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TFB Lord of Death: Preludio
#1

Emil Sheppard

Human

Londra, Kelvin Memorial Archive

L'ammiraglio Emil Sheppard, l'attuale capo della Sezione 31, si trovava nel suo ufficio. La stanza era praticamente spoglia, non c'era nessun oggetto che non fosse indispensabile, nessun segnale che un essere umano ci lavorasse. In effetti, quell'ufficio era rimasto inutilizzato per molti anni, se non per brevi eccezioni. Raramente Sheppard era stato al Kelvin Memorial Archive, preferendo di gran lunga dirigere le operazioni dell'agenzia dalla base sotterranea nel Quartier Generale della Flotta Stellare, a San Francisco. Ma quando essa era stata distrutta da una bomba - attentato rivendicato dalla Triade cinese del Loto Bianco - si era ritrovato costretto a trasferire le operazioni nella base più vicina, ossia l'archivio di Londra. Tra la distruzione, gli agenti dell'Intelligence infiltrati nelle squadre di salvataggio e gli ingegneri all'opera per riparare i danni alla struttura per poter disattivare i campi di forza che stavano tenendo su l'edificio danneggiato, il piano sotterraneo del Quartier Generale non era più utilizzabile. Per fortuna, però, i suoi agenti erano riusciti a recuperare il materiale riservato sopravvissuto all'esplosione prima che ci riuscisse l'Intelligence. O almeno così sperava, perché sarebbe stato problematico se i piani alti avessero trovato prove sugli esperimenti di potenziamento illegali o sulle operazioni di genocidio o altro compiute dalla Sezione 31 sotto il suo comando. Ma qualcuno doveva pur sporcarsi le mani per mantenere la pace e la sicurezza.

Mentre, seduto alla scrivania, osservava senza veramente leggerli alcuni rapporti, non poteva fare a meno di ripesare ai vari problemi che doveva risolvere. Il Comando di Flotta stava cercando di rimuoverlo dall'incarico, e Sheppard temeva che ci sarebbe riuscito, nonostante il suo tentativo di schivare l'esame medico a cui gli avevano ordinato di sottoporsi. Ma, anche se al posto di fuggire si fosse realmente sottoposto ad esso, comunque il risultato sarebbe stato lo stesso, visto che si trattava semplicemente di una farsa. Ben presto si sarebbe trovato costretto a scegliere un sostituto che potesse manovrare come una marionetta, e aveva già un'idea piuttosto precisa di chi potesse essere. Il secondo problema era la Triade del Loto Bianco, ma grazie alle informazioni recuperate dall'agente RedWing riteneva di poterli mettere sotto scacco senza problemi. Il terzo era l'agente Qetesh, la sua fidata Claire. Era davvero passata al nemico? O era stata rapita dalla Triade? Ma allora perché nel computer di casa sua c'erano tutte quelle informazioni su essa? Ma Sheppard aveva già intenzione di mandare RedWing a recuperarla: una volta che Qetesh fosse stata nelle sue mani, ci avrebbe pensato lui a farla parlare. E l'indagine della polizia di San Francisco sulla sua scomparsa era sotto controllo, almeno per ora. Quindi l'unico problema che rimaneva era l'agente Shinigami. Il secondo traditore.

Risolvere il problema di Shinigami era già più complesso. Quell'uomo era deciso a prendere il suo posto, a comandare la Sezione 31, e questo non era accettabile. D'altronde non era una persona facilmente influenzabile: non avrebbe potuto manovrarlo come una marionetta, non avrebbe potuto usarlo per mantenere il controllo - per quanto dall'ombra - sulla Sezione 31. Quindi doveva essere eliminato. O arrestato, naturalmente. Ma chi poteva inviare a svolgere quel delicato incarico? Per RedWing aveva già dei piani in mente, quindi doveva scartarla, e in ogni caso serviva qualcuno di abbastanza neutrale da potersi infiltrare in quella che ormai era diventata la roccaforte del dio della morte. Sheppard chiuse il rapporto che comunque non stava leggendo, e aprì il database degli agenti della Sezione 31. Ci impiegò diversi minuti a trovare un possibile candidato. Un brillante scienziato, uno di quei geni che la società e le sue regole non potevano accettare. Per quanto non lo avesse mai testato in azione, era proprio per quel motivo l'agente più adatto a svolgere quell'incarico. Perché Shinigami avrebbe dovuto vederlo come un pericolo? Anzi, con ogni probabilità avrebbe accolto l'occasione al volo per portare dalla sua parte quello che forse era la più grande autorità scientifica sui naniti.

"Avvisate l'agente NX-01 di presentarsi qui il prima possibile." Disse quindi, dopo aver aperto le comunicazioni interne. Non gli importava di dove si trovasse, poteva anche essere dall'altra parte del quadrante: il dottor Emmet Brown era richiesto in quella stanza.
#2

Emmet "Doc" Brown

Human

Il dottore entra nella sala con un'energia ed una vitalità che farebbero invidia ad un dodicenne. Sheppard può notare il radicale cambiamento di un uomo settantenne che è straordinariamente ringiovanito fino alla sua migliore trentina. Il dottore rimane in piedi e passeggia nevroticamente su e giù, come a voler esaurire un'energia eccedente.
"Dica" taglia corto "dovrei essere al laboratorio per monitorare i naniti" dice "e lei mi sembra troppo cresciuto per essere un nanita" conclude con quell'aria strafottente di chi ha voluto lanciare una frecciatina.
#3

Emil Sheppard

Human

Quando il dottore entrò nella sala, Sheppard non poté fare a meno di notare l'energia che il suo stesso corpo e i suoi stessi movimenti sembravano emanare. A vederlo così sembrava avere veramente trent'anni, un giovane appena all'inizio della sua vita e della sua carriera. Difficilmente qualcuno si sarebbe immaginato che in realtà quell'uomo aveva vissuto per ben più tempo. La sua ricerca avrebbe cambiato la storia della medicina, magari anche portato alla realtà i vecchi miti sull'eterna giovinezza. Sempre che le naniti non avessero comportato delle controindicazioni, naturalmente. Ma sarebbe stato il tempo a dimostrare se quella ricerca avrebbe avuto un futuro o meno. E fino a quel momento Sheppard era intenzionato a fare in modo che essa avvenisse all'interno della Sezione 31.

Alle sue forse poco rispettose parole, il capo della Sezione 31 si ritrovò stranamente a sorridere. In un'altra occasione avrebbe sicuramente fatto una lavata di capo all'irrispettoso agente che aveva di fronte, ma vista la situazione poteva fare un'eccezione. Anche perché aveva bisogno del suo aiuto, dell'aiuto di quell'uomo che solo in apparenza era giovane. E, per quanto facesse fatica ad immaginarselo come un anziano, Sheppard doveva ricordarsi che lo scienziato aveva in realtà ben più anni di lui.

"Son consapevole di star rubando tempo prezioso ai vostri esperimenti, e me ne dispiaccio." Cominciò a parlare, solo in parte sincero. Per quanto, infatti, fosse estremamente interessato agli esperimenti sulle naniti, in quel momento Sheppard aveva un'altra priorità, e avrebbe fatto qualsiasi cosa, con qualsiasi mezzo, per liberarsi del traditore Shinigami. "In effetti, ho un grande interesse per i vostri esperimenti sulle naniti." Parole di cortesia, forse, ma questa volta totalmente veritiere. Sheppard e la Sezione 31 erano veramente interessati alla tecnologia nanitica e ai suoi risvolti, sia medici che coma arma. Una tecnologia simile, in un futuro forse recente, avrebbe potuto risultare molto utile per proteggere la federazione. E per modificare l'equilibrio di potere a favore della Sezione 31, ovviamente.

"Per quanto io comprenda la sua impazienza, vorrei comunque permettermi di chiederle un favore." Aggiunse, finalmente andando al punto. In verità, quello che stava facendo non era chiedere un favore, ma dare un'ordine... ma per il momento avrebbe tentato la strada della persuasione. Se quella avesse fallito, sarebbe di certo passato alle minacce. "Un nostro agente ci ha tradito e si è asserragliato sulla Stazione Io, in orbita sull'omonima luna di Giove. Avrei bisogno di qualcuno che si infiltri in quella base in modo da disabilitarne i sistemi primari e permettere alla mia squadra di accedervi e arrestare i traditori. So che lei è solo uno scienziato, ma ritengo che lei sia l'unico in grado di portare a termine una simile operazione: l'agente di cui stiamo parlando è particolarmente interessato alle sue ricerche, dovrebbe risultare facile convincerlo che lei ha deciso passare dalla sua parte." O meglio, c'era qualche minima possibilità che Shinigami decidesse di rischiare e di non ucciderlo prima che mettesse piede sulla stazione. Ma non era necessario riferire certe sottigliezze, no!? Anche perché non sarebbe stato carino fargli notare che, se lui fosse morto, qualcun altro avrebbe continuato le sue ricerche. Tutto per il bene della Sez... della Federazione, ovviamente.
#4

Emmet "Doc" Brown

Human

Doc ascoltò le parole di Sheppard con malcelata indifferenza, sempre camminando nervosamente su e giù per l'ufficio e senza un attimo di respiro. L'energia, la vitalità che sentiva erano un ricordo lontano, ma i naniti sembravano aver risvegliato quel corpo in maniera straordinaria, tanto da stupire persino lui. Aveva un leggero languorino ora e lo stomaco iniziava a far baruffa.
"Si risparmi le ciance" disse poco gentile "volete testare i naniti sul campo: me lo dica chiaramente!" fà un gesto con la mano sinonimo di impazienza "Buttarmi così tra le braccia di un nemico è da pazzi irresponsabili considerando che sono la cavia di un esperimento unico nel suo genere" continua per poi fermarsi ed incrociare le braccia "accetto" sorride "cosa devo fare? Ammazzarlo, prendere informazioni, sabotare o semplicemente farmi uccidere e buttare anni di lavoro, tempo e risorse nel vuoto cosmico?" Termina con un ghigno tra il divertito e lo strafottente.
#5

Emil Sheppard

Human

Sheppard cominciava a far fatica a sopportare il comportamento dell'agente NX-01. Non aveva mai avuto una grande pazienza, e non era di certo conosciuto per essere una persona tranquilla. Normalmente si limitava a dare gli ordini, punendo e minacciando coloro che osavano disubbidirgli. Ma quella era una situazione particolare, una situazione in cui non sapeva di chi fidarsi e doveva stare attento a non perdere coloro che ancora lo appoggiavano. E, nonostante NX-01 non fosse esattamente tra i suoi sostenitori, non era nemmeno un simpatizzante di Shinigami. Almeno a quando lui sapesse, naturalmente. Quindi avrebbe dato fondo alle sue riserve ormai esaurite di pazienza.

"Il suo compito sarà quello di accedere alla stazione Io e sabotarne il computer. Ha delle conoscenze di hacking? Con ogni probabilità, l'agente Shinigami - il traditore in questione - ha cambiato tutti i codici di accesso, ma la sezione tecnologica ha dei gingilli..." ... a prova di idiota, avrebbe detto, ma forse non era il caso. "...molto semplici da usare anche per chi non ha conoscenze in quel campo." In effetti, nella relazione su NX-01 non c'erano informazioni in tal proposito, ma se era in grado di programmare naniti sicuramente aveva delle ottime conoscenze in campo informatico. Cosa che, naturalmente, non significava essere in grado di hackerare un sistema. Perché Claire era sospettata di tradimento proprio quando servivano le sue competenze di hacker? "Una volta che lei avrà disabilitato armi e difese, allora sarà la squadra di sbarco ad occuparsi dei traditori e a tutelare la sua sicurezza, ma fino ad allora sarà da solo. Naturalmente, ha il permesso di eliminare o arrestare i traditori, Shinigami compreso, se ce ne sarà la necessità."
#6

Emmet "Doc" Brown

Human

"Per caso vuole che mi metta sull'attenti e urli un signorsì? Non sono un soldato e non prendo ordini da lei. Sono uno scienziato ed accetterò per poter testare i naniti sul campo" sorrise "dopotutto nemmeno io ho idea di quali siano le mie attuali potenzialità" guardò Sheppard negli occhi "ma perché si fida tanto di me e lascia che una tecnologia simile praticamente cada nelle mani del suo nemico?" socchiuse gli occhi "che c'é sotto?" disse senza ragionare troppo le parole, come a svuotare la mente dai pensieri col parlare onesto e diretto.
#7

Emil Sheppard

Human

Se Sheppard non fosse stato in una situazione critica e avesse avuto qualcun altro adatto a quel compito, con ogni probabilità alle parole di NX-01 si sarebbe messo ad urlare. Ma come si permetteva? Credeva davvero di poter lavorare nei laboratori della Sezione 31 senza dover obbedire a lui? Si credeva così importante? Per quanto Sheppard fosse consapevole che l'uomo che aveva di fronte era un genio, era comunque convinto che non fosse insostituibile. Altri scienziati avrebbero potuto continuare la sua ricerca, partendo dal materiale che lui aveva tanto gentilmente consegnato alla Sezione 31: svolgere i propri esperimenti all'interno di un laboratorio della sezione significava essere costantemente controllati, con i dati continuamente salvati in diversi server tramite linea protetta. Un modo per garantire sia la sicurezza che l'impossibilità di perdere materiale a causa di un qualche incidente, ma anche di dare la possibilità ai piani alti di avere sempre il materiale a disposizione, qualunque cosa fosse successa. E, in ogni caso, Sheppard era disperato. Per proteggere sé stesso e la Sezione 31 sarebbe stato disposto a perdere un brillante scienziato.

"La possibilità che lei cada nelle mani del nemico non è auspicabile.... ma bisogna anche considerare che l'agente Shnigami, prima di questa storia, era di livello abbastanza elevato per accedere ai dati delle sue ricerche." Disse dunque, per quanto avrebbe preferito che lo scienziato si suicidasse, disintegrando il suo corpo insieme alle naniti, pur di non finire nelle mani del nemico. Ma non era una cosa semplice da chiedere ad un civile. D'altronde, nemmeno Claire l'aveva fatto quando era stata rapita. Cosa per cui sarebbe stata severamente punita.

"Per quanto riguarda quello che c'è sotto..." Aggiunse, per quanto non avesse la minima intenzione di spiegargli il motivo della sua scelta. Dopotutto, sarebbe stato imbarazzante rivelargli che, tra i candidati ideali per la missione, lui era l'unico che non potesse sospettare di doppio gioco. Degli altri non sapeva se poteva fidarsi: potevano essere spie o simpatizzanti di Shinigami. Dopo quello che era successo, i fedelissimi di Sheppard si potevano contare sulle dita di una mano. E la cosa lo preoccupava alquanto. "...le basti sapere che da questa missione dipende la sicurezza interna della Sezione 31 e che lei, nonostante sia un civile, è il candidato più adatto a portarla a termine. E, come ha detto lei stesso, questa può essere l'occasione ideale per testare i naniti sul campo. La prenda come una specie di esperimento."

"Uno shuttlecraft è già stato preparato per lei nel hangar M05 di questa struttura. I dati e il materiale per la missione sono già al suo interno. Ufficialmente lei ha richiesto un permesso per andare ad una conferenza scientifica e io l'ho chiamato in questo ufficio per discutere sui rischi che, visto l'attentato e l'instabile situazione della Sezione 31, lasciare i luoghi protetti potrebbe comportare per lei. Dopo il rapimento dell'agente Qetesh non sarebbe così strano se io tentassi di convincere uno scienziato importante come lei a non lasciare la base per motivi di sicurezza." Continuò. "Se non ha altre domande, può andare. Una volta che la sua navetta avrà lasciato questa struttura sarà costantemente sorvegliata da una nostra astronave occultata. I miei uomini faranno il possibile per garantire la sua sicurezza."
#8

Emmet "Doc" Brown

Human

Doc ascoltò le futili spiegazioni con faccia annoiata e non sembrò minimamente preoccupato di nascondere la cosa. Al termine dell'arringa di Sheppard rispose:
"considerando che io" si indicò con l'indice destro "un civile, dottore e fino a poco tempo fà un settantenne, senza alcuna esperienza di spionaggio, lotta, guerriglia, armi o qualsivoglia offesa, un topo di laboratorio che fino a poche settimane fà stentava anche a camminare, con macchine sperimentiali nel suo corpo di cui non se ne conosce il potenziale o la pericolosità" puntualizzò "sono il vostro elemento più indicato descrive alla perfezione la vostra attuale situazione e mi domando come mai questo traditore non vi abbia spazzato via prima: siete più indifesi di un pupazzo di pezza" terminò divertito continuando a guardare Sheppard, chidedendosi quando quel curioso umano avrebbe perso la pazienza.
"Ma le sono comunque grato per le risorse che mi ha concesso quando nessuno mi credeva abile, per la professionalità e per il tempo che mi ha dedicato. Non dimenticando che come esperimento è perfetto ed io sono prima di tutto un uomo di scienza che mai rifiuterebbe una possibilità simile" disse calmando un poco il proprio impeto, non voleva esagerare con Sheppard, dopotutto poteva anche piacergli: era un uomo di vecchio stampo e di vecchi principi, come lui.
"Se non ha altro da aggiungere io andrei" terminò aspettando risposta.
#9

Emil Sheppard

Human

Mentre parlava, Sheppard non aveva potuto far a meno di notare che l'espressione di NX-01 era rimasta estremamente annoiata, cosa che non gli era per niente piaciuta. Pensare che quell'uomo si stava comportando in quel modo con Lui era sconvolgente. Ma come si permetteva? L'avrebbe messo a posto, gli avrebbe fatto capire chi comandava, ma quello non era di certo il momento giusto. Se gli avesse urlato contro in quel momento, come tutte le fibre del suo corpo gli stavano urlando di fare, avrebbe dovuto cercarsi un altro candidato per la missione. Non una cosa semplice, in effetti. Quindi, almeno per adesso, si sarebbe sforzato di stare calmo, dando fondo alla riserva di pazienza che non pensava di avere. Quando l'uomo fosse uscito dalla stanza, avrebbe sempre potuto sfogarsi su quel poco che c'era in quella stanza. Tanto, se avesse spaccato qualcosa, sarebbe stato sostituito.

"Si sbaglia, agente." Disse, in un tono che poteva considerarsi quasi minaccioso, una specie di avvertimento. "Le consiglio vivamente di non sottovalutare la Sezione 31!" E il sottoscritto. Completò, nella sua mente. "Questa organizzazione attualmente è sotto attacco da più fronti e il fatto stesso che siamo ancora qui dimostra la nostra forza. Semplicemente, lei è il candidato più idoneo tra quelli che non sono già stati assegnati ad altre mansioni." In effetti, quelle parole non erano tutte vere, ma perché Sheppard non avrebbe dovuto farcire le sue parole con qualche menzogna? In quel momento, le menzogne erano quello che lo tenevano ancora al potere. E, al primo soffio di vento, quel fragile castello di carte che aveva faticosamente costruito sarebbe crollato. Ma fino ad allora avrebbe tenuto duro e avrebbe quantomeno garantito la sicurezza interna della Sezione 31. Perché se la sezione avesse continuato ad esistere, prima o poi sarebbe riuscito a riappropriarsene.

Quando lo scienziato si calmò, anche Sheppard sentì sfumare un poco la sua ira. Gli sorrise. "E io le sono grato di aver accettato la missione. Sono particolarmente curioso di vedere come le sue naniti si comporteranno sul campo." Un'altra mezza-verità, ma che importanza aveva?

"Certo, può andare." Rispose poi, congedandolo.
#10

Emmet "Doc" Brown

Human

Doc salutò con un gesto il superiore e di riresse verso l'hangar M05 per salire sulla navetta preparata per il viaggio. Se null'altro lo tratteneva sarebbe salito sul trasporto ed avrebbe subito iniziato il viaggio leggendosi tutta la documentazione presente sulla nave al quale aveva accennato Sheppard. Avrebbe anche controllato l'equipaggiamento, se presente, e monitorato i naniti per vedere il loro progresso dentro il loro nuovo corpo. Il tutto era seguito da una mente ringiovanita e nuovamente scattante, con un corpo che difficilmente riusciva a stare fermo ed anche in movimento sentiva comunque il bisogno di muoversi. Doc iniziò a ragionare su come i naniti avessero cambiato la sua vita e di come potessero cambiare la vita sulla Terra. Si perse nei suoi compiti e continuò il viaggio.
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