TFB Chiacchiere al timeless bar a San Francisco
#51

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Korinna sembrava riflettere su un lato più intimo delle sue esperienze spaziali, un lato che portava con sé il peso delle decisioni difficili e delle perdite. Il suo sorriso amaro era rivelatore di quanto potesse essere complesso affrontare la realtà delle vite perse durante le missioni, ma decisi di lasciarle il suo spazio.

La sua proposta scherzosa di lasciarmi giocare ancora con le comunicazioni fu accolta con un sorriso. «Potrebbe essere interessante, ma penso che sia anche giunto il momento di scoprire questa nuova stazione.» dissi, dimostrando entusiasmo per l'esplorazione di questo aspetto della nave.

Le spiegazioni di Korinna sulla nuova console erano esaustive e dettagliate. Con attenzione, seguivo le sue indicazioni, cercando di comprendere l'ampia gamma di funzioni di questa sezione. «Sembra che qui ci sia davvero tutto il necessario per gestire ogni possibile emergenza a bordo. È un'enorme responsabilità, ma allo stesso tempo deve essere incredibilmente gratificante sapere di avere il controllo su così tante variabili, anche se temo che ci siano ancora variabili ignote» commentai, ammirando l'importanza di questo ruolo.

La simulazione che Korinna aveva avviato gettò l'area nello scompiglio, e l'interfaccia segnalava decompressioni e situazioni di emergenza in rapida successione. Osservai attentamente il disastro virtuale che si svolgeva davanti a noi e ascoltai le istruzioni di Korinna. La sfida mi intrigava, e mi immergevo nella simulazione come se fosse reale. «Inizierei sicuramente con evacuare il laboratorio come hai suggerito, quindi come per prima cosa avvisare l'equipaggio e chiedere di procedere alle evacuazioni, ma dovrei anche cercare di salvaguardare anche le vite umane perché sembra che alcune persone stiano cercando di muoversi, ma non tutte stanno andando nella direzione giusta. Dobbiamo comunicare loro di dirigersi verso le zone più sicure e cercare di tenerle al sicuro finché non possiamo risolvere la situazione.» poi cercai di pensare a cosa avrei fatto con il bar e avrei cercato di immaginarlo più in grande, probabilmente ci sarebbero state... barriere «Poi, con le zone evacuate, cercherei di chiudere le sezioni danneggiate per limitare il danno e poi attiverei le procedure di emergenza che credo abbiate in una nave» risposi con decisione, riflettendo sull'approccio migliore per affrontare l'incidente simulato. Poi, con un sorriso giocoso, affrontai la sfida aggiuntiva: «Suppongo che questa simulazione includa qualche dettaglio sorpresa che dobbiamo risolvere, vero? » chiesi con un mezzo sorriso.
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#52

Korinna Suder

Betazoid

L'espressione di Nikola nel vedere lo scompiglio delinearsi sulla console che aveva davanti fu impagabile e strappò a Korinna una risata giocosa, che allontanò almeno per un poco dalla sua mente il senso di stanchezza, le preoccupazioni e le disavventure vissute nelle settimane precedenti. Subito Korinna si ricompose, ascoltando le considerazioni dell'el-auriano. Dai tu gli ordini decise, lasciando la postazione alla quale era seduta per attivare la condizione di allarme rosso prima di prendere posto alla console delle comunicazioni.

Senza esitazione la betazoide selezionò le aree in cui si stavano verificando le decompressioni e aprì un canale con i ponti interessati ... attenzione, qui plancia. Tutto il personale sui ponti 13 e 14 nelle sezioni A e B è pregato di raggiungere le aree di emergenza verso il ponte 10. Decompressioni in corso in tutta l'area di dritta, procedere con prudenza annunciò, per poi lanciare un'occhiata a Nikola in attesa di ulteriori indicazioni. Subito l'El-auriano avrebbe notato che gli indicatori che segnalavano la presenza di ufficiali nelle aree a rischio cominciavano a muoversi seguendo l'indicazione data da Korinna.

Le varie procedure di emergenza sono indicate dai vari segnali di allerta. spiegò la betazoide l'allarme rosso indica situazioni di combattimento, emergenze sanitarie... come in  questo caso, integrità strutturale instabile... e varie emergenze che mettono immediatamente in pericolo la vita delle persone a bordo. Vengono inoltre automaticamente attivate una serie di misure di sicurezza... diciamo che è un po' come avere un pacchetto di azioni predefinite che vanno compiute a seconda del tipo di emergenza, in modo che non ci si debba fermare a pensare cosa fare lì sul momento. disse, semplificando un po' il concetto, anche se probabilmente non era necessario.

La questione del dettaglio da risolvere le strappò un'altra risata ah, siamo già ai test sulle abilità di comando? chiese divertita no. In questo caso puoi andare tranquillo: ti ho attivato una simulazione per principianti, è tutto esattamente come lo vedi.. devi solo seguire le procedure. promise.
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#53

The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.

Nikola El-Auriano

Guardando lo scenario di emergenza che si delineava sulla console, mi sentii leggermente sopraffatto dalla complessità della situazione, ma anche stimolato dalla sfida che stava emergendo. Il mio sguardo si incrociò con quello giocoso di Korinna, e il suo sorriso scaturì una risata genuina da parte mia. Era un momento di allegria che, per un istante, mi distolse dai pensieri più pesanti che avevo portato con me.

Accettai l'invito di Korinna e mi posizionai davanti alla console delle comunicazioni. Era un compito impegnativo, ma sentivo che potevo affrontarlo con determinazione. Era tempo di mettere in pratica ciò che avevo appreso.

Ascoltando le istruzioni di Korinna, iniziai a dare gli ordini alle diverse sezioni interessate dalla simulazione. L'adrenalina affiorò mentre cercavo di gestire la situazione in modo efficiente. Quando Korinna avviò la comunicazione con i ponti interessati, mi sentii coinvolto come mai prima. Era come se ogni mia decisione potesse fare la differenza tra la vita e la morte per quelle persone a bordo.

Seguendo le procedure stabilite, annunciando le decompressioni e guidando gli ufficiali verso le aree di sicurezza, mi resi conto di quanto fosse cruciale il ruolo dell'addetto alle comunicazioni in situazioni di emergenza. «Plancia a tutte le sezioni, state procedendo bene. Mantenete la calma e seguite le istruzioni. Abbiamo bisogno di tutti al sicuro» comunicai attraverso il sistema di altoparlanti.

Vidi gli indicatori dei ufficiali muoversi seguendo le direzioni indicate da Korinna, e questo mi diede un senso di soddisfazione. «Stanno seguendo le istruzioni» commentai, con un mix di rilievo e orgoglio. Ascoltando le spiegazioni di Korinna riguardo ai segnali di allerta e alle procedure di emergenza, annuii per dimostrare la mia comprensione. «È incredibile come tutto sia progettato per essere così efficiente e automatico. È come avere una mappa dettagliata di azioni da intraprendere in ogni circostanza» ammisi con ammirazione, riflettendo sulla complessità dei sistemi a bordo di una nave spaziale.

La simpatia di Korinna nei confronti del mio leggero imbarazzo mi rassicurò. «Mi sento quasi come se fossi in una scena di un oloromanzo, ma è davvero interessante vedere come funzionano queste operazioni in tempo reale, diciamo che solitamente negli oloromanzi succede qualcosa che fa peggiorare la situazione... detto questo, apprezzo la simulazione per principianti. Mi aiuta a capire come funzionano le cose e a imparare le procedure in un ambiente sicuro» ammisi con un sorriso. Avevo scoperto un nuovo livello di coinvolgimento nel lavoro a bordo di una nave spaziale, una sfida che avevo affrontato con serietà e fascino allo stesso tempo.
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#54

Korinna Suder

Betazoid

E' necessario che tutto sia efficiente rispose Korinna non sempre possiamo permetterci errori là fuori e quando ne commettiamo possono costare cari spiegò, abbassando lo sguardo sulla console. Gli indicatori segnalavano che i sistemi di backup erano entrati in funzione e una serie di campi magnetici si stavano ora occupando di tenere assieme la nave, lì dove le paratie avevano ceduto. Computer, termina simulazione ordinò Korinna. Subito si spense la luce dell'allarme rosso e sulle console ritornarono i normali dati di navigazione.

Oloromanzo? chiese Korinna con fare interrogativo. Forse era rimasta un po' fuori dal mondo negli ultimi tempi, ma era la prima volta che ne sentiva parlare. Da come lo descriveva Nikola, comunque, sembrava trattarsi di un qualche tipo di simulazione. Allora per ricambiare la prossima volta dovrai farmi provare questo oloromanzo decise la betazoide, felice di avere una scusa per trascinare nuovamente Nikola fuori dal suo locale.

Fortunatamente non ci sono sempre e solo emergenze, comunque... continuò lei ci sono anche momenti tranquilli... a volte perfino momenti in cui non succede niente precisò ... console scientifica? propose, muovendo un cenno verso una sedia sul lato opposto della plancia.
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#55

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Nikola El-Auriano

« Efficienza è la chiave » risposi concordando con Korinna mentre osservavo il sistema di backup prendere il controllo, stabilizzando la situazione di emergenza simulata. Era un promemoria della complessità e della precisione richieste nelle operazioni spaziali. Quando Korinna diede il comando di terminare la simulazione, mi sentii leggermente sollevato e osservai il ritorno alla normalità dei dati di navigazione con un sospiro di sollievo.

«Oloromanzo » risposi, confermando il termine. «Sì, è una specie di esperienza immersiva. Ti viene data una storia, e in base alle tue scelte alcune… situazioni si sincronizzano con gli eventi narrativi proposti, cambiando e adattandosi alla scelta fatta. È una cosa molto piacevole da sperimentare. Credo siano presenti nelle sale olografiche delle vostre navi, ma non ci metterei la mano sul fuoco, in quanto potrei aver frainteso alcuni discorsi dei tuoi colleghi» sorrisi, immaginando che Korinna potesse trovare intrigante questa forma di intrattenimento.

Quando Korinna menzionò la console scientifica e mi fece un cenno, mi alzai dalla postazione di comando e mi diressi verso di lei. «Console scientifica, suona interessante» commentai. «Cosa bisogna fare esattamente in quella posizione? Mi sembra un nome molto… poco preciso, se paragonato a “comunicazioni”» chiesi, curioso di scoprire un altro aspetto delle operazioni a bordo di una nave stellare.
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#56

Korinna Suder

Betazoid

Ah, sì? chiese Korinna sorpresa di apprendere che gli oloromanzi di cui parlava si potessero trovare anche a bordo delle loro navi devo ammettere che non ho mai passato del tempo nelle sale ologrammi, se si esclude qualche simulazione di allenamento obbligatoria valutò. In realtà non era mai stata molto interessata nemmeno ad apprendere se o cos'altro si potesse fare in una sala ologrammi, principalmente perché si trattava, appunto di ologrammi. Devo confessarti che ho qualche difficoltà a interagire con gli ologrammi ammise, mentre faceva strada verso la nuova console quando parlo con un altro essere vivente, riesco a percepirlo, a sentire le sue emozioni, cosa sta pensando... gli ologrammi non riesco a capirli. E' come se quando parlano mi mancassero informazioni, un po'... non so. Hai presente quando ricevi una comunicazione dove puoi solo sentire la voce ma non vedere l'altra persona? Un po' una cosa del genere, ma peggio. disse, ridacchiando di se stessa e del modo confuso con cui sapeva di aver espresso quel concetto.

Comunque... puoi chiamarla sensori&analisi se ti suona più descrittivo disse Korinna ... perché in effetti è quello che puoi fare da qui. Hai a disposizione il controllo di sonde, sensori, scansioni varie... aspetta, ti faccio vedere. disse, allontanandosi un secondo dalla console scientifica per tornare alla navigazione. Si sedette e iniziò a tamburellare sui controlli. Subito le stelle che sfrecciavano sullo schermo rallentarono fino a fermarsi. Un ingegnere attento si sarebbe accorto che anche la simulazione delle vibrazioni dei motori era cambiata, ma probabilmente quel dettagli sarebbe sfuggito a Nikola. Siamo usciti dalla curvatura spiegò Korinna, ritornando dal barista onestamente non ho idea di dove siamo, quindi iniziamo con una scansione di quest'area, così vediamo se c'è qualcosa di interessante da analizzare suggerì, indicando a Nikola la sequenza di pulsanti da premere.
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#57

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Nikola El-Auriano

"Certo, non è una sorpresa che tu non abbia avuto molto a che fare con le sale ologrammi, con tutto il lavoro che avrai da fare" pensai mentre ascoltavo le parole di Korinna. La sua spiegazione sui suoi problemi nell'interagire con gli ologrammi aveva senso. Era una telepate, capace di percepire e interpretare le emozioni e i pensieri degli esseri viventi, immaginavo che con gli ologrammi, entità puramente virtuali, non aveva quel tipo di connessione.

«Ah, capisco cosa intendi. È come se mancasse quella componente umana, le sfumature che solo un vero essere vivente può trasmettere.» risposi con empatia, cercando di comprendere meglio il suo punto di vista.

Poi mi accennai verso la nuova console, la "sensori&analisi" come la chiamava, pronta a scoprire cosa aveva da offrire. Era interessante vedere Korinna così appassionata del suo lavoro. Quando interruppe la simulazione di viaggio spaziale, rimasi impressionato dalla sua abilità nel farlo sembrare così reale, anche se sapevo che era solo una simulazione.

Le sue parole mi fecero sorridere leggermente. Era chiaro che stava cercando di farmi entrare nel suo mondo, spiegandomi ogni aspetto del suo lavoro. «Hai ragione, cominciamo con una scansione dell'area. Dubito, ma magari scopriremo qualcosa di interessante.» dissi seguendo le sue indicazioni, premendo i pulsanti corretti sulla console, ma secondo me non sembrava esserci niente da guardare là fuori, ma magari mi sbagliavo.
Dovevo ammettere che mi sentivo privilegiato ad avere una guida così competente e appassionata nel mio viaggio di esplorazione attraverso la tecnologia della nave. Forse con il suo aiuto avrei potuto superare la mia sfiducia nei confronti degli ologrammi e scoprire nuove prospettive sull'universo che ci circondava.
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#58

Korinna Suder

Betazoid

Mh borbottò Korinna, valutando l'interpretazione che Nikola aveva dato delle sue parole confuse riguardo al suo scarso interesse per gli ologrammi sì. decise vista così ha molto più senso. E non farmi nemmeno iniziare a discutere della fatica che faccio a volte a tradurre in parole quello che mi passa per la testa. Non so come facciate a comunicare così tutto il tempo: perdonami, ma è un sistema talmente lento e inefficiente che a volte è frustrante! sbuffò, sentendosi sufficientemente a suo agio con l'el-auriano da rivelare quella difficoltà che solitamente si asteneva dal menzionare con i non telepati, che avevano il vizio di fraintenderla per un giudizio sulla loro condizione più che prenderla per quello che realmente era: un puro e semplice sfogo verso una modalità di comunicazione che le costava più fatica di quanta potessero immaginare.

Dopo aver fatto rallentare la nave e nuovamente impostato il pilota automatico, Korinna tornò ad osservare i dati della scansione che aveva compiuto Nikola. Scorse velocemente alcune informazioni senza effettivamente notare niente di interessante, poi una sequenza di numeri parve attirare l'attenzione della donna, che richiamò tutta una serie di dati correlati. Questo è insolito disse forse più a se stessa che al barista qualcosa sta causando una distorsione gravimetrica, dev'esserci un oggetto di massa... permettimi... disse, tamburellando sulla console per far eseguire al computer i relativi calcoli. Attese il risultato, poi proseguì un oggetto della massa di un planetoide, ma i nostri sensori non lo rilevano. Quindi o c'è un errore nei dati dei sensori, o lì fuori c'è qualcosa che non vediamo spiegò.

A quelle parole un pensiero balenò nella mente della donna e Korinna si morse la lingua, incerta, mentre per un istante considerava se quella fosse una domanda appropriata. Scosse la testa, poi decise che alla peggio, Nikola si sarebbe semplicemente rifiutato di rispondere: Parlando di pianeti... non mi hai ancora detto da dove vieni fece notare ... le immagini che hai condiviso prima erano... disse, interrompendosi perché non sapeva bene come continuare quella frase. Le aveva trovate angoscianti ed era certa che un betazoide avrebbe capito cosa intendeva, ma non era sicura che un el-auriano apprezzasse il pensiero che il suo pianeta natale potesse essere definito a quel modo. Voglio dire... è così che lo ricordi ogni volta che pensi al tuo mondo? chiese, confusa. Un intero pianeta distrutto e razziato, non poteva certo dire di aver mai vissuto una simile esperienza in prima persona, ma era abbastanza sicura che non sarebbe stato l'aspetto sul quale avrebbe preferito focalizzarsi se qualcosa di simile fosse capitato a Betazed.
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#59

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Nikola El-Auriano

«Mh»borbottò Korinna, riflettendo sul mio punto di vista riguardo agli ologrammi.  «Valutando così, ha molto più senso. E non farmi nemmeno iniziare a discutere della fatica che faccio a volte a tradurre in parole quello che mi passa per la testa. Non so come facciate a comunicare così tutto il tempo: perdonami, ma è un sistema talmente lento e inefficiente che a volte è frustrante!»

Sorrisi leggermente alla sua onestà. «Capisco cosa intendi. La telepatia sicuramente semplifica molto le cose, offre una connessione molto più immediata tra le menti e credo che tu stia facendo un ottimo lavoro nel comunicare con chi non è telepate. In ogni caso, credo che il fascino della comunicazione verbale risieda nella sfida di tradurre i nostri pensieri in parole, di trovare le giuste espressioni per condividere le nostre esperienze. Trovo che questo processo, renda la comunicazione molto più interessante, da ambo le parti.»

Dopo aver eseguito la scansione dell'area, Korinna sembrò trovare qualcosa di interessante, ma lasciai a lei i calcoli e tutto ciò che ne concerneva, osservandola; ma ad un certo punto, notai che Korinna sembrava riflettere su qualcosa, come se avesse qualcosa in mente. Poi, fece una domanda che non mi aspettavo: mi chiese da dove venissi.
Mi bloccai per un istante, cercando di trovare le parole giuste. Era difficile descrivere El-Auria e cosa era successo lì senza evocare immagini angoscianti. «Si, quelle immagini erano del mio pianeta natale, El-Auria. È vero, la mia casa è stata distrutta e razziata. Quello che hai visto è ciò che resta di un mondo che una volta fu prospero.» risposi infine con un tono serio.
Era una parte dolorosa della mia storia, ma avevo imparato a conviverci. «Per rispondere alla tua domanda, no, non è così che lo ricordo sempre.  Cerco di concentrarmi sui bei ricordi del mio pianeta prima della tragedia. Ricordo le facce sorridenti, le strade vivaci e il cielo azzurro. Avresti dovuto vederlo. Era il pianeta più bello del mondo per me. Quelle immagini che ho condiviso sono il mio modo di onorare ciò che è stato perso, di non dimenticare; ma sì, anche se il mio mondo è stato distrutto, la sua essenza vive ancora in me e nella memoria dei pochi sopravvissuti, nonché coloro che erano con me. Mi aiuta a continuare avanti; ma è difficile non ricordare quello che ho visto, gli ultimi istanti del pianeta e della mia gente, cosa che ricorderò finché vivrò. E sì, quando penso al mio mondo, è difficile non pensare a ciò che è stato perduto; ma nel mio viaggiare ho imparato a trovare bellezza e speranza altrove.»  ammisi e cercai di richiamare i ricordi più belli, per condividerli con lei.

La mia voce era calma ma carica di significato mentre condividevo un pezzo del mio passato con Korinna. Non ero solito farlo, ma con lei mi sentivo a mio agio, come se potessi aprirmi un po' di più.
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#60

Korinna Suder

Betazoid

Aspetta... disse Korinna, sorpresa: non si era mai fermata a discutere della sua difficoltà nel verbalizzare con persone che non avessero abilità telepatiche e l'idea che anche loro potessero trovarlo faticoso le era del tutto nuova vuoi dire che anche per voi è faticoso? chiese incredula. Aveva dato per scontato che, con l'abitudine, quel processo diventasse normale al punto che, per un adulto, non ci fosse alcuna differenza tra pensare qualcosa e verbalizzarla. Ho sempre pensato che i non telepati mentissero di proposito quando le vostre parole non coincidono con il vostro pensiero ragionò ad alta voce. Se tuttavia anche per loro era difficile tradurre in parole pensieri complicati, forse quella convinzione nei loro confronti era più ingenerosa di quanto si fosse mai resa conto. Si perse qualche istante ad inseguire quel ragionamento, poi la risposta di Nikola riguardo al suo pianeta attirò l'attenzione della donna.

Il dolore, ma anche la passione con cui parlava del suo mondo si intrecciavano in maniera interessante, alimentando la curiosità di Korinna riguardo a quel mondo che probabilmente mai avrebbe conosciuto, visto come era stato ridotto chissà quanto tempo prima. Non provi mai il desiderio di incontrare gli altri sopravvissuti? chiese, con il forte sospetto di conoscere la risposta: anche se incontrare dei connazionali poteva essere piacevole, non osava nemmeno immaginare cosa potesse significare assistere alla distruzione del proprio mondo e non le era difficile immaginare che, incontrarli, potesse portare alla mente i ricordi di ciò che tutti loro avevano perso. Nella stessa situazione, non era del tutto sicura che nemmeno lei avrebbe avuto molta voglia di incontrarli.

Ti va di farmi vedere qualcosa di più del tuo pianeta? suggerì. Non era sua abitudine frugare tra i pensieri altrui senza autorizzazione, anche se avrebbe potuto farlo facilmente e senza che l'altro se ne accorgesse, ma rispettava gli altri esseri viventi abbastanza da lasciare loro il proprio spazio, specialmente da quando aveva capito quanto fosse importante per le specie non telepatiche. ... qualcosa di ordinario suggerì.

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