TFB priorità
#1

Korinna Suder

Betazoid

Korinna era perfettamente consapevole di non essere in vacanza: sapeva che l'aiuto che aveva dato ai Klingon fino a quel momento era l'unica ragione per cui avessero accettato la sua richiesta di asilo e che doveva essere grata per quella cabina che le era stata assegnata dal riluttante capitano della Kal'Ruq. Era un lusso di cui non tutti a bordo potevano godere e sapeva che questo aveva scatenato qualche malumore. D'altra parte, al momento, quella non era la prima delle sue preoccupazioni. Le condizioni del comandante Erulen non erano affatto buone: i tentativi della dottoressa Roc di ricostruire con lui l'accaduto si erano rivelati infruttuosi e la mente dell'uomo sembrava sempre più frammentata, tanto che i suoi resoconti ricordavano ormai più i vaneggiamenti di un folle che la svolta che avevano sperato. E' meglio fare una pausa decise, spostando lo sguardo sulla dottoressa ... insistendo ancora rischierei di causargli danni permamenti e non otterremmo le informazioni di cui abbiamo bisogno. spiegò in direzione del capitano Khemara. Il klingon storse il naso a quelle parole, grugnendo qualcosa che il traduttore si rifiutò di ripetere, ma che non suonava come un ringraziamento.

Capitano, so che non è un buon momento... azzardò Korinna ... ma ho bisogno di contattare la Saratoga disse, determinata ad ottenere ciò che voleva, anche se per farlo avesse dovuto sfidare a combattimento il comandante in persona. Si trattava di una questione che le stava estremamente a cuore, ben più della sua stessa vita. Non si dimentichi che è un'ospite qui a bordo, console Suder la avvertì il capitano, seccato dall'intera situazione: non solo non erano ancora riusciti a scoprire niente di utile, ma si erano ritrovati con un'aliena arrogante tra i piedi. Se non fosse stato per l'insistenza del loro ufficiale diplomatico e la promessa di poter svelare ciò che si celava nella mente del loro ostaggio, quella donna mai sarebbe salita sulla sua nave. Il fatto che non stessero concludendo niente di utile, poi, non deponeva certo a suo favore.

Farò quanto ho promesso garantì Korinna, con più convinzione di quanta realmente ne avesse in quel momento ... ma prima devo parlare con il capitano T'Dal. si impuntò. Il klingon si avvicinò al terminale sul tavolo dell'infermeria, digitando qualcosa che Korinna sperò fosse un codice di chiamata, ma i caratteri klingon che aveva imparato a riconoscere erano troppo pochi per riuscire a capire cosa stesse facendo sul terminale. Tienila d'occhio intimò il klingon in direzione dell'ufficiae medico della Kal'Ruq ... ecco la sua chiamata, Suder. Ma se entro stasera non avrò qualche risultato da poter riferire ai miei superiori, comincerò a pensare che vi state prendendo gioco di noi. aggiunse in direzione di Korinna, in una minaccia non esattamente velata. La betazoide, tuttavia, non poté fare a meno di tirare un sospiro di sollievo nel vedere che il capitano aveva finalmente accolto la sua richiesta di contattare la Saratoga.

@T'Dal
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#2

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ero seduta nel mio ufficio: in quel periodo, nonostante cercassi di essere ben presente a me stessa e per il mio equipaggio, dentro di me era presente una complessa intersezione di doveri, preoccupazioni e sentimenti da gestire. Da capitano della Saratoga, la mia principale responsabilità era la sicurezza e il benessere del mio equipaggio nonché quello della nave,  comprendevo come tale il malumore che la situazione di Jor aveva causato tra l'equipaggio, ma era anche consapevole della necessità di mantenere la calma e affrontare la situazione con razionalità.
Per cercare di trovare una soluzione, la mia situazione personale per ovvi motivi era passata in secondo piano. Stavo persino "scappando" da Dakona, ben sapendo che avrei dovuto parlargli. Non era il consigliere di bordo, ma era... la persona di cui ero innamorata, la persona di cui mi fidavo di più e avevo l'irrazionale paura di dover perdere anche lui da un momento all'altro, dopo Jor. Il mio primo ufficiale mi mancava terribilmente, ma che risposte dovevo dare? Sospirai.
Cercavo di non far sentire a Dakona tramite il legame come mi sentivo, ma se lo sapeva? Se tutto lo stress aveva fatto in modo che qualcosa fosse passato? Mi sentivo afflitta dalla complessità della situazione: essere capitano della Saratoga era un onore e una responsabilità immensa, ma situazioni come questa mettevano alla prova la mia determinazione e la mia capacità di mantenere la calma.
Quando mi dissero che Korinna fece la sua richiesta di contattare la Saratoga, non potei ignorarla e dissi di passare subito la chiamata nel mio ufficio.
«Console Suder.» salutai.
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#3

Korinna Suder

Betazoid

Korinna stiracchiò un sorriso poco convinto: erano successe diverse cose da quando aveva lasciato la Saratoga delle quali evidentemente T'Dal non era al corrente. Korinna la corresse, dato che quel titolo non le apparteneva più. Balint è riuscito a farmi togliere l'incarico e non credo che il governo di Betazed sia particolarmente felice che abbia deciso di continuare a collaborare con i Klingon. Stavolta temo di aver infranto un numero sufficiente di leggi federali da poter essere considerata una traditrice a tutti gli effetti. si sentì in dovere di precisare. ... ma non è per questo che ti ho contattata: sono qui con la dottoressa Roc disse, muovendo un cenno in direzione della donna accanto a lei, che aveva deciso di tenersi fuori dall'inquadratura della videocamera. ... avevamo ragione su Erulen. Ha cominciato ad emergere una personalità Klingon e siamo ormai certi che quello che è qui con noi non è il vero Erulen, rimane però un mistero cosa gli sia successo... o quando. disse, lasciando qualche istante alla vulcaniana perché potesse metabolizzare quell'informazione prima di continuare.

Penso sia giusto informarti che le sue condizioni non sono buone: le due personalità sono entrate in conflitto. Al momento è fortemente instabile e a quanto pare sedarlo per consentirgli di riposare non è accettabile nella cultura klingon. disse, cercando di trattenere una nota polemica. Korinna cominciava a capire lo strano senso dell'onore di quella gente, ma allo stesso tempo percepire la sofferenza di Erulen senza poter fare nulla per alleviarla stava mettendo alla prova la sua resistenza più di quanto i Klingon sembravano realizzare. Era riuscita ad utilizzare le proprie abilità per fargli perdere conoscenza, ma sapeva che prima o poi i Klingon avrebbero capito l'origine di quei continui svenimenti e difficilmente ne sarebbero stati felici. Sto facendo il possibile. garantì all'amica.

Comunque... ho bisogno di un favore ammise. Balint e la gente per cui lavora sono pericolosi. Sono certa che il governo di Betazed, per quanto possa disapprovare le mie azioni, non farà nulla che possa mettere in pericolo la mia famiglia, ma Balint non esiterà un solo istante ad usarli se pensa di poter ottenere ciò che vuole. Mio padre è riuscito ad aiutare Nat e Tomi ad allontanarsi da casa, ma finché saranno sul pianeta non sono al sicuro. Ho bisogno di far perdere le loro tracce finché non avrò risolto questa storia. So di chiederti molto, ma puoi aiutarmi?
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#4

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ascoltai con attenzione le parole di Korinna, riconoscendo la serietà della situazione e l'enorme responsabilità che la donna stava portando sulle sue spalle: si trovava coinvolta in una missione con implicazioni diplomatiche e personali di vasta portata. Era difficile per me immaginare cosa la betazoide stesse affrontando in quel momento, apprezzavo la sua sincerità e il suo coraggio nel condividere tutto con me anche se dovevo ammettere che la sua rivelazione mi aveva dato emozioni poco piacevoli: non solo era stato scoraggiante apprendere che aveva perso l'incarico e potevo solo immaginare che cosa stava passando, ma la sua successiva rivelazione su Erulen fu altrettanto preoccupante.
«Korinna, anche se la tua situazione è complessa e delicata, sono lieta di poterti assistere in questo momento difficile. Innanzitutto, mi dispiace per quanto hai dovuto affrontare finora. È evidente che le cose sono cambiate dalla tua partenza dalla Saratoga, e mi rammarico per le difficoltà che hai incontrato, nonché di non averti cercato prima.» ammisi.
La rivelazione sulla condizione di Erulen e lo scontro tra le sue personalità pesarono molto sulla mia mente. Fu scoraggiante apprendere che la sedazione, una pratica medica comune, non era accettabile nella cultura Klingon, rendendo difficile fornirgli le cure di cui aveva bisogno.
«Ti ringrazio per avermi informato riguardo Erulen. La tua scoperta è di vitale importanza, e apprezzo la tua sincerità; la situazione di Erulen è preoccupante e comprendo le difficoltà che hai dovuto affrontare riguardo alla sua cura, data la loro cultura klingon. Se posso fornire supporto, te lo offro volentieri, ma credo che il nostro campo di esperienza sia limitato.» ammisi ripensando alle discussioni fatte in infermeria: nonostante tutto fosse stato messo in pausa, segretamente temevo che il nostro ramo di esperienza fosse a priori piuttosto limitato.
La richiesta di assistenza di Korinna riguardo alla sicurezza della sua famiglia portò un senso di urgenza alla situazione.
«Per quanto riguarda la tua famiglia potrei avere un'idea. Potrei metterti in contatto con mio fratello maggiore Elieth che è ambasciatore per il governo di Vulcano, potrebbe avere accesso a risorse e informazioni che potrebbero rivelarsi utili per proteggerli e garantire la loro sicurezza. Non so quanto la Saratoga possa esservi di aiuto a lungo termine, date esperienze pregresse, ma lui potrebbe.» dissi pensosa.
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#5

Korinna Suder

Betazoid

Korinna non era mai stata il tipo da piangersi addosso: forse per via della sua natura, nel corso della sua vita si era già trovata di fronte a molte sfide. Alcune le aveva superate, altre no. Tutto questo le aveva insegnato una cosa: rimpiangendo l'accaduto non avrebbe risolto nessuno dei suoi attuali problemi. Sapeva che erano state le sue azioni ad averla portata, nel bene e nel male, dove si trovava. In quel momento l'unica cosa che occupava i suoi pensieri era fare ciò che riteneva andasse fatto a partire dalla sua famiglia, passando per Erulen, fino alla situazione diplomatica con i Klingon.

T'Dal, non è questo il momento per rammaricarsi la richiamò all'ordine. Non potevi sapere cosa è successo dopo che ho lasciato la Saratoga e non avevi alcuna ragione per contattarmi nel bel mezzo di una missione diplomatica le ricordò. Ti sarei grata se potessi chiedere a tuo fratello di contattarmi il prima possibile, ma non posso aspettare i tempi della diplomazia: non lascerò che Nat e mio figlio rischino la vita per questo negoziato. Devo portarli via dal pianeta ora. Con il tuo aiuto o senza... ma presumo di avere più probabilità di riuscita con un po' di supporto puntualizzò, lanciando un'occhiata alla dottoressa Roc accanto a sé. Poteva percepire che qualcosa in ciò che aveva detto aveva suscitato emozioni contrastanti nella klingon, ma aveva deciso nel momento stesso in cui aveva messo piede sulla Kal'Ruq, che qualunque cosa non fosse aperta ostilità le andava sufficientemente bene, così si limitò ad ignorarla.

Comunque mi dispiace per il comandante. disse, sorvolando sui dettagli più crudi di quegli interrogatori cui aveva assistito, esitando un istante prima di proseguire. Conosceva sufficientemente T'Dal da sapere che l'idea che aveva in mente non le sarebbe piaciuta, ma non si sarebbe mai perdonata se avesse lasciato intentata quella via. ... ma questa situazione ti garantisce un'opprtunità che io al momento non ho. Come capitano della nave su cui prestava servizio, non sarebbe ritenuto sospetto se ti recassi su Betazed per informare personalmente la famiglia di Erulen della sua scomparsa... iniziò, frustrata dal non riuscire a percepire attraverso il computer le emozioni della vulcaniana. L'espressione della donna non aiutava certo a decifrare cosa le stesse passando per la mente, così Korinna decise di continuare ... e non sarebbe troppo complesso, al rientro, portare con te Nat e Tomi sulla Saratoga, nascondendoli il tempo necessario per trasferirli in un luogo più sicuro disse, studiando l'amica con sguardo speranzoso non te lo chiederei se non ritenessi che siano in grave pericolo precisò.
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#6

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Non potei fare a meno di apprezzare la tenacia e dal determinazione che Korinna trasmetteva e mi ritrovai ad annuire in accordo con la tacita filosofia di Korinna – rispecchiava in una certa misura le sue stesse convinzioni che per un istante aveva perso di vista: la vita era una catena di decisioni e, una volta prese, diventavano l'inevitabile passato. Soffermarsi sui rimpianti era illogico.
«Hai ragione, rammaricarsi del passato non serve a nulla nell'affrontare la nostra situazione attuale ed è mio, nostro dovere affrontare queste circostanze.» ammisi, poi mentre Korinna continuava a esprimere le sue preoccupazioni, mi presi un momento per elaborare la profondità della difficile situazione della mia amica.
La richiesta di Korinna era urgente e non poteva aspettare i tempi tradizionali della diplomazia, ma mi sarei sentita più tranquilla sapendo che Elieth era al corrente di quello che stava succedendo e dubitavo che chiunque volesse inimicarsi per qualche motivo il Governo di Vulcano, soprattutto se faceva parte della Federazione.
«Capisco la delicatezza della situazione e l'urgenza di proteggere la tua famiglia. La tua preoccupazione per Nat e Tomi è valida  ti aiuterò a garantire la loro sicurezza. Mi metterò in contatto con mio fratello il prima possibile e cercherò di stabilire anche una comunicazione diretta tra voi nel caso ce ne fosse effettivamente bisogno. L'assistenza di mio fratello potrebbe essere cruciale, se Balint è effettivamente implicato, ma dobbiamo agire con cautela. Effettivamente quella è una chiacchierata che dovrei fare.» ammisi, considerando attentamente l'idea di portare Nat e Tomi sotto la protezione della Federazione; nonché il parlare con la famiglia di Jor. Se effettivamente la sezione 31 era implicata, era bene avere un piano B.
«Tuttavia, dobbiamo procedere con cautela. Il trasporto nascosto di Nat e Tomi richiederà un'attenta pianificazione. È possibile, ma dobbiamo ridurre al minimo i rischi. » dissi pacatamente.
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#7

Korinna Suder

Betazoid

Arrivata a quel punto Korinna era disposta a fare qualunque cosa in suo potere pur di assicurarsi che Nat e Tomi non finissero nelle mani della Sezione 31. Coinvolgere T'Dal era un tentativo che riteneva disperato ma si era già spinta troppo oltre per non tentare. Si sarebbe aspettata che la vulcaniana se ne uscisse con una serie di ragioni perfettamente logiche per cui quel piano era una follia, ma la betazoide si ritrovò non senza sorpresa ad ascoltare l'amica che concordava con quanto aveva appena detto. O se lo era solamente immaginata? La sorpresa la lasciò qualche istante senza parole, ma presto si riprese: poteva mettere la sua famiglia al sicuro e T'Dal l'avrebbe aiutata. Qualcosa stava finalmente cominciando a girare per il verso giusto.

D'accordo... sì... borbottò, cercando di fare un po' di ordine mentale. Sono tre giorni che non ho loro notizie, temo che se cercassi di contattarli li metterei in pericolo: non so dove si trovino al momento. Mio padre ha utilizzato i suoi contatti per portarli in un luogo sicuro, lavora anche lui per conto dell'Ambasciata, puoi chiamarlo dicendo che stai cercando di metterti in contatto con la famiglia di Erulen. suggerì Korinna ... e qualunque cosa io possa fare per aiutarti non esitare a chiedere. Purtroppo al momento ho metaforicamente le mani legate: la Kal'Ruq è ritornata nello spazio Klingon e la mia posizione a bordo è precaria. aggiunse, lanciando un'occhiata alla dottoressa che la teneva d'occhio. Korinna non aveva certo bisogno delle sue abilità telepatiche per sapere che il senso del dovere dei klingon nei suoi confronti si era esaurito nel momento stesso in cui l'avevano portata al sicuro ed ora spettava a lei dimostrare che non sarebbe diventata un problema. Senza il suo ruolo ufficiale non poteva nemmeno sperare di riuscire ad incontrare Idaris o essere di alcun aiuto concreto alla soluzione del problema con la San.

Continuerò a cercare aiuto, ho ancora qualche chiamata da fare. Purtroppo non posso agire in prima persona, ma ho qualche conoscente che mi deve uno o due favori, ti farò avere un piano B in tempo. Dimmi solo quando puoi agire. promise.


Vuoi che chiudiamo qui la comunicazione, skippiamo T'Dal Bond in missione e mi ricontatti quando hai mio marito e il pargolo?
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#8

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Nonostante la mia natura logica e razionale, era stato relativamente facile trovare una crepa nelle mia logica e nelle mie solide argomentazioni e offrire il mio aiuto a Korinna: mi ritrovavo in una situazione personale in cui le emozioni avevano un peso significativo, un territorio inesplorato che io stessa raramente attraversavo soprattutto dopo la mia ultima visita su New Vulcano, ma il ricordo di una missione recente in cui era morto tra le mie braccia un membro dell'equipaggio e le cicatrici ancora fresche di quanto successo a Jor, si affacciavano alla mia mente, creando un contesto in cui la logica poteva cedere solo un po'.
L'idea di aiutare Korinna non era semplicemente una questione di logica e protocolli: era una decisione guidata dalla comprensione del dolore e della paura che si potevano provare quando le persone care erano in pericolo. Era un atto che non avrei mai ammesso apertamente, ma che si rifletteva nella mia disposizione a fare un passo fuori dai confini dell'ordinario.
Ascoltai le parole di Korinna e risposi con un tono inusuale per me, quasi simile a un sospiro.
«Comprendo la situazione, Korinna. È sensato evitare di mettere in pericolo Nat e Tomi ulteriormente. Chiamerò tuo padre e cercherò di stabilire un contatto discreto. È un passo che posso fare senza destare sospetti.»
Korinna fornì ulteriori dettagli, spiegando la sua situazione attuale a bordo della Kal'Ruq e capii che i Klingon non erano esattamente propensi a essere accomodanti, soprattutto quando si trattava di intrighi diplomatici. La presenza della dottoressa Roc non rendeva le cose più facili. Tuttavia, io stessa stavo facendo qualcosa che non avrei mai pensato di fare in altre situazioni: mettere in discussione l'efficienza del mio ruolo ufficiale e considerare alternative.
«Certo, terrò conto delle tue parole, grazie» dissi.
Quella conversazione si chiudeva con un accordo tacito tra di noi: nonostante le differenze, eravamo unite dall'obiettivo comune di proteggere le persone a cui tenevamo. Chiusi la comunicazione con una breve inclinazione del capo, riprendendo solo un istante dopo la mia consueta compostezza. Era un momento strano, un'esperienza fuori dall'ordinario, ma sapevo che quella volta, anche io avrei fatto un passo oltre la logica per il bene di qualcun altro.

Un periodo di tempo trascorse, mentre sulla Saratoga, una serie di operazioni delicate vennero messe in atto per mettere al sicuro la famiglia di Korinna. La situazione era intricata, ma con la pianificazione accurata e l'impegno di tutto l'equipaggio, il piano prese forma. Finalmente, il giorno arrivò in cui Nat e Tomi, erano al sicuro a bordo della nave stellare.
Dal mio ufficio, chiamai Korinna, la comunicazione era criptata e sicura, garantendo che nessuno avrebbe intercettato la comunicazione.
Mentre attendeva la risposta di Korinna, pensavo a mio fratello maggiore, Elieth che si era reso disponibile all'aiuto in questa situazione, dimostrando un lato di sé che io apprezzavo profondamente. La sua capacità di equilibrare le emozioni e la logica era sempre stata un punto di riferimento per me, in quel momento più che mai.
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#9

Korinna Suder

Betazoid

Korinna era sola nell'infermeria della Kal'Ruq quando un klingon con cu inon ricordava di aver mai parlato prima le girarò la chiamata della Saratoga. Non senza una certa apprensione che la donna si mise a sedere di fronte allo schermo: erano passati più di quattro giorni dall'ultima volta che aveva sentito T'Dal e non aveva ricevuto alcuna comunicazione da Betazed. Poteva significare solo due cose: o era andato tutto bene e T'Dal la chiamava per metterla in contatto con la sua famiglia... o era andato tutto a rotoli e T'Dal si trovava con Balint pronto a ricattarla. Non sapere, tuttavia, era peggio perfino dell'opzione che le piaceva meno, quindi la betazoide non esitò nel prendere la chiamata.

Non appena lo schermo inquadrò Tomi, seduto in braccio a Nat, il cuore di Korinna ebbe un sussulto e lacrime di gioia cominciarono a rigarle il volto senza che riuscisse a trattenerle scusate... disse, asciugandole alla meno peggio nella manica del suo abito, mentre allontanava tutte le preoccupazioni che non l'avevano lasciata dormire negli ultimi giorni. Mamma, stai male? si premurò Tomi. Nat strinse il bambino in un abbraccio, come si era ritrovato a fare diverse volte in quegli ultimi giorni come vedi noi stiamo bene. La nave di T'Dal è magnifica e la sua generosità e ospitalità fuori dal comune. Siamo felici di questa vacanza e speriamo tu possa raggiungerci al più presto. disse, facendo guadagnare a Korinna i brevi istanti di cui ebbe bisogno per ricomporsi. Mosse un tacito segno di ringraziamento al marito, poi sorrise La mamma sta bene, Tomi. Adesso sta bene. cercò di rassicurarlo, faticando a mettere ordine nei propri pensieri. Tomi e Nat erano sulla Saratoga. Stavano bene. Korinna prese un respiro profondo, gustando per un istante come le sue preoccupazioni per la vita dei due che, una dopo l'altra, si dissolvevano. Allo stesso tempo sapeva che quello era solo il primo passo. La situazione era ancora tutt'altro che risolta.

Raccontatemi cosa avete combinato voi due senza di me. disse, decidendo che poteva concedersi qualche momento di normalità. Tomi e Korinna erano impegnati in una fitta conversazione quando Nat si allontanò un breve istante dallo schermo per rivolgersi alla vulcaniana T'Dal, so di avere già abusato della tua ospitalità, ma potrei lasciarti Tomi un momento? Vorrei parlare da solo con Korinna chiese serio: quella situazione non gli era per nulla chiara e per quanto non volesse creare a Tomi inutili preoccupazioni, non aveva la minima intenzione di accettare anche lui qualche favoletta per bambini: riteneva fosse suo diritto sapere per quale ragione Korinna si trovava fuori dallo spazio federale e loro erano stati costretti a lasciare Betazed a quel modo.
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#10

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Ero rimasta in disparte a guardare la scena, approfittandone per lavorare e vedere il volto della donna illuminarsi di gioia alla vista di Tomi e Nat, e poi osservare la rapida lotta dei due adulti per contenere l'emozione, mi aveva fatto piacere, perché sapevo di aver fatto una cosa positiva. Avrei dovuto davvero parlare con Dakona e smettere di evitarlo, anche se non avevo chiuso la mia mente a lui.
Nel frattempo che ripensavo al dottore, i dialoghi tra Korinna, Tomi e Nat fluiscono in una serie di parole che erano più di una semplice conversazione. Erano parole di conforto, di rassicurazione e di gioia di sapere che tutto era andato bene. Osservavo con discrezione, permettendo a Korinna di godere di quei preziosi momenti con la sua famiglia.
La richiesta di Nat di parlare a tu per tu con Korinna attirò la mia attenzione: nonostante non fosse la mia intenzione essere invasiva o impicciarmi dei fatti privati altrui, rispettavo l'esigenza di Nat di avere una conversazione privata con sua moglie. «Naturalmente, prenditi il tempo che ritieni necessario.Vieni Tomi, andiamo in plancia.»
Con un cenno del capo accompagnai il bambino in plancia, sapevo che non era il posto migliore per un bambino, ma era meglio che io mi rimetta al lavoro.
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