27-01-2024, 09:26 PM
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus Vulcaniana
Mi trovavo su Vulcano, in uno dei momenti in cui preferivo isolarmi per riflettere ed ero nel mio ufficio a meditare. Pavel mi raggiunse e avevamo iniziato a discutere come spesso accadeva, soprattutto da quando eravamo andati in pensione. La sua osservazione sulla mia dedizione al lavoro era un argomento ricorrente tra noi.
«Pavel, come ti ho spiegato molte volte, il mio impegno è guidato dalla logica e dalla necessità. Sentivo che dovevo fare qualcosa in questa situazione, era una questione di urgenza.»
Pavel sospirò, sottolineando la sua preoccupazione.
«Lo capisco, T'Dal, ma non riesco a evitare di preoccuparmi per te. Continui a lavorare ininterrottamente, senza prenderti mai una pausa. La salute è importante, e dovresti prenderla più seriamente.»
Le sue parole mi colpirono, facendomi riflettere sulla mia abitudine di immergermi completamente nel lavoro. Aveva ragione, come al solito. Non ero immune al bisogno di riposo e di prendermi cura di me stessa. Tuttavia, in quel momento, sentivo una responsabilità nei confronti di Korinna e della sua sicurezza, così mi scusai sinceramente con Pavel. «Hai ragione, come sempre. Mi scuso se sembro troppo concentrata sul lavoro. È solo che questa situazione mi ha coinvolto personalmente, e sento la necessità di fare tutto il possibile per risolverla.»
Nel frattempo, tramite il nostro legame, gli comunicai quanto mi preoccupassi per lui e per la sua salute. Gli confessai che la mia dedizione al lavoro aveva raggiunto talvolta un punto critico in quel periodo, sfuggendo alla logica, e che ora questa nuova emergenza sembrava sconvolgere ancor più la mia razionalità. Era una confidenza rara per me, ma sentivo che Pavel avrebbe compreso. Lui annuì e mi sorrise.
«Dovresti delegare, lo sai. Lascia che sia tuo fratello e l'ambasciata ad occuparsene.»
Stavo per rispondere ma in quel momento, ricevetti comunicazione di una chiamata in entrata: Tomi. Accettai la chiamata.
«Ciao Tomi.» dissi pacatamente guardandolo.
«Pavel, come ti ho spiegato molte volte, il mio impegno è guidato dalla logica e dalla necessità. Sentivo che dovevo fare qualcosa in questa situazione, era una questione di urgenza.»
Pavel sospirò, sottolineando la sua preoccupazione.
«Lo capisco, T'Dal, ma non riesco a evitare di preoccuparmi per te. Continui a lavorare ininterrottamente, senza prenderti mai una pausa. La salute è importante, e dovresti prenderla più seriamente.»
Le sue parole mi colpirono, facendomi riflettere sulla mia abitudine di immergermi completamente nel lavoro. Aveva ragione, come al solito. Non ero immune al bisogno di riposo e di prendermi cura di me stessa. Tuttavia, in quel momento, sentivo una responsabilità nei confronti di Korinna e della sua sicurezza, così mi scusai sinceramente con Pavel. «Hai ragione, come sempre. Mi scuso se sembro troppo concentrata sul lavoro. È solo che questa situazione mi ha coinvolto personalmente, e sento la necessità di fare tutto il possibile per risolverla.»
Nel frattempo, tramite il nostro legame, gli comunicai quanto mi preoccupassi per lui e per la sua salute. Gli confessai che la mia dedizione al lavoro aveva raggiunto talvolta un punto critico in quel periodo, sfuggendo alla logica, e che ora questa nuova emergenza sembrava sconvolgere ancor più la mia razionalità. Era una confidenza rara per me, ma sentivo che Pavel avrebbe compreso. Lui annuì e mi sorrise.
«Dovresti delegare, lo sai. Lascia che sia tuo fratello e l'ambasciata ad occuparsene.»
Stavo per rispondere ma in quel momento, ricevetti comunicazione di una chiamata in entrata: Tomi. Accettai la chiamata.
«Ciao Tomi.» dissi pacatamente guardandolo.