TSE Andando a trovare un'amica
#71

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Rientrando in casa, guardai Pavel che sorrise guardandomi.
«Bentornate.» disse lui guardandomi e sorridendomi, stringendomi per un istante la mano, per poi porgermi il PADD.
«Credo che l'aria di Betazed mi abbia giovato: prima di spedirlo leggi le ultime righe, voglio un tuo parere. Ho finito finalmente l'ultimo volume della mia saga letteraria, per un po' non ne voglio sapere. A proposito, ho mandato un messaggio a nostro figlio per avvisarci che saremo qui, ma ho accennato che forse volevi parlargli.» disse rivolto a me, ma spiegando anche a Korinna, il motivo per cui lo aveva trovato alle prese con il PADD.
«Grazie t’hy’la e d'accordo, fammi vedere.» dissi prendendo il dispositivo e iniziando a leggere come mi aveva suggerito.
Poi, rivolgendosi a Korinna, Pavel annuì rispondendo alla sua domanda.
«Il viaggio potrebbe esserti stato più stancante del previsto, ma sto meglio, grazie. A tal proposito,  grazie per averci invitato a condividere questa esperienza con te, questa sera e grazie ancora per l'ospitalità. Sarà sicuramente una serata piacevole. So che c'è stato un po' di trambusto prima e T'Dal mi ha fatto vedere dove siete arrivate con la passeggiata, un gran bel posto. In ogni caso, io sono prontissimo a partire, quando siete pronti voi.» ammise l'uomo con un mezzo sorriso
«Scusate l'interruzione ma il finale è perfetto, adatto all'occasione. Credo che i tuoi lettori lo apprezzeranno.» dissi riponendo il PADD.

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#72

Korinna Suder

Betazoid

Korinna rivolse un'occhiata incuriosita in direzione dell'umano Oh. Non sapevo che scrivessi. Di cosa si tratta? chiese, condividendo anche T'Dal in quell'occhiata interrogativa. A quanto ricordava nemmeno lei le aveva mai detto che il marito fosse impegnato nella stesura di una qualche saga letteraria. Un'occupazione di certo insolita di quei tempi: su Betazed i ponti ologrammi non erano mai andati di gran moda, ma non era tanto isolata dal resto della Galassia da non sapere che, fuori dal pianeta, quel genere di intrattenimento adava per la maggiore.

Se devi contattare tuo figlio non farti problemi, T'Dal: abbiamo tempo e se devo essere del tutto sincera a me non dispiacerebbe rimanere seduta per qualche minuto precisò Korinna, rivolgendo poi un sorriso a Pavel si vede che hai sposato una vulcaniana: chiamarlo un po' di trambusto è decisamente una sottostima. Mi hanno letteralmente abbattuto la porta di ingresso e minacciata di morte con quel leggero trambusto... e dire che mi ero trasferita in campagna per godermi un po' di meritato riposo! brontolò scherzosamente la betazoide, che in realtà detestava la tranquillità di quel posto e, se la situazione non avesse coinvolto il figlio ormai scomparso, probabilmente quanto accaduto l'avrebbe anche divertita.

Fu allora che Sal fece nuovamente il suo ingresso nella stanza, avvisando che la loro vettura era pronta per la partenza. Korinna gli rivolse un leggero cenno di assenso. Grazie, caro. Ti chiamo appena saremo pronti
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#73

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Pavel sorrise, compiaciuto della curiosità di Korinna riguardo alla sua attività di scrittore. «Non è una cosa a cui faccio molta pubblicità in realtà, preferisco che sia la mia carriera presso la Federazione a parlare. Iniziai a scrivere quando i trigemini erano neonati per tenere traccia delle storie che raccontavamo loro; ma ho cominciato a scrivere seriamente qualche anno fa, dopo la conclusione della collaborazione con l'accademia e ho deciso di continuare, ci ho preso gusto. Si tratta di una saga poliziesca ambientata in un futuro lontano, con avventure spaziali e intrighi politici, ho preso ispirazione da uno dei nostri viaggi, ma la storia si è sviluppata in maniera autonoma.» spiegò Pavel con entusiasmo, per poi ridere divertito alle parole dell'amica riguardo alla moglie.
«Mi dispiace molto per quello che ti è successo e hai ragione è una sottostima, ma ormai sono abituato. Hai mai visto sbottare T'Dal o un qualsiasi altro vulcaniano? Sono tutti... un po' troppo tranquilli. Pensavo di non poter vivere con un vulcaniano dopo aver servito con Spock, ma... me lo sono sposato comunque,  tutto sommato, ho imparato a vedere il lato positivo di questa faccenda: ci fa apprezzare ancora di più i momenti di movimento e avventura quando si presentano. Se vuoi tranquillità di una città, hai sempre Vulcano: dubito che tu possa avere spaventi del genere. Al massimo ti uccide la noia.»  ammette scherzando, giocando sulla natura tranquilla e razionale dei vulcaniani.
Pavel mi sorrise e io alzai un sopracciglio, per poi contattare Kawanda: la comunicazione viene inizialmente interrotta da qualche leggero disturbo, ma presto la figura di Kawanda appare sullo schermo.
«Saluti madre, come stai? Come sono le condizioni di salute di mio padre?»
«Sto bene.» rispose Pavel entrando nell'inquadratura con un sorriso «Tua madre si preoccupa troppo e a tal proposito volevamo ricordarti che siamo su Betazed per una festa e rimarremo almeno fino a domani. Come stai tu? Tutto bene a DS9? Ti ricordi di Korinna? Siamo attualmente ospiti a casa sua.» chiese
«Si certo. Non la vedo, ma immaginando che sia presente, la saluto: ciao Korinna. Va tutto bene, padre. Sono impegnato con il lavoro, ma tutto procede regolarmente» rispose l'uomo guardando i due.
«Approfitto del contatto perché volevo chiederti qualcosa. Abbiamo avuto un incontro strano qui a Betazed di un certo Gabor, cercava un oggetto insolito. Sembrava più o meno di queste dimensioni» dissi, facendo un gesto con le mani per mostrare la grandezza approssimativa e poi spiegare in vulcaniano quanto successo. «Tu hai mai visto qualcosa del genere su DS9 o hai avuto notizie di oggetti simili?»
Kawanda sembrò riflettere per un momento, poi scuote leggermente la testa. «No, madre, non ho mai visto nulla di simile qui. Ma controllerò con i colleghi per vedere se hanno avuto modo di trovarlo e vi farò sapere domani.»
«Ti saremmo grati se potessi farlo.» dissi
In quel momento, si sentì la voce di Valeris, la secondogenita dei trigemini.
«Kawanda aspetta, ho sentito la voce dei nostri genitori. Voglio salutarli anche io.» disse Valeris che si avvicinò e Kawanda si spostò. Qualcuno chiamò il vulcaniano e si inchinò leggermente per poi scusarsi.
«Madre, padre, ecco mia sorella, scusate devo tornare al lavoro»
«Non ti preoccupare, buon lavoro.» disse Pavel con un sorriso.
Io e Pavel salutammo Valeris, scambiando qualche parola e chiedendo anche a lei se sapesse dell'oggetto ma che non avevano ulteriori informazioni ma se avesse scoperto qualcosa avrebbe fatto sapere quanto prima. Poi, dopo aver scambiato qualche notizia veloce su DS9, la chiamata giunse al termine.
«Credo che possiamo andare. Abbiamo già fatto aspettare troppo Sal.» dissi guardando la padrona di casa.
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#74

Korinna Suder

Betazoid

Korinna rivolse a Pavel un'occhiata sorpresa immagino che le storie ai limiti dell'incredibile non ti saranno mancate sull'Enterprise. Ricordo che quella nave ha sempre avuto una certa fama... disse la betazoide, ricordando di averne sentite di tutti i colori sia sulla nave che sui capitani che si erano succeduti al suo comando. Quel pensiero durò un istante, poi le parole di Pavel le strapparono un sorriso oh. No... sbottare in effetti non l'ho mai vista... ma conoscendo tua moglie da più di un secolo posso assicurarti che ci sono state volte in cui l'ho vista molto vicina a perdere il controllo disse, ammiccando in direzione dell'amica. ... e non credo avresti accettato di andare a vivere su Vulcano se davvero la vita lì fosse tanto noiosa. Non sono nata ieri, Pavel. lo rimproverò bonariamente.

Sono qui! rispose Korinna, senza tuttavia alzarsi, quando la voce di Kawanda la salutò. Sono felice che vada tutto bene e non preoccuparti per i tuoi genitori: sono in buone mani disse scherzosamente, ben sapendo che era più probabile che i due si prendessero cura di lei, che il contrario... ma le piaceva almeno credere di poter essere una buona padrona di casa. Quando T'Dal chiuse la comunicazione, Korinna richiamò telepaticamente il suo maggiordomo e non ci volle molto prima che Sal comparisse nuovamente all'ingresso per poi affrettarsi ad aiutare l'anziana a rialzarsi dalla poltrona. Dobbiamo cambiare queste dannate macchine di tortura, non è possibile fare tutta questa fatica ogni volta! brontolò Korinna. Solitamente non era un problema per lei farsi aiutare, ma vedere come T'Dal era ancora piena di energia e libera di muoversi l'aveva fatta sentire, per contrasto, ancora più vecchia di quanto non fosse.

La betazoide, comunque, non protestò quando Sal la accompagnò fino all'auto, aiutandola ad accomodarsi per poi condurre tutti quanti fino al centro del paese. Le strade erano state interamente decorate con ghirlande di fiori e, nella piazza centrale, tra ologrammi che riproducevano scene di vita di un tempo, erano stati portati alcuni tavoli antichi che profumavano di legno e delle erbe aromatiche che erano state disposte ovunque. L'atmosfera era piuttosto silenziosa, ma non sarebbe certo servita una grande intuizione per capire che, i presenti, erano per lo più impegnati in fitte conversazioni telepatiche, sottolineato dal concitato gesticolare di alcuni.

Korinna! esclamò una donna non appena la vide arrivare, sbracciandosi in segno di saluto. Fate finta di non averla vista... sibilò Korinna agli accompagnatori, distogliendo rapidamente lo sguardo per cercare un tavolo.
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#75

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Pavel ascoltò con interesse le parole di Korinna sulla fama dell'Enterprise. «.È vero, l'Enterprise ha avuto la sua parte di avventure straordinarie e situazioni al limite dell'incredibile, ma a quanto pare anche se ora siamo in pensione, sembra che le avventure continuino a seguirci» disse l'uomo, ricordando i tanti momenti che ha vissuto a bordo della nave stellare, per poi scherzare, dandomi un'occhiata complice a cui risposi con un mezzo sorriso.
«Ci ho provato.»disse l'uomo ridacchiando per poi guardarmi con un accenno di orgoglio « Hai ragione, ma T'Dal ha sempre avuto un controllo straordinario su se stessa, che invidio. E per quanto riguarda Vulcano, hai ragione: + vero che la vita qui è più calma rispetto alle avventure stellari o alla vita sulla Terra, ma c'è una serenità in questo ritmo che ho imparato ad apprezzare, tanto che non me ne voglio andare, nonostante io dica tanto» ammette e io lo guardai con un mezzo sorriso.
Guardando la betazoide alzandosi con difficoltà dalla poltrona, con un leggero sorriso, Pavel disse «Sai, forse potremmo proporre qualche miglioramento al design di quelle poltrone, se non vuoi cambiare modello.»  scherzò.

Arrivati alla festa, Pavel si lasciò coinvolgere immediatamente dall'atmosfera festosa, osservando le decorazioni e gli ologrammi che riproducono il passato del pianeta. Tramite il legame sentì la felicità che provava e anche io lo ero, entrambi eravamo pronti a mescolarci con la folla, osservando gli abitanti di Betazed mentre interagivano in modo telepatico. L'atmosfera era affascinante e rilassante, ma l'entusiasmo di una donna attirò l'attenzione di Korinna, sia io che Pavel osservammo con discrezione. Quando Korinna fa cenno di non averla vista, Pavel sorrise e io alzando un sopracciglio, rispettando la sua richiesta.
«Hai un sacco di amici qui, sei sicura di non voler salutare?»  chiesi con un tono abbastanza alto perché solo lei mi potesse sentire, rivolgendo a Korinna.
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#76

Korinna Suder

Betazoid

Alle parole della vulcaniana, Korinna non poté fare a meno di sospirare: sì, forse salutare sarebbe stato cortese, ma Dahlea era nota per essere un'amante dei pettegolezzi. Ammesso e non concesso che gli ultimi che aveva raccolto non la riguardassero, non aveva la minima intenzione di darle una ragione per avvicinarsi e magari venire a sapere di ciò che era appena successo a casa sua. Ancora non si era del tutto ripresa dall'idea che suo figlio potesse essere coinvolto in qualche brutta storia e di sicuro non le piaceva l'idea che ll'intero vicinato ne facesse il nuovo argomento di conversazione Sicura rispose telepaticamente in direzione della vulcaniana, forse in modo più brusco di quanto non fosse abituata a fare.

Attorno a loro l'ambiente era festoso: una ragazza stava distribuendo corone di fiori mentre, accanto a lei, erano stati approntati una serie di tavoli, ognuno dei quali recava in esposizione strumenti tradizionali dell'agricoltura locale, prodotti del luogo che spaziavano da abiti ufficialmente prodotti con tecniche tradizionali (che molto più probabilmente erano stati replicati per l'occasione) a cibi e bevande con vari aromi e colori. Se volete fare un giro Sal può farvi da guida. Io sono un po' stanca e credo che rimarrò seduta qui annunciò la betazoide. In fondo aveva già avuto modo di fare un giro tra i vari espositori nei giorni precedenti e non erano molto diversi da ciò che era stato messo in mostra l'anno precedente e l'anno prima ancora.
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#77

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

La sua risposta secca non mi sfuggì, ma scelsi di non commentare ulteriormente, perché mi rendevo conto che molto probabilmente la betazoide stava cercando di preservare la sua privacy ed ero decisa di rispettare la sua decisione. Io ero abituata all'assenza di pettegolezzi e all'approccio più distaccato delle conversazioni vulcaniane, forse persino Pavel si era abituato all'assenza di gossip, ma con molta difficoltà sebbene ne cercasse quando era sulla Terra o... altrove, quindi capivo l'imbarazzo che un incontro con un vicino curioso poteva causare a Korinna o comunque del genere di domande che avrebbero potuto venir fatte, sapendo che ci fosse trambusto - causato o meno da due stranieri - a casa della mia amica.
Mentre Korinna si apprestava a rimanere seduta, sia io che Pavel osservammo l'atmosfera festosa intorno a loro. I vari espositori e le attività tradizionali sembravano aver catturato l'attenzione di entrambi: la distribuzione delle corone di fiori e l'esposizione dei prodotti locali rendevano l'ambiente vivace e colorato.
«È davvero affascinante vedere come preservano e valorizzano le loro tradizioni qui, mi sembra che ci sia un grande attaccamento alla cultura di Betazed; anche noi in Russia dovremmo farlo.»  commentò, con un sorriso e io alzai un sopracciglio.
Quando Korinna suggerì che Sal potesse fare da guida nel giro tra gli espositori, e Pavel assentì con un sorriso.

«Sarebbe un'ottima idea, magari ci potrà mostrare qualcosa che potrebbe valere la pena vedere, conosce sicuramente tutti i dettagli interessanti di ciò che viene esposto.» al che io mi trovai a confermare «Hai ragione, potremmo scoprire qualcosa di nuovo e imparare un po' di più sulla cultura locale. Sarà interessante.»
«Precisamente, rilassati e goditi l'atmosfera. Per una volta non dovrai sorbirti le domande di mia moglie.» disse Pavel, ammiccando, prendendo la mia mano.
//Lo so, ma lasciami fare: sarà un'esperienza interessante// commentò con un sorriso, sentendo che mi ero irrigidita dal legame.

Stavamo camminando, quando Pavel ebbe un'idea.
«T'Dal, perché non scegliamo insieme una di queste corone di fiori? Possono essere un bel ricordo di questa festa» suggerì, notando che molte persone indossavano corone di fiori, ma non attese una mia risposta che si avvicinò a uno dei banchi delle corone di fiori e scelse due ghirlande colorate, intrecciate con fiori freschi e profumati. Una la indossò immediatamente, poi si rivolse a me, mostrandomi una corona coloratissima.
«Per te, lo so che non è nella vostra cultura portare monili o cose del genere, ma fammi felice per una volta.» disse, con gentilezza.
Mi chinai leggermente, lasciandomi sistemare la corona sulla testa da Pavel, alzando un sopracciglio.
«Ecco. Grazie. Sei bellissima.»
«Grazie.» dissi, ma nonostante gli anni, le guance presero una leggera tinta verde.
Passammo accanto allo stand che vendeva gli strumenti musicali e mi trovai a comprarne uno - avrei dovuto approfondire -, entrambi comprammo da mangiare, io vegetariano, mentre Pavel scelse qualcosa di carnivoro, e bevande. Osservai abiti, ne avrei comprato uno, ma non ero certa che potesse essere utile.
//Desideri qualcosa?// chiesi rivolta a Korinna. Non ero sicura che mi sentisse, invecchiando non ero sicura che mi sentisse da quella distanza. Sapevo che con Pavel era un'altra cosa, in fondo il legame tra noi, in quanto sposati era più profondo.
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#78

Korinna Suder

Betazoid

T'Dal e Pavel si allontanarono in direzione della festa e Korinna, sopraffatta per un istante da tutta quella confusione a cui non era più abituata, ebbe il tempo di calmarsi. Lo sguardo della donna si ammorbidì leggermente mentre, da lontano, osservava i due amici scambiarsi gesti d'affetto. Era felice di vedere che, dopo tutto quel tempo, erano ancora innamorati come il primo giorno, ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di pensare a come la sua vita fosse diventata solitaria da quando Nat non c'era più. Ad essere del tutto sincera con se stessa, non riusciva a non provare un senso di invidia e di ingiustizia al pensiero di come la gioia che provavano i due amici, a lei era stata brutalmente strappata.

Posso portarle qualcosa? si offrì Sal, che aveva percepito ciò a cui Korinna stava pensando. L'anziana alzò lo sguardo sul betazoide, leggendo l'affetto sincero che lo aveva portato a cercare di distrarla i soliti, vecchi, rimpianti si giustificò con un'occhiata colpevole ... portami del succo di jacarine, per favore. decise, muovendo un cenno in direzione del betazoide perché si affrettasse a raggiunere T'Dal e Pavel.

No, non preoccuparti, se ne occupa già Sal rispose Korinna al messaggio telepatico della vulcaniana per poi dare un'occhiata intorno. Korinna! esclamò Dahlea, prendendo posto al tavolo accanto a lei ti ho chiamata prima, probabilmente non mi hai sentita, mi chiedevo... iniziò la donna, con voce più acuta di quanto Korinna non apprezzasse in quel momento. Scusami, Dahlea, ma oggi non mi va di chiacchierare. Magari nei prossimi giorni... propose Korinna. L'entusiasmo sul volto dell'altra betazoide si spense all'istante non puoi darci nemmeno qualche indiscrezione? insistette, trattendo a stento la curiosità. ... ammetterai che è insolito vedere turisti da queste parti...
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#79

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Quando Korinna mi disse che ci stava già pensando Sal, le risposi semplicemente //D'accordo.//
Mentre camminavo accanto a Pavel, mi immersi in una breve riflessione: era interessante come le celebrazioni di Betazed potessero variare tanto da quelle delle altre parti della Galassia. L'approccio betazoide alle feste e alle relazioni sociali era spesso centrato sulla condivisione delle emozioni e delle esperienze, un aspetto che, da un punto di vista vulcaniano, poteva sembrare a tratti irrazionale; ma se c'era una cosa che avevo imparato, attraverso la sua esposizione e la sua interazione con diverse culture, che ogni popolo aveva le proprie tradizioni e modalità di espressione, e ciascuna aveva il suo valore. Cercai di capire i vari tipi di interazioni che si stavano sviluppando, osservando i volti delle persone intorno a noi. Era una situazione che le ricordava quanto le emozioni e i legami umani fossero intrinsecamente collegati. Mentre sapeva che la sua logica era una risorsa, a volte si sentiva un po' in disparte rispetto alla spontaneità delle emozioni e Pavel me lo ricordava spesso con il suo modo di fare.
«Guarda quanto sono belle queste decorazioni, pensi che potrebbero andare bene a casa?» commentò Pavel, indicando alcune ghirlande floreali che adornavano un piccolo gazebo.
«Sì, è vero. Temo di no, non credo che queste potrebbero andare bene, si rovinerebbero nonostante le cure che potremmo fornire, ma quella intagliata in legno sarebbe perfetta » risposi. La bellezza delle decorazioni le ricordava che anche le emozioni, sebbene non del tutto comprensibili attraverso il filtro della logica, potevano essere apprezzate per la loro purezza estetica.
Nel frattempo, mentre Pavel interagiva con il venditore e ammirava le esposizioni adiacenti, tornai brevemente ai miei pensieri. Il mio legame con Pavel era uno dei tanti aspetti che l'avevano affascinata, ma allo stesso tempo mi faceva riflettere su quanto avesse ancora da imparare sulla complessità delle relazioni emotive, nonostante tutto.
«Se te lo chiedi, non credo che a vulcano farebbero una cosa del genere, o se lo fanno... beh, è tutto meno colorato. » ridacchiò mio marito guardandomi, per poi chiedermi tramite al legame, se potevamo tornare a sederci al tavolo e raggiungere Korinna per tenerle compagnia almeno per mangiare, al che accettai. Per via del caos, non notammo che la betazoide che la mia amica aveva ignorato era tornata ad infastidirla.

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#80

Korinna Suder

Betazoid

Korinna rivolse un sorriso alla betazoide perché non glielo chiedi tu stessa? chiese, muovendo un cenno in direzione di T'Dal e Pavel, perché si affrettassero a raggiungerla. T'Dal, Pavel, vi presento Dahlea Letran, la presidente del comitato organizzatore delle attività sociali del paese disse, indicando la donna. Non ci volle molto perché anche Sal facesse ritorno con un bicchiere di succo per Korinna. Lo posò delicatamente sul tavolo, poi prese posto a sua volta in attesa che passassero a prendere le ordinazioni per la cena.

Oh! E' meraviglioso vedere degli stranieri da queste parti! esclamò Dahlea non avete idea di tutte le difficoltà da affrontare per mantenere vive queste tradizioni, specialmente in luoghi remoti come questo! disse, portandosi una mano al cuore per sottolineare quegli sforzi titanici che sosteneva di aver affrontato. Ma raccontatemi... venite da molto lontano? si informò con fare civettuolo, mentre le lunghe piume viola con cui aveva decorato la propria acconciatura ondeggiavano avanti e indietro a ogni movimento del suo capo. Korinna si limitò a lanciare un'occhiata perplessa a tutto quell'ondeggiare, ma in fondo conosceva la donna e sapeva che per una persona che come lei amava essere al centro dell'attenzione, quell'abbigliamento era quasi discreto. L'abito cangiante che indossava, infatti, avrebbe potuto essere molto più scollato o, chissà, mettersi pure a suonare...
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