22-01-2015, 12:28 PM
Emil Sheppard
Human
Londra, Kelvin Memorial Archive
L'ammiraglio Emil Sheppard, l'attuale capo della Sezione 31, si trovava nel suo ufficio. La stanza era praticamente spoglia, non c'era nessun oggetto che non fosse indispensabile, nessun segnale che un essere umano ci lavorasse. In effetti, quell'ufficio era rimasto inutilizzato per molti anni, se non per brevi eccezioni. Raramente Sheppard era stato al Kelvin Memorial Archive, preferendo di gran lunga dirigere le operazioni dell'agenzia dalla base sotterranea nel Quartier Generale della Flotta Stellare, a San Francisco. Ma quando essa era stata distrutta da una bomba - attentato rivendicato dalla Triade cinese del Loto Bianco - si era ritrovato costretto a trasferire le operazioni nella base più vicina, ossia l'archivio di Londra. Tra la distruzione, gli agenti dell'Intelligence infiltrati nelle squadre di salvataggio e gli ingegneri all'opera per riparare i danni alla struttura per poter disattivare i campi di forza che stavano tenendo su l'edificio danneggiato, il piano sotterraneo del Quartier Generale non era più utilizzabile. Per fortuna, però, i suoi agenti erano riusciti a recuperare il materiale riservato sopravvissuto all'esplosione prima che ci riuscisse l'Intelligence. O almeno così sperava, perché sarebbe stato problematico se i piani alti avessero trovato prove sugli esperimenti di potenziamento illegali o sulle operazioni di genocidio o altro compiute dalla Sezione 31 sotto il suo comando. Ma qualcuno doveva pur sporcarsi le mani per mantenere la pace e la sicurezza.
Mentre, seduto alla scrivania, osservava senza veramente leggerli alcuni rapporti, non poteva fare a meno di ripesare ai vari problemi che doveva risolvere. Il Comando di Flotta stava cercando di rimuoverlo dall'incarico, e Sheppard temeva che ci sarebbe riuscito, nonostante il suo tentativo di schivare l'esame medico a cui gli avevano ordinato di sottoporsi. Ma, anche se al posto di fuggire si fosse realmente sottoposto ad esso, comunque il risultato sarebbe stato lo stesso, visto che si trattava semplicemente di una farsa. Ben presto si sarebbe trovato costretto a scegliere un sostituto che potesse manovrare come una marionetta, e aveva già un'idea piuttosto precisa di chi potesse essere. Il secondo problema era la Triade del Loto Bianco, ma grazie alle informazioni recuperate dall'agente RedWing riteneva di poterli mettere sotto scacco senza problemi. Il terzo era l'agente Qetesh, la sua fidata Claire. Era davvero passata al nemico? O era stata rapita dalla Triade? Ma allora perché nel computer di casa sua c'erano tutte quelle informazioni su essa? Ma Sheppard aveva già intenzione di mandare RedWing a recuperarla: una volta che Qetesh fosse stata nelle sue mani, ci avrebbe pensato lui a farla parlare. E l'indagine della polizia di San Francisco sulla sua scomparsa era sotto controllo, almeno per ora. Quindi l'unico problema che rimaneva era l'agente Shinigami. Il secondo traditore.
Risolvere il problema di Shinigami era già più complesso. Quell'uomo era deciso a prendere il suo posto, a comandare la Sezione 31, e questo non era accettabile. D'altronde non era una persona facilmente influenzabile: non avrebbe potuto manovrarlo come una marionetta, non avrebbe potuto usarlo per mantenere il controllo - per quanto dall'ombra - sulla Sezione 31. Quindi doveva essere eliminato. O arrestato, naturalmente. Ma chi poteva inviare a svolgere quel delicato incarico? Per RedWing aveva già dei piani in mente, quindi doveva scartarla, e in ogni caso serviva qualcuno di abbastanza neutrale da potersi infiltrare in quella che ormai era diventata la roccaforte del dio della morte. Sheppard chiuse il rapporto che comunque non stava leggendo, e aprì il database degli agenti della Sezione 31. Ci impiegò diversi minuti a trovare un possibile candidato. Un brillante scienziato, uno di quei geni che la società e le sue regole non potevano accettare. Per quanto non lo avesse mai testato in azione, era proprio per quel motivo l'agente più adatto a svolgere quell'incarico. Perché Shinigami avrebbe dovuto vederlo come un pericolo? Anzi, con ogni probabilità avrebbe accolto l'occasione al volo per portare dalla sua parte quello che forse era la più grande autorità scientifica sui naniti.
"Avvisate l'agente NX-01 di presentarsi qui il prima possibile." Disse quindi, dopo aver aperto le comunicazioni interne. Non gli importava di dove si trovasse, poteva anche essere dall'altra parte del quadrante: il dottor Emmet Brown era richiesto in quella stanza.
L'ammiraglio Emil Sheppard, l'attuale capo della Sezione 31, si trovava nel suo ufficio. La stanza era praticamente spoglia, non c'era nessun oggetto che non fosse indispensabile, nessun segnale che un essere umano ci lavorasse. In effetti, quell'ufficio era rimasto inutilizzato per molti anni, se non per brevi eccezioni. Raramente Sheppard era stato al Kelvin Memorial Archive, preferendo di gran lunga dirigere le operazioni dell'agenzia dalla base sotterranea nel Quartier Generale della Flotta Stellare, a San Francisco. Ma quando essa era stata distrutta da una bomba - attentato rivendicato dalla Triade cinese del Loto Bianco - si era ritrovato costretto a trasferire le operazioni nella base più vicina, ossia l'archivio di Londra. Tra la distruzione, gli agenti dell'Intelligence infiltrati nelle squadre di salvataggio e gli ingegneri all'opera per riparare i danni alla struttura per poter disattivare i campi di forza che stavano tenendo su l'edificio danneggiato, il piano sotterraneo del Quartier Generale non era più utilizzabile. Per fortuna, però, i suoi agenti erano riusciti a recuperare il materiale riservato sopravvissuto all'esplosione prima che ci riuscisse l'Intelligence. O almeno così sperava, perché sarebbe stato problematico se i piani alti avessero trovato prove sugli esperimenti di potenziamento illegali o sulle operazioni di genocidio o altro compiute dalla Sezione 31 sotto il suo comando. Ma qualcuno doveva pur sporcarsi le mani per mantenere la pace e la sicurezza.
Mentre, seduto alla scrivania, osservava senza veramente leggerli alcuni rapporti, non poteva fare a meno di ripesare ai vari problemi che doveva risolvere. Il Comando di Flotta stava cercando di rimuoverlo dall'incarico, e Sheppard temeva che ci sarebbe riuscito, nonostante il suo tentativo di schivare l'esame medico a cui gli avevano ordinato di sottoporsi. Ma, anche se al posto di fuggire si fosse realmente sottoposto ad esso, comunque il risultato sarebbe stato lo stesso, visto che si trattava semplicemente di una farsa. Ben presto si sarebbe trovato costretto a scegliere un sostituto che potesse manovrare come una marionetta, e aveva già un'idea piuttosto precisa di chi potesse essere. Il secondo problema era la Triade del Loto Bianco, ma grazie alle informazioni recuperate dall'agente RedWing riteneva di poterli mettere sotto scacco senza problemi. Il terzo era l'agente Qetesh, la sua fidata Claire. Era davvero passata al nemico? O era stata rapita dalla Triade? Ma allora perché nel computer di casa sua c'erano tutte quelle informazioni su essa? Ma Sheppard aveva già intenzione di mandare RedWing a recuperarla: una volta che Qetesh fosse stata nelle sue mani, ci avrebbe pensato lui a farla parlare. E l'indagine della polizia di San Francisco sulla sua scomparsa era sotto controllo, almeno per ora. Quindi l'unico problema che rimaneva era l'agente Shinigami. Il secondo traditore.
Risolvere il problema di Shinigami era già più complesso. Quell'uomo era deciso a prendere il suo posto, a comandare la Sezione 31, e questo non era accettabile. D'altronde non era una persona facilmente influenzabile: non avrebbe potuto manovrarlo come una marionetta, non avrebbe potuto usarlo per mantenere il controllo - per quanto dall'ombra - sulla Sezione 31. Quindi doveva essere eliminato. O arrestato, naturalmente. Ma chi poteva inviare a svolgere quel delicato incarico? Per RedWing aveva già dei piani in mente, quindi doveva scartarla, e in ogni caso serviva qualcuno di abbastanza neutrale da potersi infiltrare in quella che ormai era diventata la roccaforte del dio della morte. Sheppard chiuse il rapporto che comunque non stava leggendo, e aprì il database degli agenti della Sezione 31. Ci impiegò diversi minuti a trovare un possibile candidato. Un brillante scienziato, uno di quei geni che la società e le sue regole non potevano accettare. Per quanto non lo avesse mai testato in azione, era proprio per quel motivo l'agente più adatto a svolgere quell'incarico. Perché Shinigami avrebbe dovuto vederlo come un pericolo? Anzi, con ogni probabilità avrebbe accolto l'occasione al volo per portare dalla sua parte quello che forse era la più grande autorità scientifica sui naniti.
"Avvisate l'agente NX-01 di presentarsi qui il prima possibile." Disse quindi, dopo aver aperto le comunicazioni interne. Non gli importava di dove si trovasse, poteva anche essere dall'altra parte del quadrante: il dottor Emmet Brown era richiesto in quella stanza.