TFB Chiacchiere al timeless bar a San Francisco
#31

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Quando Korinna espresse meraviglia riguardo al fatto che nessuno mi avesse mai portato a fare un giro per i corridoi dell'accademia che per me erano rimasti semplicemente inaccessibili, scossi leggermente la testa.
«Forse non ho mai chiesto, o forse ho sempre avuto troppo da fare nel mio bar, rendendomi di fatto invisibile » ammisi con un sorriso. La verità era che il mio passato mi aveva talvolta trattenuto dal voler esplorare ulteriormente, dal mettermi in mostra. C'erano momenti in cui mi sentivo combattuto: da un lato, desideravo condividere la mia conoscenza e le mie esperienze, ma dall'altro, la perdita e il dolore che aveva vissuto lo avevano reso riluttante a farsi avanti; nonché era meglio non cercare guai nel cercare di spiegare.
La conversazione si spostò quindi sulla giovane cadetta che stava studiando nell'aula in cui aveva fatto "irruzione": mentre osservavo la scena, ricordai le mie giornate passate a studiare, a cercare di comprendere le teorie astronomiche e i concetti scientifici più intricati. Era stato uno studente appassionato, desideroso di apprendere e di spingere i confini della conoscenza.
«Oh, sono certo che molti potrebbero dirti che sembro più pericoloso di quanto in realtà sia»  dissi divertito.
Era strano, pensai per un istante, come la vita mi avesse portato da un ampio bar spaziale come il Timeless a passeggiare tra gli stessi corridoi che vedeva da tantissimo tempo fuori dal mio bar. Era come se l'universo mi stesse mostrando (o forse confermando?) che tutto era collegato, che ogni scelta aveva un impatto e che ogni persona incontrata poteva influenzare il mio cammino.

Always refuse to be like the others! The more you become similar to the others the more you will be useless because there are already plenty of the others!

S'Bysh Greymane Oroniana

Dovevo ammettere che da quando frequentavo l'accademia, apprezzavo l'atmosfera delle aule studio, perché era il luogo dove potevo immergersi completamente nei miei studi e poter divagare anche un pochino, leggendo magari cose non pertinenti al corso che stavo frequentando, ma quello non era il caso. Sentivo un senso di calma e concentrazione quando ero immersa in quei testi e quando il cielo stellato sembrava solo un passo lontano dalle pagine dei suoi libri...  mi consolava. Quella sera, come molte altre, scelsi di isolarsi per studiare, ma dovevo ammettere che stavo facendo molta fatica a capire cosa avevo davanti.
Quando Korinna si propose, annuii felice.
«Sarei davvero grata per qualsiasi consiglio o spiegazione che potete darmi. L'astronomia è la mia passione, e vorrei davvero approfondire la mia comprensione su questi concetti. La teoria del campo a curvatura mi affascina, ma faccio fatica a comprenderla e se può aiutarmi anche oltre la navigazione, ne sarò davvero grata. Vorrei essere un astrofisico in un futuro, se non cambio idea nel frattempo.» ammisi, le mie parole erano sincere e piene di entusiasmo. «Ehm, scusate se sembro un po' troppo eccitata riguardo a tutto ciò, ma è la prima volta che ho a che fare con un capitano dal vivo e da un visitatore, ma comunque un adulto...» dissi ma Nikola sorrise guardandomi.
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#32

Korinna Suder

Betazoid

Korinna Suder si presentò la betazoide, facendosi spazio per sedere al tavolo accanto alla ragazza ... e lui è Nikola, il misterioso proprietario del Timeless, quel bar che trovi in fondo alla via disse, rivolgendo un sorriso malizioso al suo ospite ... si definisce un osservatore e da quanto ho visto finora sembra aver deciso di dedicare la propria vita a servire gli altri. Se mai ti trovassi in difficoltà sa elargire consigli preziosi, ma sospetto lo faccia da tanto di quel tempo che ha lentamente scordato di non essere un accessorio del suo bar. Noi ufficiali abbiamo ormai interiorizzato l'idea che l'unica cosa rimasta da esplorare sia la fantomatica ultima frontiera... ma con il tuo entusiasmo sono certa riusciresti a tirargli fuori qualcosa di altrettanto interessante senza muoverti da qui. Se lo tormenti abbastanza... suggerì in direzione dell'orioniana mentre prendeva gli appunti della giovane permetti? chiese, dando velocemente un'occhiata a quello che era riuscita a mettere insieme fino a quel momento.

Allora... questa parte direi che ce l'hai chiara: non puoi muoverti da A a B a velocità superiori a quella della luce, perché come hai giustamente calcolato avresti bisogno di un'energia infinita. Per aggirare il problema ricorriamo ai motori a curvatura, che deformano il tessuto dello spazio in modo da ripiegarlo di fronte alla nave e rilasciarlo dietro di essa. riassunse rapidamente Questo si ottiene generando un campo di curvatura... da qualche parte dovresti avere un'immagine con lo schema di base disse, sfogliando rapidamente il libro di testo, finché non trovò c'ò che cercava per mostrarlo alla giovane. L'energia in questo caso è generata dal nucleo di curvatura, che usa la reazione di un isotopo dell'idrogeno con la sua antiparticella. Se hai qualche amico che segue ingegneria questa parte te la sa spiegare nei minimi dettagli, perché a seconda del fattore di curvatura che vuoi ottenere devono essere in grado di calcolare le percentuali dinamiche di reagenti e l'incidenza della mediazione del dilitio in modo da non far esplodere la nave con tutti i presenti a bordo. Il loro esame è molto più dettagliato.

Quello che invece ti interessa di più come astrofisica è quello che succede allo spazio deformato. Attualmente la velocità di crociera standard delle navi federali è di curvatura 6. Possiamo arrivare ad un massimo di 8... forse anche 9 in caso di emergenza, ma onestamente non ho mai provato: è rischioso sia per la nave, sia per il tessuto spaziale. Si è scoperto qualche anno fa che le deformazioni prodotte dal campo di curvatura non sono perfettamente elastiche, ma hanno una componente di plasticità: ancora non sappiamo cosa possa succedere allo spazio continuando a ripiegarlo, ma sospettiamo non sia nulla di buono, per cui in attesa di ulteriori studi gli ordini dall'alto sono di limitare le velocità. Queste formule che vedi ti servono a calcolare il tensore di deformazione in uno spazio tridimensionale... ti conviene però utilizzare una geometria riemanniana, convertendo le coordinate cartesiane in polari... disse, inserendo manualmente una serie di formule nel computer: usa queste, il risultato non è sempre preciso, ma i calcoli sono più semplici che con quelle del tuo libro e su singoli punti l'errore è praticamente infinitesimo. suggerì.
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#33

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S'Bysh Greymane Oroniana

Ascoltavo attentamente le parole di Korinna, per poi guardare Nikola, il misterioso proprietario del Timeless, sembrava avere una storia affascinante e, stando alle parole di Korinna, una propensione ad aiutare gli altri che lo rendeva unico.
«Io mi chiamo S'Bysh Greymane.» mi presentai di conseguenza alla presentazione del capitano e guardai i due.
«Sembra che il Timeless sia un luogo davvero affascinante e il padrone di casa non mi sembra particolarmente pericoloso e se davvero dedica la sua vita a servire gli altri, è una qualità ammirevole.»  Si sentiva attratta dalle storie delle due persone che avevo appena conosciuto, chiedendomi se anche io sarei diventata come loro in un futuro.
Quando Korinna suggerì che io potessi "tirare fuori qualcosa di interessante" da Nikola, sorrise in modo giocoso. «Chissà, potrebbe essere divertente vedere quanto profondo è il pozzo dei suoi segreti.» commentai con un sorriso, cercando di non farmi dei pensieri maliziosi sull'uomo. Era un commento giocoso, ma sotto la superficie c'era un desiderio genuino di conoscerlo meglio e di comprendere meglio il suo mondo.
Quando il discorso si spostò sulla teoria del campo a curvatura, mi concentrai con attenzione, facendo del mio meglio per capire i concetti più complessi. Quando poi mi suggerì formule più semplici, mi scrissi degli appunti sorridendo con gratitudine. «Grazie mille. Sì, utilizzerò sicuramente queste formule. Mi piace l'idea di semplificare i calcoli senza compromettere la precisione.»
La conversazione stava diventando sempre più appassionante e coinvolgente, come se stesse toccando un aspetto fondamentale del suo essere. Quelle conoscenze le facevano sentire che stava davvero facendo parte di un mondo che aveva sempre sognato di esplorare.


The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Guardai S'Bysh con un sorriso di approvazione quando si presentò. «Un piacere conoscerti, S'Bysh»  risposi cortesemente. Osservando Korinna e la giovane orioniana, mi resi conto di quanto potessero essere diverse le persone che frequentavano l'accademia ed era straordinario come le storie e le esperienze di ognuno potessero potenzialmente intrecciarsi in un luogo così speciale come il Timeless.
«Molto ver.»  dissi, rispondendo al commento di S'Bysh sul fatto che non sembravo particolarmente pericoloso, con un mezzo sorriso. «In ogni caso, il Timeless è un luogo dove tutti sono benvenuti, cerco di fare in modo che chiunque entri qui si senta a casa.»

Le parole di S'Bysh, scherzando sui miei "segreti", mi fecero alzare un sopracciglio e poi le sorrisi. «Oh, credimi, il mio pozzo di segreti è profondo quanto un buco nero. Ma sono contento di condividere ciò che posso.»  risposi con uno spirito leggero, non volendo svelare troppo, ma neanche chiudermi completamente. In fondo, c'era qualcosa di liberatorio nel poter condividere le proprie esperienze con persone che mostravano un reale interesse.
Mi piaceva il modo in cui S'Bysh affrontava la teoria del campo a curvatura. Aveva un'intelligenza vivace e una curiosità contagiosa. La sua gratitudine per le formule che le avevo suggerito mi fece sorridere con sincerità.
Mi sentivo sorpreso dalla sensazione di appartenenza che stavo iniziando a provare. Quella conversazione andava oltre il semplice scambio di parole; era una connessione che si stava formando, un legame con chi, come me, aveva una sete di conoscenza e un desiderio di esplorare l'universo. «È incredibile come la scienza possa unire le persone, anche da angoli diversi della galassia e anche quando siamo alle prese con equazioni complesse, sembra che il desiderio di scoprire ciò che si cela dietro la realtà ci guidi sempre avanti.» commentai con un sorriso
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#34

Korinna Suder

Betazoid

L'ultima affermazione di Nikola strappò a Korinna un sorriso soddisfatto: creare una connessione, una vera, a doppio senso, era esattamente ciò che aveva sperato di ottenere nel momento stesso in cui si era trovata a riflettere su di lui non più di qualche ora prima, mentre lo osservava intento ad ascoltare i clienti del suo bar. Aveva visto ufficiali di ogni grado raccontargli i loro problemi, ascoltare i suoi consigli, ma a nessuno di questi Nikola aveva realmente rivelato qualcosa di sé. Quel senso di appartenenza che percepì, più delle parole dell'uomo, le suggerirono che forse aveva davvero ottenuto ciò che si era prefissata... e non aveva nemmeno avuto bisogno di andare molto lontano: solo qualche centinaio di metri e qualche libro di distanza. Oh. Siamo riuscite a strappare un sorriso al nostro misterioso barista lo punzecchiò, stringendogli una mano in un gesto di affetto. Non era tanto il sorriso che aveva desiderato per lui, ma vederlo appartenere a qualcosa che non fossero le mura di un bar. Per quanto l'el-auriano fosse al centro di ogni conversazione in quel luogo, allo stesso tempo sembrava rimanerne fuori... ma non lì, non in quel momento.

Vogliamo proseguire? chiese, rialzandosi per continuare il suo piccolo tour dell'Accademia. E' stato un piacere, S'Bysh. Auguri per il tuo esame... e spero di incontrarti su una nave stellare la prossima volta le disse, ammiccando cordiale verso la ragazza. Sapeva che, molto probabilmente, la giovane orioniana sarebbe andata a trovare Nikola in futuro e, chissà, magari lei e i suoi amici sarebbero stati degli ambasciatori migliori per conto della Flotta di coloro che li avevano preceduti.
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#35

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S'Bysh Greymane Oroniana

Il sorriso di Nikola, così sincero e amichevole, mi faceva sentire come se avessi guadagnato qualcosa di prezioso in quel breve incontro. Era strano come il destino avesse intrecciato le nostre strade, permettendoci di condividere esperienze e conoscenze in modi che non avrei mai immaginato. La mia mente era piena di nuovi pensieri e riflessioni, e quella conversazione stava contribuendo a plasmare il mio futuro in modi profondi.

«È stato davvero un piacere conoscervi entrambi. Grazie per aver condiviso con me tutto questo, per darmi l'opportunità di apprendere e scoprire nuove prospettive. Siete entrambi persone straordinarie.» risposi a Korinna, con un sorriso radioso.

Le parole di Nikola mi riempirono di fiducia. «Grazie per gli auguri e per le tue parole di incoraggiamento. Non vedo l'ora di affrontare nuove sfide e di contribuire alla missione della Flotta Stellare. E chissà, magari il nostro cammino ci porterà davvero a incrociare le stelle insieme un giorno.» dissi e li guardai andare via. Mi ritrovai a riflettere per un istante su quanto avessi appreso e condiviso. C'era una sensazione di appagamento e un senso di appartenenza in quel momento, come se avessi trovato un piccolo angolo dell'universo in cui potevo davvero sentirmi parte di qualcosa di più grande. La mia passione per l'astronomia, il desiderio di imparare e la volontà di dimostrare il mio valore si erano fusi in una serata memorabile; mi sentivo davvero grata per l'opportunità che avevo avuto di incontrare Nikola e Korinna. Il futuro mi sembrava più promettente e ricco di possibilità, proprio come il cielo stellato che tanto amavo osservare.

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Nikola El-Auriano

Il sorriso di Korinna, sincero e soddisfatto, mi fece sorridere. Era stato un piacere riuscire a creare un legame autentico con lei, un legame che andava al di là delle semplici conversazioni quotidiane al bar. Stringere la sua mano in quel gesto affettuoso mi fece sentire più vicino a questa donna con cui avevo condiviso così momenti interessanti, che non provato da qualche tempo.

«È un risultato che pochi riescono a ottenere, perciò siatene felici.» risposi con un tono leggero, restituendo il sorriso. Era vero, pochi erano stati in grado di farmi aprire un po' di più di quanto fossi disposto a fare, eppure con Korinna sembrava quasi naturale, forse anche gli... ascoltatori, ogni tanto gradivano essere ascoltati.
Al suo invito a proseguire, annuii. «Certo, sono pronto a continuare.» dissi con un pizzico di scherzo, pronto a seguirle in questa nuova fase del nostro tour.
Rivolgendomi poi a S'Bysh, le diedi un sorriso incoraggiante. «In bocca al lupo per l'esame. Sono sicuro che andrà tutto bene e non vedo l'ora di vedere dove ti porterà il tuo percorso nella Flotta Stellare. » Le augurai con sincerità, sperando che avrebbe trovato il suo posto nel vasto universo che si stendeva davanti a lei.
Mentre riprendevamo il nostro cammino per l'Accademia, riflettevo sulle parole di Korinna e sull'effetto che quella visita aveva avuto su di me. Avevo davvero bisogno di staccare, non ricordavo l'ultima volta che avevo fatto una... gita di piacere.
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#36

Korinna Suder

Betazoid

Flotta Stellare... cinguettò Korinna, prendendo Nikola a braccetto mentre lo accompagnava a passo sicuro attraverso i corridoi dell'Accademia ... ottenere risultati fuori dal comune è ordinaria amministrazione per noi gli ricordò, non senza un certo orgoglio. Non era del tutto vero. C'erano momenti difficili in cui tutto quello che speravano di ottenere era ritornare a casa con l'intero equipaggio e non sempre riuscivano nell'intento. Momenti in cui non sapevano cosa fare o se sarebbero riusciti ad andare avanti. Momenti in cui veniva ricordata loro tutta la loro fragilità e dovevano scontrarsi con i lati peggiori di sé per poter ottenere anche solo risultati mediocri... ma in fondo anche andare avanti di fronte a tutti quegli ostacoli forse non era cosa comune.

Ah. Questo lo devi vedere! decise Korinna, infilandosi all'interno di una delle aule. A differenza di quelle in cui erano stati fino a quel momento non c'erano sedie, né banchi, ma l'intero spazio era arredato come la plancia di una vecchia nave della Flotta. Molto vecchia. ... certo che potrebbero aggiornare il design non poté fare a meno di considerare Korinna, notando come i computer fossero arretrati rispetto a quelli sui quali aveva avuto modo di lavorare negli ultimi anni computer, avvia le consolle ordinò e subito decine di luci cominciarono ad accendersi e lampeggiare in tutte le stazioni. E' un ambiente di simulazione spiegò la betazoide qui impariamo a familiarizzare con le varie stazioni spiegò, per poi rivolgere un'occhiata curiosa in direzione del suo ospite. Hai mai fatto volare una nave stellare? si informò, invitandolo a raggiungere la postazione di navigazione.

Comunque sarebbe carino far reincontrare S'Bysh e Korinna dieci anni dopo Thinking
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#37

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

«Che ho detto?» chiesi con un sorriso, quando Korinna cinguettò ripetendo "Flotta Stellare", ma poco dopo rivelò un senso di orgoglio che veniva naturale da chi faceva parte di un'organizzazione così prestigiosa. Eppure, nelle sue parole, potevo percepire che c'era qualcosa di nascosto, di non detto, sotto la superficie, ma avevo l'impressione che sapesse di difficoltà e sfide. Avevo imparato che anche le organizzazioni più potenti e avanzate avevano i loro momenti di debolezza, e forse era proprio in quei momenti che si formava il legame più stretto tra gli individui.

Entrando in quella particolare aula, rimasi un attimo sorpreso - piacevolmente - dall'arredamento insolito. Era come se fossimo stati catapultati indietro nel tempo, a un'epoca in cui le tecnologie della Flotta erano molto diverse da quelle che erano presenti.
«Davvero un design... retrò, ma interessante» commentai, scambiando uno sguardo complice con Korinna riguardo alle scelte stilistiche del passato. Non potevo fare a meno di notare quanto fossero arretrate le tecnologie rispetto a quelle delle navi stellari moderne. Era un contrasto notevole, ma allo stesso tempo aveva il suo fascino.
Ammirai ammirando il fascino nostalgico dell'ambiente, ma quando Korinna attivò le consolle e le luci cominciarono a lampeggiare, l'atmosfera cambiò: era un'esperienza sorprendente, come se fossimo stati catapultati in una vera nave stellare.
Ascoltai Korinna mentre spiegava il concetto dell'ambiente di simulazione e come fosse utilizzato per allenarsi con le diverse stazioni a bordo di una nave stellare. La mia attenzione si spostò quindi sulla sua domanda, che suscitò un sorriso divertito. «No, non ho mai avuto il piacere di volare una nave stellare, nemmeno in simulazioni; ma chi può dire di no a una sfida del genere?» chiesi con tono allegro. Mi piazzai alla console, osservando attentamente i controlli davanti a me. Era un'opportunità unica per provare qualcosa di nuovo, anche se solo in un'ambientazione simulata. «Cosa devo fare?» chiesi, con il desiderio di immergermi completamente nell'esperienza. Era un momento emozionante, un modo per mettermi per qualche istante nei panni di coloro che avevo sempre aiutato.

Si potrebbe fare Thinking così potrei anche pensare a dove farla finire nel frattempo Laugh
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#38

Korinna Suder

Betazoid

Korinna lasciò che Nikola si accomodasse, mandando sullo schermo un'immagine dello spazio dove erano chiaramente visibili i piloni di attracco di una base spaziale. La prima cosa da fare quando prendi una console è eseguire la diagnostica disse, premendo uno dei tasti nell'angolo. Subito una serie di dati cominciarono a scorrere sulla console sta facendo un check-up dei vari controlli. Vedi? Nome del controllo e status... e a quanto pare non abbiamo la curvatura. Offline, eh? Dammi un secondo... disse, spostandosi su un'altra console per inserire alcuni comandi prima di tornare dall'el-auriano il nucleo era in arresto, servirà qualche minuto prima che si inneschino le reazioni materia-antimateria, nel frattempo vediamo di uscire dal molo. decise, tamburellando rapidamente sulla console blocco i portelli, attivo gli smorzatori inerziali, generazione atmosfera artificiale attivata, attiviamo i propulsori 1 e 2... in genere i numeri pari indicano quelli a babordo, i dispari a tribordo... qui ne abbiamo 6, ma andiamo con due visto che è la prima volta ridacchiò Korinna i controlli sono semplici... questo è l'indicatore di rotta, questo ti dice l'assetto, tutta questa parte puoi ignorarla: serve solo per l'ingresso nell'atmosfera, ma onestamente non credo che nemmeno io saprei far atterrare una nave stellare senza rompere qualcosa... questa parte la lasciamo ai piloti professionisti disse, indicando una buona metà dei controlli sul lato sinistro della console.

Per virare il comando è questo... ti basta inserire di quanti gradi e la distanza. Una cosa che devi tenere in considerazione è che una nave stellare è molto più grossa di una navetta e di conseguenza è più difficile alterare la direzione di moto. Cerca di essere delicato su quei controlli. lo avvertì. A questo punto possiamo contattare la stazione spaziale per annunciare che siamo pronti a partire... disse, raggiungendo la postazione delle comunicazioni e aspettando il via libera prima di ritornare da Nikola. Sullo schermo i ganci di attracco cominciarono lentamente a ritirarsi.

Ok, ci siamo: di solito questo è il momento in cui il capitano decide che rotta impostare. Si inserisce qui... disse, indicando un controllo dalla forma circolare Dove vuoi andare? chiese, pronta a tradurre per lui la destinazione prescelta nelle corrispondenti coordinate.
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#39

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Nikola El-Auriano

Korinna mi guidò attraverso l'esperienza di pilotare una nave stellare simulata con competenza e pazienza, spiegando ogni dettaglio e comando con chiarezza. Sentivo un misto di eccitazione e apprensione mentre seguivo le sue istruzioni, sentendo il peso della responsabilità di controllare una macchina così grande e complessa. Era come un nuovo mondo che si apriva davanti a me, e mi lasciavo avvolgere da esso.
Seguii il suo dito mentre indicava i vari controlli sulla console, prendendo mentalmente nota di ogni dettaglio. Ogni volta che mi spiegava un nuovo aspetto, sorridevo come un bambino davanti a un gioco nuovo. Ero affascinato dalla complessità delle operazioni necessarie per far funzionare una nave stellare. Era come imparare una lingua completamente nuova, una lingua fatta di pulsanti, leve e indicatori luminosi.
Quando Korinna spiegò come virare la nave, la guardai attentamente, cercando di memorizzare ogni dettaglio. Sentivo la mia mano tremare leggermente mentre tenevo il controllo virtuale. «Diciamo che ho bisogno di un po' di pratica per trovare il giusto tocco e magari sarebbe utile che non tremassi» scherzai con un sorriso. Avevo imparato che era meglio affrontare le sfide con leggerezza e umorismo, soprattutto quando c'era la possibilità di fare qualche errore.
Quando Korinna menzionò il momento in cui il capitano decideva la rotta, sentii un brivido di eccitazione. Mi sentivo come un vero membro dell'equipaggio, impegnato in una missione avventurosa nello spazio profondo. Cercavo di immaginare dove avrei voluto andare, quali mondi esplorare e che storie avrei potuto vivere. Avevo un sorriso malizioso quando mi chiese la mia destinazione. «Io pensavo a New Vulcano, dato che sono stato lì per un po' di tempo, potrei dire che ho un leggero vantaggio nell'esplorazione; ma se è banale, scegli tu.» sorrisi a Korinna, decidendo di proposito di non scegliere le coordinate del mio pianeta natale, ma emozionato all'idea di poter prendere parte a questa simulazione, anche se solo per qualche istante. Era come se avessi davvero un assaggio di ciò che significava essere parte della Flotta Stellare.
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#40

Korinna Suder

Betazoid

Prometto che se farai a pezzi il molo non lo dirò ai tuoi clienti ridacchiò Korinna, stringendo la spalla dell'el-auriano con l'intenzione di infondergli il coraggio che sembrava aver perso di fronte alla quantità di comandi con cui si stava confrontando per la prima volta. New Vulcano, eh? chiese Korinna, richiamando una mappa della Galassia e facendosi indicare dal computer la posizione attuale della nave noi siamo qui e vogliamo andare qui... disse, indicando la posizione della stazione spaziale e poi quella del pianeta rotta 146.2... è un sistema di coordinate tridimensionale, condensa in un solo numero altezza, lunghezza e larghezza dello spostamento. E' più semplice di quanto non sembri una volta che ci hai preso la mano. promise, lasciando che fosse Nikola ad impostare le coordinate nel computer. Un indicatore si accese per richiedere conferma della rotta e delle altre impostazioni già inserite. Korinna scorse velocemente i dati puoi confermare decise, preferendo evitare di entrare nei dettagli di ogni singola voce: la maggior parte di quelle informazioni non era strettamente indispensabile per far uscire la nave dal molo e in ogni caso dubitava che Nikola si sarebbe mai trovato nella condizione di doverne realmente conoscere il significato.

Scelta curiosa, comunque: come ci sei finito su New Vulcano? Non è esattamente una località turistica... fece notare mentre terminava i controlli pre-volo. Quando te la senti puoi dare energia ai motori. annunciò Porta lentamente la leva fino a qui... disse, bloccando con la propria mano il punto in cui fermarsi. Ti ho messo l'immagine dello spazio esterno sullo schermo, puoi uscire navigando a vista. L'alternativa sarebbe seguire le indicazioni dei sensori, ma ci vuole un po' di pratica per leggerli... spiegò ... se iniziano a scattare allarmi tu non preoccuparti, me ne occupo io. Cerca solo di non centrare la stazione. si raccomandò, schioccandogli un bacio di incoraggiamento sulla guancia, prima di togliersi di mezzo per lasciargli libera la visuale dello schermo. Buona fortuna!
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