19-03-2014, 06:56 PM
Mhai s'Siedhri
Romulan/Q
Sospirò, per niente sicura di poter rimanere tranquilla di fronte a quell'uomo. Chissà cosa quello squilibrato stava architettando! Maya non si fidava di lui, come del resto non si fidava degli altri dissidenti. Ma quel barista era anche peggio: da quanto aveva capito sentendo parlare di lui e conversando con lui, avrebbe fatto qualsiasi cosa per soldi. Magari anche vendere dei dissidenti alla Tal'Shiar. Era una persona con cui era meglio non aver a che fare, ma anche uno di quegli individui che bisognava ad ogni costo tenersi amici. Quindi, fargli qualche favore risultava d'obbligo. Purtroppo.
Lo salutò con un leggero cenno della mano e si diresse nella direzione da lui indicata, attraversando la sala e zigzagando tra i tavolini. I clienti erano quattro gatti, ma tra quei pochi qualcuno cercò comunque di attirare la sua attenzione: lei, però, ignorò qualsiasi commento, per di più dei "Ciao tesoro, cosa fai di bello?". Anche perché, se li avesse ascoltati, sicuramente non avrebbe reagito per il meglio. Ed iniziare una rissa all'intero di quel locale era di certo uno dei modi migliori per inimicarsi il proprietario. Arrivata davanti alla porta, posò la mano sul pannello al suo fianco. La porta si aprì all'istante e Maya la oltrepassò, entrando all'interno della sala ologrammi. La porta si richiuse silenziosamente alle sue spalle. La romulana si guardò attorno, analizzando la struttura del locale, simile a quella di molte altre sale dallo stesso scopo: le pareti, il soffitto e il pavimento erano ricoperti di OHD, dei dispositivi miniaturizzati che proiettano una gran varietà di tipi di campi di forza, disposti in pannelli quadrati dai lati lunghi 61 centimetri. Vicino all'ingresso, poi, era presente un pannello di controllo. La ragazza gli si avvicinò ed inserì nell'apposita fessura la memory card. Poi disse: "Computer, inizio programma."
Lo salutò con un leggero cenno della mano e si diresse nella direzione da lui indicata, attraversando la sala e zigzagando tra i tavolini. I clienti erano quattro gatti, ma tra quei pochi qualcuno cercò comunque di attirare la sua attenzione: lei, però, ignorò qualsiasi commento, per di più dei "Ciao tesoro, cosa fai di bello?". Anche perché, se li avesse ascoltati, sicuramente non avrebbe reagito per il meglio. Ed iniziare una rissa all'intero di quel locale era di certo uno dei modi migliori per inimicarsi il proprietario. Arrivata davanti alla porta, posò la mano sul pannello al suo fianco. La porta si aprì all'istante e Maya la oltrepassò, entrando all'interno della sala ologrammi. La porta si richiuse silenziosamente alle sue spalle. La romulana si guardò attorno, analizzando la struttura del locale, simile a quella di molte altre sale dallo stesso scopo: le pareti, il soffitto e il pavimento erano ricoperti di OHD, dei dispositivi miniaturizzati che proiettano una gran varietà di tipi di campi di forza, disposti in pannelli quadrati dai lati lunghi 61 centimetri. Vicino all'ingresso, poi, era presente un pannello di controllo. La ragazza gli si avvicinò ed inserì nell'apposita fessura la memory card. Poi disse: "Computer, inizio programma."