09-04-2015, 07:07 PM
Maiek s'Rehu
Romulan
“Secondo le dichiarazioni ufficiali, ‘Neriòs s'Rehu, figlio legittimo di s'Task s'Llhweiir, figlio dell'Imperatore Ameh, è morto in seguito al duello a causa delle molteplici ferite riportate’.” Rispose il presidente, quasi recitando le parole trasmesse dal pretore nella sua comunicazione al Senato, registrazione che, naturalmente, era finita nelle mani della Tal’Shiar. “Ma quello che importa a noi è che anche il pretore lo creda. Fino a quando Khoal s'Khev sarà convinto della tua morte, potremo agire indisturbati.” Aggiunse.
“Sì, su di una cosa hai ragione: se la Tal’Shiar avesse ucciso il generale s’Kiell saresti salito al trono. Saresti stato imperatore per quanto? Uno? Due giorni? Una settimana? Alla prima distrazione della Tal’Shiar saresti stato assassinato dai sottoposti del pretore. E, anche se questo non fosse successo, se noi babysitter fossimo riusciti a mantenerti in vita, non saresti stato di certo un imperatore migliore di tuo zio.” Commentò bruscamente, senza preoccuparsi di ferire il figlioccio. Aveva bisogno che crescesse, al costo di buttarlo di fronte alla pura verità. “Quando, anni fa, la Tal’Shiar ha assaltato la Ti’Mur e preso in custodia te e la tua famiglia, tuo padre, il principe s'Task, era cosciente che sarebbe morto.” Se doveva essere sincero con sé stesso, anche una parte di Maiek lo sapeva. Nonostante le promesse dell’Imperatore, sapeva che stava conducendo il suo amico alla morte. Eppure aveva continuato a sperare. Anche se non gli aveva dato il colpo di grazia, era come se lo avesse ucciso lui. “Mi ha chiesto di prendermi cura di te, di renderti un buon Imperatore, un sovrano che potesse portare la pace all’Impero e che rispettasse il suo sangue vulcaniano. E mi ha detto che, se tu avessi invece preso la strada sbagliata, allora non avresti mai dovuto sapere della tua origine e non avresti dovuto salire al trono. E attualmente, figlio mio, tu non sei degno delle speranze del principe, non sei degno di diventare imperatore.”
“Sì, su di una cosa hai ragione: se la Tal’Shiar avesse ucciso il generale s’Kiell saresti salito al trono. Saresti stato imperatore per quanto? Uno? Due giorni? Una settimana? Alla prima distrazione della Tal’Shiar saresti stato assassinato dai sottoposti del pretore. E, anche se questo non fosse successo, se noi babysitter fossimo riusciti a mantenerti in vita, non saresti stato di certo un imperatore migliore di tuo zio.” Commentò bruscamente, senza preoccuparsi di ferire il figlioccio. Aveva bisogno che crescesse, al costo di buttarlo di fronte alla pura verità. “Quando, anni fa, la Tal’Shiar ha assaltato la Ti’Mur e preso in custodia te e la tua famiglia, tuo padre, il principe s'Task, era cosciente che sarebbe morto.” Se doveva essere sincero con sé stesso, anche una parte di Maiek lo sapeva. Nonostante le promesse dell’Imperatore, sapeva che stava conducendo il suo amico alla morte. Eppure aveva continuato a sperare. Anche se non gli aveva dato il colpo di grazia, era come se lo avesse ucciso lui. “Mi ha chiesto di prendermi cura di te, di renderti un buon Imperatore, un sovrano che potesse portare la pace all’Impero e che rispettasse il suo sangue vulcaniano. E mi ha detto che, se tu avessi invece preso la strada sbagliata, allora non avresti mai dovuto sapere della tua origine e non avresti dovuto salire al trono. E attualmente, figlio mio, tu non sei degno delle speranze del principe, non sei degno di diventare imperatore.”