11-01-2023, 01:47 PM
Role per @@Les
Continua da "I klingon non si drogano"
Continua da "I klingon non si drogano"
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Rahnaz Mezza Klingon
Settore Betazoide
IKS Kal'Ruq, Hangar
Il giorno precedente, Seeth era stata particolarmente impegnata. L'incontro con Suder su Darona era stato solo il primo passo. Tornata sulla Kal'Ruq, la diplomatica si era ritrovata nella difficile situazione di fare un rapporto dell'accaduto, consapevole che anche solo una parola sbagliata avrebbe potuto essere sufficiente per disturbare il fragile equilibrio e far scoppiare un conflitto. Per diminuire il rischio di gaffe, aveva chiesto il supporto di alcuni colleghi: un antropologo e un medico. Come la medicina, la sociologia e l'antropologia non erano campi molto avanzati nell'Impero ma questo non li rendeva meno necessari: se tutto ciò di cui gli onorevoli guerrieri klingon dovevano preoccuparsi era vincere e conquistare, qualcun altro doveva pur trovare il modo di integrare le società e le culture dei pianeti conquistati. Sopprimere le ribellioni con la forza era un metodo utile ma solo a livello temporaneo. Così, avvalersi di esperti per presentare le particolari caratteristiche della società betazoide al suo governo le era sembrata l'azione più logica. E sembrava aver funzionato, per quanto fosse probabilmente troppo presto per averne una vera e propria certezza.
Seeth era in piedi di fronte ad una delle finestre del ponte di osservazione che si affacciavano sull'hangar appena sotto di lei. Un incontro con Suder era in programma per quella giornata e le era giunta da poco notizia che la navetta della betazoide era in arrivo. La scelta di tenere quell'incontro sulla Kal'Ruq al posto che sul pianeta aveva denotato un certo livello di fiducia e di coraggio che non era di certo passato inosservato. Sicuramente un punto a favore del suo tentativo di dimostrare che la politica pacifista betazoide non fosse dovuta ad inferiorità o codardia ma ad una questione biologica.
Quando le larghe porte dell'hangar iniziarono ad aprirsi, lo sguardo della klingon fu attirato subito sulla navetta in avvicinamento, che si stagliava nell'oscurità dello spazio. Attese che il mezzo avesse superato il campo di forza che impediva all'atmosfera di lasciare la nave poi, senza nemmeno aspettare che le porte dell'hangar si chiudessero, prese il piccolo turboscensore che collegava il ponte di osservazione al ponte di volo. Arrivata nell'hangar, attese che la navetta betazoide fosse atterrata prima di cominciare ad avvicinarvisi. Per quanto si stesse muovendo in solitaria, non si trattava dell'unica klingon presente nel luogo. Aveva limitato lo staff al minimo, in modo da non dare l'impressione sbagliata ai loro ospiti, ma c'erano comunque diversi occhi a seguire tutti i suoi movimenti... pronti ad intervenire se, per qualche assurda ragione, la situazione si fosse messa male.
IKS Kal'Ruq, Hangar
Il giorno precedente, Seeth era stata particolarmente impegnata. L'incontro con Suder su Darona era stato solo il primo passo. Tornata sulla Kal'Ruq, la diplomatica si era ritrovata nella difficile situazione di fare un rapporto dell'accaduto, consapevole che anche solo una parola sbagliata avrebbe potuto essere sufficiente per disturbare il fragile equilibrio e far scoppiare un conflitto. Per diminuire il rischio di gaffe, aveva chiesto il supporto di alcuni colleghi: un antropologo e un medico. Come la medicina, la sociologia e l'antropologia non erano campi molto avanzati nell'Impero ma questo non li rendeva meno necessari: se tutto ciò di cui gli onorevoli guerrieri klingon dovevano preoccuparsi era vincere e conquistare, qualcun altro doveva pur trovare il modo di integrare le società e le culture dei pianeti conquistati. Sopprimere le ribellioni con la forza era un metodo utile ma solo a livello temporaneo. Così, avvalersi di esperti per presentare le particolari caratteristiche della società betazoide al suo governo le era sembrata l'azione più logica. E sembrava aver funzionato, per quanto fosse probabilmente troppo presto per averne una vera e propria certezza.
Seeth era in piedi di fronte ad una delle finestre del ponte di osservazione che si affacciavano sull'hangar appena sotto di lei. Un incontro con Suder era in programma per quella giornata e le era giunta da poco notizia che la navetta della betazoide era in arrivo. La scelta di tenere quell'incontro sulla Kal'Ruq al posto che sul pianeta aveva denotato un certo livello di fiducia e di coraggio che non era di certo passato inosservato. Sicuramente un punto a favore del suo tentativo di dimostrare che la politica pacifista betazoide non fosse dovuta ad inferiorità o codardia ma ad una questione biologica.
Quando le larghe porte dell'hangar iniziarono ad aprirsi, lo sguardo della klingon fu attirato subito sulla navetta in avvicinamento, che si stagliava nell'oscurità dello spazio. Attese che il mezzo avesse superato il campo di forza che impediva all'atmosfera di lasciare la nave poi, senza nemmeno aspettare che le porte dell'hangar si chiudessero, prese il piccolo turboscensore che collegava il ponte di osservazione al ponte di volo. Arrivata nell'hangar, attese che la navetta betazoide fosse atterrata prima di cominciare ad avvicinarvisi. Per quanto si stesse muovendo in solitaria, non si trattava dell'unica klingon presente nel luogo. Aveva limitato lo staff al minimo, in modo da non dare l'impressione sbagliata ai loro ospiti, ma c'erano comunque diversi occhi a seguire tutti i suoi movimenti... pronti ad intervenire se, per qualche assurda ragione, la situazione si fosse messa male.