09-11-2014, 05:30 PM
Nérios Aev s'Rehu
Vulcan/Romulan
Quando lo zio giacque esanime, quasi sicuramente morto, Syvar dovette trattenere un sospiro di sollievo. Non avrebbe infatti fatto una bella figura se tutto l'Impero si fosse reso conto di come fino a quel momento fosse agitato e preoccupato. In qualche modo era riuscito a sopravvivere e ad uccidere il suo nemico, e l'ultima maledizione dell'avversario non lo preoccupava per nulla. Adesso c'era solo un'ultima cosa da fare: avrebbe dovuto girarsi verso una delle telecamere che avevano ripreso lo scontro e fare un qualche specie di discorso al popolo romulano. In effetti, il ragazzo non aveva un'idea precisa di cosa avrebbe dovuto dire ma in qualche modo si sarebbe arrangiato: con ogni probabilità avrebbe detto qualche parola sulla fine di un regno disastroso e l'inizio di un nuovo passo nella storia romulana. Avrebbe anche potuto promettere di risollevare l'onore del suo popolo e del suo Impero. Insomma, tutte quelle cavolate che solitamente si dicono in occasioni simili.
Stava per girarsi proprio per iniziare quell'inutile ma necessario discorso, quando con la coda dell'occhio notò i monitor spegnersi. Perché non stavano più riprendendo? Che senso avrebbe avuto smettere di trasmettere ora che lui aveva ucciso il vecchio imperatore? La risposta arrivò con una specie di fischio. Un fischio che ben conosceva, quello di un disgregatore. Dannazione! Fu la parola che passò per la sua testa, mentre si buttava il più velocemente possibile a terra. Magari il colpo non era rivolto a lui ma, in effetti, non era per niente sicuro di potersi fidare di coloro che l'avevano accompagnato fin lì. Tra lo spegnimento dei monitor e le parole dello zio, in effetti non sapeva più di chi fidarsi.
Stava per girarsi proprio per iniziare quell'inutile ma necessario discorso, quando con la coda dell'occhio notò i monitor spegnersi. Perché non stavano più riprendendo? Che senso avrebbe avuto smettere di trasmettere ora che lui aveva ucciso il vecchio imperatore? La risposta arrivò con una specie di fischio. Un fischio che ben conosceva, quello di un disgregatore. Dannazione! Fu la parola che passò per la sua testa, mentre si buttava il più velocemente possibile a terra. Magari il colpo non era rivolto a lui ma, in effetti, non era per niente sicuro di potersi fidare di coloro che l'avevano accompagnato fin lì. Tra lo spegnimento dei monitor e le parole dello zio, in effetti non sapeva più di chi fidarsi.