo, la sua linea temporale, di questo era certo. Quella Enterprise era diversa dalla nave di Classe Constitution che luix conosceva a memoria dai libri di testo: la divergenza temporale era avvenuta almeno trent'anni prima, quando la Narada era giunta nel passato distruggendo la U.S.S. Kelvin (sì, per quanto fosse brontolone, aveva fatto i compiti, per comprendere la situazione) e modificando in maniera irreparabile la storia, quindi non era possibile ripararla da quel momento storico... Dunque perché inviarlo in quel passato?

La sola risposta che glie era venuta in mente - e sulla quale stava basando il proprio agire e la propria collaborazione con l'equipaggio di Kirk - era che Q non volesse che la Federazione di quella dimensione venisse distrutta dai Romulani e che, quindi, lo avesse mandato indietro per evitare che questi ultimi scoprissero troppo presto la tecnologia del motore a Singolarità.

Per questo aggiunse "Non potete comunque bombardare quella base, non subito, almeno. Bisognerà entrarci e controllare che non abbiamo inviato le specifiche delle loro ricerche ad altri lavoratori. È improbabile, tenendo conto di quanto i Romulani siano paranoici sui segreti, ma non si sa mai." sembrava che l'ingegnere a volte parlasse da solo, ma probygli ufficiali dell'Enterprise avrebbero dovuto semplicemente decidere se credergli o no: in quell'epoca, infatti, la conoscenza del popolo Romulano era estremamente limitata, mentre lui avrebbe potuto saperne di più in forza del suo vantaggio temporale.

cosa di cui, ovviamente, non tutti i PG saranno a conoscenza, presumo.

"Se hanno inviato altrove i dati sarà necessario seguirli a ritroso e distruggerli..." aggiunse meditabondo, consapevole che ciò significava che avrebbero dovuto accedere ai livelli di sicurezza più alti del sistetema informatico della base, tracciare le informazioni ed eventualmente penetrare la rete di sicurezza dell'Impero per distruggerli "Conosco bene la materia e credo di poter accroccare un virus del tipo cerca e distruggi mirato su quell'argomento, ma bisognerà inserirlo nel loro mainframe..."

Si stava ovviamente proponendo volontario per la missione, anche se la sua età e il suo stato di salute potevano farlo sembrare non idoneo a quel tipo di scampagnate. Quindi aggiunse "Col signor Scott possiamo certo modificare i comunicatori per usare frequenze simili a quelle romulane e riattivare le comunicazioni, ma per il Teletrasporto consono troppe interferenze. Al massimo potremmo montare l'occultamento Romulano su una navetta per effettuare uno sbarco in segreto..."

"Dovremo montare delle batterie ausiliarie su una navetta per farlo funzionare, ma è possibile..." confermò Scott, prima di aggiungere "però Capitano tenga conto di una cosa: se approva il piano del Signor Rekon del virus, verranno distrutte tutte le tracce informatiche del progetto. Quindi nemmeno noi potremo riportarle alla Federazione..."

"E non dovete farlo, ragazzo!" gli rispose burbero il Tellarite, prima di fissare gli occhi porcini sul Capitano "Dovete distruggere tutto, anche i prototipi e le schematiche. È tecnologia troppo avanzata per quest'epoca...comporterebbe un balzo tecnologico eccessivo, non accompagnato dalla maturità per usare tale tecnologia. Non devo ricordarvi la vostra Terza Guerra Mondiale e le Guerre Eugenetiche, giusto?"

Sembrava decisamente agguerrito sull'argomento...


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#5

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Jim mosse un cenno di assenso e un'occhiata incuriosita in direzione della nuova arrivata. Gli era completamente sfuggito che ci fosse un'orioniana a bordo, ma sapeva che avevano questioni più pressanti su cui concentrarsi, ad esempio come uscire vivi da quella situazione: i Romulani al momento erano in discreto vantaggio. Conoscevano quel pianeta meglio di loro, avevano una tecnologia decisamente superiore per quanto mal funzionante e sembravano sufficientemente agguerriti da poter risultare, nella migliore delle ipotesi, una fastidiosa spina nel fianco. Per quanto il pensiero di raccogliere quante più informazioni possibili sulla tecnologia alla quale gli avversari stavano lavorando non gli dispiacesse, il "come" rischiava di rivelarsi particolarmente problematico.

L'idea del loro ospite di rintracciare i percorsi dei dati e poi di cancellarli con un virus creato ad hoc suonava decisamente più sicura ed efficace che limitarsi a distruggere la base, ma  dopo aver considerato l'opportunità di recuperare quelle informazioni e poi condividerle con la Federazione, Jim era molto meno sicuro di voler seguire la strada della distruzione totale. Ammettiamo di voler recuperare i dati... disse pensieroso ... come accediamo al sistema, come li copiamo, come li mettiamo al sicuro e soprattutto di quanto tempo abbiamo bisogno per l'intera operazione? si informò.

Dubitava che Rekon avrebbe preso bene il fatto che stesse anche solo considerando di salvare i dati, così rivolse un'occhiata comprensiva in direzione del loro ospite dal futuro: le sue preoccupazioni sono giustificate, tuttavia... non abbiamo deciso noi di ritrovarci per le mani questa tecnologia. I Romulani hanno un'arma pericolosa e hanno già dimostrato di non avere remore ad utilizzarla contro di noi. Non sappiamo quanti fossero al corrente degli esperimenti condotti qui e anche se riuscissimo a distruggere tutti i dati è solo una questione di tempo prima che ricomincino a condurre esperimenti altrove. Per come la vedo io l'opzione migliore che ha la Federazione di non finire in una guerra che non può vincere, è predisporre delle difese adeguate... e ha bisogno di quei dati per poterlo fare. precisò, lasciando momentaneamente da parte le altre questioni. Sapeva bene che senza la collaborazione del tellarite l'esito di quella missione si sarebbe fatto molto più incerto e sperava di non doversi ritrovare a dover scegliere tra l'aiuto di Rekon e la completa distruzione delle informazioni.
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#6

Osyraa Retik

Oroniana

Non conosceva tutti a bordo e non aveva ancora avuto il tempo di incontrare gli ufficiali superiori... almeno fino a quel momento. Aveva però fatto i compiti a casa e aveva controllato i fascicoli pubblici degli ufficiali superiori della nave dunque il loro susseguirsi nella sala non la colse impreparata.
Non ebbe difficoltà a riconoscere i vari "attori" della giornata con l'eccezione però di un tellarite che non avrva mai visto prima di quel momento e il cui volto non le risultava essere particolarmente familiare. Corrugò leggermente le sopracciglia alle sue parole che, era abbastanza  palese, non sembravano incontrare minimamente il suo consenso.
Aveva diverse cose da dire ed era abbastanza palese, tuttavia per il momento si limitò ad ascoltare e lasciar parlare gli altri, intervenendo solo alla fine attualmente la Federazione non è in condizioni di muovere guerra ai romulani, finché si tratta di una base isolata in una zona non direttamente controllata dell'Impero Stellare non rischiamo una guerra almeno non probabilmente ma se cominciamo ad attaccare le strutture informatiche romulane per distruggere i dati delle loro ricerche potrebbero prenderlo come il preludio ad una guerra e attaccare. Finiremmo con scatenare una guerra evitabile e che potremmo non vincere sospirò tuttavia nel caso in cui fossero localizzate altre installazioni di ricerca l'intelligence si occuperà al meglio di neutralizzare la minaccia. Senza azioni troppo... eclatanti non lo aveva detto ma era palese che non apprezzasse il tono fatalistico del tellarite.
Ascoltò, annuendo, le parole di Kirk a tal proposito è necessario che la navetta, i dati e i pareri della squadra ingegneristica che l'ha esamina siano trasferiti quanto prima in una struttura specializzata in modo che la Flotta Stellare possa essere pronta quanto prima. Posso predisporre un rendez-vous con un'altra nave non appena torneremo nello spazio federale sicuro se non altro almeno così avrebbero potuto avere una base dalla quale partire per i loro futuri studi su quella tecnologia.

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#7

We will do what we have always done, Jim. We will find hope in the impossible.

Spock S'chn T'gai | Vulcan

Mi trovavo immerso nella discussione, consapevole dell'importanza delle scelte che stavamo per prendere. L'atmosfera era carica di tensione e la mia mente analitica si mise subito all'opera. Osservai attentamente i diagrammi e le analisi che venivano proiettate, cercando di cogliere ogni dettaglio che potesse fornire indizi preziosi. «L'ipotesi dell'origine delle distorsioni gravimetriche da parte di due navi Romulane sembra plausibile, date le anomalie rilevate» affermai, cercando di fornire una prospettiva basata sulla logica.

Mi rivolsi a Scott, per commentare il suo piano di modifica dei comunicatori. «L'analisi della tecnologia Romulana è cruciale, e il tuo piano di modificare i comunicatori per le frequenze romulane potrebbe risultare efficace per stabilire una connessione nascosta» commentai, riconoscendo l'importanza della comunicazione segreta in questa situazione delicata.

Quando il discorso si spostò sulla questione del virus e della distruzione dei dati, sentii la necessità di contribuire con il mio punto di vista ponderato. «Rekon ha ragione nell'affermare che la distruzione completa delle informazioni sarebbe in linea con la necessità di evitare una fuga di tecnologia avanzata. Tuttavia, la condivisione mirata di dati critici potrebbe consentire alla Federazione di sviluppare difese appropriate e pianificare un'azione adeguata» dissi, cercando di bilanciare l'importanza di preservare la tecnologia avanzata con la necessità di evitarne un uso improprio.

Mi concentrai sulla nuova arrivata, l'Orioniana, e apprezzai il suo approccio razionale e diplomatico. «Apprezzo l'approccio razionale della sua proposta, tenente, e la tua preoccupazione per le implicazioni diplomatiche. Dobbiamo agire con cautela per evitare l'escalation del conflitto con i Romulani» commentai, riconoscendo la delicatezza della situazione geopolitica in cui ci trovavamo.

Rivolgendomi a Kirk, cercai di esprimere la mia visione sul passo successivo. «Capitano, avrebbe senso preparare una struttura specializzata per l'analisi e lo studio della tecnologia Romulana è una scelta sensata. Dobbiamo garantire che le informazioni non cadano nelle mani sbagliate e che la Federazione possa utilizzarle con prudenza» suggerii, pensando alla necessità di proteggere i dati e di sfruttarli in modo responsabile.

Alla fine, cercando di trarre una conclusione dalla complessità del dibattito, riassunsi i punti chiave del mio ragionamento. «In sintesi, ritengo che la strategia più prudente sia quella di stabilire una connessione segreta per recuperare i dati necessari. Quindi, condividere tali informazioni in modo limitato all'interno della Federazione al fine di pianificare difese adeguate. La mia esperienza con la logica e la tattica potrebbe rivelarsi utile nella progettazione di questo piano», concluse il mio intervento, sperando che le mie parole potessero contribuire a una decisione saggia e ben ponderata.
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#8

Rekon

Tellarite


I pensieri di Rekon ribollivano come una teiera impazzita nella sua mente, spingendolo a tamburellare ostinatamente un dito tozzo e massiccio sul piano del tavolo della sala riunioni, tacendo mentre gli altri ufficiali parlavano.

Da un lato ovviamente capiva il desiderio di quei ragazzini di ottenere quella tecnologia, di studiarne e capirne le basi, cosa che avrebbe reso la Federazione più forte e pronta ad affrontare i nemici...era così che si era sentito il Capitano Janeway, quando aveva incontrato la sé stessa del futuro che le offriva la tecnologia per sconfiggere i Borg?

Era così che si era sentito il Capitano Archer, quando nelle prime fasi della cosiddetta Guerra Fredda Temporale aveva messo le mani su un vascello del 32° secolo?

Certo, ottenere cento anni prima una simile tecnologia avrebbe reso questa Federazione forte, forte al punto da non temere né i Klingon né i Romulani. Al punto da spingersi avanti in gran fretta, espandendosi forse prima di averne il tempo...

Ripensò agli eventi che ancora dovevano avvenire: cosa sarebbe successo se la Federazione avesse incontrato ora il Dominio? O i Borg?

Rabbrividì, perché era dannatamente troppo presto.

C'era poi un altro aspetto da considerare: per quanto le piacesse affermare il contrario, la Federazione non era una utopica perfezione e - certo - non lo era stata dall'inizio. C'erano stato casi di governanti corrotti e - anche in seno alla Flotta Stellare - c'erano stati ufficiali che avrebbero voluto prendere il potere frantumando il fragile equilibrio della Federazione.

Se acceleravano i tempi, cosa sarebbe successo? Se la Federazione fosse cresciuta troppo in fretta, avrebbe avuto la stabilità e la solidità necessaria a non frantumarsi sotto il suo stesso peso?

Ricordò con un brivido i rapporti di Kirk e Siamo dell'universo dello Specchio, una realtà alternativa in cui era successo esattamente questo: una versione distorta e militarista della federazione che aveva piegato l'intero quadrante...

"Oh, piantatela...!" sbottò infine, un pugno sul tavolo più per scaricare la tensione di ciò che aveva pensato che perché veramente arrabbiato coi suoi - quasi certamente in buona fede - interlocutori "Davvero pensate di essere pronti per una simile tecnologia? Davvero pensate che il resto del Quadrante sia pronto per vedervi sfoggiare una simile tecnologia? Pensateci bene..."

Fece una pausa, poi aggiunse con tono più pacato, quello che di solito usava all'università per infilare qualche concetto all'interno di una testa di legno, dopo aver con foga smontato le sue fasulle teorie da novello Cochranine da due soldi "Se di colpo sfoggiaste una tecnologia ad impiego bellico così avanzata, cosa succederebbe? Che - indipendentemente dal vostro volerla o meno usare - le altre potenze del Quadrante la vedrebbero come una minaccia alla loro indipendenza: Klingon, Romulani, Cardassiani, Breen, Tholiani, Gorn...devo continuare?"

Cercò lo sguardo di Kirk e Spock, perché sapeva fossero loro i due interlocutori principali "Sono tutte razze orgogliose e fortemente territoriali, si sentirebbero minacciate e non cercherebbero di certo il dialogo. Attaccherebbero, o comunque risponderebbero con un aumento di ostilità. A quel punto a qualche testa calda - da una delle due parti - pruderebbero troppo le mani e darebbe l'ordine sbagliato."

Forse Rekon era un buon insegnante, forse anche un buon oratore, nonostante la sua passione per la tecnologia a volte lo rendesse un vero orso, ma la voce era sicura, come di chi ha visto tante cose e non parla per teoria o per sentito dire "Nel momento in cui succederà, sarà guerra con quella razza. E gli altri che faranno? O faranno fronte comune o aspetteranno la fine della guerra per attaccare quando vi crederanno più deboli, perché non vorranno essere i prossimi della lista..."

Non avrebbe avuto importanza la mancanza di volontà della Federazione di combattere, poiché si trattava di regimi totalitari che si basavano sulla forza, quindi avrebbero valutato le azioni della Federazione non secondo le sue reali intenzioni, ma secondo i loro preconcetti "Potreste vincere contro tutti loro? Sì, forse sì con un simile vantaggio tecnologico, ma a che prezzo?"

Batté di nuovo le mani sul tavolo, stavolta non per ottenere silenzio, ma per dare enfasi al discorso "Le perdite sopportate nelle Guerre Romulane e nella Guerra con i Klingon vi sembreranno bazzecole in confronto. E dovrete sterminare quante razze? Cosa resterà della Federazione dopo? Dei suoi valori? Attaccata da ogni fronte resterà l'utopia di tolleranza che vuole essere oggi o diventerà chiusa, timorosa verso l'esterno?"

Tutto loro, infatti, sapevano che sotto la superficie della Federazione vi era - in quasi ogni pianeta - un substrato di xenofobi contrari alla coalizione con mondi alieni. C'era su Vulcano, c'era sulla Terra e un po' ovunque*. Una simile guerra avrebbe dato loro forza?

Poiché l'obiettivo di Rekon era instillare il dubbio in Kirk - che sapeva essere persona passionale e istintiva ma anche molto intelligente - detto quel che doveva dire per minare l'idea degli ufficiali dell'Enterprise si risedette e, con tono completamente diverso, mise via il bastone passando alla proverbiale carota "Ma su una cosa avete ragione, ovviamente. La mia proposta di cancellare i dati genererebbe confusione e ostilità nell'Impero, però potremmo adattarla alla situazione..."

Prese un respiro prima di spiegare "Come penso possiate immaginare, pur non essendo un genio come il Signor Spock possiedo alcuni... vantaggi competitivi, diciamo, che mi consentono di penetrare con facilità ed in maniera pulita la rete dati Romulana..."

Questo era abbastanza ovvio, almeno per quelli tra gli ufficiali presenti che sapevano lui provenisse da oltre un secolo nel futuro. In fondo, anche per loro sarebbe stato un gioco da ragazzi penetrare non visti le difese del computer di una nave dell'epoca pre Federazione, no? "Ebbene, potremmo sfruttare questo metodo per rendere la ricerca Romulana inutile senza farci scoprire. La mia idea è alterare le loro equazioni, in maniera tale che - se messe in pratica - causino dopo un brevissimo periodo il decadimento della singolarità artificiale. In questo modo - dopo aver perso due o tre prototipi - penseranno di avere per le mani un modello difettoso e dovranno ricominciare le ricerche da zero. Li porteremo indietro di oltre cinquant'anni!"

In pratica sarebbe stato come se qualcuno fosse entrato nei computer del complesso "Curvatura 5" modificando alcuni dei parametri dell'equazione di Cochrane dopo che questi era scomparso nello spazio profondo. Probabilmente l'umanità - pur sapendo che il motore a Curvatura era possibile - avrebbe impiegato un secolo anziché trent'anni per sviluppare la NX-01...


*Si vedano in tal senso il ciclo di episodi di Enterprise 4x20-4x21 ed i romanzi TOS <i>Crisi su Centaurus</i> e <i>Il mondo di Spock</i>, nonché il ciclo di episodi di Paradiso Perduto di DS9
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#9

Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.

James T. Kirk | Human

Jim ascoltò con attenzione ciò che il tenente Retik aveva da dire, senza riscire a togliersi dalla mente le parole che la guardiamarina Abe gli aveva detto il giorno prima a proposito di come li considerassero una razza inferiore, degna solo di essere conquistata e dominata. Non condivideva, però, la visione pessimistica delle due donne: fino a quel momento i Romulani li avevano ripetutamente messi alla prova con scaramucce di vario genere, ma mai avevano provato a penetrare in forze i confini della Federazione. Sembravano preferire battaglie che erano sicuri di vincere e niente lasciava sospettare che avrebbero reagito d'impulso, scatenando un conflitto che avrebbe rischiato di trascinarsi avanti per anni e indebolire lo stesso Impero.

Quando Spock suggerì di approntare una qualche struttura per analizzare la tecnologia romulana, il capitano si limitò a suotere la testa concordo di stabilire una connessione non rintracciabile, ma il resto non compete a noi. Preoccupiamoci di recuperare quante più informazioni possibili e di farle arrivare al Comando, ci penseranno loro poi a studiarle e proteggerle a dovere fece notare, anche perché per quanto sapesse di poter contare su ciascuno dei membri dell'equipaggio dell'Enterprise, sapeva che la Federazione aveva a disposizione intere squadre di scienziati altrettanto qualificati per quel genere di lavoro e strutture molto più adatte dei laboratori che avevano a bordo.

Per quanto riguardava Rekon, Jim si fidava a sufficienza del proprio istinto da essere certo che il burbero tellarite non avesse cattive intenzioni nell'insistere che non erano pronti per una simile tecnologia... e molto probabilmente aveva ragione. Se avessero incontrato dei terrestri di un centinaio di anni prima non gli riusciva difficile immaginare che avrebbero avuto le stesse riserve prima di mettere nelle loro mani le tecnologie che muovevano l'Enterprise... ma sapeva anche che le conseguenze politiche di simili conoscenze erano meno lineari di quanto il loro ospite voleva lasciar intendere.

Rekon paventava guerre continue, al di fuori della loro portata... ma quella stessa tecnologia sarebbe potuta servire da deterrente. Per quanto guerrafondai gli Imperi del quadrante non erano guidati da folli con manie suicide e non c'era alcuna garanzia che, al contrario delle pessimistiche previsioni del tellarite, quella nuova carta in tavola non avrebbe portato a un periodo di pace guidato dalla prudenza. Qualunque cosa Rekon conoscesse del loro futuro, forse era già stata alterata anni prima e nulla garantiva loro che cercare di pareggiare la loro tecnologia con quella dell'Impero Stellare non sarebbe stato ciò che avrebbe riportato la linea temporale su un binario più vicino a quello ormai distrutto.

Signor Rekon... sbottò in tono di rimprovero ci risparmi il bastone e la carota! disse, infastidito dall'impressione di essere trattato come un bambino. Questo equipaggio ha più volte messo a rischio la propria vita per proteggere la Federazione e gli ideali che rappresenta... non pensi per un solo istante che saremmo disposti a rinunciare a ciò in cui crediamo perché abbagliati dall'idea di accaparrarci un nuovo giocattolo sottolineò. [/p]Sono consapevole che questa decisione comporta rischi che si estedono ben oltre la situazione attuale, ma nessuno di noi, lei compreso, può prevedere il futuro.[/p] ci tenne a mettere in chiaro.

Ora... riprese con voce ferma, ma senza rabbia supponiamo di voler seguire il suo piano e ammettiamo pure di riuscire a cancellare ogni dato relativo al progetto... come la mettiamo con le persone coinvolte? chiese. Se uno solo dei Romulani conoscesse il progetto con un livello di dettaglio sufficiente, potrebbe ripetere le ricerche già fatte, recuperando rapidamente il vantaggio, mentre la Federazione rimarrebbe senza niente in mano. gli fece notare.

T, SS, non so se volete lasciare il turno a Enty, visto che voi due avete poca voce in capitolo finché Jim e Rek non trovano un qualche accordo. In caso fatevela fuori tra di voi Tongue
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#10

The intel you've got is never the intel you want.

Osyraa Retik Orioniana

Non era una esattamente la persona più paziente del mondo e quel tellarite sembrava essere in grado di metterla di cattivo umore già solo con il suo modo di porsi. Probabilmente non era nemmeno colpa sua, Osyraa non era mai stata la persona più paziente del mondo fin dalla gioventù, fatto stava però che il suo sguardo lasciava filtrare una certa insofferenza per le sue parole.
Non capiva perché l'altro fosse così tanto sicuro che quella tecnologia sarebbe stata devastante per la Federazione e che la Galassia non fosse pronta per una cosa simile. Mantenne per qualche secondo lo sguardo su di lui andando a srguirne i movimenti e studiarne il linguaggio del corpo, poi la sua attenzione passò su Kirk.
Le sue sono poco più di belle storie fece notare non supportate da nessuna prova, poco più del prodotto di una fervida immaginazione non condivideva minimamente le pessimistiche idee del tellarite sugli effetti devastanti che avrebbe potuto avere quella tecnologia le sue parole potrebbero essere applicate anche alla tecnologia recuperata dalla Narada anni fa, anche in quel caso ci fu un importante balzo tecnologico eppure... allargò leggermente le braccia siamo ancora qui, nessuna coalizione per eliminare questo vantaggio.
Alla domanda di Kirk andò a riflettere per qualche secondo ogni prigioniero deve essere trattato nel rispetto del trattato con i romulani, teoricamente non abbiamo alcuna base per poterli trattenere, dovremmo rilasciarli e riconsegnarli ai romulani spostò lo sguardo sul tavolo davanti a loro a meno che non voglia ucciderli tutti, Capitano, il miglior modo per eliminare il problema è consegnarli all'intelligence in modo che possano appurare il loro livello di conoscenza del progetto e... fece una breve pausa agire di conseguenza



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