08-05-2023, 06:12 PM
Korinna Suder
Betazoid
Korinna mosse un cenno di ringraziamento in direzione della vulcaniana Sarà un onore poterli finalmente conoscere rispose e per un istante il pensiero le andò a Mestral: chissà come avrebbe preso il vulcaniano un'eventuale visita a sorpresa. Non riuscì tuttavia ad indugiare a lungo su quel pensiero, perché Tomi pensò bene di assestarle una gomitata mentre cercava di far vedere il suo robot alla vulcaniana. Invece che rimproverarlo, Korinna si limitò a proiettare verso di lui il proprio senso di fastidio. Tomi era ancora piccolo e non riusciva sempre a percepire i pensieri e le emozioni che proiettava verso di lui, ma questa volta, complici forse le parole di rimprovero della vulcaniana, si affrettò a calmarsi. Scusa disse, posando la scatola piena di pezzi da costruzione per abbracciarla.
Korinna gli concesse un sorriso, ben sapendo che era un dannatissimo approfittatore: sapeva che quando faceva così le riusciva difficile resistere a quel suo sguardo contrito. Perdonato rispose, sospettando che non sarebbe stato necessario aggiungere altro. Anche senza abilità empatiche Tomi era un bambino sufficientemente sensibile da capire quando, nel suo entusiasmo, superava il limite. T'Dal ti ha fatto una domanda. gli ricordò Korinna. Il bambino allora raccolse nuovamente la scatola per estrarne il pezzo che avevano già costruito va a corrente. Praticamente c'è dentro un magnete che gira e muove dei pistoni quando schiaccio questo interruttore... disse, rimettendolo in azione per un breve istante. Adesso non si vede tanto perché mancano i pezzi, ma vedi qui? chiese, avvicinando il suo gioco allo schermo per mostrare un perno in movimento... qui ci attacchiamo le zampe spiegò ... e prima che tu lo faccia la mamma lo riapre e usa le sue conoscenze di ingegneria meccanica per silenziarlo in qualche modo si intromise la betazoide, impossessandosi del corpo ancora tozzo del piccolo robot. Te lo restituisco appena ho finito, tu intanto puoi montare gli arti, così domani li attacchiamo disse Korinna, allontanando il figlio con un'affettuosa sculacciata.
Korinna gli concesse un sorriso, ben sapendo che era un dannatissimo approfittatore: sapeva che quando faceva così le riusciva difficile resistere a quel suo sguardo contrito. Perdonato rispose, sospettando che non sarebbe stato necessario aggiungere altro. Anche senza abilità empatiche Tomi era un bambino sufficientemente sensibile da capire quando, nel suo entusiasmo, superava il limite. T'Dal ti ha fatto una domanda. gli ricordò Korinna. Il bambino allora raccolse nuovamente la scatola per estrarne il pezzo che avevano già costruito va a corrente. Praticamente c'è dentro un magnete che gira e muove dei pistoni quando schiaccio questo interruttore... disse, rimettendolo in azione per un breve istante. Adesso non si vede tanto perché mancano i pezzi, ma vedi qui? chiese, avvicinando il suo gioco allo schermo per mostrare un perno in movimento... qui ci attacchiamo le zampe spiegò ... e prima che tu lo faccia la mamma lo riapre e usa le sue conoscenze di ingegneria meccanica per silenziarlo in qualche modo si intromise la betazoide, impossessandosi del corpo ancora tozzo del piccolo robot. Te lo restituisco appena ho finito, tu intanto puoi montare gli arti, così domani li attacchiamo disse Korinna, allontanando il figlio con un'affettuosa sculacciata.