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TFB Attendere il rientro non sembra poi così male
#11

T'Dal Zayrus

Vulcan

Lo guardai con attenzione. Esattamente. Riposi con pazienza alla sua domanda. Era quello che avevo detto, che ero in attesa di ordini, perchè l'aveva ripetuto? I misteri della mente umanoide in effetti. La capacità di fare mille domande, di cui la risposta era preossochè ovvia.
Lo guardai con un sorriso, senza dire nulla, sembrava compiaciuto del fatto che non l'avessero ssegnato a una nave vicino al confine con i klingon. In realtà non so come rispondere a questa domanda. Credo che sia logico sia il mio ritorno al Comando di Flotta sia in quello del mio reintegro nella Constellation.
#12

Martus Brenner

Human

Portava con se solo una borsa con poche cose, una di quelle che usava quando andava a farsi una partita di tennis. Al suo interno alcuni oggetti che gli avrebbero ricordato la Terra, molto poco a dire il vero, ma sufficiente.
Non che avesse nulla da dimenticare, una fidanzatina abbandonata o il corso di cucito , ma aveva preferito portarsi il minimo indispensabile.
La divisa della flotta, dei jeans e gli occhiali di Sole.
Gli venne da domandarsi se anche nello spazio quelli sarebbero stati sempre occhiali da Sole o magari avrebbero cambiato nome a seconda del sistema stellare in cui si trovavano.
'Occhiali da Protos' pensò portando alla mente una delle poche stelle che ricordava.

La navetta Shuttle ebbe un leggero sussulto, quindi una voce artificiale diede il benvenuto ai passeggeri sulla Deep Space One.
Si tolse la cintura di sicurezza e inforcò gli Occhiali da Protos. Da Sole, da Sole, era ancora su una stazione orbitante da cui si vedeva la Terra e attraversò la passerella mettendo piede sulla stazione orbitante.
Un grande cantiere militare. Lo aveva visto sulla navetta mentre si stavano avvicinando, impressionante.
Cercava di immaginarsi come sarebbe stato salire sulla Constellation.
Anzi si stava ancora domandando come diavolo era possibile che lo avessero affidato ad un incrociatore di quelle dimensioni. Che ci fosse lo zampino di suo padre.
Per ora non aveva alcuna importanza, era un incarico terribilmente eccitante ed era arrivato all'improvviso.

All'uscità c'erano alcuni ufficiali che davano indicazioni. Lui si presentò con un saluto militare e facendo presente il suo nome e grado.
"Cadetto Martus Brenner." L'ufficiale controllò fra i suoi dati con sorprendente solerzia.
Gli venne spiegato che aveva ancora un' ora di tempo prima di poter essere ricevuto da qualcuno che avrebbe espletato le formalità burocratiche.

Martus controllò il suo orologio, uno Smith & York a ingranaggi meccanici, e decise di fare una visita alla stazione.
#13

Enomis Curzon

Joined Trill

Ok, la logica mi stava dando alla testa.
Costellation, Constellation, Contellation.... Avevo ripetuto questo nome per tre volte, alla fine avevo capito, un solo nome: Emil Sheppard, anche lui era la causa dei miei mal di testa. Provocati il doppio delle volte perchè a causa sua avevo anche perso un rounabout, e quindi mi ero dovuto subire le lamentele dell'ammiraglio. Quindici minuti di abbiocco a occhi aperti per poi rispondere con un banale "Si signore, scusi ancora e buona giornata".
Ok, non mi va di parlare della Constellation...
In quel momento mi ero reso conto che non avevo ancora visto più di due o tre vulcaniani sulla stazione, e ricollegai tutto alla vicenda della distruzione di Vulcano.
Lei ha già visitato New Vulcano? Dopo aver fatto questa domanda avevo finito il mio tè speziato.
#14

T'Dal Zayrus

Vulcan

Lo guardai tranquillamente, aveva la faccia di chi si annoiava dei discorsi logici che facevo. Ascoltai il fatto che non voleva parlare della constellation anche lei brutte esperienze? chiesi ma con un'inflessione minima seppur particolare. Se avesse imparato a conoscermi abbastanza bene, avrebbe capito che quella era una domanda fatta con la poca gentilezza rimasta nei miei processi. O almeno, quello che avevo deciso di far vedere agli altri.
Si signore, ho preso casa su New Vulcana Regar. Non è come casa, ma.. suppongo che sia una questione di abitudine. dissi con tranquillità, ma.. lasciai trasparire rammarico dalla mia voce. Non mi sarei mai abituata, me lo sentivo. Mi rabbuiai a quel pensiero, ma chiesi, con il tono più.. logico possibile sebbene lasciasse intravedere dolore Lei.. si abituerebbe ad un pianeta molto simile al suo ma che comunque non lo sarà mai? I suoi nascondigli non ci saranno più in fondo. dissi con un sospiro.
Non sapevo ancora che il nuovo cadetto della constellation sarebbe arrivato quel giorno, ma... probabilmente non l'avrei riconosciuto, ma in mancanza del capitano e del primo ufficiale, io ero quella con il grado più alto.
#15

Martus Brenner

Human

Martus indossava i suoi vecchi jeans e una maglietta aderente azzurra.
Il cadetto si era fermato a guardare la base degli attracchi. C'era un vetro enorme da cui si poteva vedere la Terra.
Sarebbe finito anche lui per morire ad anni luce da casa sua?
Era troppo giovane per avere paura, troppo spavaldo, troppo sicuro di se. Come si chiamava quel supereroe del ventesimo secolo?
Superman, esatto. Gli uscivano dei raggi laser dagli occhi e poteva volare; beh come certi cyborg oramai.
Martus assotigliò gli occhi e si immaginò si frantumare con un raggio il vetro panoramico; tutti sarebbero stati risucchiati nello spazio; almeno fino a che le serrande di sicurezza non avessero chiuso il varco.
*Questo mondo tecologico ti offre sempre una possibilità di scampo* pensò sentendosi un po' come Superman.

Tornò verso gli ufficiali, chiedendo se qualcuno della Constellation fosse sulla base. Si era documentato brevemente sull 'incrociatore; era il meglio del meglio, dopo l'Enterprise. il suo capitano doveva essere un osso duro come la roccia e c'era pure una vulcaniana a bordo. Cose rare di quei tempi.
Di sicuro gli avrebbero dato una raddrizzata.
Sorrise, pregustando la sfida.
Comunque qualcuno c'era a bordo della Earth Spacedock; alcuni ufficiali in attesa delle riparazione e anche il navigatore e ufficiale alle armi: Tenente comandante T'Dal.
*Uh la vulcaniana* pensò.
Annuì all'ufficiale che gli aveva dato le informazioni e lo ringraziò.

Si mise la borsa in spalla e iniziò a camminare sulla passeggiata.
Era un po' come essere al centro commerciale di Miami, solo che invece si stava in sospensione a migliaia di km dalla Terra.
Qualcuno lo guardava con sguardo dubbioso come se fosse un pezzente. Invece a lui piaceva il suo stile demodè e si godeva la vista da dietro i suoi occhiali scuri.
*Oh finalmente un bar.* disse sentendosi a casa.
Non era un bevitore e nemmeno un fumatore, non amava esser schiavo di vizi del genere; ma non disdegnava un cicchetto di tanto in tanto.
*Non è il momento, stai per presentarti ai tuoi ufficiali superiori e...*
Bloccò lo sguardo su una coppia seduta che discorreva.
*Accidenti quella è... e quello è...* Eccola lì, il suo comandante della sicurezza e il gran capo della stazione orbitante.

Per un istante si immagino di avvicinarsi e intromettersi con una frase tipo -Ehilà come butta?- poi decise per un basso profilo e si diresse al bancone ordinando qualcosa di analcolico.
La curiosità però era grande, si voltò una o due volte come se niente fosse e stesse aspettando qualcuno, per osservare i due.
Solo per un attimo si domandò come sarebbe stato fare carriera nella flotta e essere al comando di altri militari.

...
#16

Enomis Curzon

Joined Trill

Mi ero accorto della domanda poco consona, e in realtà non sapevo cosa rispondere. Non mi era mai passata per il cervello l'idea che il mio pianeta non ci fosse più. E quella domanda mi aveva al quanto spiazzato.Beh, ecco di sicuro non mi abituerei... Non ero molto convinto, cioè si... ma anche no. Diciamo che ero confuso e basta, così vi risparmio i miei pensieri contorti.
E scusi la domanda, non dovevo farla.
Ero anche dispiaciuto di aver fatto questa domanda, e anche abbastanza imbarazzato. Per questo il colore delle mie macchie era diventato leggermente più chiaro.
Notai un cadetto sedersi dietro di me, essendo un trill, e avendo un udito leggermente più sviluppato di quello umanoide riuscivo a sentire il suo respiro sul mio collo, era fastidioso. Era irregolare, a volte sospirava, sembrava che stesse pensando a qualcosa di importante, ed era anche un po' agitato.
#17

T'Dal Zayrus

Vulcan

Il mio sguardo indugiava sul capitano davanti a me, mentre lo vedevo confuso e quasi imbarazzato per la domanda. Non mi era infastidito il fatto della domanda, ormai ci ero abituata, ma mi avrebbe fatto tenerezza quel trill, in altre occasioni.
Nessun problema dico davvero. Non è il primo che la fa e non sarà nemmeno l'ultimo, comunque nonostante tutto, sappia che le sue scuse non erano necessarie. dissi abbozzando un lievissimo sorriso.
Mi girai verso il cadetto e feci un cenno affermativo con la testa, quasi come invito a raggiungerci. Salve cercai di usare un tono cordiale, ma che risultava atono comunque.
Peccato per loro, che non riuscivano ancora a capire le mie inflessioni vocali.
#18

Martus Brenner

Human

Avrebbe dovuto immaginare, di non poter passare inosservato.
Soprattutto si rendeva conto che, come lui si era documentato sull'equipaggio della sua nuova nave stellare, molto probabilmente anche il suo futuro comandante doveva aver fatto altrettanto con i nuovi cadetti in arrivo.
Nuovi? Non aveva visto altri cadetti sul suo shuttle. Che fosse l'unico?
Non aveva idea di quale dinamica lo avesse portato alla Constellation, forse suo padre, forse uno dei suoi insegnanti, o forse l'interesse diretto di qualcuno sull'astronave?
Ne sarebbe stato lusingato, ma di sicuro un equipaggio come quello aveva altro da pensare che reclutare un bel giovanotto, per quanto portato alla carriera nella flotta.

In fondo non era nemmeno sicuro di essere veramente stato riconosciuto dalla vulcaniana.
Ad ogni modo, fu lesto a riporre gli occhiali da sole, si mise sull'attenti e fece il saluto militare.
"Cadetto Martus Brenner, comandante!" disse in tono marziale "Assegnato alla nave stellare Constelletion, corpo di sicurezza" aggiunse, mettendo in chiaro che T'Dal sarebbe stata molto presto il suo tenente di riferimento.

Tecnicamente la vulcaniana non era ancora la sua dirette superiore, doveva sbrigare ancora alcune procedure burocratiche. Insomma non era ne da una parte nè dall'altra. Quindi ritenne opportuno volgere un saluto diretto anche al capitano della Deep Space 1.
"Capitano!" si limitò a dire ripetendo il saluto ma non le generalità.


...
#19

Enomis Curzon

Joined Trill

Dopo aver annuito alla vulcaniana avevo spostato lo sguardo su Martus.
Buonasera cadetto! Sorridevo.
Mi ricordava me appena diplomato... Bei tempi....
Non riuscivo a non pensare a New Vulcano, ed ero ancora imbarazzato per la domanda che avevo fatto.
Mi ero slacciato l'uniforme sul davanti, perchè dopo qualche ora di fila dava fastidio sul collo.
#20

T'Dal Zayrus

Vulcan

Ne studiai a lungo l'espressione e i lineamenti, memorizzandoli. Feci il saluto vulcaniano, Lunga vita e prosperità signor Brenner, io sono come ha intuito il tenente comandante T'Dal, Lieta di fare la vostra conoscenza, sapevo del vostro arrivo, ma credevo arrivaste domani. dissi con semplicità continuando a guardarlo.
Bevvi la mia bibita finendola, chiedendogli tranquillamente dopo qualche istante Il viaggio che l'ha portata qui è stato confortevole?
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