TSE Natale Betazoide
#31

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

Sentì la bisnonna ritirare la sua mente, rompendo così il profondo legame telepatico che si era formato tra loro. Per un brevissimo istante Lorelei rimpianse l'interruzione di quel legame, sentendosi quasi vuota ora che era terminato, ma l'attimo passò e lei ritrovò il suo equilibrio mentale. Le sue labbra si piegarono in un leggero sorriso e la sua testa si mosse leggermente per annuire alle parole di Korinna. Preso quel che rimaneva della sua fetta di torta, Lorelei riprese a mangiarla, finendola in pochi bocconi mentre ascoltava con attenzione la spiegazione. Registrò i rischi legati alla manipolazione della mente altrui, promettendosi silenziosamente di non tentare nulla di simile fino a quando non fosse diventata sufficientemente esperta nelle tecniche telepatiche. Non ne valeva la pena e lei non era più un'adolescente irresponsabile. Se voleva raggiungere quel livello, l'avrebbe fatto passo dopo passo, senza prendere rischiose scorciatoie.

Quindi la differenza sarebbe che, al posto di trasmettere i propri dati sensoriali, ci si limiterebbe a leggere quelli altrui? Domandò mentre beveva un ultimo sorso di tè, svuotando di fatto la tazza. Osservò l'anziana alzarsi faticosamente in piedi e fece lo stesso, pronta ad intervenire nel caso avesse avuto bisogno di una mano. La seguì fino in soggiorno, sedendosi in una poltrona vicino a quella da lei scelta. Mi hanno insegnato le basi, ma non le ho mai realmente applicate. Ammise. Non dico che la telepatia non sia utile nel mio lavoro, anzi è tutto il contrario, ma solitamente i pensieri superficiali sono più che sufficienti per captare informazioni culturali od evitare gaffe.
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#32

Korinna Suder

Betazoid

Esattamente rispose Korinna aprendo sul PADD il file di una scansione cerebrale, che mostrava la struttura di un cervello betazoide a sviluppo tipico. Si sporse leggermente di lato, in modo che anche la nipote riuscisse a vedere l'immagine, poi ne selezionò un'area che si tinse di rosso: come sai, questa è la paracorteccia, sede delle nostre abilità telepatiche spiegò quando accedi ai pensieri superficiali, quello che stai facendo è leggere le informazioni che vengono elaborate da queste aree, che sono i centri linguistici disse, facendo illuminare di blu ed ingrandendo alcune aree della corteccia temporale. E' il genere di informazione più facile da riconoscere, perché si presenta in forma verbale, e quando sondiamo la mente altrui è facile vernirne attratti e distratti. Ma se presti attenzione e ignori quella voce, allo stesso modo in cui... beh... in cui dovresti essere in grado di filtrare normalmente i pensieri altrui, ti accorgerai che la mente è tutt'altro che silente. Quello che trovi sotto questo strato, tuttavia, non è espresso in modo altrettanto esplicito. La prima cosa che troverai in questi strati più profondi sono i centri che elaborano le risposte emotive: quello che solitamente percepiamo sono le proiezioni dell'emozione elaborata, ma se riesci ad individuarne una e seguirla fino alla sua fonte, ti farà da guida verso le aree più profonde del sistema limbico. proseguì, facendo illuminare in giallo l'area corrispondente del modello.

Quando avrai raggiunto quel livello mettiti in ascolto con molta pazienza, perché dovrai imparare a percepire e distinguere dalle altre le sensazioni che vuoi percepire. Ripensandoci... forse l'idea di condividere qualche sessione di meditazione con i tuoi colleghi vulcaniani non è malvagia: in genere non sono infastiditi dall'idea che qualcuno possa leggere i loro pensieri e la disciplina che studiano consente loro un controllo totale sulla propria mente. Se uno dei tuoi colleghi è sufficientemene esperto nelle loro arti del pensiero potresti approfittare del suo aiuto chiedendogli di schermare per te le informazioni che non ti interessano, in modo da individuare più facilmente i risultati dell'elaborazione sensoriale. si ritrovò a considerare Korinna, che in realtà non aveva mai provato niente del genere. L'addestramento che aveva seguito era stato di stampo più tradizionale e molto meno piacevole. Ricordava ancora con un certo terrore gli esercizi per sviluppare le proprie difese, che fortunatamente non si era mai trovata a dover utilizzare in un vero combattimento mentale.

merito un applauso per aver creato una spiegazione pseudocredibile della lettura della mente
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#33

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

Si sporse leggermente per vedere meglio il PADD, osservando con interesse la scansione cerebrale che la bisnonna le stava mostrando. Durante la prima parte della spiegazione si limitò ad annuire di tanto in tanto: quelle erano nozioni che aveva studiato prima di lasciare Betazed per entrare nell'Accademia della Flotta Stellare ma, considerato il tempo che era passato, un ripasso faceva sicuramente bene. Se l'attenzione di Lorelei era sulla spiegazione sin dal suo inizio, quando Korinna cominciò a parlare degli strati profondi la giovane donna si concentrò ancor più sulle sue parole.

Mi pare un'ottima idea. Rispose, quando la sua bisnonna ritrattò sulla questione vulcaniani. Se fosse riuscita ad unire l'utile (un prezioso aiuto nell'esercizio in corso di spiegazione) e il dilettevole (il suo interesse personale nei confronti della cultura vulcaniana) ne sarebbe solo stata felice. Trovare un collega vulcaniano disposto ad aiutarmi non dovrebbe essere un problema, più difficile è capire a chi rivolgermi. Il tenente comandante Tuvok sarebbe di certo il più adatto per quanto riguarda l'esperienza nel campo ma... Si fermò un istante, mentre diversi pensieri attraversavano la sua mente. Era corretto scartarlo solo perché era un suo superiore? ...potrei provare a chiederglielo, in effetti. Ho sentito che è disposto ad insegnare la sua tecnica di meditazione al resto dell'equipaggio, quindi potrebbe anche accettare.
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#34

Korinna Suder

Betazoid

Ah. Tuvok... ripeté Korinna, realizzando solo dopo qualche istante che quel nome le era stranamente familiare l'ho conosciuto qualche anno fa... sai... tuo nonno Tomi aveva un fratello più giovane di nome Lon, anche se quando si è fatto vivo l'ultima volta tu eri probabilmente troppo piccola per ricordarene disse, chiudendo il file sul PADD per recuperare una vecchia foto di famiglia, risalente ad un centinaio di anni prima. Nella foto una sua versione molto più giovane sorrideva al fotografo, mentre scostava dal volto una ciocca di capelli castani. Nat, seduto sul prato accanto a lei, stava cercando di impedire a un bambino che dimostrava sì e no un anno, di mettere in bocca un pugno di sassi. Questa l'ha scattata Tomi al lago Cataria disse con un sospiro. ... mi mancano tutti e due aggiunse, senza preoccuparsi di nascondere il profondo senso di nostalgia che quell'immagine le riportava alla mente Anche Lon è stato in sevizio sulla Voyager, per un po'. Tuvok mi è sembrato un bravo ragazzo, sono certa saprà aiutarti. disse, chiudendo la fotografia per aprire un'altra immagine.

C'è un'altra tecnica che potresti trovare interessante. disse, mostrando alla giovane un'immagine che raffigurava una grossa macchia di colore giallo, le cui estremità sfumavano nel rosa. Delle strisce trasversali di colore verde erano a malapena visibili all'interno del giallo. Sai cosa rappresenta? chiese, lasciandole tutto il tempo che le sarebbe servito per osservare e allo stesso tempo curiosa di vedere se la nipote sarebbe riuscita ad intuire ciò che l'artista aveva tentato di riprodurre in quell'opera astratta.
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#35

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

Solo quando l'anziana aveva reagito al nome del vulcaniano, Lorelei si era resa conto della possibile gaffe. Tuvok era uno degli ufficiali anziani della Voyager: non solo aveva servito sulla nave durante il suo imprevisto viaggio nel Quadrante Delta ma aveva anche lavorato sotto copertura sulla nave Maquis Val Jean. Le probabilità che avesse conosciuto il suo prozio Lon e che fosse stato coinvolto nella restituzione della sua salma alla famiglia erano alte. 'zio Lon è stato un eroe. Disse quindi, con un filo di voce, allungando la mano per sfiorare col dito la foto sul PADD. Avrei voluto conoscerlo. Aggiunse telepaticamente. Lon era morto quando lei era un'adolescente, quindi sufficientemente grande per ricordarsene, ma erano stati pochi i contatti che aveva avuto con lui durante la sua infanzia. Prima le sue tendenze violente, poi la sua decisione di unirsi ai Maquis per combattere i cardassiani l'avevano tenuto lontano dalla famiglia e da una bambina allora facilmente impressionabile. Di lui, Lorelei sapeva soltanto quello che le era stato raccontato. E che era morto da eroe, sacrificandosi per recuperare il controllo di una Voyager caduta nelle mani del nemico.

Annuì al commento su Tuvok, togliendo la mano dal PADD in modo da permettere alla bisnonna di utilizzarlo. Se anche lei riteneva che il vulcaniano fosse la persona giusta per aiutarla, Lorelei era ancor più intenzionata a prendere coraggio e chiederlo a lui. Il peggio che potesse succedere, dopotutto, era ricevere un rifiuto.

Quando la foto fu sostituita da un'immagine astratta, la betazoide la osservò con attenzione cercando di comprendere cosa potesse rappresentare. La prima risposta che mi è passata per la mente è stata il sole. Ammise, pensierosa. Il giallo è il colore del giorno, contrapposto al blu che il colore della notte. Rappresenta il sole, la luce, l'attività e la speranza... Si ritrovò a spiegare, il suo spirito di antropologa che prendeva il sopravvento. ma anche l'autunno, il declino e la malattia. Il giallo era un colore ambivalente ma anche il rosa non scherzava. Colore della gamma del rosso, era riconducibile al sangue e al fuoco. Poteva essere considerato un altro collegamento col sole e la sua luce, ma non trovava modo per ricondurre le lievi strisce verdi a quel significato. Il verde era un altro colore ambivalente, dalle proprietà calmanti ma nel contempo simbolo di instabilità e caso. Essendo formato da una mescolanza di giallo e blu, poteva anche avere un collegamento con la notte e l'oscurità... vinte dalla luce del giorno. Ammetto che mi è difficile capire cosa quest'opera rappresenti ma, vista la predominanza del giallo, direi qualche emozione positiva, come la speranza, o appunto un sole. Non era sicura di aver scelto l'approccio corretto per interpretare quell'opera astratta ma di certo era curiosa di scoprire cosa esattamente rappresentasse. Sempre che esistesse un significato univoco.
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#36

Korinna Suder

Betazoid

Lon non amava particolarmente le riunioni di famiglia. Si è sempre sentito diverso e il fatto che la nostra società misuri la forza di una persona in base alle sue abilità telepatiche spinge ogni anno decine e decine di giovani le cui abilità sono sotto la media a lasciare il pianeta per vivere in mezzo ai non telepati. Per essere un popolo di empati sappiamo essere davvero ciechi di fronte alle nostre contraddizioni. sospirò. Se non fossimo stati tanto arroganti da pensare che le nostre abilità ci rendessero intoccabili, probabilmente non avremmo subito una sanguinosa invasione e il tuo bisnonno sarebbe ancora con noi commentò scoraggiata. Non abbiamo imparato nulla... concluse, facendo sparire la vecchia fotografia ed allontanando quel pensiero mentre ascoltava l'interpretazione di Lorelei.

Korinna non riuscì a trattenere un sorriso nel sentire l'analisi accurata dei colori dell'opera che sembrava uscita da un libro di testo sul simbolismo universale. Interessante. Non avrei saputo analizzarlo così, dovrò studiare un po' di arte anch'io. ammise l'anziana ... tuttavia questa è un'analisi che sarebbe in grado di fare qualunque alieno. disse, passandole il PADD in modo che potesse osservare da più vicino l'opera. Invece che scansionare con quell'aggeggio che hai sugli occhi, prova a percepirlo. suggerì. Questa è una delle nostre forme d'arte più antiche. Per un alieno quello che mi hai raccontato è tutto ciò che quest'opera può comunicare, ma per noi... ti è mai capitato, nel leggere le emozioni di qualcuno, di percepirle in modo talmente intenso da avere l'impressione che fossero delle forme tangibili? chiese, certa che, se le difese della nipote erano deboli come le descriveva, quella dovesse essere un'esperienza abbastanza comune per lei. Queste opere si leggono al contrario: riproduci mentalmente quella forma e quei colori e capirai cosa l'artista voleva comunicare. Considerala una sorta di schema delle emozioni... questo è uno dei più semplici, ma ci sono artisti che ne hanno creato di più intricati e interessanti. Ce ne sono alcuni creati apposta per stimolare un'unione più profonda con il proprio imzadi. spiegò Korinna, rimanendo poi in silenzio per un lungo istante per lasciare che la nipote provasse realmente a decifrare l'opera. Sai... forse riesci a trovare qualche versione in formato olografico nei database della tua nave ragionò, condividendo contemporaneamente quel pensiero.
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#37

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

La sua bisnonna aveva ragione: la società betazoide dava troppa importanza alle abilità telepatiche. Non aveva conosciuto a sufficienza il suo prozio per sapere come avesse vissuto la cosa, ma sapeva bene quanto avesse sofferto Liam per lo stesso motivo e quello era più che sufficiente a renderle evidente il problema. Già, non abbiamo imparato nulla... Pensò, desolata nel rendersi conto come anche la società betazoide, nonostante la telepatia e l'effetto della stessa sulle interazioni interpersonali, era in grado di ricadere negli errori e nei difetti tipici delle società non telepatiche. Errare è insito nella nostra natura. Il problema più grande è quando, come in questo caso, non si impara dai propri errori.

Un sorriso imbarazzato spuntò sulle sue labbra quando l'anziana commentò la sua analisi dell'opera. L'aveva fatto di nuovo, era ricaduta nella sua passione e aveva dato una risposta che, per quanto corretta, era totalmente sbagliata in quella situazione: stavano parlando di tecniche telepatiche, avrebbe dovuto esserle evidente che scansionare l'opera col VISOR non l'avrebbe portata a nulla. Vero. Ammise il suo errore, accettando il PADD che le veniva passato. Ascoltò con curiosità la successiva spiegazione, affascinata dall'idea di riprodurre con l'arte un'emozione. A prima acchito non sembrava una novità, in Accademia era entrata in contatto con riproduzioni di opere artistiche astratte realizzate a partire da un'idea o un sentimento, ma quella che aveva di fronte era arte empatica. Era diversa. Sì, è successo. Rispose alla domanda della bisnonna, ricordandosi delle volte in cui le emozioni altrui si erano rivelate così forti e disturbanti da non poter essere ignorate. Quando qualcuno accanto a me sta provando una forte emozione, faccio del mio meglio per... interpretarla o razionalizzarla in modo da non scambiarla per una mia emozione e non farmi da essa troppo influenzare. In effetti, spesso la razionalizzo in modo visivo... in forme non chiare come questa ma in un certo senso simili.

Aspettò la conclusione della spiegazione, seguendo con interesse i passi da fare per comprendere ed apprezzare l'opera empatica di fronte a lei, poi la scansionò nuovamente col suo VISOR. Quando fu sufficientemente sicura di aver memorizzato il più possibile la forma e i colori della macchia, prese la drastica decisione di spegnere il VISOR in modo che i suoi imput visivi non la disturbassero durante l'esercizio. Quando il mondo attorno a lei precipitò nell'oscurità, Lorelei si concentrò sulla forma memorizzata nel tentativo di riprodurla con più precisione possibile nella sua mente. Ci volle qualche istante ma alla fine riuscì a vedere quella macchia gialla, quasi più brillante di quella mostratale da quell'apparecchio che le permetteva di vedere in modo simile ma non analogo ai normodotati. Quando la macchia si fece più nitida, assumendo una forma abbastanza somigliante ma ancora non identica a quella dell'opera, la betazoide cominciò ad aggiungerci gli altri colori. Prima il rosa, in cui il giallo sfumava ai bordi, poi le sottili e quasi impercettibili linee verdi. Non fu semplice mantenere stabile la proiezione in quanto tendeva a disfarsi e mutare. La giovane donna aveva anche la sensazione che qualcosa mancasse: una percezione forse dovuta alla bidimensionalità dell'immagine, forse alla sua imprecisa riproduzione o forse ancora dalla sua insicurezza.

Si mordicchiò lievemente il labbro inferiore, la sua concentrazione tutta sul mantenimento di quella proiezione mentale che di tanto in tanto traballava e cercava di svanire. Riattivare il VISOR per ricontrollare l'originale l'avrebbe probabilmente aiutata a recuperare certi dettagli che la sua memoria aveva perso ma non era sicura che sarebbe riuscita a mantenere stabile l'immagine una volta che la sua mente fosse stata bersagliata dagli input visivi. Così, decise per il momento di accontentarsi di quello che era riuscita a memorizzare, concentrandosi su quella riproduzione probabilmente imperfetta nel tentativo di percepire più della sua forma e dei suoi colori. Doveva svuotare la mente di qualsiasi altro pensiero, delle sue insicurezze e delle sue aspettative. Dovevano rimanere solo lei, l'oscurità, quello schema e l'emozione in esso celata.
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#38

Korinna Suder

Betazoid

Korinna osservò con una curiosità velata di perplessità la nipote rendersi conto che la risposta che si aspettava era diversa da quella che aveva dato e poi approcciarsi all'esercizio con una determinazione e una dedizione che mai aveva visto prima. Sei sempre così nervosa? non riuscì ad esimersi dal chiedere, nel cogliere la precisione millimetrica con la quale la stava cercando di evocare l'immagine. Respira o ti esploderà la testa... scherzò. Datti del tempo, ripensa alle tue percezioni. Ogni artista rappresenta le cose a modo suo, può essere che semplicemente hai percepito quest'impressione in modo diverso... o magari si tratta di qualcosa che non hai mai provato prima e per questo non riesci ad entrarci in connessione... ma soprattutto... non è un test bambina mia. Non esiste una soluzione corretta e anche se c'è qualche manuale che si illude di essere un compendio accurato di temi e forme, ti consiglio di non trattarlo come un problema matematico. disse, sperando che quelle parole riuscissero almeno in parte a placare la bramosia con la quale la nipote si era gettata a capofitto in quell'esercizio.

Questo è come lo interpreto io... disse Korinna. Ricordava bene il giorno in cui Nat lo aveva dipinto: lei era su Darona per lavoro e Nat l'aveva raggiunta assieme a Tomi per tenerle compagnia. Una sera avevano deciso di allontanarsi dalla città per un pic-nic ed il blu intenso delle coltivazioni ormai pronte per il raccolto si stagliava contro il cielo rosa. Il senso di tranquillità di quella calda sera estiva, l'affetto che provava per la sua famiglia e la spensieratezza con cui Tomi si era messo a giocare nei campi per lei avevano assunto quell'esatta forma. Non era certa che Nat avesse voluto fissare la stessa emozione, ma era quello che lei percepiva ogni volta che recuperava quell'immagine. Aprì la sua mente, lasciando che la nipote potesse accedere a quel vecchio ricordo percependone l'emozione associata. Non aver paura di perdere il controllo, il nostro dono è poter sentire. aggiunse sibillina.
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#39

Dietro tutte le cose che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non conosciamo per niente.

Lorelei Deanna Sherazi Betazoide

Una breve risata sfuggì dalle sue labbra al commento di Korinna. Se fosse bastato così poco a farle esplodere la testa sarebbe stata in guai seri ma era vero: era troppo nervosa. Un respiro dopo l'altro, Lorelei si costrinse a calmarsi e a vedere l'opera in maniera più libera, senza fissarsi troppo sulla sua forma originale. Il ricordo trasmessole dalla sua bisnonna fu sicuramente di aiuto, in quanto la costrinse a distogliere l'attenzione dalla riproduzione mentale dell'opera, lasciando che la sua forma prendesse vita e si alterasse al di fuori del suo controllo. Fu sorpresa ma anche felice nel scoprire che quel dipinto era opera del suo bisnonno: ciò lo rendeva ancor più prezioso. E fu proprio quando lasciò andare il controllo, quando si fece prendere dal prezioso ricordo trasmessole, che Lorelei riuscì a percepire le emozioni insite nell'opera. Tranquillità, il tepore del sole e la sensazione di essere amata si fecero strada in lei, portando ad una lacrima a superare i confini del VISOR e scendere per la sua guancia. È fantastico. Rispose telepaticamente, lasciando che quelle emozioni trasparissero attraverso la loro connessione.
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#40

Korinna Suder

Betazoid

Korinna sorrise nel percepire che il suo aiuto era servito e la nipote era finalmente riuscita a dare un senso all'immagine di fronte a sè. Questo non garantiva che sarebbe riuscita a fare altrettanto per conto proprio, ma il principio riguardo al funzionamento di quella forma d'arte sembrava ora esserle più chiaro. Il tuo bisnonno amava dilettarsi con queste cose nel tempo libero. confermò, realizzando solo in quel momento che nessuno dei due doveva averlo mai accennato alla nipote. ... era anche un discreto musicista precisò, ripensando a come un tempo era solito suonare per lei. Quando inventarono i ponti ologrammi provò a scrivere qualcosa anche per quelli. Se non ricordo male il suo editore pubblicò un paio dei suoi racconti in forma di oloromanzi, ma non ebbero successo... o a lui non piacevano... non ricordo bene come andò a finire la cosa, ma smise praticamente subito. raccontò l'anziana, indugiando qualche istante sui ricordi di quella vita talmente lontana nel tempo che ripensarci le dava quasi una sensazione di estraneità.
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