TSE Andando a trovare un'amica
#91

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Mentre Dahlea annunciava la conclusione delle celebrazioni, potevo percepire un senso di nostalgia e gratitudine nell'aria. Era evidente che quella festa aveva un significato speciale per la comunità, un momento in cui rinnovare le tradizioni e rafforzare i legami tra le persone. Aveva un valore che andava al di là delle semplici parole pronunciate da Dahlea.

L'idea di donare la corona di cavat come simbolo della fertilità della terra agli ospiti mi sembrò un gesto bello e significativo. Era un modo per coinvolgerci in quel ciclo vitale che rappresentava la base dell'agricoltura e della vita stessa. Quando Dahlea mi consegnò la corona, mi voltai a guardare Pavel e lo trovai che mi guardava con un sorriso di approvazione, pronto a seguire il percorso che avrebbe portato al totem. C'era una sorta di quieto piacere nel partecipare a quel momento finale, un atto semplice ma carico di significato.

La passeggiata attraverso il villaggio era accompagnata dalla presenza di altri partecipanti, eppure sembrava quasi che ci fosse un legame silenzioso tra di noi, come se tutti condividessimo lo stesso spirito di gratitudine e di speranza. Arrivati alla piazza principale, osservai con interesse il totem che Dahlea indicava. La corona che teneva tra le mani sembrava in sintonia con quel simbolo, un'offerta di continuità e prosperità alla terra che ci aveva ospitato.

Una volta collocata la corona sul totem, la musica si fermò e l'atmosfera cambiò, diventando più vivace e festosa. Era come se quel gesto avesse segnato il passaggio da una fase all'altra, da un momento di riflessione e condivisione a uno di allegria e celebrazione. Mentre la piazza si riempiva di ballerini e di persone che si divertivano, mi lasciai coinvolgere dall'energia dell'ambiente, sentendo che anche io facevo parte di quel ciclo, di quel legame tra passato e futuro che la festa rappresentava.

Mentre ammiravamo la corona appesa al totem, io e Pavel ci scambiammo uno sguardo complice, apprezzando la bellezza di quel momento e la sensazione di appartenenza a qualcosa di più grande. Entrambi, ci incamminammo verso Korinna, trovandola che ci aspettava serenamente sulla piazza.

«Mi sembra che tutto sia andato per il meglio, è andata meglio del previsto, anche se la gente non mi sembrava in generale molto interessata» commentò mio marito, rivolgendomi a lei.
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#92

Korinna Suder

Betazoid

Korinna ridacchiò nel sentire l'affermazione dell'amica è la stessa storia tutti gli anni disse, abbassando la voce abbastanza da non farsi sentire da tutto il circondario, ma non realmente preoccupata all'idea che qualcuno potesse sentirla. Il paese non è molto grande e come ti dicevo prima non vediamo molti turisti... sei stata una novità più interessante tu assieme a Pavel che l'intera festa... spiegò la betazoide non fraintendere: ci fa piacere incontrarci e condividere tra noi questi momenti, ma non ha nemmeno il fascino che potrebbe avere uno spettacolo itinerante o... non lo so, qualcosa da fuori. Qualcosa di esotico... disse con un sospiro, mentre la sua mente si allontanava un momento, accompagnata dalla musica tradizionale.

Lentamente il sole all'orizzonte aveva cominciato a calare e l'atmosfera si era accesa grazie ad una serie di lanterne colorate, appese tutt'attorno alla piazza e alla via principale. I ballerini erano stati sostituiti da uno spettacolo artistico, dove una serie di ologrammi danzavano per la piazza, seguendo le note di uno strumento d'ottone. Temo che tra poco comincerò ad addormentarmi annunciò Korinna in direzione degli amici torno a casa, ma se voi lo desiderate potete rimanere qui, Sal passerà più tardi a prendervi promise agli amici.
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#93

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Il commento fece sorridere mio marito. Era evidente che le tradizioni della festa non avevano segreti per lei e che l'abitudine aveva reso certe parti dei discorsi di Dahlea piuttosto ripetitive. "Sembra proprio di sì[/color]» concordò con un leggero sorriso complice, apprezzando il suo sincero modo di esprimersi.

Le parole di Korinna sulla novità che rappresentavamo per il paese mi fecero riflettere. «Capisco cosa intendi: le tradizioni locali possono perdere un po' del loro fascino quando le si vive ogni anno, ma allo stesso tempo c'è qualcosa di autentico in queste celebrazioni che rende l'esperienza preziosa, almeno per chi è di passaggio.» disse mio marito, cercando di comunicare l'idea che, nonostante la familiarità, c'era un senso di connessione genuino con la cultura e la comunità.

Con lo scendere del sole, l'atmosfera si fece ancora più magica, grazie alle lanterne colorate che illuminavano la piazza. Gli spettacoli artistici si susseguivano, trasformando l'aria in un vortice di emozioni e colori. «Sembra proprio che questa festa abbia ancora molte sorprese da offrire» commentò mio marito, osservando gli ologrammi danzanti. La sua eccitazione attraverso il legame era qualcosa che non provavo da molto tempo ed ero felice per lui, avrei ringraziato Korinna in un secondo momento.

Korinna annunciò il suo desiderio di ritornare a casa, ma ci fece l'offerta di rimanere. «Grazie, Korinna. È stata davvero una giornata speciale. E adesso capisco quanto questa festa sia importante per la comunità» le disse Pavel con gratitudine.«Ci piacerebbe rimanere ancora un po', se non ti dispiace.» ammise Pavel guardandomi, come se cercasse la mia approvazione. A me non sarebbe dispiaciuto e se Pavel desiderava rimanere ancora alla festa, avrei fatto volentieri questo "sforzo".

Lo guardai e annuii leggermente. «Sembra che l'opzione logica sia rimanere qui e continuare a godere di questa esperienza » dissi pacatamente e Pavel mi sorrise raggiante.

«Grazie mille, apprezzeremo sicuramente un po' più di tempo qui, prima di tornare a casa. È stata una giornata indimenticabile.»
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#94

Korinna Suder

Betazoid

Era stata una lunga giornata e Korinna era ormai stanca. Tamara l'aveva aiutata a cambiarsi nella sua camicia da notte, poi l'anziana si era seduta sul letto, prendendosi un momento per leggere alcuni messaggi dei nipoti che erano arrivati mentre si trovava alla festa. Aveva appena finito di rispondere quando il baule portato lì da Tomi attirò la sua attenzione. Era rimasto per mesi nella stanza degli ospiti, lontano dalla sua vista e dai suoi pensieri, ma ora che giaceva in un angolo della sua stanza era molto più difficile da ignorare. L'anziana sospirò, poi si mosse faticosamente verso il bordo del letto per alzarsi.

Mosse qualche ulteriore passo all'interno della stanza, finché non si trovò di fronte al baule. Era tanto diverso, in fondo, aprire i messaggi dei nipoti e quel vecchio contenitore? In realtà sì... ma si costrinse ad ignorare quel pensiero mentre, con mano titubante, sollevava lentamente l'anta che lo chiudeva per ritrovarsi di fronte una serie di pacchetti di carta: Tomi doveva aver avvolto ogni oggetto singolarmente, per evitare che potesse rovinarsi e Korinna sorrise a quel pensiero. Da suo figlio certamente non se lo sarebbe aspettato.

Un oggetto dalla forma rettangolare attirò la sua attenzione e Korinna lo prese tra le mani, svolgendolo delicatamente. Alla sua vista le sfuggì un sospiro, mentre lo osservava nuovamente dopo tanto tempo. Si trattava di uno dei quadri di Nat, parzialmente danneggiato. Forse per quello Tomi non l'aveva donato come gli altri ad uno dei musei locali. Riusciva ancora a ricordarlo, appeso di fronte all'ingresso della loro camera da letto. Quante volte negli anni lo aveva osservato distrattamente... fu troppo. La donna sentì una lacrima rigarle il volto e si affrettò a rimettere via il quadro. Forse era meglio andare a dormire...

Volevo fare che Korinna trova l'oggetto che cercava il Cardassiano, quando tornate a casa te lo fa vedere.
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#95

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Una volta tornati a casa dopo la festa, come Pavel, mi sentivo esausta ma anche grata per l'esperienza che avevamo condiviso: entrambi avevamo conosciuto un pezzo della cultura di Betazed che altrimenti non avremmo mai scoperto, e questo era qualcosa che apprezzavo profondamente. L'atmosfera aveva permeato ogni parte di noi, e anche io nonostante la mia solita compostezza, avevo partecipato agli eventi con una curiosità vivace. Era stata una giornata insolita, fuori dall'ordinario e sapevo che Pavel mi avrebbe torturato bonariamente, ricordando che nonostante l'età sapevo divertirmi anche io quando me lo permettevo.
Non appena ternammo a casa, Pavel si cambiò e si mise a letto, mentre io presi il mio PADD e mi sedetti sulla mia parte del letto, per controllare i messaggi e le comunicazioni, prima di cercare di risposare anche io, non ero più una ragazzina e difficilmente riuscivo a rimanere sveglia per più giorni nonostante lo desiderassi. In ogni caso, guardare il PADD era una routine per me, un modo per mantenere un collegamento costante con il mondo esterno. I messaggi dei miei figli e nipoti erano arrivati in gran numero, così li lessi con calma e affetto (per quanto il mio essere vulcaniana me lo permettesse, ovviamente) a ciascuno di essi.

Sentii ad un certo punto una serie di rumori e secondo la logica, immaginai provenisse dalla stanza di Korinnna.
Continuavo a rispondendere, senza alzare lo sguardo dal PADD, ma tenni l'orecchio teso: nessun rumore particolare, fino a che non sentii un sospiro e guardai in tralice un Pavel dormiente.
//Stai bene?// le chiesi mentalmente, senza impormi.
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#96

Korinna Suder

Betazoid

Tutto attorno era ormai avvolto nel silenzio della notte quando la voce dell'amica risuonò nella mente di Korinna, allontanandola per un istante dai suoi pensieri con una domanda che era semplice solo in apparenza. Stava bene? Korinna accolse il profondo senso di tristezza che stava provando, sapeva che si trattava di un sentimento perfettamente umano, parte di una qualsiasi esistenza... ma non significava che non ne avrebbe fatto volentieri a meno. Sono stata meglio... ma non è niente di grave. rispose sincera, prendendosi qualche istante per riconoscere a Nat lo spazio che ancora aveva tra i suoi pensieri. Poi alzò nuovamente lo sguardo sul baule che aveva di fronte. Poteva percepire la presenza attenta di T'Dal nella stanza accanto: certo, Nat non era più al suo fianco... ma aveva un figlio, diversi nipoti e altrettanti amici ancora in vita, sparsi in giro per la Galassia. Non poteva rinunciare a vivere i momenti che le rimanevano con loro per inseguire i ricordi di chi non c'era più.

Mi dispiace averti disturbata agiunse in direzione dell'amica ... ma visto che sei sveglia... ti dispiacerebbe raggiungermi? Sono nella mia stanza. chiese mentre rifletteva che, forse, sarebbe stato meglio chiamarla prima di iniziare a frugare in quel vecchio baule.
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#97

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

La voce di Korinna nella mia mente portava con sé un'ombra di tristezza che non potei fare a meno di percepire. Era un sentimento comprensibile, considerando il contesto e i ricordi che quel baule aveva riportato alla luce. La perdita di Nat era stata una ferita profonda nel suo cuore, e il ritrovamento di quegli oggetti doveva aver risvegliato molti ricordi.

//Non mi hai disturbata affatto.// risposi, rendendomi conto che Korinna aveva bisogno di compagnia in quel momento e volevo solo essere vicino all'amica e sostenerla come meglio potevo, anche se sapevo che il suo dolore era profondo e personale, come ogni lutto. //Sono qui per te. Sarò nella tua stanza tra un attimo.//

Mi sollevai dal letto silenziosamente per non svegliare Pavel, che dormiva tranquillamente, il volto sereno e russò sommessamente. Sorrisi appena, ripensando a quante volte l'uomo sostenesse che non russava, ma ormai era una battaglia persa.
Posai il PADD sul comodino, uscii sul corridoio e la luce fioca proveniente dalla stanza di Korinna mi guidò mentre mi dirigevo verso la sua stanza, attraverso il corridoio. Entrai piano, cercando di fare il minimo rumore possibile.

Non appena entrai, notai subito il baule aperto e il suo contenuto sparpagliato. Guardai Korinna con gentilezza e mi sedetti accanto a lei. //Come posso aiutarti?// chiesi con calma, pronta ad ascoltare e condividere quel momento con lei.
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#98

Korinna Suder

Betazoid

Korinna era seduta su una vecchia sedia a dondolo in legno e tra le mani reggeva un vecchio giocattolo per bambini. Quando T'Dal aprì prudentemente la porta alzò a malapena lo sguardo su di lei ... era di Lon disse, rigirando l'oggetto tra le mani mentre cercava di trattenere le lacrime. Vorrei avere il tuo autocontrollo confessò all'amica, proiettando verso di lei quel dolore lacerante che non le dava tregua. Perdere Nat era stato difficile: non si era mai perdonata di non aver dato ascolto a chi aveva preannunciato che la guerra con il Dominio si sarebbe spinta fino a Betazed. Erano tutti convinti di essere al sicuro, che leggere nel pensiero garantisse loro la capacità di prevedere il futuro, ma tutte le loro convinzioni erano crollate rapidamente sotto il peso delle armi e milioni di innocenti avevano perso la vita. Sapeva che avrebbe dovuto essere felice che Nat non avesse dovuto subire le terribili torture cui erano stati soggetti molti dei suoi connazionali, ma con la consapevolezza che i suoi poteri diplomatici le avrebbero consentito di spingere per la militarizzazione del pianeta prima che subisse un attacco, quella era una consolazione un po' troppo misera. Perdere anche Lon a distanza di breve tempo... gli anni senza sapere che fine avesse fatto, per poi scoprire che aveva perso la vita, erano stati un altro duro colpo.

So che dovrei essere felice per te, per Pavel, per tutta la tua famiglia... ma quando vi vedo così felici non riesco a non pensare... disse, stringendo tra le mani il vecchio giocattolo di Lon a tal punto che qualcosa cedette con un leggero click. La donna abbassò lo sguardo, zittendosi un istante mentre apriva il vano della cella energetica per risistemarlo ma, nel farlo, qualcosa catturò la sua attenzione. All'interno sembrava esservi incastrato un oggetto di piccole dimensioni e Korinna lo tirò fuori perplessa. Il suo sguardo incrociò quello di T'Dal per un istante, mentre le sue preoccupazioni venivano improvvisamente sostituite da un misto di sorpresa, curiosità e apprensione. E' quello che penso che sia? chiese, alzando il piccolo oggetto precuperato per mostrarlo all'amica. Aveva proprio tutta l'aria di essere lo stesso oggetto che aveva visto nella mente di Gabor... qualunque cosa esso fosse.
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#99

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Osservai silenziosamente Korinna mentre la betazoide si lasciava andare alle emozioni e ai ricordi dolorosi che stavano affiorando. Era profondamente consapevole della sofferenza che la sua amica stava vivendo, dopo aver accolto il suo dolore e rispose con empatia telepatica a quelle sensazioni travagliate.
Le sue parole, però, mi colpirono profondamente. //Il tuo dolore è legittimo, ogni sofferenza è personale e unica, e tutti noi dobbiamo affrontarla a modo nostro. Non c'è alcun bisogno di... obbligarti a sentirti felice per noi e vorrei ricordarti che non è logico confrontare la tua vita con la mia, sono molto diverse ed è un bene, ma posso capire.// dissi pacatamente. Avevo subito in giovinezza dei lutti - la morte di mio padre e di mio fratello maggiore -, ma c'era stato un divorzio e ora incombevano altri tipi di pensieri.
Quando Korinna tirò fuori l'oggetto da dentro il giocattolo di Lon, il mio sguardo si posò immediatamente su di esso, riconoscendolo come l'oggetto di interesse che avevano visto nella mente di Gabor.
Annuii leggermente, alla domanda di Korinna. //Sì, è lo stesso oggetto che abbiamo visto nella mente di Gabor. Non ho mai visto niente di simile, dovremmo scoprire cosa rappresenta e come possa essere collegato a tutto questo trambusto... e magari tu potresti avere risposte.// dissi per poi guardare attentamente l'oggetto, incerta se potessi prenderlo tra le mani, cercando indizi che potessero rivelare la sua natura e la sua origine.
Sapevo che il compito che avevano di fronte non sarebbe stato semplice, ma ero determinata a svolgerlo con la stessa fermezza e dedizione che ebbi durante la mia carriera da ufficiale... sebbene erano passati molti anni da quando ero andata in pensione.
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Korinna Suder

Betazoid

Korinna stiracchiò un sorriso in risposta alle parole dell'amica. Sapeva di non essere obbilgata ad essere felice per lei, ma questo non aiutava a farla sentire meglio al riguardo. Per qualche ragione le sue abilità empatiche non sembravano essere sufficienti a superare quel dolore o, forse, con l'età stavano cominciando a venire meno. In entrambi i casi... il risultato non le piaceva.

L'oggetto che aveva trovato all'interno del giocattolo di Lon, comunque, fu sufficiente a riscuoterla da quei pensieri. L'anzina lo rigirò tra le mani con fare interrogativo, nel tentativo di determinarne lo scopo: sembrava più che altro un qualche tipo di oggetto ornamentale, uno di quelli senza grande utilità o valore che vendevano un po' in ogni angolo della Galassia ai turisti, per poter testimoniare ad amici e parenti che erano stati davvero in visita su quel determinato pianeta. Sembrava fatto di qualche sostanza naturale, ma era difficile dire se si trattasse di pietra, vetro o qualche sostanza sintetica. Sulla superficie si trovavano alcune incisioni di cui non era in grado di determinare il significato, che, ancora una volta, avrebbero potuto essere semplicemente decorative.

Stava ancora rigirandosi tra le mani l'oggetto quando percepì la curiosità di T'Dal Ah. Sì... guarda pure rispose a quella domanda che lei non le aveva posto, porgendole l'oggetto. Qualche idea su cosa possa essere? si informò, mentre il suo sguardo passava dall'oggetto all'amica.
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