TSE Natale Betazoide
#1

Role per @@Les

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoid

Natale. Una festività terrestre che in qualche modo era riuscita ad espandersi in buona parte della Federazione, per quanto più come festa commerciale che religiosa. Anche lo spazioporto di Dalaria si era riempito di alberi e decorazioni natalizie, come Lorelei aveva potuto constatare quando era arrivata su Betazed qualche giorno prima. Non che ci fosse da sorprendersi, considerando che si trattava dello spazioporto più grande del pianeta. Vista la quantità di navi che arrivavano e partivano da esso ogni giorno, sarebbe stato assurdo se i suoi negozi non si fossero adeguati a quella festa terrestre che tanto portava guadagni in quel periodo dell'anno. Non che la vista di quelle decorazioni l'avesse infastidita. Negli anni passati sulla Voyager, Lorelei aveva imparato ad apprezzare il Natale: non la sentiva una festa a lei vicina, in quanto la sua fede era nelle quattro divinità betazoidi, ma aveva amato il tempo passato in compagnia coi colleghi, assaporando cibi natalizi o scambiandosi piccoli doni. In quei momenti, le era quasi dispiaciuto non poter vedere le luci e i colori del Natale con i suoi veri occhi: il mondo visto attraverso un VISOR era ben diverso da quello reale così, se Lorelei poteva percepire con le sue doti telepatiche il legame emotivo che i suoi colleghi provavano verso quelle decorazioni, non riusciva a comprenderlo del tutto.

Non festeggiando il Natale a casa, negli anni precedenti si era offerta di lavorare durante il periodo natalizio, lasciando quel periodo di licenza a chi meglio l'avrebbe apprezzato. Si era preparata a fare lo stesso un'altra volta ma il Dipartimento del Personale della Voyager non si era rivelato d'accordo. Così, si era trovata in licenza natalizia obbligata. Tornata su Betazed, ne aveva approfittato per visitare i famigliari. Aveva passato del tempo coi suoi genitori e visitato i nonni, poi si era finalmente era giunto il momento di incontrare la sua parente preferita: la bisnonna Korinna.

Parcheggiata la moto davanti a quella che in passato era stata un'abitazione contadina, Lorelei suonò il campanello. Tra le mani teneva un piccolo pacco regalo, un dono che aveva scelto comunque di fare dopo essere stata contagiata dall’atmosfera natalizia della Voyager.
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#2

Korinna Suder

Betazoid

Al suono del campanello Korinna drizzò la testa: non aveva bisogno di indagare chi fosse, sapeva che Lorelei sarebbe arrivata quel giorno, in uno dei rari momenti di licenza che la Flotta sembrava concederle. Considerato che il numero di visite che riceveva in quel luogo era estremamente ridotto, non aveva motivo di ritenere potesse essere qualcun altro. Tamara, vai tu per favore? chiese telepaticamente, mentre sventolava uno strofinaccio per allontanare la vampata di vapore che usciva dal forno. Da anni, ormai, Korinna aveva abbandonato i replicatori e deciso di riempire parte del tempo a sua disposizione cucinando in modo tradizionale, tra esperimenti mal riusciti e piatti degni di tale nome. Per quel giorno aveva deciso di scaricare la ricetta di una crostata di cavat e nonostante il profumo fosse buono, qualcosa nell'aspetto non la convinceva del tutto. Tamburellò sul monitor del computer per controllare l'immagine e non c'era alcun dubbio, qualcosa non doveva aver funzionato.

Tamara era una betazoide di mezza età; i capelli, un tempo di un castano vivo, erano ormai attraversati da diverse ciocche bianche, ordinatamente raccolte in un'acconciatura che sembrava voler sfidare la forza di gravità. Signorina Lorelei, buongiorno. disse cordiale, aprendo la porta e facendosi da parte per permettere alla giovane di entrare. ... da questa parte, prego... aggiunse, facendo strada attraverso l'ampio soggiorno, accuratamente decorato in modo da ricordare una vera abitazione tradizionale, nonostante gran parte dell'arredamento fosse uscito da un replicatore. Ci sono, ci sono! annunciò Korinna, entrando in soggiorno con ancora addosso un grembiule dai vivaci motivi floreali. Come sta la mia nipotina preferita? chiese con un sorriso, avvicinandosi per stringerla in un abbraccio.
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#3

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoid

La porta si aprì e una donna che Lorelei conosceva bene fece la sua comparsa sulla soglia. Buongiorno, Tamara. Rispose al saluto della cameriera che da anni serviva sua bisnonna. Quando la donna si fece da parte per farla passare, le fece un sentito cenno di ringraziamento e la seguì fino al soggiorno. Un sorriso spuntò sulle sue labbra mentre entrava nella stanza. Il suo arredo tradizionale era qualcosa aveva iniziato ad amare, nonostante le alterazioni nei colori degli impulsi visivi inviatele dal VISOR al cervello. Quell'ambiente le trasmetteva un sentore di casa e di tranquillità. Era consapevole che quell'arredamento era in buona parte replicato, quindi non poteva essere paragonato in valore quello artigianale, ma non le importava: ciò che contava realmente erano le emozioni ad esso correlate.

Bisnonna! L'ingresso di Korinna portò il sorriso di Lorelei ad allargarsi. Ricambiò il suo abbraccio, attenta che il piccolo pacco non la toccasse. Sto bene, grazie. Aggiunse, passando anche a lei alla comunicazione telepatica. Negli ultimi quattro mesi ho partecipato ben a due ricerche sul campo. Un numero che avrebbe potuto sembrare basso, considerando il tempo passato nello spazio, ma che in realtà era ben alto. La Voyager non era una nave specializzata in ricerca antropologica o archeologica così occuparsi di due così grandi progetti in un tempo così limitato era estremamente raro. E invece come sta la mia bisnonna preferita? Stavi cucinando? Domandò. Il grembiule floreale non le era di certo sfuggito, come il lieve profumo di un dolce appena sfornato che sembrava aleggiare attorno a lei.
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#4

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sbuffò insoddisfatta: l'idea era effettivamente quella di cucinare, ma il risultato non raggiungeva esattamente gli standard di ciò che era disposta a considerare cibo quel maledetto forno ha deciso di tradirmi di nuovo, dovrò trovare qualcuno in grado di ripararlo o un nuovo hobby brontolò, facendo strada verso la cucina vieni, doveva essere una torta... dammi un attimo per controllare se riesco a salvarla disse, recuperando un coltello per controllare come fosse all'interno. Raccontami un po' di queste tue ricerche sul campo... continuò, mentre decideva che, nonostante dall'esterno non facesse una grande impressione, in fondo doveva essere meno peggio di quanto appariva. Ne tagliò una fettina e si allungò verso la mensola per recuperare un piattino sul quale la lasciò raffreddare un istante. Sai, tuo padre è passato a trovarmi qualche settimana fa, ma non ha saputo dirmi nemmeno in che settore stavate lavorando disse la donna, che ai suoi tempi era abituata a ben altri standard sia per quanto riguardava il lavoro, che per il controllare cosa stesse facendo il resto della sua famiglia. Non che non volesse loro bene, ma a volte trovava terribilmente frustrante il modo in cui sembravano andare ognuno per la propria strada, senza più nemmeno prestarsi attenzione l'un l'altro. Da quel punto di vista Lorelei le era sempre sembrata diversa e la apprezzava per questo. Non le era sfuggito il fatto che, nella sua sicuramente breve licenza, si fosse premurata di prendersi del tempo apposta per venirla a trovare.
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#5

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

Sorrise al commento riguardante il forno, trattenendo a stento una risata. Tra le abilità di Lorelei non c'era di certo la cucina, quindi non era sicura di poter immaginare le difficoltà che stava riscontrando la sua bisnonna, ma non era intenzionata a scoraggiarla. Il profumino è decisamente invitante. Commentò, dopo averla seguita in cucina. Sei sicura che non ti sia venuta? Ciò che conta è il gusto, non l'aspetto. Essendo il tipo che 'cucinava' col replicatore, la giovane donna tendeva ad apprezzare l'imperfetta ma solitamente più personale cucina casalinga. I cibi prodotti dal replicatore erano buoni ma senza personalità, quasi freddi in campo emotivo. Preferiva di gran lunga una torta imperfetta fatta dalla sua bisnonna che una torta perfetta prodotta da un computer.

Eravamo nel Quadrante Gamma. Aggiunse poi, alla richiesta dell'anziana di raccontarle qualcosa sulle sue ricerche sul campo. Siamo stati sul pianeta Ares. Gli Aresai si sono rivelati una specie problematica ma interessante. Hanno una società e una cultura totalmente opposta alla nostra, con molte somiglianze a quella klingon. Troppe, forse. In più di un'occasione aveva trovato difficile rimanere sul pianeta. Le capacità empatiche betazoidi potevano essere un problema quando si aveva a che fare con una cultura dove il combattimento e la violenza la facevano da padrone. La loro religione ha diversi punti in contatto con quella bajoriana, in quanto venerano i Profeti, ma hanno interpretato in modo totalmente opposto i loro insegnamenti. Ritengono che i Profeti siano degli Dei della Guerra e che l'unità da loro richiesta sia raggiungibile solo attraverso la guerra.

Si fermò, rendendosi quasi con imbarazzò di essersi fatta trascinare dai propri interessi. Studiare culture lontane non era per lei soltanto un lavoro ma anche e soprattutto una passione. Oltre agli Aresai, ho potuto studiare gli Anndii. La loro musica, la musica leolia, è particolarmente rinomata nel loro settore si spazio. Aggiunse, aspettando che la sua bisnonna avesse finito di controllare la torta per porgerle il pacco regalo che difficilmente le era sfuggito. Questo è un pensierino dal loro pianeta. So che non festeggiamo il Natale, ma ho pensato che potesse farti piacere. Se Korinna avesse aperto il pacco, avrebbe trovato al suo interno un piccolo carillon sotto forma di cofanetto.
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#6

Korinna Suder

Betazoid

Korinna soffiò sul pezzo di torta per poi assaggiarla con fare critico... manca un po' di zucchero... ma si può mangiare decise, aprendo la porta della dispensa che dava direttamente sulla cucina. Per un istante scomparve al suo interno, poi riapparve con un vasetto di marmellata tieni, cara, riusciresti ad aprimelo? chiese, ascoltando interessata i resoconti dei viaggi della ragazza. Il Quadrante Gamma aveva l'aria di essere un posto lontano ed esotico: mai, in vita sua, aveva viaggiato tanto lontano e quella curiosità che un tempo l'aveva portata a lasciare Betazed per iscriversi all'Accademia della Flotta, tornò ancora una volta a punzecchiarla. Chissà se T'Dal sarebbe stata disposta ad accompagnarla tanto lontano, almeno per vedere quel settore almeno una volta.

Ah, i Klingon... commentò con aria saputa. Era impressionante realizzare come, nel corso della sua vita, il rapporto con l'Impero si fosse evoluto tanto. Ora sembrava impossibile pensare che c'era stato un tempo in cui il loro pianeta si era ritrovato sull'orlo di una guerra per via di qualche fiore. A quel pensiero recuperò la brocca che aveva lasciato sul bancone, per innaffiare il vaso di crystilia che riposava sul davanzale. Lentamente, il fiore cominciò a mutare il proprio colore, passando dall'azzurro al rosa acceso.

Anche l'idea di conoscere questi Aresai e la loro cultura sembrava affascinante... aveva vissuto una vita lunga e piena di soddisfazioni nonostante gli alti e bassi, ma più i giorni passavano e i giorni ancora davanti a lei diventavano sempre meno, più avvertiva un senso di impazienza, il desiderio di fare ancora tante cose, la tristezza che non avrebbe mai visto la sua nipotina crescere e, forse, chissà, un giorno diventare capitano di una nave tutta sua. Grazie disse, prendendo il pacchettino e mettendosi un istante a sedere al tavolo della cucina mentre prudentemente e con aria concentrata sfogliava l'incarto. Una bella tradizione, il Natale. convenne, ripensando a quel Natale che aveva passato sulla Terra con il marito e i figli, ospite della loro ambasciata. Ricordava come quella festività fosse molto sentita laggiù e mai, dopo allora, era riuscita a percepire in modo tanto intenso quella stessa atmosfera quando passava davanti agli abeti allestiti negli spazioporti su Betazed, a beneficio dei turisti federali.

Tra le mani si ritrovò un piccolo cofanetto che rigirò con attenzione, scorgendo una manovella. La ruotò con pazienza prima di aprire il cofanetto e poggiarlo sul tavolo, ascoltando in silenzio quel suono di mondi lontani...
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#7

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

Un caratteristico clack risuonò nella cucina quando Lorelei aprì il vasetto di marmellata che le era stato passato. Posò il vasetto sul tavolo mentre osservava l'anziana annaffiare un vaso di fiori, riconoscendo il collegamento tra i klingon e la pianta solo una volta che i suoi fiori cambiarono colore. Non erano molti a conoscere la complessa storia di quella variante della crystilia: se lei ne era informata, era solamente perché la sua bisnonna era stata una dei suoi protagonisti. Quante storie di mondi lontani si era fatta raccontare da bambina! Alle volte si chiedeva se fossero proprio quelle storie, e il fascino che le avevano trasmesso per le miriadi di culture diverse dell'universo, ad averla spinta a diventare un'antropologa e ad arruolarsi nella flotta.

Osservò la sua bisnonna trafficare con il suo dono, decisamente sollevata nel notare che non sembrava star riscontrando troppe difficoltà a girare la manovella. Inizialmente non aveva pensato di comprare un carillon di tipo meccanico: la sua straordinaria somiglianza a quello terrestre aveva attirato la sua attenzione, ma aveva ritenuto che uno più tecnologico sarebbe stato più semplice da usare. Solo la scoperta che le batterie anndii non erano direttamente compatibili con la tecnologia federale l'aveva fatta ripiegare su un modello tradizionale. Quello e la trafila burocratica necessaria per portare tecnologia aliena non approvata all'interno del territorio federale.

Sì, è una tradizione affascinante. Confermò lei, una volta che la musica si fu conclusa. Trovo la simbologia religiosa del Natale e il suo stretto legame con le tradizioni precedenti un campo di studio particolarmente interessante. Anche lo scambio di doni, per quanto sia spesso visto come una contaminazione commerciale, ha il suo fascino: ritengo che il solo atto di regalare qualcosa, anche di piccolo, abbia un effetto positivo sui rapporti interpersonali. Si bloccò, rendendosi conto di essere nuovamente fatta trascinare dal suo entusiasmo. Insomma, il mio primo Natale sulla Voyager è stato fondamentale per migliorare i miei rapporti coi colleghi.
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#8

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sorrise a quelle parole non sei la sola... rispose pensierosa, mentre raggiungeva il barattolo di marmellata per posarlo sul bancone della cucina. Aprì un cassetto, ne estrasse un lungo coltello e con cautela iniziò a tagliare la torta a metà ... non credo che una simile tradizione avrebbe preso piede qui da noi se non fosse stato per gli intricati significati che la nostra gente ha imparato ad amare nel festeggiare con altre culture. si trovò a riflettere, posando il coltello e prendendo al suo posto un grosso cucchiaio. ... anche se di questi tempi voi giovani state dimenticando le nostre, di tradizioni. non poté fare a meno di brontolare mentre rovesciava la marmellata di sadi nella sua torta, nel tentativo di migliorarne almeno un po' il sapore. Non era esattamente la ricetta originale, ma almeno sarebbe stata mangiabile.

Grazie per il tuo pensiero, Lore... anche se non so come ricambiare. E non preoccuparti disse, notando come si fosse bruscamente interrotta ed intuendone il motivo non mi dispiace sentirti raccontare del tuo lavoro. Sai... questo è un posto tranquillo, ma non ci sono molte novità. Ho viaggiato per tutta la mia vita e adesso che non ne ho più la forza questo posto comincia ad andarmi un po' stretto. le confessò. Posò il cucchiaio all'interno del barattolo vuoto e, con la dovuta cautela per evitare che si spezzasse, richiuse la torta, per poi iniziare a cercare qualcosa sulle mensole sopra di lei. ... sentire il tuo entusiasmo mi ricorda quando avevo la tua età. Te l'ho mai raccontato che anch'io, per un periodo, ho servito nella Flotta? Ero perfino riuscita a diventare capitano... disse, afferrando finalmente un barattolo contenente una sostanza simile a zucchero a velo, dal colore rosa pallido.

Raccontami dei tuoi colleghi. Ti trattano bene? si informò, cambiando rapidamente argomento. Non si era opposta alla decisione della nipote di entrare nella Flotta, come non aveva mai tentato di allontanare T'Dal... ma allo stesso tempo c'erano molte cose in quell'organizzazione che non condivideva e sebbene cercasse di non lasciarlo trasparire di fronte a Lorelei, il nome Voyager le riportava alla mente tristi ricordi.
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#9

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

Le scappò un sorriso al brontolio di Korinna. Vero, festeggiare con altre culture ci permette di comprenderci meglio a vicenda. È sicuramente uno dei lati positivi della globalizzazione. Cominciò a dire, intendendo per globalizzazione non tanto quella raggiunta nel passato su Betazed ma quella che stava avanzando sempre più nella galassia conosciuta, creando interdipendenze tra pianeti e società diversi tra loro. Alcuni potrebbero dire che la globalizzazione ci ha contaminato ma io ritengo che questo aggregarsi di culture e tradizioni sia prezioso. Agli occhi di Lorelei quello era un esempio di comprensione ed accettazione del diverso, cosa non sempre semplice... nemmeno nella Federazione che da secoli si basava su quei principi. È però un peccato che i miei coetanei e le nuove generazioni prestino sempre meno attenzione alle nostre tradizioni. Forse sarò di parte, perché sono la mia passione, ma ritengo che la loro scomparsa sarebbe una grave perdita.

Fu felice di notare l'interesse che la sua bisnonna aveva per quanto da lei raccontato e non ebbe dubbi che fosse sincera nelle sue parole. I betazoidi erano particolarmente diretti da quel punto di vista. Non c'è bisogno che ricambi, bisnonna. La rassicurò. Anche se una fetta della tua torta la mangerei molto volentieri. Aggiunse, decisamente incuriosita dal dolce in preparazione. I cibi replicati sono così... emotivamente neutri. Non so se mi spiego. Preferisco di gran lunga la vecchia cucina 'artigianale'.

Alla domanda finale dell'anziana, Lorelei si prese un attimo di tempo prima di rispondere. Non ho avuto veri e propri problemi con i miei colleghi, se non che pensano a voce troppo alta. Alle volte sembra quasi che vogliano farmi sentire i loro pensieri... ma ovviamente so che non è così. Disse quindi, con una lamentela molto betazoide. Come facevi te quand'eri nella flotta? Chiudere la mente alle volte è... complesso. Ho imparato a convivere col rumore di fondo ma continua ad essere fastidioso.
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#10

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sospirò. La multiculturalità della Federazione, negli anni, le aveva dato più di un grattacapo. Non sempre era riuscita ad avere quella passione che ora Lorelei dimostrava nei confronti delle altre culture e con il tempo la sua tolleranza per le eccentricità degli altri popoli era andata sempre più assottigliandosi, ma allo stesso tempo capiva il punto di vista della nipote e sapeva che in fondo la giovane aveva ragione: sebbene spesso fosse una sfida, era quel confronto caotico che permetteva alle culture di prosperare e non ristagnare in se stesse. Il sospetto che negli ultimi tempi si fosse un po' troppo accomodata nelle tradizioni del suo mondo le attraversò la mente per un istante, mentre terminava di zuccherare la torta.
Sì... adesso dovrebbe essere commestibile decise, tagliandone una fetta per la nipote. Prese un piattino dalla credenza e con mano più tremante di quanto avrebbe voluto vi depose sopra la torta. Ecco, cara. Non penso ti darà il mal di stomaco, è solo brutta... valutò, spingendo di lato un vaso di fiori per farle posto al tavolo della cucina. La sua mente vagò un istante in cerca di Tamara, per avvertirla che se voleva rischiare c'era una fetta di torta anche per lei. Ci facciamo anche un tè, cosa dici? chiese, mettendosi alla ricerca del bollitore prima ancora che Lorelei avesse modo di rispondere.

Signora, aspetti, ci penso io! si premurò la cameriera, trovando immediatamente il bollitore nascosto tra le pentole su uno dei ripiani. Pensa che sia rimbambita e non sappia più fare neanche un tè brontolò scherzosamente Korinna, che sapeva benissimo come quel pensiero non avesse nemmeno lontanamente sfiorato la cameriera. La donna si limitò a scuotere bonariamente la testa. Penso piuttosto che dovreste riposarvi, è da questa mattina che non fate altro che lavorare: prima in giardino, poi in cucina... godetevi la visita di vostra nipote per oggi. rispose Tamara mentre riempiva il bollitore. Korinna, riluttante a seguire le indicazioni di chicchessia, aveva approfittato del fatto che Tamara era occupata per raggiungere nuovamente la credenza e prendere degli altri piattini. Sal è rientrato? Non riesco a percepirlo disse l'anziana, zittendosi un istante per concentrarsi meglio nel tentativo di cogliere da qualche parte all'interno dell'abitazione i pensieri dell'uomo.

Non credo ritornerà prima di sera, voleva raccogliere qualche erba per l'insalata, ma in questa stagione non troverà molto qui attorno rispose Tamara. Ah, già. Deve avermelo detto stamattina realizzò Korinna in quel momento, riportando l'attenzione su Lorelei e ai suoi problemi con gli altri membri dell'equipaggio. L'anziana non poté fare a meno di ridacchiare a quel pensiero Ah, non lo facevo. rispose, ripensando allegramente al tempo passato nella flotta ... venivano tutti da me per sentire i pettegolezzi sui membri dell'equipaggio... non hai idea di quante coppie ho contribuito a far mettere assieme negli anni commentò maliziosa. Per Korinna i pensieri altrui non erano mai stati un problema: trovava rassicurante quel rumore di fondo, le ingenue preoccupazioni... era stata infastidita talvolta da qualche pensiero ossessivo, ma niente che, volendo, non fosse stata in grado di schermare adeguatamente. Lo sanno i tuoi genitori che hai questa difficoltà? si informò Korinna pensierosa. La visione di Lorelei si era rivelata problematica fin dalla nascita e non tutti in famiglia erano stati fortunati con le proprie abilità telepatiche, non sarebbe stato particolarmente sorprendente se fosse emerso che effettivamente la ragazza aveva qualche difficoltà in più del normale nel gestire i propri poteri e magari, trovato lo specialista giusto, c'era qualcosa che potevano fare per aiutarla.
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