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TFB Shutdown, part II: "Heghlu'meH QaQ jajvam"
#11

If being human is not simply a matter of being born flesh and blood, if it is instead a way of thinking, acting and... feeling, then I am hopeful that one day I will discover my own humanity. Until then I will continue learning, changing, growing, and trying to become more than what I am.

Marjorie Hye Midway | Android

Doveva ammettere che era rimasta stupida dal livello di collaborazione dei klingon. Cosa volevano esattamente dal capitano? Qual era il segreto che Danix si era portato nella tomba? Era un bene che i klingon ne venissero a conoscenza? E cosa sarebbe successo al capitano una volta concluso il rito? In effetti, da diversi minuti erano decisamente troppe le domande che le frullavano per la testa, tanto che - se solo non fosse stata un androide - a quel punto le sarebbe venuta una bella emicrania. Una cosa, però, era certa: tra le informazioni registrate nel suo database interno e nella sua memoria non c'era nulla che potesse aiutarla a districare qualche nodo. Per la prima volta si sentiva dannatamente ignorante, e questa percezione di inutilità e incompetenza le faceva dannatamente mancare i tempi in cui ancora poteva connettersi al database federale per trovare tutte le informazioni necessarie per svolgere le sue mansioni o per soddisfare una propria curiosità.

Una volta che i klingon furono usciti dall'alloggio, Mid pose la sua attenzione sul capitano Curzon. Il trill aveva iniziato a parlare in quella che probabilmente era la sua lingua madre. Se non le avessero portato via il comunicatore durante il teletrasporto, Mid avrebbe potuto usare il traduttore universale per capirci qualcosa, ma vista la situazione era costretta a limitarsi a registrarsi le parole nella sua memoria interna, con l'idea di tradurle appena avrebbe avuto la possibilità di connettersi ad un computer sicuro.

Non che fossero le parole il fulcro della sua preoccupazione. Che importanza aveva cosa significava esattamente quello che il capitano stava pronunciando? Erano parole di rito, che probabilmente avrebbero avuto senso solo per un trill e il suo simbionte. Ciò che la preoccupava erano le condizioni mediche di Curzon, che le sembrava più pallido rispetto a prima (e... era solo una sua impressione, o le sue macchie cutanee erano più chiare rispetto poco fa?). Quando il corpo del capitano fu scosso da uno spasmo, Mid non poté fare a meno di fare alcuni passi verso di lui. Stava quasi per chiamarlo, in preda alla preoccupazione, ma si costrinse a chiudere la bocca prima che potesse uscirne qualsiasi suono. Non sapeva se il rito fosse già finito, quindi non aveva idea se chiamandolo avrebbe rischiato di interrompere la sua concentrazione e fare più danni. Il capitano respirava ancora, il profondo respiro di poco prima lo aveva dimostrato perfettamente, quindi doveva essere tutto sotto controllo. O almeno così Mid sperava.
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