25-08-2023, 08:15 AM
NELLE PUNTATE PRECEDENTI:
L'Enterprise è impegnata nella sua missione di esplorazione alla ricerca di strani, nuovi mondi, eccetera, eccetera, quando finisce a sbattere contro un'anomalia spaziale che si estende per un intero sistema solare. I dati dei sensori di bordo rilevano che lo strano fenomeno ha origine sulla superficie di un pianeta di classe M e, presa una navetta, Kirk, McCoy, la dottoressa Marcus, l'antropologa Haruka Abe, assieme agli ufficiali della sicurezza Gerstman e Tulving e al pilota Hawthorne scendono sul pianeta. I problemi iniziano già in fase di atterraggio, quando la navetta perde il controllo, i sensori e si interrompono le comunicazioni con l'Enterprise. L'ultima informazione registrata è un impulso proveniente da poco lontano e mentre la dottoressa, Hawthorne e Gerstman rimangono nei pressi della navetta a fare le rilevazioni per cui erano scesi sul pianeta, Kirk, McCoy, Tulving e la Abe si avviano verso la posizione da cui era stato ricevuto il segnale con l'intenzione di scoprire di cosa si trattasse e potenzialmente come aggiustare la navetta.
Prima che riescano a raggiungere la posizione, tuttavia, vengono attaccati da un gruppo di Romulani capitanati da Vaurek (a cui comincio a pentirmi di non aver fatto fare subito una brutta fine, ma siccome noi siamo i buoni non si poteva). Vaurek cerca di uccidere i federali, ma sembra voler risparmiare Haruka Abe per ragioni sue. I nostri riescono ovviamente ad avere la meglio, grazie a Kirk e Tulving, la prima redshirt della serie che per qualche motivo non si fa ammazzare al primo colpo. Vista la calorosa accoglienza i nostri decidono di rinunciare alla scampagnata, Kirk prende in prestito uno dei comunicatori dei Romulani (che siccome ci faceva comodo per la trama i loro funzionano) e contatta l'Enterprise, chiedendo di riteletrasportare tutti a bordo.
Ovviamente, quando serve il teletrasporto è impedito da interferenze non meglio precisate, così dopo attenta analisi di una frazione di secondo, Scotty decide di mandare degli amplificatori di teletrasporto. Putroppo la cosa non funziona come previsto, perché arrivano, ma arrivano fusi tra loro, assieme a un tellarite di nome Rekon che però è fuso di suo (non c'entra il teletrasporto). Rekon in realtà viene dal futuro, e continua a lamentarsi di essere stato mandato lì da tal Q di cui non dovrebbe parlare, ma dopo aver finito di snocciolare direttive temporali in realtà si scopre che il tellarite è molto loquace, specialmente quando ha qualcosa di cui brontolare. Così i nostri, leggendo tra le righe (molto ampie) scoprono che è un ingegnere della Flotta.
Nel frattempo Haruka, che era stata stordita dai Romulani si riprende e Kirk vuole sapere perché il tizio che ha appena tentato di ucciderli intendesse risparmiarla, ma lei invece che raccontare di aver avuto una travagliata storia d'amore racconta che era un ex-collega con cui aveva lavorato a uno studio antropologico quando lavorava dalle parti dell'Impero. Che è anche vero, ma l'altro dettaglio sarebbe stato più rilevante, la butto lì, eh...
A quel punto è ormai chiaro che l'unica speranza di tornare sull'Ent è con la navetta e che Haruka e McCoy con un phaser in mano sono dei pericoli pubblici, così Kirk se ne lib... *coff* manda Rekon a riparare la navetta, scortato da Haruka e McCoy (che sanno dove si trova la suddetta navetta) mentre lui e Tulving rimangono indietro per cercare di trattenere una seconda ondata di Romulani in arrivo e dare ai nostri il tempo di fixare il lor unico mezzo di trasporto.
Durante il ritorno verso la navetta i tre vengono attaccati, ma grazie a Carol, Hawthorne e soprattutto Gerstman, la seconda redshirt fortunata, riescono a salire a bordo, aggiustare tutto nei limiti del possibile e decollare. Purtroppo vengono attaccati da due navette romulane, parte qualche colpo di disgregatore, schianto, tutto a pezzi, Rek fa bricolage rimettendo assieme alla meno peggio una delle navette romulane e va a recuperare Kirk e Tulving che, dopo aver tagliato la corda di fronte a un contingente romulano più corposo del previsto, hanno incontrato la popolazione locale, preso un caffé e poi si sono ritrovati nuovamente circondati dai Romulani giusto in tempo per farsi salvare per un pelo dal resto della squadra.
Nei vari scontri Haruka è finita KO e adesso si trova in coma in infermeria e prima o poi sarebbe carino si risvegliasse e ci desse qualche informazione più dettagliata sui suoi amici romulani che hanno tentato di farmi la pelle solo perché non gli piaceva il colore della mia uniforme. Saranno belle le loro, poi...
*immaginare sigla qui*
@1701E @Neris @SonoSubitoDaLei @T'Dal
Where I come from, if someone
L'Enterprise è impegnata nella sua missione di esplorazione alla ricerca di strani, nuovi mondi, eccetera, eccetera, quando finisce a sbattere contro un'anomalia spaziale che si estende per un intero sistema solare. I dati dei sensori di bordo rilevano che lo strano fenomeno ha origine sulla superficie di un pianeta di classe M e, presa una navetta, Kirk, McCoy, la dottoressa Marcus, l'antropologa Haruka Abe, assieme agli ufficiali della sicurezza Gerstman e Tulving e al pilota Hawthorne scendono sul pianeta. I problemi iniziano già in fase di atterraggio, quando la navetta perde il controllo, i sensori e si interrompono le comunicazioni con l'Enterprise. L'ultima informazione registrata è un impulso proveniente da poco lontano e mentre la dottoressa, Hawthorne e Gerstman rimangono nei pressi della navetta a fare le rilevazioni per cui erano scesi sul pianeta, Kirk, McCoy, Tulving e la Abe si avviano verso la posizione da cui era stato ricevuto il segnale con l'intenzione di scoprire di cosa si trattasse e potenzialmente come aggiustare la navetta.
Prima che riescano a raggiungere la posizione, tuttavia, vengono attaccati da un gruppo di Romulani capitanati da Vaurek (a cui comincio a pentirmi di non aver fatto fare subito una brutta fine, ma siccome noi siamo i buoni non si poteva). Vaurek cerca di uccidere i federali, ma sembra voler risparmiare Haruka Abe per ragioni sue. I nostri riescono ovviamente ad avere la meglio, grazie a Kirk e Tulving, la prima redshirt della serie che per qualche motivo non si fa ammazzare al primo colpo. Vista la calorosa accoglienza i nostri decidono di rinunciare alla scampagnata, Kirk prende in prestito uno dei comunicatori dei Romulani (che siccome ci faceva comodo per la trama i loro funzionano) e contatta l'Enterprise, chiedendo di riteletrasportare tutti a bordo.
Ovviamente, quando serve il teletrasporto è impedito da interferenze non meglio precisate, così dopo attenta analisi di una frazione di secondo, Scotty decide di mandare degli amplificatori di teletrasporto. Putroppo la cosa non funziona come previsto, perché arrivano, ma arrivano fusi tra loro, assieme a un tellarite di nome Rekon che però è fuso di suo (non c'entra il teletrasporto). Rekon in realtà viene dal futuro, e continua a lamentarsi di essere stato mandato lì da tal Q di cui non dovrebbe parlare, ma dopo aver finito di snocciolare direttive temporali in realtà si scopre che il tellarite è molto loquace, specialmente quando ha qualcosa di cui brontolare. Così i nostri, leggendo tra le righe (molto ampie) scoprono che è un ingegnere della Flotta.
Nel frattempo Haruka, che era stata stordita dai Romulani si riprende e Kirk vuole sapere perché il tizio che ha appena tentato di ucciderli intendesse risparmiarla, ma lei invece che raccontare di aver avuto una travagliata storia d'amore racconta che era un ex-collega con cui aveva lavorato a uno studio antropologico quando lavorava dalle parti dell'Impero. Che è anche vero, ma l'altro dettaglio sarebbe stato più rilevante, la butto lì, eh...
A quel punto è ormai chiaro che l'unica speranza di tornare sull'Ent è con la navetta e che Haruka e McCoy con un phaser in mano sono dei pericoli pubblici, così Kirk se ne lib... *coff* manda Rekon a riparare la navetta, scortato da Haruka e McCoy (che sanno dove si trova la suddetta navetta) mentre lui e Tulving rimangono indietro per cercare di trattenere una seconda ondata di Romulani in arrivo e dare ai nostri il tempo di fixare il lor unico mezzo di trasporto.
Durante il ritorno verso la navetta i tre vengono attaccati, ma grazie a Carol, Hawthorne e soprattutto Gerstman, la seconda redshirt fortunata, riescono a salire a bordo, aggiustare tutto nei limiti del possibile e decollare. Purtroppo vengono attaccati da due navette romulane, parte qualche colpo di disgregatore, schianto, tutto a pezzi, Rek fa bricolage rimettendo assieme alla meno peggio una delle navette romulane e va a recuperare Kirk e Tulving che, dopo aver tagliato la corda di fronte a un contingente romulano più corposo del previsto, hanno incontrato la popolazione locale, preso un caffé e poi si sono ritrovati nuovamente circondati dai Romulani giusto in tempo per farsi salvare per un pelo dal resto della squadra.
Nei vari scontri Haruka è finita KO e adesso si trova in coma in infermeria e prima o poi sarebbe carino si risvegliasse e ci desse qualche informazione più dettagliata sui suoi amici romulani che hanno tentato di farmi la pelle solo perché non gli piaceva il colore della mia uniforme. Saranno belle le loro, poi...
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@1701E @Neris @SonoSubitoDaLei @T'Dal
Where I come from, if someone
saves your life, you don't stab them in the back.
James T. Kirk | Human
Erano trascorse meno di ventiquatt'ore da quando la squadra che era sbarcata sul pianeta aveva fatto ritorno assieme al suo bizzarro ospite. Tra l'equipaggio si mormorava sull'accaduto e soprattutto sul perché si trovassero da diverse ore fermi al di fuori del sistema. Qualcuno, che era stato presente in plancia il giorno precedente, aveva fatto trapelare la notizia che si trattava di un ordine del Comando ed era una questione che in qualche modo riguardava i Romulani, ma si sapeva poco di concreto e la maggior parte delle informazioni non erano che voci.
La verità era che anche ai piani alti non si sapeva molto di più: Scotty aveva passato tutta la mattina a studiare la navetta romulana o, meglio, quello che ne era rimasto dopo il rocambolesco rientro verso l'Enterprise. Per quanto diversi dei sistemi fossero in pessime condizioni, il motore aveva catturato la sua attenzione come uno dei più insoliti su cui avesse avuto modo di mettere le mani, e se era riuscito a capire qualcosa era che si trattava di una tecnologia estremamente pericolosa, se lasciata nelle mani sbagliate.
McCoy, grazie agli strumenti a disposizione nell'infermeria dell'Enterprise, era finalmente riuscito a risvegliare Haruka. La giovane, nonostante fosse evidentemente scossa per l'accaduto, non sembrava in procinto di svenire per la terza volta e, forse, sarebbero finalmente riusciti a ricavarne qualche informazione utile. Spock aveva terminato le sue analisi sull'insolito fenomeno stellare che aveva catturato l'attenzione dell'Enterprise quando aveva attraversato il sistema, concludendo che non si trattava affatto di un fenomeno naturale, ma era in qualche modo legato all'attività dei Romulani.
Jim, dal canto suo, aveva la netta impressione che fossero tutti ben lontani dal poter mettere la parola "fine" a quell'intera storia. Sebbene l'Enterprise si trovasse momentaneamente al sicuro, riparata da sensori indiscreti all'interno di una nebulosa, sapevano tutti che se volevano tornare a casa prima o poi sarebbero dovuti uscire e c'erano buone probabilità che gli amici romulani si sarebbero nuovamente contraddistinti per la loro calorosa accoglienza. Inoltre i progetti cui stavano lavorando sul pianeta andavano fermati. Il capitano aveva quindi ritenuto opportuno indire una riunione per fare il punto della situazione. Pensavamo che con la distruzione della Narada avessimo fermato la minaccia che i Romulani ponevano alla Federazione annunciò tuttavia, quello che abbiamo scoperto sul pianeta ci costringe a rivalutare le nostre convinzioni: l'Impero sembra aver trovato il modo di sintetizzare la materia rossa nella nostra epoca e, cosa ancora più preoccupante, almeno una delle navette che ci hanno attaccati utilizzava quella tecnologia per il suo sistema di propulsione. disse, lasciando un istante ai presenti per metabolizzare la situazione.
Fortunatamente sembra che il nostro arrivo qui non fosse previsto. Forse siamo ancora in tempo per fermarli prima che riescano a produrre simili reattori su larga scala, ma non abbiamo molto tempo: non siamo lontani dallo spazio romulano e di qui a breve rischiamo di trovarci circondati da vascelli imperiali. Ho parlato con il Comando e non ci sono altre navi in questo settore che possano fornirci assistenza. Le più vicine sono la Saratoga e la Constellation, ma anche alla massima velocità non potranno essere qui prima di due giorni, quindi toccherà a noi fermarli. spiegò ... da quanto sappiamo si sono appropriati di una serie di strutture produttive locali e questo ci dà un vantaggio, perché gli abitanti del pianeta non approvano l'occupazione e sono disposti a darci il loro appoggio. Abbiamo le mappe originali delle strutture all'interno delle quali si nascondono e la possibilità di accedere alle aree di estrazione grazie alla collaborazione dei locali. Siamo riusciti a trovare un modo per far funzionare i nostri comunicatori nonostante le interferenze continuò, preferendo iniziare con le buone notizie tuttavia non riusciamo ad agganciare i bersagli dall'Enterprise. Per distruggere quell'avamposto dovremo scendere nuovamente sul pianeta e il teletrasporto non è ancora sicuro disse, lanciando un'occhiata agli ingegneri nella speranza che avessero qualche buona notizia al riguardo.
Una volta sul pianeta, questo sarà il nostro obiettivo principale spiegò, mostrando il piccolo villaggio dove i Romulani avevano installato la loro base operativa. Tuttavia... altre due squadre si occuperanno degli obiettivi secondari qui e qui disse, mostrando le miniere dove si trovavano i centri di raffinazione. I nostri avversari saranno in allerta e non sarà facile raggiungere l'obiettivo. Scenderò con una delle squadre, per il resto preferirei avere dei volontari. disse aspettandosi che i presenti si offrissero o spargessero la voce.
La verità era che anche ai piani alti non si sapeva molto di più: Scotty aveva passato tutta la mattina a studiare la navetta romulana o, meglio, quello che ne era rimasto dopo il rocambolesco rientro verso l'Enterprise. Per quanto diversi dei sistemi fossero in pessime condizioni, il motore aveva catturato la sua attenzione come uno dei più insoliti su cui avesse avuto modo di mettere le mani, e se era riuscito a capire qualcosa era che si trattava di una tecnologia estremamente pericolosa, se lasciata nelle mani sbagliate.
McCoy, grazie agli strumenti a disposizione nell'infermeria dell'Enterprise, era finalmente riuscito a risvegliare Haruka. La giovane, nonostante fosse evidentemente scossa per l'accaduto, non sembrava in procinto di svenire per la terza volta e, forse, sarebbero finalmente riusciti a ricavarne qualche informazione utile. Spock aveva terminato le sue analisi sull'insolito fenomeno stellare che aveva catturato l'attenzione dell'Enterprise quando aveva attraversato il sistema, concludendo che non si trattava affatto di un fenomeno naturale, ma era in qualche modo legato all'attività dei Romulani.
Jim, dal canto suo, aveva la netta impressione che fossero tutti ben lontani dal poter mettere la parola "fine" a quell'intera storia. Sebbene l'Enterprise si trovasse momentaneamente al sicuro, riparata da sensori indiscreti all'interno di una nebulosa, sapevano tutti che se volevano tornare a casa prima o poi sarebbero dovuti uscire e c'erano buone probabilità che gli amici romulani si sarebbero nuovamente contraddistinti per la loro calorosa accoglienza. Inoltre i progetti cui stavano lavorando sul pianeta andavano fermati. Il capitano aveva quindi ritenuto opportuno indire una riunione per fare il punto della situazione. Pensavamo che con la distruzione della Narada avessimo fermato la minaccia che i Romulani ponevano alla Federazione annunciò tuttavia, quello che abbiamo scoperto sul pianeta ci costringe a rivalutare le nostre convinzioni: l'Impero sembra aver trovato il modo di sintetizzare la materia rossa nella nostra epoca e, cosa ancora più preoccupante, almeno una delle navette che ci hanno attaccati utilizzava quella tecnologia per il suo sistema di propulsione. disse, lasciando un istante ai presenti per metabolizzare la situazione.
Fortunatamente sembra che il nostro arrivo qui non fosse previsto. Forse siamo ancora in tempo per fermarli prima che riescano a produrre simili reattori su larga scala, ma non abbiamo molto tempo: non siamo lontani dallo spazio romulano e di qui a breve rischiamo di trovarci circondati da vascelli imperiali. Ho parlato con il Comando e non ci sono altre navi in questo settore che possano fornirci assistenza. Le più vicine sono la Saratoga e la Constellation, ma anche alla massima velocità non potranno essere qui prima di due giorni, quindi toccherà a noi fermarli. spiegò ... da quanto sappiamo si sono appropriati di una serie di strutture produttive locali e questo ci dà un vantaggio, perché gli abitanti del pianeta non approvano l'occupazione e sono disposti a darci il loro appoggio. Abbiamo le mappe originali delle strutture all'interno delle quali si nascondono e la possibilità di accedere alle aree di estrazione grazie alla collaborazione dei locali. Siamo riusciti a trovare un modo per far funzionare i nostri comunicatori nonostante le interferenze continuò, preferendo iniziare con le buone notizie tuttavia non riusciamo ad agganciare i bersagli dall'Enterprise. Per distruggere quell'avamposto dovremo scendere nuovamente sul pianeta e il teletrasporto non è ancora sicuro disse, lanciando un'occhiata agli ingegneri nella speranza che avessero qualche buona notizia al riguardo.
Una volta sul pianeta, questo sarà il nostro obiettivo principale spiegò, mostrando il piccolo villaggio dove i Romulani avevano installato la loro base operativa. Tuttavia... altre due squadre si occuperanno degli obiettivi secondari qui e qui disse, mostrando le miniere dove si trovavano i centri di raffinazione. I nostri avversari saranno in allerta e non sarà facile raggiungere l'obiettivo. Scenderò con una delle squadre, per il resto preferirei avere dei volontari. disse aspettandosi che i presenti si offrissero o spargessero la voce.