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TFB Legami Familiari: The End?
#21

Terrh s'Dor

Romulan

Il nipote aveva deciso di scartare l'offerta dello zio.
Ma lui, Terrh s'Dor, non si era aspettato diversamente.
Syvar voleva uccidere o essere ucciso. Un duello all'ultimo sangue senza sconti.
Il mio popolo conosce già la verità su s'Task s'Llhweiir, è stato Maiek s'Rehu a suggerirmi di addolcirla evitando di dire che mio fratello, proprio lui, che poteva essere Imperatore, una volta capito di non avere speranze, si era recato dai vulcaniani per rivelare i segreti del nostro Impero per colpirci a tradimento!
#22

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

"Questo è falso!" Si ritrovò quasi ad urlare, mentre la rabbia rischiava di prendere il controllo di lui. Dovette faticare a calmarsi almeno quel poco che bastava a non gettarsi a capofitto sullo zio, facendo così il suo gioco e esponendosi troppo al suo contrattacco. Gli fu dannatamente difficile riuscire a resistere al sangue romulano che ribolliva dentro di lui, quasi reclamando di recidere quelle menzogne alla radice, assieme alla vita dell'imperatore. E non furono di certo gli insegnamenti vulcaniani che si era rifiutato categoricamente di assimilare ad aiutarlo a mantenere la concentrazione, ma fu semplicemente il suo istinto di sopravvivenza. La rabbia omicida che l'aveva preso rischiava di annebbiargli la mente, di fargli fare un errore fatale.

"Ho passato abbastanza tempo a New Vulcano e nella Federazione, in missione di spionaggio per il nostro Impero," Iniziò a dire, trattenendo a stento la rabbia, più che altro a beneficio di chi stava ascoltando la trasmissione. "per sapere che mio padre, s'Task s'Llhweiir, è stato fino all'ultimo fedele all'Impero. E il fatto che tu tenti di infangare la sua memoria dimostra solamente la tua disperazione. Sotto il tuo comando l'Impero ha iniziato a regredire, a perdere punti nei confronti della Federazione. Sembrerebbe quasi che l'alleanza tra la Federazione e i Klingon ti faccia paura, mio caro imperatore. E non può esserci un codardo a comando dell'Impero Stellare Romulano!"

Questa volta era stato lui a mentire: non sapeva se l'imperatore fosse veramente un codardo o se dietro le sue azioni ci fosse una qualche più complessa manovra politica, ma aveva bisogno di far leva sul malcontento del popolo e di allontanare la conversazione dal presunto tradimento di suo padre, visto che - in effetti - non aveva alcuna prova che lo escludesse. Ma non poteva semplicemente accettare che suo padre - qualunque cosa avesse fatto per vivere nella Federazione - venisse considerato un traditore. Sarebbe stata un'onta inaccettabile.

Così scattò verso Terrh s'Dor, deciso a non permettergli di pronunciare altre parole contro suo padre e puntando a colpirlo al collo o alla testa con la lama a ventaglio della lirpa, pronto nel contempo a schivare un eventuale contrattacco.
#23

Terrh s'Dor

Romulan

Terrh s'Dor non potè fare a meno di ammirare la forza d'animo con cui Syvar cercava di confutare le sue argomentazioni.
Rispondeva deciso e pacato, ma all'Imperatore non sfuggiva di certo di notare la rabbia con cui rispondeva e che rischiava di fargli perdere il controllo esponendosi troppo agli attacchi dello zio.
Ma la velocità e l'abilità erano ancora dalla parte del ragazzo. Molti anni passati a sbrigare faccende amministrative e discutere proposte politiche avevano arrugginito l'Imperatore che nonostante i suoi allenamenti settimanali con le sue guardie, i migliori spadaccini dell'Impero, aveva comunque perso la grazia e l'attitudine al combattimento che un tempo l'avevano contraddistinto.
Tuttavia, era ancora in grado di difendersi da un attacco. Mulinò il Teral'n parando il colpo del nipote mentre rispondeva dicendo. A quell'epoca ero già Imperatore, pensi davvero che avrei ucciso tuo padre, mio fratello, se non avessi avuto prove schiaccianti del suo tradimento? Se così non fosse stato sarei passato come un bugiardo e sarei stato delegittimato. Ma non capisci? Quelli là dietro ti stanno usando per i loro interessi!
#24

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

"Non ho intenzione di ascoltare le tue menzogne, Terrh s'Dor! Non mi distoglieranno dalla mia onorevole vendetta!" Esclamò Syvar, fingendo una sicurezza che in realtà non aveva. Le parole di suo zio, in effetti, si erano impresse profondamente dentro di lui, assieme col dubbio che in qualche modo stesse dicendo la verità. Aveva vissuto parecchi anni della sua vita pensando di essere il figlio di un traditore, ma le scoperte recenti gli avevano permesso di riportare l'onore al suo defunto padre e a sé stesso. Ma, in effetti, la decisione del padre di rifugiarsi nella Federazione era strana. Perché proprio lì? Perché avrebbe potuto farsi passare per un vulcaniano ed iniziare una nuova vita o perché aveva deciso di tradire l'Impero? Un dubbio che lo tormentava, assieme alla rabbia nei confronti dello zio che glielo aveva fatto sorgere. Un motivo in più per uccidere Terrh s'Dor. E, in ogni caso, qualsiasi cosa dicesse lo zio, per lui era ormai troppo tardi per tornare indietro. Doveva completare quello che aveva iniziato.

Era evidente che, nel bene o nel male, l'imperatore si stava - almeno per il momento - limitando a parare, puntando a destabilizzarlo con le sue parole. La tentazione di Syvar, dovuta alla forte rabbia che provava, era quella di continuare ad attaccarlo. Ma sarebbe veramente servito? O lo avrebbe portato a stancarsi inutilmente? Syvar dovette fare uno sforzo di volontà per non farsi trascinare dalle sue emozioni, e soprattutto non gli fu per niente semplice schiarirsi la mente quel che bastava per ragionare sulla situazione. Ma una cosa la sapeva: fin quando avrebbe avuto il Teral'n, il suo nemico sarebbe stato problematico. Doveva tentare di disarmarlo?

Con quell'obbiettivo in mente, Syvar attaccò di nuovo, puntando a colpire con la lirpa l'articolazione del gomito del braccio con cui lo zio teneva l'arma. Sia che ci fosse riuscito, sia che lo zio fosse riuscito a parare, avrebbe tentato di afferrare con la sua mano sinistra la mano armata dell'imperatore, nel tentativo di torcergliela in avanti con l'intento di fargli lasciare l'arma.
#25

Terrh s'Dor

Romulan

Era evidente che Syvar stava per perdere il controllo. L'Imperatore si limitava a parare gli attacchi del nipote; era ferito, questo era vero, ma non per questo era più debole del consueto.
Il confronto era in una situazione di stallo.
Terrh sperava solo che i presenti non avrebbero avuto l'idea di colpirlo a tradimento, perchè a quel punto sarebbe stato costretto a soccombere.
D'altro canto, la sua uccisione attuata in modo privo di onore avrebbe suscitato proteste nell'Impero, ed il suo successore avrebbe avuto parecchi problemi. Non reputava gli "amici" di Syvar capaci di compere un gesto così impudente.
Il ragazzo compì un agile movimento, districandosi e tentando di colpire il gomito della mano di Terrh che reggeva il Teral'n.
Se ci fosse riuscito, l'Imperatore non sarebbe più stato in grado di reggere l'arma con il braccio prediletto, ciò doveva essere evitato.
Compì a sua volta un movimento repentino, torcendo il braccio e portando il Teral'n al punto in cui il nipote avrebbe colpito. Tuttavia, subito dopo questo movimento, il braccio non aveva la forza necessaria per sostenere un attacco, e l'arma gli sfuggì di mano, cadendo a terra.
Proprio in quel momento, Syvar gli afferrò la mano, di fatto immobilizzandogli il braccio.
#26

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

L'operazione ebbe maggior successo di quanto la sua mente in parte annebbiata dalla rabbia potesse prevedere. Il Teral'n era a terra e l'imperatore era disarmato, a quando poteva vedere. La parte della mente di Syvar ancora lucida era cosciente che se lui non vedeva alcuna arma non significava necessariamente che fosse proprio così, ma in quel momento la cosa non gli importava più di tanto: anche se avesse avuto un'arma nascosta lui avrebbe cercato di non dargli il tempo di prenderla. Così mosse rapidamente la lirpa, con l'obbiettivo di colpirlo alla testa, senza fare troppo caso se sarebbe stata la lama o il bastone a colpirlo. In quel momento non gli importava molto se lo zio fosse vissuto o meno, anzi ucciderlo era sicuramente il modo più veloce e sicuro per chiudergli la bocca sulla questione - veritiera o meno - del tradimento di suo padre. E, in ogni caso, Terrh s'Dor aveva ancora un braccio libero: non era detto che Syvar sarebbe riuscito a colpirlo, c'era sempre la possibilità che usasse proprio quel braccio per intercettare la sua arma.
#27

Terrh s'Dor

Romulan

L'Imperatore era in ginocchio, alla mercè di suo nipote e con un braccio immobilizzato.
Ma Neriòs peccò d'ingenuità: immaginandolo già morto tra le sue gambe, non si era accorto che con l'altro braccio, Terrh aveva già recuperato il Teral'n. Mentre il ragazzo mosse quella sua arma straniera verso la sua testa, lui, da quella posizione sfavorevole per essere colpito ma favorevole per colpire, usò tutta la forza che aveva al fine di colpire in pieno verso il cuore di Syvar, magari conficcandogli la sua arma nella carne.
Male che vada, sarebbero morti entrambi.
Ma sarebbe stata una morte onorevole.
#28

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

In quei millesimi di secondo in cui la sua arma scendeva verso lo zio, Syvar si rese conto che qualcosa non andava. Con la coda dell'occhio aveva notato un movimento, l'imperatore che - al posto di tentare di difendersi - recuperava il Teral'n, con l'evidente obbiettivo di portarlo con sé nella tomba. Doveva agire e rapidamente, altrimenti sarebbe morto. Lasciò il braccio dello zio e afferrò la lirpa anche con l'altra mano, nel tentativo di cambiarne velocemente traiettoria e scopo. Ora non voleva più colpire lo zio, ma mettere il bastone dell'arma vulcaniana tra il suo petto e il Teral'n. Non sapeva se ce l'avrebbe fatta in tempo, né se il bastone avrebbe retto all'urto o si sarebbe spezzato, ma non aveva altra scelta che provare. Perché l'altra alternativa era la morte.
#29

Terrh s'Dor

Romulan

La mossa dell'Imperatore costrinse il nipote a deviare il suo colpo iniziale verso una difesa improvvisata.
Syvar lasciò il braccio dello zio afferrando la sua arma con entrambe le mani per aiutarsi a reggere il colpo al meglio.
Era proprio ciò che Terrh stava aspettando: con il destro libero, irrigidì i muscoli e diede una spazzata verso le gambe del ragazzo, per fargli perdere l'equilibrio o magari farlo addirittura cadere.
Nel frattempo la violenza del colpo sferrato con il Teral'n era stata vanificata dalla resistenza dell'arma vulcaniana del nipote, che aveva parato il colpo.
L'Imperatore non voleva morire, voleva vincere e uccidere il nipote. Se la sua mossa fosse andata a segno, avrebbe brandito il Teral'n con entrambe le mani e iniziato a pugnalare Syvar al petto.
#30

Nérios Aev s'Rehu

Vulcan/Romulan

In qualche modo Syvar era riuscito a parare il colpo, anche se con difficoltà, e la lirpa aveva retto il colpo. Magari, se mai avesse fatto un salto a New Vulcano, avrebbe potuto ringraziare il vulcaniano che gliela aveva venduta. O forse era meglio di no, ne sarebbe andato del suo orgoglio. Non che in quel momento avesse tempo per pensarci: anche se era riuscito a bloccare il colpo mortale, l'attacco dell'imperatore non si era ancora esaurito. Un colpo alle gambe lo fece vacillare, facendogli perdere l'equilibrio. Se fosse caduto la situazione si sarebbe fatta problematica: Terrh s'Dor avrebbe avuto la predominanza, avrebbe potuto bloccarlo a terra o finirlo con un colpo ben piazzato. A meno che...

Al posto di tentare di recuperare l'equilibrio, Syvar decide di lasciarsi cadere, muovendo nel contempo la lirpa per colpire il Teral'n, nel tentativo di quantomeno sviare il colpo dell'imperatore. Se la mossa fosse riuscita e il colpo mortale fosse stato quantomeno rimandato, il romulano avrebbe lasciato la lirpa, portando il mento a petto, le mani avanti e flettendo le ginocchia. Una volta a terra avrebbe tentato di rotolare indietro, per poi battere le mani sul pavimento per arrestare la caduta e utilizzare quella spinta per rialzarsi in piedi. Se fosse così riuscito a recuperare equilibrio e posizione eretta, avrebbe estratto la sua Chaka, la particolarissima spada/pugnale a tre lame andoriana, con l'obbiettivo primario di difendersi da un eventuale attacco. La lirpa l'avrebbe recuperata più tardi, se ce ne fosse stata l'occasione.
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