09-01-2025, 03:45 PM
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Rahnaz Mezza Klingon
Ridacchiò alla risposta di Korinna. Sì, in quel senso, la pedana del teletrasporto non era poi così dissimile da una ghigliottina. Nella storia della flotta imperiale erano stati innumerevoli gli incidenti col teletrasporto, da errori a livello molecolare a morti accidentali. Alcuni incidenti erano stati così gravi da portare i klingon a prestare una particolare attenzione allo sviluppo della tecnologia di teletrasporto e alla sua manutenzione. Dopotutto, anche i guerrieri più tradizionalisti preferivano evitare di materializzarsi senza armatura o con rocce conficcate nella pelle. Così, Seeth sentiva di potersi sufficientemente fidare del funzionamento del teletrasporto della Kal'Ruq. Ciò però non bastava a far evaporare l'antipatia che provava per quella trappola mortale. Sappi che è tutta colpa tua. Ribatté, ma il suo tono sembrava più divertito che offeso. Se non fosse stato per quel teletrasporto dalla Saratoga, il capitano non sarebbe stato così insistente. Spiegò, riferendosi a quando avevano di fatto rapito Erulen. Il teletrasporto era stato verso la navetta, non diretto alla Kal'Ruq, ma purtroppo il suo utilizzo era stato registrato nel rapporto dei suoi colleghi.
Quando la procedura di teletrasporto fu completata, Seeth si guardò attorno in allerta. Un cenno d'assenso fu la sua unica risposta al commento di Korinna: lei poteva scherzare, ma la mezza klingon era ben consapevole che gli zeellai difficilmente l'avrebbero accolta a braccia aperte. L'avvertimento finale non la sorprese: sarebbe stato assurdo se il loro arrivo non avesse suscitato una qualche reazione. Mentre i secondi passavano lenti, Seeth si costrinse a non portare la mano al disgregatore come la parte più pessimista di lei avrebbe voluto. Fu un sollievo quando uno degli uomini si fece avanti, il disgregatore alla cintura e non imbracciato.
Lieta di fare la sua conoscenza, sovrintendente Ishnar. Rispose Seeth, ed era sincera perché l'alternativa sarebbe stata un'accoglienza a colpi di disgregatore. Io sono Seeth Rahnaz, ufficiale diplomatico della IKS Kal'Ruq, Si presentò, in modo che l'uomo potesse riconoscerla come la klingon con cui aveva trattato fino a quel momento. e questa è la mia collega, Korinna Suder. Non si soffermò troppo sulle presentazioni, consapevole che avrebbero dovuto ripeterle da capo una volta di fronte al Consiglio. Vi affido il mio disgregatore. Aggiunse per poi sganciare l'arma dalla cintura con movimenti lenti, attenta a mantenere la canna puntata verso di sé in modo da non dare l'erronea impressione di volerli attaccare. Se non mostrò alcuna esitazione ad offrire il disgregatore al soldato più vicino, non disse nulla sul coltello che portava nascosto nello stivale. Se l'avessero scoperto durante la perquisizione, l'avrebbe consegnato, altrimenti se lo sarebbe tenuto. Non aveva intenzione di usarlo, ma un asso nella manica faceva sempre comodo. Dopotutto, non potevano sapere come la situazione si sarebbe sviluppata.
Dopo di che, seguì il gruppo all'interno di uno degli edifici. Onorato Consiglio. Salutò, una volta di fronte agli attuali rappresentanti della colonia. Il gruppo non sembrava molto a suo agio in quel ruolo, ma Seeth non si sarebbe aspettata altrimenti. La ribellione si era appena conclusa, era troppo presto perché si venisse a formare un vero e proprio governo. Io sono Seeth Rahnaz, rappresentante dell'Impero Klingon, e questa è la mia collega. Fece una breve pausa per permettere anche alla betazoide di presentarsi, poi proseguì: Oggi siamo qui non per minacciarvi, ma per parlare. L'Impero riconosce il valore di coloro che lottano per ciò in cui credono. Questo è un principio che rispettiamo. Tuttavia, ogni azione ha le sue conseguenze. Se ce ne darete la possibilità, vorremmo aiutarvi a limitarle.
Quando la procedura di teletrasporto fu completata, Seeth si guardò attorno in allerta. Un cenno d'assenso fu la sua unica risposta al commento di Korinna: lei poteva scherzare, ma la mezza klingon era ben consapevole che gli zeellai difficilmente l'avrebbero accolta a braccia aperte. L'avvertimento finale non la sorprese: sarebbe stato assurdo se il loro arrivo non avesse suscitato una qualche reazione. Mentre i secondi passavano lenti, Seeth si costrinse a non portare la mano al disgregatore come la parte più pessimista di lei avrebbe voluto. Fu un sollievo quando uno degli uomini si fece avanti, il disgregatore alla cintura e non imbracciato.
Lieta di fare la sua conoscenza, sovrintendente Ishnar. Rispose Seeth, ed era sincera perché l'alternativa sarebbe stata un'accoglienza a colpi di disgregatore. Io sono Seeth Rahnaz, ufficiale diplomatico della IKS Kal'Ruq, Si presentò, in modo che l'uomo potesse riconoscerla come la klingon con cui aveva trattato fino a quel momento. e questa è la mia collega, Korinna Suder. Non si soffermò troppo sulle presentazioni, consapevole che avrebbero dovuto ripeterle da capo una volta di fronte al Consiglio. Vi affido il mio disgregatore. Aggiunse per poi sganciare l'arma dalla cintura con movimenti lenti, attenta a mantenere la canna puntata verso di sé in modo da non dare l'erronea impressione di volerli attaccare. Se non mostrò alcuna esitazione ad offrire il disgregatore al soldato più vicino, non disse nulla sul coltello che portava nascosto nello stivale. Se l'avessero scoperto durante la perquisizione, l'avrebbe consegnato, altrimenti se lo sarebbe tenuto. Non aveva intenzione di usarlo, ma un asso nella manica faceva sempre comodo. Dopotutto, non potevano sapere come la situazione si sarebbe sviluppata.
Dopo di che, seguì il gruppo all'interno di uno degli edifici. Onorato Consiglio. Salutò, una volta di fronte agli attuali rappresentanti della colonia. Il gruppo non sembrava molto a suo agio in quel ruolo, ma Seeth non si sarebbe aspettata altrimenti. La ribellione si era appena conclusa, era troppo presto perché si venisse a formare un vero e proprio governo. Io sono Seeth Rahnaz, rappresentante dell'Impero Klingon, e questa è la mia collega. Fece una breve pausa per permettere anche alla betazoide di presentarsi, poi proseguì: Oggi siamo qui non per minacciarvi, ma per parlare. L'Impero riconosce il valore di coloro che lottano per ciò in cui credono. Questo è un principio che rispettiamo. Tuttavia, ogni azione ha le sue conseguenze. Se ce ne darete la possibilità, vorremmo aiutarvi a limitarle.