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USS Constellation Missione sulla Luna: Riparazioni...
#1

Korinna Suder

Betazoid

L'ammiraglio Sheppard mi piace sempre meno, non riesco a togliermi dalla testa l'idea che non sia del tutto a posto... ma in fondo non è il primo ammiraglio eccentrico che incontro. Da un lato il suo comportamento in plancia è stato davvero poco professionale, dall'altro... non è successo niente, non lo conosco, non ho elementi per dire se è davvero un pericolo per la nave, sei i suoi pensieri sconclusionati lo sono di proposito. Possibile che un umano abbia una tale disciplina mentale da farsi gioco delle mie abilità, affinate con anni di studio? Forse c'è una persona in grado di dirmelo.

Invio il rapporto che ho appena finito di registrare: il comando è giustamente interessato a scoprire cosa è successo, il perché di questo guasto insolito che ci ha costretti a sospendere la missione. Ho riferito per filo e per segno quanto accaduto, gli ordini assurdi dell'ammiraglio e le sue scuse insensate evitando accuratamente di inserire giudizi personali, anche se non posso fare a meno di sperare che qualcuno dall'alto avvii un'inchiesta, prima che il suo comportamento ci metta tutti in pericolo. Non succederà, lo so, non ci sono gli estremi.

Gli ufficiali di plancia hanno approfittato di questa sosta forzata per andare a rilassarsi nel bar della stazione, mi hanno invitata, ma non me la sento di seguirli finché non mi è chiaro cosa sta succedendo qui. Sono rimasta a bordo della Constellation, seguendo le squadre di ingegneri incaricate di effettuare i controlli sui vari sistemi senza sapere bene cosa spero di scoprire, ma con addosso la sensazione che ci sia qualcosa di strano, e che questo guasto è un buon punto di partenza per chiarire tutto quello che sta accadendo. Siamo in sala macchine, abbiamo appena finito di resettare tutti i sistemi quando il mio comunicatore inizia a trillare, e un giovane ufficiale mi fa sapere che il nostro medico è appena arrivato a bordo della stazione spaziale. "La informi che voglio parlarle" rispondo, tornando subito dopo ad aiutare gli ingegneri.
#2

Surak

Vulcan

Ero stato chiamato da un ingegnere per esaminare dei dati riguardanti l'IA della nave alla quale ero stato assegnato, era la prima volta che ci mettevo piede. Trovai la strada per la sala macchine molto facilmente; per quanto grande, il via vai di tecnici e attrezzature erano segno più che ovvio della direzione della sala macchine. Scesi lentamente e cominciai ad osservare un computer acceso che stilava dati su dati, stava infatti analizzando una alterazione nei flussi di energia dal computer centrale ad un "dispositivo esterno". Ma che cosa aveva potuto creare quella alterazione così marcata?

Mi avvicinai all'unica persona che sbucò da dietro una paratia, dai gradi capì che era il primo Ufficiale.
Mi scusi
cominciai attirando l'attenzione del primo ufficiale
Sono il tenente comandante Surak, l'ufficiale scientifico, sono appena arrivato da New Vulcano. Il capo ingegnere mi ha chiesto di aiutarlo ad analizzare questi dati. Sembra che ci sia stato un dispositivo esterno che ha interrotto il flusso di materia al computer centrale.
dissi indicando delle stringhe di dati.
#3

T'Dal Zayrus

Vulcan

Ero tornata sulla nave dal bar, per dare un'occhiata agli ingegneri che lavoravano e sebbene non potessi dare una mano come si doveva, avevo trovato io il guasto. Dovevo ammetterlo, dovevo avere altre mille cose da fare, ma dal canto mio avevo già riorganizzato tutto, per permettermi di dare con calma un'occhiata in giro e chiedere . In un primo momento non avevo incontrato nessuno di mia conoscenza e così avevo iniziato a dirigermi verso la sala macchine, quella nave ora sembrava così vuota!

In ogni caso, incontrai le due persone con cui avevo sicuramente legato di più. La mia migliore amica, sebbene ora sia un mio superiore e il mio collega vulcaniano. Cercai di sopprimere un sorriso, ma che non riuscii bene a dissimulare in un primo momento.
Korinna, Surak salve li salutai tranquilla mi stupisce trovarvi ancora sulla nave ammisi. Pensavo fossero scesi, per riposarsi ma mi ero sbagliata
#4

Saavik

Vulcan

Era stata richiesta la mia presenza non appena avevo rimesso piede sulla nave. Avevo dei dati e dei campioni da sistemare nel mio archivio, ma sembrava urgente e sarebbe stato illogico farmi attendere ulteriormente. non è mia abitudine interrompere le conversazioni, ma dopo aver atteso un tempo stimabile in un minuto e trentacinque secondi decido di far notare educatamente e compostamente la mia presenza
<" Primo ufficiale medico a rapporto"
Non conosco il motivo della mia convocazione, ma in fondo nutro una certa speranza che abbia a che fare con il comportamento piuttosto bizzarro, anche per un umano, dell' ammiraglio Sheppard.
#5

Korinna Suder

Betazoid

La sala macchine è molto più attiva del solito, gente che va avanti e indietro, portando cartelle, controllando dati e inserendone altri nel computer. Gran parte dei sistemi sono in stand-by: abbiamo deciso di provare ad attivarli uno per volta, nel tentativo di capire cos'è che interferisce con l'occultamento, sempre che sia effettivamente questo il problema. Sono talmente concentrata a controllare le letture che nemmeno mi accorgo dell'arrivo di un nuovo ufficiale. "Mi scusi" commenta una voce pacata a pochi passi da me. Non ho bisogno di alzare lo sguardo dal computer per sapere che è un vulcaniano: quel tono di voce tranquillo, le sue emozioni limpide, controllate, parlano per lui. Fermo un attimo il computer rivolgendo un sorriso cordiale al tenente comandante.

"Korinna Suder" mi presento "Benvenuto a bordo della Constellation signor Surak... o meglio, di quello che rimane dopo il nostro breve viaggio inaugurale" scherzo, invitandolo con un cenno a seguirmi. Faccio pressione contro una delle paratie, fino a far scattare l'apertura; con un po' di fatica sollevo il pannello che la richiude e lo poggio pesantemente a terra, contro il muro: "le presento la matrice del nostro sistema di occultamento" lo informo, indicando un congegno che ha tutta l'aria di non essere mai passato attraverso un cantiere federale. "Ovviamente l'ammiraglio Sheppard ci tiene a non far sapere in giro del nostro 'dispositivo esterno' che chiaramente non è stato progettato per questa astronave. Stiamo ancora cercando di capire cosa non ha funzionato durante l'attivazione" spiego, riprendendo in mano il pannello e avviandomi a richiudere la paratia. "Occultamento illegale" non posso fare a meno di ripetermi, ricordando i pensieri dell'ammiraglio. Più lo guardo e più mi convinco che quel dispositivo non ha niente a vedere con la Federazione... eppure, se il Comando di Flotta lo vuole operativo che autorità ho per discutere?

Una voce conosciuta attira la mia attenzione, e subito il mio sguardo vaga in direzione della vulcaniana. "Salve, T'Dal. Guarda cosa ho trovato" commento poco entusiasta, posando di nuovo il pannello e togliendomi di mezzo per permetterle di vedere la matrice. "Vi avrei raggiunte al bar, ma l'ammiraglio è sparito e mi sembrava doveroso che qualcuno controllasse le riparazioni" mi giustifico. E' una mezza verità, in realtà non mi fido molto dell'ammiraglio, non ancora. Sento che c'è qualosa di strano, qualcosa che non mi ha rivelato e che è nascosto qui, da qualche parte, sulla Constellation. E' per questo che mi sono fermata? Penso davvero di trovare l'illuminazione, smontando la nave pezzo per pezzo? Forse sono io che ho bisogno di un medico.

Neanche a farlo apposta il nostro discorso viene interrotto dall'ufficiale medico, la saluto con un cenno d'assenso. "Scusatemi, vi raggiungerò tra un attimo" dico, congedandomi senza tante cerimonie da T'Dal e da Surak per raggiungere il medico. "Dottoressa Saavik, dico bene? Korinna Suder" mi presento, avviandomi verso l'uscita della sala macchine. Fuori potremo discutere con più tranquillità, senza tutta quella gente che corre avanti e indietro. "Vorrei parlarle dell'ammiraglio Sheppard: vi conoscete da molto tempo?" chiedo, senza perdermi in lunghi preamboli.
#6

Saavik

Vulcan

Citazione:"Dottoressa Saavik, dico bene? Korinna Suder"

Annuisco leggermente in segno di assenzo. La seguo fiori dalla sala macchine non potento che approvare la sua scelta di parlare fuori da quella evidente confusione.
Ascolto con attenzione le sue parole. Una domanda precisa e diretta, senza preamboli. una cosa che apprezzo molto e che trovo estremamente rara in un soggetto non vulcaniano.
" Da non molto purtroppo, ma se si tratta delle sue recenti... iniziative... non posso che trovare logica e pertinente la sua preoccupazione"
rispondo in tono asciutto. Se nutro un qualche risentimento verso l'ammiraglio non non faccio notare. Come non faccio trasparire alcuna aprticolare emozione. Come ogni buone vulcaniana che si rispetti. Anche se in realtà sono molto più preoccupata per il comportamento di Sheppard più di quanto dimostri o voglia ammettere, in quell'umano c'è qualcosa che mi sfugge.
#7

Surak

Vulcan

Avevo seguito il comandante Suder alla paratia, chinandomi poi per osservare la matrice di occultamento. Rimasi un po' sorpreso da quella scoperta guardai Korinna alzando un sopracciglio.
Ah
dissi solo tornando ad osservare il congegno, mi era sembrato di aver riconosciuto sulla matrice lo stemma dell'Impero Klingon, ma come era possibile che fosse finito su una nave stellare della Federazione? Korinna stava per richiudere quando arrivò T'Dal e il secondo della Constellation le mostrò la matrice, io rimasi chinato ad osservare il mio tricoder. Era quello che dava problemi, l'ingegnere che lo aveva montato aveva sbagliato di certo qualche cosa. Salutai T'Dal e la betazoide si allontanò per parlare con l'ufficiale medico, la salutai con un cenno del capo, per poi osservarle per un attimo allontanarsi. Tornai a guardare la matrice, e mi alzai solo qualche secondo dopo.
T'Dal, sai dove sono le pinze?
chiesi avendo notato dei fili sporgenti. Avrei aiutato gli ingegneri, avevo passato alcuni anni su Qqonos. Forse potevo far qualcosa.
#8

Korinna Suder

Betazoid

Sembra quasi che la dottoressa mi legga nel pensiero, ma quella sensazione mi è talmente familiare che non riesco a sorprendermi come dovrei per il suo straordinario intuito. "Speravo mi dicesse che lo conosce da tempo, e che sa cosa sta facendo" confesso, perplessa. Sento che nonostante quell'aria impassibile anche la vulcaniana è preoccupata quanto me: si trattasse di un semplice ufficiale potrei semplicemente ordinargli qualche giorno di riposo, ma il grado di Sheppard mi mette in una posizione delicata. Lasciargli continuare la missione significherebbe correre il rischio che quanto accaduto si ripeta, con i conseguenti rischi per l'equipaggio e la missione, l'alternativa rischia di scatenare un putiferio con il Comando. Cerco di non pensarci, forse non sarà necessario arrivare a sospenderlo.

"Gli ho suggerito di riposarsi per qualche ora, ma non ne ha voluto sapere. Potrebbe provare a parlargli? Era molto nervoso... irritabile... come se avesse paura a rimanere in plancia" elenco, cercando di tradurre in parole quello che ho percepito. C'era qualcos'altro in realtà, ma non lo so definire. Scuoto la testa stringendomi nelle spalle "non lo so. Mi è sembrata una reazione eccessiva per un guasto al computer, anche considerando l'urgenza della nostra missione" spiego, sperando che possa aiutare Saavik a capire cosa non va.
#9

Saavik

Vulcan

Annuisco lentamente. Credo di capire quello che vuole dire e anche con tutte le mie capacità liguistiche vulcaniane non avrei saputo spiegarlo meglio di quanto fatto dal secondo ufficiale...
" capisco cosa intente dire e posso provare a parlargli. Se fossi io a prescrivergli dei giorni di riposo ponendo logiche motivazioni non credo che vi si potrebbe opporre, anche facendo leva sul proprio grado. in fondo sono sempre l'ufficiale medico capo."
So che si sarebbe opposto e che sarebbe servito a poco, ma forse avrei rassicurato Suder e avrei scoperto qualcosa di più sul'ammiraglio...
sarebbe stato lo stesso utile. E non tentare sarebbe stato del tutto illogico.
#10

T'Dal Zayrus

Vulcan

Ascoltai le parole di Korinna e mi avvicinai alla matrice. Bene, con questa nuova scoperta, credo che la situazione stia degenerando a vista d'occhio. riflettei come facevo di solito in questi casi. Ascoltai le sue parole e la guardai, con uno sguardo piuttosto curioso.
Non vi preoccupate, avete fatto bene. In ogni caso, sono tornata anche io come vedete, illogico non venire a fare un sopralluogo, quando i comandi degli armamenti e scudi vengono passati a me. risposi sempre con la mia solita calma.

Feci un cenno di saluto verso l'ufficiale medico, a quanto pare, anche lei una vulcaniana. Non avevo nemmeno avuto il tempo di incontrarla per fare la visita medica di routine che la nave era già in riparazione. Forse la missione più corta avvenuta nella storia della federazione. certamente fu la mia risposta al primo ufficiale nonchè mia cara amica.

Stavo cercando di trarre delle conclusioni e cercare se l'IA potesse essere stata mandata in black out per quel pannello, quando Surak richiamò la mia attenzione. Si certo, te le porto subito. affermai, allonanadomi di qualche passo e passandogli poi quello che mi aveva chiesto. Sapevo la disposizione abbastanza bene, sebbene non ero un ufficiale addetto alla sala macchine, avevo avuto modo di conoscere bene l'astronave nella sua completezza. Sebbene molti vulcaniani non trovassero etico uno sforzo nella ricerca delle armi, dato che i vulcaniani in fondo non erano mai stati parte di un popolo di predatori, ma in ogni caso io non ero di questo avviso.. ovviamente.

Forse era proprio questo spirito di conoscenza per le armi e per la tecnologia della sala macchine che mi ha fatto intraprendere il cammino verso la console della navigazione e controllo delle armi in plancia. Cosa dice il tricorder? chiesi con tranquillità mentre cercavo di capire qualcosa dalla matrice.
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