TFB la ripresa della diplomazia
#1

Korinna Suder

Betazoid

Erano passate alcune settimane da quando Korinna era a bordo della Kal'Ruq e, sebbene all'inizio nessuno avrebbe osato sperare niente del genere, con pazienza, abilità ed un pizzico di fortuna erano riusciti a raccogliere un numero sufficiente di informazioni riguardo a quanto realmente accaduto: il comandante Erulen era in realtà Kaas, un klingon appartenente ad una fazione che non aveva visto di buon occhio il cessate il fuoco con la Federazione. Per un puro caso fortuito qualcuno dei membri della fazione ribelle aveva scoperto gli effetti curiosi della Crystilia betazoide sulla psiche Klingon e da lì non era stato complesso trovare scienziati in grado di ingegnerizzare una droga in grado di seminare distruzione all'interno dell'Impero e, cosa ancora migliore dal punto di vista dei dissidenti, far ricadere l'intera colpa sulla Federazione.

Il fatto che alcuni membri della Sezione 31 fossero a conoscenza dell'identità di Kaas e lo avessero aiutato a salire a bordo di una delle navi della Flotta apriva ulteriori interrogativi, che esulavano però dall'accaduto e che sarebbe spettato alla Flotta ed alla Federazione indagare più a fondo. Da quanto ricostruito grazie all'aiuto di Erulen ed alle memorie di Kaas, il klingon aveva più volte operato nello spazio federale per facilitare i contatti con i dissidenti nel procacciarsi le piante da cui sintetizzare la San. Il suo coinvolgimento probabilmente non sarebbe mai stato scoperto se, nel corso della missione nei pressi del confine qualcosa non fosse andato storto e la personalità Klingon non avesse improvvisamente iniziato a diventare sempre più forte, sovrastando il suo inconsapevole ospite ed andando incontro ad un grave conflitto con lo stesso.

Pur sapendo che l'identità originale era quella del Klingon, nel corso delle settimane Korinna aveva più volte utilizzato i suoi poteri per cercare di recuperare informazioni e il suo appoggio dato alla personalità fittizia di Erulen aveva fatto sì che questa cominciasse a stabilizzarsi, recuperando lentamente il controllo. Ora, pur consapevole di essere un ufficiale Klingon ed aver recuperato gran parte delle sue memorie riguardo al suo ruolo e alla sua posizione, l'uomo continuava preferire riferirsi a se stesso come Jor e sebbene non avesse alcuna speranza di poter tornare a svolgere il proprio ruolo nella Flotta, sarebbe stato difficile per chiunque lo conoscesse prima di quell'incidente sostenere che non era ancora il buon vecchio Erulen.

Giunti a quel punto i Klingon ritenevano di avere il diritto di giustiziare il connazionale secondo le loro leggi, ma dopo tutto il tempo trascorso assieme e tutto ciò che aveva fatto per lui, per Korinna non era facile rinunciare a quell'uomo che ormai considerava un amico, specialmente sapendo che c'erano ex-colleghi e amici nella Federazione che speravano di poterlo reincontrare. Grazie all'aiuto dato nel cercare di risolvere quell'intera situazione, i Klingon si erano lentamente abituati alla presenza di Korinna a bordo e se non tutti nutrivano particolare stima nei confronti di quell'aliena, piano piano la sorveglianza nei suoi confronti si era alleggerita sempre di più finché la donna non aveva deciso che non solo era arrivato il momento di fare qualcosa per cercare di riportare Erulen da chi lo aspettava... ma aveva anche intravisto la possibilità perfetta.

Seeth Rahnaz, la diplomatica che era stata la sua interlocutrice nelle prime fasi di quella missione diplomatica, non si vedeva più da diverse settimane e Korinna era riuscita a cogliere, tra i pensieri fugaci di questo e di quell'ufficiale Klingon, che aveva subito una sorte non diversa dalla sua: era stata estromessa dal caso e, non avendo alcuna abilità utile che le potesse consentire di interrogare Erulen, non le era stato nemmeno possibile accedere a quell'area della nave.

L'ex-comandante era stato ormai trasferito dall'infermeria ad una cella e le sue condizioni di vita erano, se possibile, peggiorate. Per Korinna non era stato facile ottenere di poter parlare un momento con lui, ma era stato grazie all'aiuto dell'uomo, che ora era in grado di leggere e parlare il Klingon praticamente come un nativo, che la betazoide era riuscita a scoprire dal computer dove si trovasse l'alloggio della Rahnaz e come inoltrarle una chiamata attraverso il sistema interno di comunicazione. Per evitare di farsi tracciare fino al proprio alloggio, Korinna si era infilata in uno dei ponti secondari e da lì si era immessa nel sistema di comunicazione, inoltrando una chiamata alla Rahnaz. Poter leggere nel pensiero aveva i suoi vantaggi e la betazoide era ragionevolmente sicura di poter effettuare quella chiamata dileguandosi rapidamente se avesse percepito qualcuno avvicinarsi, ma non aveva comunque molto tempo: osservò nervosamente il simbolo dell'Impero Klingon sullo schermo, pregando silenziosamente che Seeth si sbrigasse a prendere quella chiamata.

@Neris
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#2

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Seeth non aveva preso bene l'estromissione dall'incarico: ne aveva parlato più e più volte col suo diretto superiore, cercando di infilare a forza nella testa del klingon i vari motivi per cui lei sarebbe stata la persona più adatta ad occuparsi della questione, ma senza successo. Se non era arrivata a sfidare a duello il povero uomo era solo perché si era resa conto dell'inutilità della cosa: non era lui il vero problema, ma il capitano. Considerando poi come era andata a finire l'indagine, con Erulen che si era rivelato uno dei colpevoli principali dello stato di suo padre, la mezza klingon era quasi sollevata di essere stata estromessa: Korinna aveva cominciato a piacerle e non era sicura che sarebbe riuscita a comunicarle la decisione klingon di giustiziare Erulen senza finire per sentirsi in colpa. In colpa di non star cercando di salvare l'uomo che aveva distrutto l'onore di suo padre e l'aveva fatto finire in un centro di recupero.

Distesa sulla scomoda ma funzionale cuccetta del suo alloggio, Seeth era intenta ad analizzare alcuni dati sul PADD, un riepilogo di quanto scoperto sul traffico di droga durante l'interrogatorio di Erulen/Kaas, quando il caratteristico segnale sonoro di una chiamata in arrivo la distolse dalla lettura. Con un sospiro si alzò, dirigendosi verso il terminale. Accettata la chiamata, tutto si sarebbe aspettata tranne che veder comparire sullo schermo il volto di Korinna.

Ko.. Iniziò a dire, fermandosi prima di pronunciare il nome della betazoide. Considerando il probabile motivo della chiamata, sarebbe stato prudente prendere un poco le distanze. Console Suder, sarebbe ottimistico sperare che la sua chiamata non sia dovuta a quanto deciso sul destino di Kaas?
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#3

Korinna Suder

Betazoid

Possiamo lasciare da parte le formalità? chiese Korinna, un po' perché sapeva di non potersi fregiare di quel titolo, un po' perché non c'era nulla di diplomatico in ciò che intendeva fare, un po' perché, in fondo, la Rahnaz le era simpatica e riteneva che, dopo tutto ciò che era accaduto, si fossero gadagnate il diritto di lasciar perdere titoli e formule di cortesia.

Comunque sì, sarebbe decisamente ottimistico convenne possiamo parlarne di persona? Non è necessario coinvolgere il capitano o la dottoressa, le chiedo solo un breve incontro informale per discuterne. Se dopo che le avrò esposto le mie ragioni non vorrà aiutarmi, capirò. Voglio solo che mi incontri e provi ad ascoltare quello che ho da dire... precisò, interrompendosi un istante per guardarsi attorno. Le era parso di sentire delle voci, ma molto probabilmente se le era solo immaginate: non percepiva né pensieri, né emozioni ad accompagnare quei suoni. Se davvero ci fosse stato qualcosa, si trattava quasi certamente di rumori dovuti all'assestamento della nave.

Ha modo di raggiungermi nel mio alloggio? chiese, tornando ad osservare la donna dall'altra parte dello schermo. Discretamente... precisò, nel caso in cui nascondersi in un corridoio per chiamare la collega non fosse stato un indizio sufficientemente chiaro del fatto che non gradiva che l'intera nave fosse a conoscenza di quella sua richiesta.
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#4

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Fece un lieve cenno di assenso alle prime parole della betazoide. I klingon non amavano più di tanto le formalità ed era evidente che Korinna avesse recepito il suo messaggio. Aveva deciso parzialmente di ignorarlo ma, per quanto questo la innervosisse, Seeth riteneva la sua richiesta accettabile. Difficilmente parlarne avrebbe cambiato il suo modo di pensare, ma come diplomatica non poteva rifiutarsi di farlo. Qu'vatlh1. Imprecò, per niente felice di come si stavano mettendo le cose: e pensare che, solo un attimo prima, si era sentita sollevata di essere stata estromessa dall’incarico proprio perché non voleva occuparsi di quel problema! E sia, parliamo. Non posso prometterle nulla, perché io per prima penso che Kaas debba pagare per le sue azioni, ma sono disposta ad ascoltarla. Accettò di malincuore. La raggiungo a breve. Aggiunse poi, consapevole che allungare la chiamata non sarebbe stato prudente. L'ambiente che intravedeva dietro alla betazoide non era un alloggio e l'atteggiamento della donna era più che sufficiente per permetterle di comprendere che quella si trattava di una chiamata di fortuna... e non autorizzata.

Chiusa la chiamata senza nemmeno attendere conferma, Seeth rimase per un breve istante immobile per poi riprendere ad imprecare: ghuy'2, perché ho promesso di assicurarmi che quel petaQ3 venisse trattato come un ospite!? La tentazione di tirare un pugno al muro per sfogare la rabbia era alta ma Seeth non ci teneva a far visita a G'Vera per una frattura alla mano. Così, recuperata la bat'leth dalla parete su cui era appesa, si prese qualche minuto per scaricare con l'esercizio le emozioni accumulate. Tra arrivare un attimo in ritardo e tirare un pugno a Korinna, probabilmente la prima opzione era la migliore.

Solo una volta che fu sufficientemente sicura di non essere una minaccia per la collega betazoide, Seeth rimise la bat'leth al suo posto e lasciò il suo alloggio. Discrezione e klingon non erano esattamente due termini in perfetta armonia ma Seeth avrebbe fatto del suo meglio per essere cauta nei movimenti, soprattutto arrivata nelle vicinanze dell'alloggio assegnato a Korinna. Se fosse giunta alla sua porta senza intoppi, avrebbe suonato il campanello per segnalare la sua presenza.



1 Qu'vatlh: invettiva usata in momenti di forte rabbia;
2 ghuy': invettiva generale, simile a "dannazione";
3 petaQ: epiteto non traducibile.
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#5

Korinna Suder

Betazoid

Non appena il campanello trillò, Korinna si affrettò ad aprire. Non sapeva se la Rahnaz avesse realmente deciso di ascoltare la sua proposta di discutere, e la betazoide sondò i suoi pensieri per assicurarsi che non avesse avvertito il comandante della sua richiesta ed utilizzato tutto il tempo che era trascorso dalla sua chiamata per organizzare un qualche piano in modo da incastrarla. Quello che lesse nella mente della Klingon, comunque, la rassicurò: c'era del fastidio riguardo a quell'incontro che Korinna era perfettamente in grado di comprendere... e un profondo disprezzo per l'uomo che considerava colpevole della condizione di suo padre, cosa per cui non poteva certo biasimarla.

Se non le dispiace verrò subito al punto disse Korinna, invitando la collega a sedersi ... capisco perfettamente le sue riserve riguardo a Erulen e se fossi nella sua posizione sarei altrettanto indignata all'idea che possa subire un destino diverso dalla pena più grave prevista dalla nostra legislazione. convenne tuttavia... in qualità di ufficiali diplomatici talvolta siamo costretti ad ignorare i nostri desideri per realizzare un qualcosa di più grande le ricordò.

Le chiedo di mantenere il riserbo su quanto le dirò, in quanto si tratta di informazioni strettamente riservate all'interno della Federazione. Durante gli interrogatori, Kaas ha menzionato una connessione con un'organizzazione che ha chiamato Sezione 31 disse, dando qualche istante alla Klingon per cercare di ricordare il passaggio si tratta di un'organizzazione interna alla Federazione che ha ripetutamente messo in difficoltà la Flotta Stellare. Prima di oggi non avevamo nulla in grado di mettere in discussione la loro posizione... ma se Kaas potesse testimoniare di fronte al Comando di Flotta riguardo al loro coinvolgimento in questa faccenda, avremmo finalmente qualcosa con cui avviare un'indagine sul loro conto. spiegò.

Giustiziare Kaas è l'opzione più rapida per concludere questa storia... ma non credo che la nostra indagine sia realmente conclusa. Penso che abbiamo preso un pesce piccolo ed eliminarlo consentirà a chi si nascondeva dietro di lui di continuare ad agire imperterrito. Nella Federazione e nell'Impero. continuò Non consco a sufficienza la vostra legislazione: so di chiederle molto, ma ho bisogno del suo aiuto per fare in modo che venga risparmiato. disse, evitando di menzionare che, sebbene fosse perfettamente consapevole dei problemi che Erulen aveva causato nell'Impero, per lei era difficile considerarlo realmente un criminale considerando che non era consapevole di ciò che stava facendo. Tutto ciò che stava passando, la profonda crisi di identità che stava subendo, dal suo punto di vista erano una punizione che non avrebbe richiesto nemmeno per il più efferato criminale e poterla percepire assieme a lui era un tormento peggiore di quanto lei stessa riteneva di meritare.
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#6

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Inconsapevole dei timori della betazoide, Seeth entrò nell'alloggio. In quel momento la sua mente era in subbuglio e piena di contraddizioni: da una parte si stava tormentando per la questione Erulen, ritrovandosi divisa tra il suo desiderio di vendetta e il suo lavoro di diplomatica, dall'altra trovava altamente disdicevole essersi ritrovata costretta a raggiungere l'alloggio di Korinna con discrezione. Nascondere quello che si pensava o si voleva fare non era esattamente la norma tra i klingon: se non aveva ancora fatto rapporto ad un suo superiore, era solo perché farlo avrebbe significato pugnalare alle spalle la collega betazoide... e quello sarebbe stato ancora meno onorevole.

Comprendo la sua posizione, Esordì Seeth, dopo essersi accomodata. ma i crimini di Kaas sono troppo rilevanti perché possano essere ignorati. Non posso negare di desiderare vendetta per mio padre, ma mio padre non è l'unico ad aver sofferto per le sue azioni. E per un klingon perdere l'onore è ben peggio di perdere la vita. Seeth sapeva che, per le leggi federali, lei era troppo coinvolta per potersi occupare di quell'incarico ma, agli occhi klingon, le cose erano ben diverse. Anzi, se fosse stata solo lei ad essere stata danneggiata da Kaas e se avesse voluto, avrebbe avuto l'autorità necessaria per graziarlo. Considerando invece che mezzo Impero era stato coinvolto, le cose non si mettevano bene per l'uomo. Non che Seeth fosse dispiaciuta per lui.

Il fatto stesso che un klingon abbia svolto un ruolo di rilevanza nella produzione e nella distribuzione della San è terribile. Un estraneo potrebbe non essere consapevole della gravità di questo crimine ma un klingon... no, non ha scusanti. Soprattutto considerando che è stato Kaas, e non la personalità che conosciamo come Jor Erulen, a commettere il crimine. In quel senso, Erulen era il danno collaterale, un innocente che era stato messo in mezzo a suo malgrado. O almeno lo sarebbe stato se fosse stato una persona reale e non la copia sbiadita di qualcuno morto da tempo.

Il mio governo non ha intenzione di giustiziare Kaas per chiudere rapidamente l'indagine, ha intenzione di giustiziarlo per quello che ha commesso. L'indagine proseguirà fino a quando le menti criminali dietro alla San - che siano klingon o federali - verranno arrestate. La corresse. So di aver promesso di proteggere Erulen e so di non aver fatto abbastanza, Se non fosse stato per lei, l'uomo sarebbe stato trasferito nelle celle detentive molto prima, ma non poteva negare che alla fine l'aveva abbandonato. ma sinceramente non vedo né il modo né il motivo per salvarlo. Da quanto leggo, Kaas non si è dimostrato pentito delle sue azioni... mentre Erulen, Erulen è una finzione. Suder, Lei sta cercando di salvare un uomo morto da tempo.
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#7

Korinna Suder

Betazoid

Korinna annuì in direzione della collega, invitandola a sedersi: poteva percepire lo sforzo che Seeth stava facendo non solo per essere lì, ma anche a proferire ogni singola parola, dato che queste andavano contro la sua cultura e i suoi stessi interessi. Apprezzo più di quanto mi è possibile dimostrare che abbia concesso di incontrarmi e sia qui per portare avanti quel tentativo di diplomazia che è stato nostro malgrado brutalmente intettotto. Purtroppo, temo che la questione sia più complessa di come la sta presentando fu costretta a precisare. Siamo entrambe d'accordo che Kaas abbia agito contro gli interessi dell'Impero e che ciò che ha fatto è difficile da perdonare sia per voi, che per noi. disse prendendosi un istante prima di proseguire E sono consapevole del fatto che la persona che ho assistito per giorni in infermeria non sia realmente Jor Erulen ammise, anche se esserne consapevole e crederlo davvero erano due cose completamente diverse: il "betazoide" che aveva conosciuto come primo ufficiale della Saratoga per lei rientrava a sufficienza nell'immagine che si era fatta di Erulen da trovare difficile non considerarlo tale.

... ed è assolutamente vero che Kaas, nei momenti in cui ha avuto modo di emergere, non si è dimostrato pentito delle proprie azioni. Tuttavia... contesto il fatto che la persona che avete arrestato sia Kaas. rispose decisa originariamente, forse lo era precisò tuttavia il conflitto con la personalità di Erulen ha lacerato la sua mente. Il suo corpo è stato mutilato a tal punto che nemmeno un esame medico approfondito è in grado di classificarlo come Klingon. Sostengo che Kaas non sia più vivo di quanto non lo sia Erulen. La persona che si trova nella vostra cella, in attesa di essere giustiziata, ha mostrato rimorso per l'accaduto, ha cercato di collaborare in ogni modo possibile, senza nascondere informazioni che sapeva lo avrebbero incriminato, al solo scopo di aiutare tutti noi a chiarire questa situazione... e non senza una profonda sofferenza personale. fece notare.

Non saremmo a questo punto dell'indagine senza di lui. Ritengo dovrebbe essere considerato come una terza persona, esterna ai fatti in oggetto, la cui collaborazione è stata preziosa e incondizionata. insistette, pronta anche a combattere per le sue idee, se necessario. Non le chiedo di concordare. Voglio solamente sapere, secondo le vostre leggi, come posso sostenerlo.
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#8

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

La complessità della questione è innegabile, ed immagino che ai suoi occhi Kaas sia troppo compromesso psicologicamente per essere considerato pienamente consapevole della gravità delle sue azioni. Pronunciare quelle parole fu più difficile di quanto si aspettasse. Il disagio che stava provando era tale che Seeth a malapena riusciva a stare ferma sulla sedia, trattenendo a stento il desiderio di alzarsi, camminare per la stanza o comunque fare qualcosa per sfogare le sue emozioni. Analizzare la situazione in maniera il più possibile imparziale non solo le risultava difficile ma anche le provocava dolore psicologico. Il suo sangue klingon stava chiedendo, anzi pretendendo, vendetta. Non al punto di voler giustiziare Kaas personalmente, ma abbastanza per desiderare la sua morte. Ammettere che Kaas non era solo il criminale ma anche parzialmente una vittima, che non era in sé e probabilmente era stato manipolato in maniera non poi così dissimile da Idaris, non era facile.

Kaas non ha futuro, non nell'Impero. Riprese a parlare. Anche se in qualche modo lei riuscisse a farlo riconoscere come una terza persona, estranea ai fatti, alla fine quello che gli rimarrebbe sarebbe il suicidio rituale. Prima di diventare un criminale, Kaas ha sacrificato tutto per l'Impero: la sua identità, la sua specie, il suo orgoglio... la sua stessa vita. Non sono informata sui metodi del servizio segreto sotto cui ha servito, ma dubito fortemente che fosse in previsione un suo ritorno in territorio klingon. Immagino che, una volta attivato, il suo compito finale lo avrebbe portato alla morte. Terribile, forse, ma è la via klingon. Fece una breve pausa. Se Kaas non l'avesse già buttato via, quello che lei sta proponendo sarebbe equivalente a togliergli l'ultimo briciolo di identità klingon in suo possesso: il suo onore.

Quindi, a meno che lei abbia un modo per dargli una vita degna di essere vissuta fuori dall'Impero, Tra l'altro, considerando la nazionalità di Korinna, nello stesso pianeta da cui proveniva il vero Erulen e in cui viveva la sua famiglia... una famiglia che avrebbe meritato di poter piangere il figlio perduto e sapere che era stato vendicato. mi lasci concentrare sulla liberazione di Idaris. Per quanto sia un criminale, i suoi crimini sono ben lontani dall'aver distrutto centinaia di vite e aver quasi provocato una guerra.

E, sottinteso, c'era anche un: "mi lasci la mia vendetta".
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#9

Korinna Suder

Betazoid

Le parole della diplomatica klingon uscirono apparentemente senza sforzo, ma per Korinna il disagio, l'orgoglioso autocontrollo che la donna era costretta ad esercitare solo per il fatto di essere lì a discutere con lei erano elementi che non poteva ignorare, come non poteva ignorare il dolore ed il desiderio di vendetta che la attanagliavano. L'istinto maturato in anni di confronti più o meno felici con specie aliene, fece sì che la betazoide alzasse immediatamente le proprie difese mentali. Mentre tutti quei sentimenti che le erano estranei si allontanavano, Korinna ebbe un senso di sollievo, ma sapeva bene che per la collega non sarebbe stato altrettanto facile liberarsi da tutte quelle emozioni. La betazoide lasciò che Seeth finisse, poi si concesse qualche istante per valutare le sue parole.

Capisco... disse pensierosa, riflettendo un istante su quella stoccata a proposito della compromissione psicologica di Kaas, nella quale non era difficile leggere un giudizio all'intero sistema della giustizia federale. Una giustizia sulla quale Korinna non era realmente certa di poter contare, visto che il suo incarico era ormai stato revocato. Salvare Erulen dipendeva ormai esclusivamente dalla sua capacità di dialogare con una specie che per anni aveva combattuto la Federazione, senza avere su di essa alcuna autorità.

La questione, inoltre, era complicata dal fatto che le asserzioni della Rahnaz non erano del tutto errate: come per la klingon il comandante era ormai solo ed ufficialmente Kaas, per T'Dal, per lei, e famiglia dell'uomo, il klingon rimaneva Erulen a dispetto dell'evidenza. Chi era, realmente, ad ingannare se stesso? La verità forse stava nel mezzo e Seeth aveva ragione nel sostenere che nella Federazione non avrebbe potuto consentirgli una vita considerata dignitosa per un guerriero Klingon: da quel poco che Korinna aveva capito di quella cultura, Seeth diceva la verità sostenendo che per lui non si sarebbe stata speranza nell'Impero. Allo stesso modo era improbabile che sarebbe riuscita a dargli una vita dignitosa anche sotto il nome di Erulen: la Flotta avrebbe mai davvero accettato un Klingon come primo ufficiale su una delle sue navi? Una persona con vuoti di memoria, che da un momento all'altro poteva scatenare una furia inarrestabile, mettere in pericolo i suoi compagni, se non direttamente avventarsi contro di loro? Forse sarebbe riuscita a riportarlo in territorio federale, ma in che condizioni? Fino a che punto sarebbe davvero riuscito a riprendre quella vita che aveva appena lasciato?

Le sono grata per il lavoro che sta facendo per conto di Idaris e se ci sono informazioni che posso aiutarla a reperire non esiti a chiedere. Sono d'accordo che dovrebbe essere la nostra priorità al momento. rispose tuttavia mi aiuti a comprendere una cosa, prima che io rinunci a perorare la causa di Kaas: se il suo compito finale lo avrebbe comunque portato alla morte e questo sarebbe considerato un comportamento onorevole secondo le vostre usanze... non sarebbe più dignitoso lasciare che sia lui a scegliere se mostrare di avere ancora un ultimo briciolo di onore klingon togliendosi la vita di sua spontanea volontà, oppure scegliere il disonore e un'esistenza da reietto nella Federazione? Da quanto ho compreso, questa seconda eventualità sarebbe un destino perfino peggiore della morte. Sbaglio?
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#10

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Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Rimase per qualche istante in silenzio dopo la proposta di Korinna, prendendosi il tempo per riorganizzare i suoi pensieri e ascoltare le sue contraddittorie emozioni. Non poteva dire di essere esaltata dall'idea di risparmiare Kaas, anzi tutt'altro. L'istinto predominante in lei era quello di rifiutarsi di aiutare e lasciare la stanza prima che la rabbia che stava reprimendo la portasse a fare qualcosa di cui si sarebbe pentita. Eppure, non poteva negare che fare vivere Kaas nel disonore, impossibilitato a recuperare il suo onore e quindi di accedere allo Sto-Vo-Kor, era un'opzione che i klingon avrebbero potuto accettare. Lei un po' meno, in quanto conosceva sufficientemente il funzionamento della giustizia federale. Kaas avrebbe almeno passato del tempo in carcere? Difficile a dirsi, considerando le sue condizioni psichiche. Quantomeno le possibilità che lo reintregrassero nella Flotta Stellare erano estremamente basse, se non nulle, e non si poteva dire che avesse una casa ad attenderlo. Se avesse deciso di continuare a vivere, la sua sarebbe stata una vita di sofferenza, differenza e disonore.

Kaas non merita la possibilità di un suicidio onorevole, ma se gli vuole proporre una vita nel disonore non la fermerò... nè la supporterò. Forse avrebbe potuto dirlo in maniera più delicata, ma quella era la verità e, come klingon, Seeth preferiva essere diretta. Il mio governo potrebbe permettere un trasferimento nella Federazione, se lei presenterà la questione in maniera corretta. Perché, come ha detto lei stessa, una vita nel disonore è peggio della morte. Se non darà l'impressione di volerlo salvare ma di volerlo sottoporre alla giustizia federale, o betazoide, potrebbe avere qualche possibilità di successo. Non conti nel mio aiuto, però: personalmente preferirei che venisse sottoposto alla giustizia klingon... e non ho intenzione di mentire al mio stesso popolo. Come diplomatica (e ospite di Sef) aveva una sopportazione delle menzogne più alta di un normale klingon, ma non aveva la minima intenzione di mentire per salvare un uomo che voleva morto.
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