TSE Tornare in missione, non mi mancava
#41

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

La tensione era palpabile nella stanza quando il rappresentante Cardassiano ci presentò quella che sosteneva essere la prova del benessere di Korinna e Tomi. Con una calma che poco mascherava il suo disagio, ci fornì non solo una registrazione audio ma anche un dispositivo che riproduceva un'immagine olografica dei nostri amici. «Ecco la prova che i vostri amici stanno bene» iniziò, mentre osservavamo Korinna e Tomi apparire davanti a noi. Sembravano in buone condizioni, ma qualcosa in quella rappresentazione era sbagliata.

Pavel, che aveva trascorso anni come capo della sicurezza ed ufficiale tattico a bordo dell'Enterprise, aveva sviluppato un'eccezionale abilità nell'analisi audio durante le sue numerose missioni. Fu il primo ad esprimere dubbi e le sue sopracciglia si alzarono in segno di riconoscimento quasi immediato. «Qualcosa non va in questa immagine, guarda lo sfondo e le espressioni... sembrano forzate, non trovi?» chiese facendo ripartire il piccolo video per esaminarlo meglio.

Anche Elieth, con la sua esperienza diplomatica, si mostrò scettico e riavvolse un particolare segmento dell'audio. «Ascoltate questo. I suoni di fondo... sono stati chiaramente sovrapposti. Questo ronzio?» fece una pausa, permettendoci di ascoltare «non è tipico delle navi Cardassiane. E questo sembra più un tentativo di imitare l'ambiente di una loro struttura, ma è... sbagliato» disse seriamente.

Ascoltando attentamente il vide, notai subito che qualcosa non andava. I suoni di fondo, che avrebbero dovuto essere quelli tipici di una nave o di una struttura Cardassiana, mi sembravano fuori luogo. La mia esperienza come Vulcaniana e le mie conoscenze sui Cardassiani mi dicevano che qualcosa in quella registrazione era stato manomesso.

«In effetti, l'immagine potrebbe essere stata manipolata. Dovremmo analizzarla attentamente. Passiamola a nostro figlio.»  dissi piano per poi guardare i nostri ospiti.

«Dov'è la vera prova del loro benessere?»  chiesi al Cardassiano, fissandolo intensamente negli occhi dopo aver scoperto le incongruenze sia nell'audio che nell'ologramma.

Il Cardassiano sembrò per un attimo disorientato, poi riprese la sua compostezza. «Queste sono le prove che abbiamo. Sono al sicuro e stanno bene, vi assicuro.»

Era chiaro che stavano nascondendo qualcosa. Forse Korinna e Tomi erano riusciti a fuggire, o c'era stato un qualche imprevisto che i Cardassiani non volevano ammettere. La loro riluttanza a rivelare la verità era palpabile, e questo solo aumentava la mia determinazione a scoprire cosa fosse realmente accaduto.

«Vogliamo una prova inconfutabile del loro benessere, questa prova non è affidabile. Se non potete fornirci prove concrete del loro stato, allora dobbiamo presumere che qualcosa sia andato storto. E vi assicuro, faremo tutto il possibile per trovarli e assicurarci che stiano bene. Fino ad allora, la scheda dati rimarrà con noi.» risposi, la mia voce calma ma ferma, sentendo il supporto di Pavel e Elieth al mio fianco.

I Cardassiani, colti in fallo, si scambiarono sguardi nervosi prima di ritirarsi, promettendo di tornare con ciò che avevamo richiesto. Una volta che furono andati, mi voltai verso Pavel e Elieth.

«Questo è inaccettabile. Non possiamo lasciare che i Cardassiani si comportino così senza conseguenze» disse mio marito nervosamente.

«Concordo, dobbiamo agire e velocemente. Dopo che questa situazione sarà conclusa, ci penserò io.» fu la risposta di mio fratello.

Io annuii. «Da che parte iniziamo?» chiesi guardando i due.

Decidemmo di intensificare i nostri sforzi per trovare Korinna e Tomi. Pavel utilizzò le sue competenze per analizzare ulteriormente la registrazione e l'ologramma, cercando di isolare qualsiasi indizio che potesse essere sfuggito ai Cardassiani, mentre io e Elieth pianificavamo di utilizzare i nostri contatti per raccogliere più informazioni possibili.

La situazione aveva rafforzato la nostra determinazione. Sapevamo che il tempo era essenziale e che ogni momento sprecato avrebbe potuto mettere in ulteriore pericolo i nostri amici. La nostra ricerca era ora guidata non solo dalla speranza di riportarli a casa sani e salvi, ma anche dal desiderio di esporre le menzogne dei Cardassiani e assicurarci che tali tattiche disoneste non passassero inosservate.
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#42

Korinna Suder

Betazoid

... 50.000 chilometri... si stanno avvicinando rapidamente fece notare Korinna, leggendo i dati sui sensori della navetta. Non avrebbero dovuto individuarci così presto rispose Tyrak, mentre passava freneticamente in rassegna i comandi in cerca di una soluzione. Occupiamoci di un problema per volta suggerì la betazoide. Quel campo di asteroidi... riusciamo a passarci in mezzo? La loro nave è più grande della nostra, dovrebbe quantomeno rallentarli un poco. suggerì, ma Tyrak mosse un segno di diniego il computer non è in grado di tracciare una rotta in quell'area, i movimenti degli asteroidi sono imprevedibili, rischiamo di schiantarci rispose, cercando un'alternativa a breve distanza. Lo spazio federale era relativamente vicino, ma raggiungerlo non avrebbe garantito loro la salvezza: i cardassiani che li avevano rapiti avevano diversi collaboratori nella Federazione e non si sarebbero fatti problemi ad inseguirli perfino oltre i confini del loro spazio.

Tomi, riusciresti a pilotare la navetta in quel campo di asteroidi? suggerì Korinna in direzione del figlio. L'uomo parve valutare la proposta non lo so... non conosco i comandi cardassiani, non sembra troppo diverso dallo standard federale, ma mi servirebbe un po' per prenderci la mano... e poi lo sai. Sono fuori esercizio. rispose valutando seriamente la situazione. Tyrak, lasci i comandi a mio figlio disse Korinna in tono deciso ... qual è il range delle comunicazioni di questa navetta? si informò, prendendo in mano la situazione come era solita fare. Vuole contattare la Federazione? chiese di rimando il cardassiano dopo averle fornito le specifiche richieste.

Sì... ma soprattutto ho bisogno di parlare con T'Dal. Potremmo far rimbalzare la comunicazione fino a Vulcano appoggiandoci alla rete di comunicazione della Flotta Stellare? chiese, realizzando mentre l chiedeva che non avrebbe avuto modo di avviare alcuna comunicazione in tempo reale. Ci vorranno ore perché il messaggio arrivi a destinazione. Per allora potrebbero averci già catturati... o peggio. la avvertì lui, ottenendo da Korinna un cenno di assenso. Dovrà bastare... rispose la betazoide, sedendosi alla console per registrare un breve messaggio.

T'Dal... la situazione è più complessa di quanto immaginassimo. Le informazioni contenute in quella scheda dati potrebbero impedire una nuova guerra con Cardassia. Se non riuscissimo a tornare, fai in modo di consegnarle al Comando di Flotta, ma fai attenzione a coloro di cui ti fidi: ho motivo di sospettare che possano esserci degli agenti infiltrati nello spazio federale. Allego a questo messaggio le coordinate della nostra attuale rotta. Al momento siamo inseguiti da un incrociatore cardassiano e le nostre probabilità di raggiungere lo spazio federale sono scarse. Qualunque cosa succeda voglio che sono felice di averti conosciuta tanti anni fa e la nostra amicizia mi ha aiutata nei momenti più oscuri della mia vita... ti ringrazio per essere stata al mio fianco in questo viaggio e spero di poterti incontrare ancora.

a te decidere se riesci a ricevere il messaggio o meno, tanto che tu ci venga incontro o meno, nel giro di qualche post riusciamo a cavarcela e posso dartelo di persona Tongue
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#43

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Era una serata tranquilla su Vulcano, il cielo stellato si stendeva sopra di noi in tutta la sua maestosa calma, una pace che contrastava fortemente con il tumulto che provavo dentro. Pavel, Elieth e io eravamo nel mio studio, immersi in discussioni su come poter intensificare la ricerca di Korinna e Tomi, quando un segnale di comunicazione interruppe improvvisamente il nostro brainstorming.

Il dispositivo che avevamo collegato alla rete di comunicazione della Flotta Stellare per massimizzare le possibilità di ricevere notizie dei nostri amici iniziò a emettere un segnale acustico, indicando l'arrivo di un messaggio. Con un misto di speranza e ansia, ci affrettammo ad accedere alla comunicazione.

Il messaggio era di Korinna, e la sua voce, sebbene incisa e trasmessa attraverso le vastità dello spazio, era chiaramente tesa, ma sorprendentemente calma, considerate le circostanze. Ascoltammo in silenzio mentre ci informava della loro situazione critica: inseguiti da un incrociatore cardassiano, con scarse possibilità di raggiungere lo spazio federale. Le sue parole successive, però, furono quelle che mi colpirono più profondamente. Parlava di gratitudine per la nostra amicizia, un legame che aveva trascinato entrambe attraverso momenti bui e luminosi della nostra vita.

Il messaggio si concluse con Korinna che ci lasciava le coordinate della loro attuale rotta e ci affidava una missione: consegnare la scheda dati al Comando di Flotta, avvertendoci della possibile presenza di agenti infiltrati. La gravità delle sue parole non poteva essere sottovalutata; quella scheda dati conteneva informazioni che potevano impedire una nuova guerra con Cardassia.

Dopo che il messaggio finì, il silenzio tra noi fu palpabile. La realtà della situazione si era appena fatta più reale, più disperata. Pavel fu il primo a rompere il silenzio. «Dobbiamo agire, e in fretta. Non solo per Korinna e Tomi, ma per la sicurezza della Federazione» disse, la determinazione chiara nella sua voce.

Elieth annuì in accordo. «Coordinerò con i miei contatti nella Flotta Stellare. Dobbiamo assicurarci che la scheda dati arrivi nelle mani giuste e avvertire del pericolo di potenziali agenti infiltrati.»

Quanto a me, sentivo un peso enorme sulle spalle. Korinna aveva affidato a noi una missione di vitale importanza, e non potevamo fallire. «D'accordo, allora organizzeremo una squadra di ricerca per trovare e salvare Korinna e Tomi» dissi, sentendomi più determinata che mai. «E faremo in modo che la scheda dati arrivi al Comando di Flotta, come ci ha chiesto Korinna»

In quel momento, nonostante le difficoltà e le sfide che sapevamo di dover affrontare, c'era una cosa che sapevo con certezza: la nostra determinazione a salvare i nostri amici e a proteggere la pace era più forte di qualsiasi ostacolo avremmo potuto incontrare. Korinna e Tomi avevano riposto la loro fiducia in noi, e non li avremmo delusi.
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#44

Korinna Suder

Betazoid

L'incrociatore cardassiano si faceva sempre più vicino, il passaggio attraverso il campo di asteridi sembrava essere riuscito a rallentare almeno in parte il vascello inseguitore. Abbastanza perché la navetta riuscisse a raggiungere lo spazio federale, ma lì attorno non c'era nessuno cui chiedere aiuto. 20.000 chilometri, continuano ad avvicinarsi. Tra poco saremo alla portata delle loro armi. fece notare Tomi. Korinna sospirò mentre si sedeva di fronte ad una delle console Tyrak, come faccio a visualizzare una mappa di quest'area? chiese, confusa da tutte quelle scritte in cardassiano. L'uomo si avvicinò e inserì un paio di comandi nel computer. Subito le scritte in cardassiano passarono in federale standard e sulla console di fronte all'anziana apparve una mappa.

Qui c'è una stazione spaziale, ma è troppo lontana. Anche se avessero delle navi non ruscirebbero mai a raggiungerci in tempo. valutò Korinna inoltrando comunque una richiesta di soccorso Tomi, ti invio una rotta. decise poi, tracciando un percorso che apparentemente li avrebbe portati verso una grossa stazione di ricerca nel settore vicino. Voglio che imposti una rotta automatica per la base Ophiucus... tra qualche minuto passeremo nei pressi di un pianeta di classe M. Se riusciamo a teletrasportarci mentre passiamo nei pressi del sistema, senza che i cardassiani se ne rendano conto... è probabile che continueranno a seguire la nostra navetta. I soccorsi dalla Base 52 potrebbero riuscire a raggiungerci prima che tornino indietro a cercarci... e se riuscissimo a farli intercettare mentre si trovano nello spazio federale, dovrebbero comunque diverse spiegazioni valutò Korinna.

Ma come facciamo a nascondere il teletrasporto? si intromise Tyrak, sapendo che i loro inseguitori li avrebbero tenuti sotto stretta sorveglianza. Ci serve un modo per disturbare i loro sensori. Se riuscissimo a spostarci dietro questa luna? Il campo gravitazionale dovrebbe essere sufficiente a dare loro quantomeno una lettura confusa propose, indicando uno degli oggetti celesti sulla mappa. Potrei aumentare la pressione dei collettori, in questo modo non solo aumenterebbero le interferenze, ma modificando leggermente la rotta potremmo utilizzare la fionda gravitazionale per aumentare la velocità della navetta. Impiegherebbero più tempo a raggiungerla e rendersi conto che non siamo a bordo. si intromise Tomi, ottenendo un cenno di assenso da parte di sua madre. Il teletrasporto a questa velocità comunque è rischioso... li avvertì Tyrak, immettendo una serie di dati nel computer per calcolare quanto quella cosa fosse effettivamente fattibile. 
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#45

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

In seguito al messaggio ricevuto, il mio senso di urgenza e determinazione a trovare e assistere Korinna e Tomi non fece che intensificarsi. La strategia che stavano per attuare, rischiosa ma astuta, mostrava la loro disperazione ma anche il loro ingegno nel cercare di sfuggire ai loro inseguitori. Non potendo interferire direttamente con la loro situazione data la distanza e i tempi di comunicazione, la mia priorità divenne assicurarmi che il loro messaggio di soccorso non cadesse nel vuoto.

Avrei voluto fare qualcosa, ma fu Elieth a fare ufficialmente tutto quello che avremmo voluto fare io e Pavel. Per prima cosa mio fratello utilizzò i suoi contatti diplomatici per sollevare allarmi riguardo l'inseguimento Cardassiano in spazio Federale, un atto che avrebbe sicuramente sollevato questioni diplomatiche, ma che, nell'immediato, poteva spingere le forze della Federazione ad agire più rapidamente; poi contattò immediatamente la Base 52, fornendo loro non solo le coordinate inviateci da Korinna ma anche informazioni dettagliate sulla situazione, enfatizzando l'urgenza e la gravità della minaccia Cardassiana. Alla fine, tutti e tre insieme decidemmo di contattare il comando di flotta tramite un canale prioritario, sottolineando che Korinna e Tomi stavano tentando di sfuggire a una nave Cardassiana, diedi loro le coordinate, sperando in un intervento tempestivo della Federazione.

Mentre aspettavamo con ansia qualsiasi novità dal comando, dalla Base 52 o segnali dei nostri amici, ci confortavamo con la speranza che la nostra azione coordinata potesse fare la differenza. La tensione era palpabile, ma c'era anche una sottile speranza che, contro ogni previsione, il nostro intervento potesse aiutare a salvarli. Era frustrante, ma aspettare era l'unica cosa che potevamo fare.
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#46

Korinna Suder

Betazoid

Un fulmine squarciò il cielo e Tomi sussultò, guardandosi attorno: le condizioni in cui avevano effettuato il teletrasporto non erano semplici e non fu sorpreso di non vedere gli altri due al proprio fianco. Un movimento poco distante attirò la sua attenzione, mentre una pioggerellina leggera cominciava a bagnare il terreno brullo del pianeta. Mamma! esclamò preoccupato nel riconscere l'anziana a terra, poco distante. Sto bene, sto bene... sono solo scivolata lo rassicurò lei, approfittando poi dell'aiuto del figlio per rimettersi in piedi. Attorno a loro, nessuna traccia di Tyrak. La pioggia cominciava ora a farsi più insistente e un secondo fulmine squarciò il cielo: non avevano fatto particolare attenzione alle condizioni climatiche quando avevano scelto il punto in cui trasportarsi, prestando più attenzione a dove avrebbero avuto meno probabilità di farsi rilevare... ma l'aria fredda che li sferzava in quel momento, non era esattamente piacevole. Cerchiamo un riparo suggerì Korinna, realizzando che, ammesso e non concesso che fossero riusciti ad ingannare i Cardassiani, avevano ora un secondo problema.

Fortunatamente, poco distante, si trovava una grotta naturale. Da quella parte decise Tomi, indicando l'apertura, mentre l'acqua cominciava a grondargli dai capelli lungo il volto. Il terreno si stava rapidamente trasformando in fanghiglia e camminare non era facile per i due anziani ma, con prudenza, riuscirono comunque a guadagnarsi il riparo Dobbiamo trovare un modo per rintracciare Tyrak... o almeno scoprire che fine ha fatto: percepisco qualcosa, ma sono solo sprazzi di sensazioni. Tu senti niente? valutò Korinna, mentre si piegava per mettersi a sedere su una roccia all'interno della grotta. No... ma le tue abilità sono più sviluppate delle mie. Forse è solo lontano. rispose Tomi, guardandosi attorno dobbiamo trovare un modo per riscaldarci o in queste condizioni finiremo assiderati prima che possano raggiungerci i soccorsi. fece notare.

vuoi muovere tu i federali al salvataggio? Potrebbero trovare i Cardassiani prima che raggiungano la navetta e dai dati della navetta riuscire a capire che si sono teletrasportati da qualche parte. Magari non dove/quando perché Korinna & co avranno cercato di cancellare il dato, però non è che ci fossero molti posti in cui fosse possibile andare a portata di teletrasporto... quindi fanno 1 + 1 e trovano almeno il pianeta
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#47

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Mentre Pavel, Elieth e io ci affannavamo a coordinare un piano di soccorso da Vulcano, le squadre federali si muovevano, basandosi sulle informazioni che eravamo riusciti a trasmettere. Le squadre di soccorso, informate della situazione critica e dell'inseguimento da parte dei Cardassiani, erano in allerta massima.La svolta avvenne quando le forze federali riuscirono a intercettare l'incrociatore Cardassiano prima che potesse raggiungere la navetta da cui Korinna, Tomi e Tyrak erano fuggiti. L'accesso ai dati della navetta, sebbene parzialmente cancellati, rivelò agli investigatori federali le tracce di un recente utilizzo del teletrasporto, con coordinate parzialmente oscurate che indicavano il pianeta di classe M come destinazione probabile.
«Guardate qui» disse uno degli investigatori, analizzando i dati frammentati.
«Le coordinate del teletrasporto non sono complete, ma seguendo la traiettoria della navetta, il pianeta di classe M è l'unica destinazione logica»
Sul ponte di una delle navi federali, il capitano convocò una riunione d'emergenza.
«Abbiamo poche destinazioni possibili a portata di teletrasporto. Basandoci sulla distanza e sull'ultima direzione nota della navetta, il pianeta di classe M è il nostro obiettivo. Preparatevi a partire »
Le squadre di soccorso, seguendo queste deduzioni, si diressero verso il pianeta, mantenendo alta la guardia per evitare di attirare l'attenzione dei Cardassiani. La ricerca fu complicata dalle condizioni climatiche avverse, ma furono in grado di individuare segni di presenza umanoide vicino a una grotta naturale.
« Qui, guardate! » esclamò un membro della squadra di ricerca, indicando delle impronte nella fanghiglia vicino all'entrata della grotta.
«Siamo della Federazione, siamo qui per portarvi in salvo» annunciò il leader della squadra di soccorso, avvicinandosi con cautela ai tre
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#48

Korinna Suder

Betazoid

Erano passate diverse ore da quando si erano teletrasportati sul pianeta. Senza cibo, né tecnologia e specialmente in quelle condizioni climatiche difficilmente sarebbero riusciti a sopravvivere più di una giornata. Per quanto avessero portato con sé dei comunicatori, il rischio di attivarli mentre i Cardassiani si trovavano ancora al loro inseguimento era troppo alto per poter rischiare e Korinna aveva deciso fosse più prudente attendere ancora prima di cercare di contattare nuovamente la Federazione. Le voci all'esterno della grotta la colsero di sopresa. Siamo qui! rispose con voce gracchiante per il freddo e per la tensione. L'idea che potesse trattarsi di Cardassiani non l'aveva nemmeno sfiorata: forse non era in grado di dedurre la loro specie, ma le sue abilità erano sufficienti a sapere oltre ogni ragionevole dubbio che, chiunque fossero, gli sconosciuti erano preoccupati per loro e desideravano realmente aiutarli.

Un uomo che indossava un'uniforme della Flotta con il grado di comandante, li raggiunse all'ingresso della formazione naturale. Tomi, dammi una mano chiese Korinna al figlio, facendosi aiutare a tirarsi in piedi. C'era un uomo con noi. Un cardassiano. Ci ha aiutati ad arrivare fino qui, ma lo abbiamo perso di vista quando ci siamo teletrasportati sulla superficie e non siamo più riusciti a rintracciarlo. spiegò Korinna in direzione dell'ufficiale. L'avete trovato? Sta bene? si premurò, tremando per il freddo.
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#49

Il comandante, con un'espressione complessa che danzava tra la preoccupazione e il dovere, fissò Korinna prima di rispondere.
« No, signora. Non abbiamo trovato alcun Cardassiano nella zona immediata. Siamo qui per assicurarci che voi tre siate al sicuro » 
La sua voce era calma, ma decisiva, un tono che lasciava intendere che non c'erano ancora notizie di Tyrak; mentre la squadra di soccorso iniziava a coordinarsi per trasportarli alla sicurezza, un suono improvviso interruppe il silenzio teso. Il comunicatore del comandante squillò, un segnale inatteso che attirò immediatamente l'attenzione di tutti.
«Comandante Garek qui » rispose l'ufficiale.
«Abbiamo trovato il Cardassiano! È ferito, ma vivo. Stava cercando di raggiungere la vostra posizione. »  annunciò l'uomo dall'altro capo del comunicatore.
Un sospiro collettivo di sollievo e incredulità si levò dal gruppo.
« Dove si trova ora? » chiese il comandante, la sua voce professionale ma intrisa di un evidente sollievo.
«Lo stiamo portando alla vostra posizione. Dovremmo raggiungervi in pochi minuti » rispose l'uomo, la sua voce calma ma carica di urgenza. Il comandante chiuse la comunicazione e si girò verso Korinna e Tomi, un sorriso cauto ma sincero disegnato sul suo viso. «Sta arrivando. Assicureremo che riceva le cure mediche necessarie. E ora, occupiamoci di portarvi tutti in salvo » concluse il comandante, segnando l'inizio del viaggio verso la sicurezza e, si sperava, verso una risoluzione pacifica di una situazione incredibilmente tesa.
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