04-04-2015, 12:05 PM
Nérios Aev s'Rehu
Vulcan/Romulan
Gli era bastata un’occhiata nel guardaroba per rendersi conto che al suo interno erano presenti solo abiti vulcaniani. Non si trattava di certo del tipo di abbigliamento che avrebbe voluto indossare, visto quanto in quegli anni si era sforzato di sopprimere ed ignorare il proprio sangue vulcaniano, ma la cosa non lo stupiva più di tanto. Se la Ti’Mur doveva sembrare in tutto e per tutto un’astronave vulcaniana, allora il suo equipaggio non poteva di certo indossare la divisa della Tal’Shiar. Se così fosse stato, la copertura sarebbe saltata al primo controllo accurato da parte dei federali. Dopo aver indossato velocemente ma con cura il primo capo di abbigliamento che gli era capitato, Syvar lasciò la stanza, cominciando a percorrere il corridoio. Nel tragitto che gli servì per raggiungere il turbo-ascensore - un tragitto breve considerando la differenza di dimensioni tra la piccola nave cargo e l’astronave di classe D'deridex in cui aveva passato gli ultimi anni della sua vita - incontrò una sola persona, un agente della Tal’Shiar travestito da vulcaniano che si limitò ad ignorarlo, tenendolo però discretamente sott’occhio. Evidentemente Maiek s’Rehu aveva ordinato di non fermarlo. Salito sul trubo-ascensore disse: “Hwaveyiir.”, il termine romulano per ‘ponte di comando’. Le porte si chiusero e l’ascensore cominciò lentamente a salire. Una volta che si fu fermato e le porte si furono aperte automaticamente, Syvar poté vedere la plancia. Ci entrò con passi decisi, sforzandosi di nascondere il timore che stava in verità provando, passando davanti a diversi agenti prima di fermarsi di fronte alla postazione del capitano, occupata dal patrigno.
“Padre,” Esclamò, con un tono di voce che non prometteva nulla di buono. Non sapeva esattamente come quella conversazione che stava per intraprendere sarebbe finita, ma di certo non partiva dalle basi migliori. Ma, vista la situazione, ricordare al presidente il legame che li univa poteva essere un’ottima idea. “che significa tutto questo? Prima mi appoggi e poi mi fai sparare!? Con la morte dell’Imperatore sono io il suo successore. Allora perché mi hai stordito? Perché mi trovo sulla Ti’Mur diretto chissà dove? Pretendo delle spiegazioni!”
“Padre,” Esclamò, con un tono di voce che non prometteva nulla di buono. Non sapeva esattamente come quella conversazione che stava per intraprendere sarebbe finita, ma di certo non partiva dalle basi migliori. Ma, vista la situazione, ricordare al presidente il legame che li univa poteva essere un’ottima idea. “che significa tutto questo? Prima mi appoggi e poi mi fai sparare!? Con la morte dell’Imperatore sono io il suo successore. Allora perché mi hai stordito? Perché mi trovo sulla Ti’Mur diretto chissà dove? Pretendo delle spiegazioni!”