TSE Star Trek: The Geriatric Generation
#31

Korinna Suder

Betazoid

Ricevuto! rispose Tomi: non ci capiva molto di scienza e quant'altro, ma "allontanarsi il più rapidamente possibile" era qualcosa che comprendeva alla perfezione e, senza esistare un solo istante, aveva già dato potenza ai motori. Purtroppo, considerate le circostanze, non fu la decisione migliore che avrebbero potuto prendere. Certo, nessuno di loro avrebbe potuto pensare che la causa di quelle strane rilevazioni erano proprio loro e che la decisione migliore, in quel caso, sarebbe stato spegnere i motori. Per capirlo non solo avrebbero avuto bisogno di un ingegnere... ma anche di aver compreso di essere loro stessi la causa di quell'anomalia.

Tutti i sistemi si spensero all'improvviso e la plancia della Liberty fu scossa da un busco contraccolpo. Korinna, che era ancora in piedi accanto a Seeth, fu sbattuta violentemente a terra. Mamma! esclamò Tomi, abbandonando all'istante la propria console senza alcuna remora per andarla a soccorrere. Un ufficiale della Flotta probabilmente avrebbe pensato due volte prima di lasciare la propria posizione, ma lui non solo era in pensione, aveva passato una vita intera a pilotare navi civili su rotte conosciute, dove sorprese e incidenti non erano esattamente all'ordine del giorno. Credo di essermi rotta qualcosa... brontolò Korinna, respirando a fatica tra le fitte di dolore al braccio.

La nave, intanto, aveva cominciato ad andare alla deriva e, se avesse dato un'occhiata ai sensori, Haru si sarebbe reso conto che ora che i motori erano spenti il segnale proveniente dalla vicina stella era molto più chiaro: la pulsar emetteva infatti una radiazione irregolare che, nel giro di qualche ora, rischiava di rivelarsi letale per tutti i presenti a bordo.

ok, il piano è questo: siccome alla fine i posti sono 7 e il padre di Lore non lo abbiamo preso a bordo (anche perché sarebbe stato inutile), l'idea è di caricare al suo posto un ingegnere. Farei che individuiamo un pianeta (o una nave, ma non della Flotta) nelle vicinanze dove troviamo un ingegnere... e dopo averci dato una mano a sistemare la Liberty lo prendiamo a bordo, per la gioia del Comando e del prototipo segreto Laugh così possiamo bisticciare un po' tra noi su
1) se lo vogliamo a bordo o meno (un lui, ci servono quote blu a bordo)
2) se informare il Comando dell'incidente con il rischio che ci facciano rientrare prima ancora di partire.

oltre a questo... sarebbe carino se qualcuno mi attivasse il MOE per Korinna, perché lei è troppo dolorante e Tomi non sa che esiste. Se avete altre idee, libere. Big Grin
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#32

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Mentre la situazione sulla nave diventava sempre più critica, il mio approccio rimaneva guidato dalla logica e dalla necessità di mantenere il controllo in un contesto di incertezza crescente. Con la nave andata alla deriva a causa di un tentativo precipitoso di allontanarci dalla zona perturbata, era essenziale mantenere la calma. «Calma, tutti» dissi con fermezza, cercando di ripristinare l'ordine sulla plancia.

Il contraccolpo causato dalla disattivazione improvvisa dei motori aveva fatto cadere e ferire Korinna. Reagendo immediatamente alla situazione, impartii un comando vocale specifico per attivare il supporto necessario: «Attivare il programma medico d'emergenza» Questo assicurava che le cure mediche fossero prontamente fornite a Korinna, mentre Tomi, mosso dall'istinto familiare, si precipitava al suo fianco per assistere.

Nel frattempo, consapevole della mancanza di un ingegnere specializzato a bordo, rivolgevo la mia attenzione alla problematica tecnica. Durante i miei anni come cadetto all'Accademia, avevo acquisito alcune nozioni di meccanica, che ora cercavo di applicare per comprendere la situazione. Tuttavia, la tecnologia della nave era così avanzata che anche per me era difficile intervenire con efficacia. «Haru, ora che i motori sono inattivi, puoi rivedere i sensori per vedere se il segnale dalla stella vicina è diventato più chiaro?» Chiesi, incoraggiando un'analisi dettagliata del fenomeno che stavamo incontrando. «Accetto consigli da tutti voi; la vostra esperienza e intuizione possono essere decisive in assenza di un ingegnere specializzato»

Questa situazione potenzialmente letale richiedeva una valutazione rapida e accurata delle radiazioni pulsar, una minaccia che poteva rivelarsi fatale in breve tempo. «Dobbiamo stabilizzare la nave e valutare attentamente i rischi delle radiazioni pulsar. Le vostre competenze sono vitali in questo momento. È essenziale che ogni decisione sia ponderata con cura, considerando le implicazioni per la sicurezza di tutti a bordo.» continuai, rivolgendomi all'equipaggio.

Con una nave alla deriva e una potenziale minaccia di radiazioni letali, la nostra missione aveva preso una svolta decisamente pericolosa. La capacità di agire in modo coordinato e informato, sfruttando la competenza collettiva dell'equipaggio, sarebbe stata determinante per navigare in sicurezza attraverso questo nuovo ostacolo.
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#33

In the end they'll judge me anyway so, whatever.

Haru Sunak Chekov Umano/Vulcaniano

Stava per intervenire e aiutare Korinna, dopotutto aveva qualche conoscenza medica che poteva essere utile ed era anche uno dei motivi per il quale era stato proposto per la missione. Fortunatamente la bisnonna aveva in mano la situazione seppur critica e chiamò il programma medico d’emergenza, in modo che Haru potesse rimanere nella sua postazione e concentrarsi su ciò che gli veniva meglio.
In quel momento poteva vedere quanto fosse brava come capitano e, nonostante la situazione fosse preoccupante, non poté evitare di provare orgoglio nei suoi confronti.
Si voltò nuovamente verso lo schermo analizzando i dati, effettivamente erano più chiari rispetto a prima.

Il segnale proviene da una pulsare, è molto irregolare perché ciò che captiamo sono le radiazioni che sta emanando; se rimaniamo qui metteremo a rischio la nostra salute. 
Il tono era fin troppo calmo nonostante l’intera situazione ma Haru sapeva che farsi prendere dal panico non era affatto utile al caso se non deleterio.
Non ho esperienze in ingegneria ma dobbiamo trovare un modo per sfruttare le emissioni della stella o il suo campo elettromagnetico a nostro vantaggio per poter fuggire.
Quanto sono compromessi i sistemi? Quali funzionalità sono rimaste attive? Perché in base alla gravità possiamo cercare di trovare una soluzione in merito, ma bisogna capire cosa possiamo usare e cosa no.
Si voltò per guardare i presenti, la sua mente che continuava a elaborare informazioni con la speranza di trovare qualcosa che riuscisse a farli fuggire.

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#34

Seeth Sef

Trill/Klingon

Niente inseguitori? La notizia la sollevava parecchio ma Seeth continuava ad avere i suoi timori. I sistemi di occultamento non avevano mai smesso di migliorare col passare degli anni. Chi poteva dire se i sensori della Liberty fossero realmente in grado di captare la presenza di un'astronave con sistema di occultamento all'avanguardia? In ogni caso, l'anomalia da lei rilevata non aveva nulla a che fare con l'occultamento. L'analisi di Haru l'aveva chiarito. Seeth non sapeva esattamente quali fossero i rischi di essere così vicini ad campo elettromagnetico perturbato, ma era meglio che avere a che fare con una nave da guerra klingon. Periodo di pace o meno, quando si aveva a che fare con l'Intelligence Imperiale ci si poteva aspettare di tutto.

L'improvviso spegnimento dei motori e la conseguente scossa la colsero totalmente impreparata. Fortunatamente era seduta al suo posto, per quanto non allacciata con la cintura di sicurezza, così il massimo danno che subì dal contraccolpo fu essere spinta bruscamente contro la console davanti a lei. Korinna! Chiamò, ignorando il leggero dolore (le si sarebbe formato un bollo, ne era certa) per assicurarsi delle condizioni dell'amica. Era possibile che non avessero imparato nulla dallo schianto su Rura Penthe? Non solo non erano allacciate, ma Korinna non era nemmeno seduta.

La sua preoccupazione si alleviò soltanto quando T'Dal attivò il medico olografico di emergenza. Osservò con attenzione l'MOE Mark IX - Nina, si chiamava - lavorare su Korinna, seguendo solo in parte la conversazione attorno a lei. Le ci volle un attimo per rendersi conto che la sua preoccupazione per la salute dell'amica aveva compromesso la sua capacità di riconoscere la reale emergenza in corso. Si trovavano nello spazio, coi motori mal funzionanti, un campo elettromagnetico perturbato e una pulsar che rilasciava radiazioni nocive. Qual è la situazione dei motori? Domandò, mentre accedeva ai sistemi ingegneristici della sua console e cercava di decifrare i suoi dati. Vi prego, ditemi che tra voi c'è qualcuno che capisce qualcosa di ingegneria. Se proprio devo, posso usare il rito dell'emersione... ma Taulin Sef è vissuto secoli fa, dubito possa aiutarci.
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#35

Nina

MOE Mark IX

Come posso essere d'aiuto? si informò Nina, materializzandosi all'improvviso nel bel mezzo di una situazione che aveva del surreale, anche per un ologramma: una serie di persone con un'età che poneva qualche questione riguardo a cosa ci facessero a bordo, blateravano a proposito di pulsar senza alcun riguardo per lei, nonostante qualcuno di loro avesse evidentemente attivato il suo programa.

Qui! A noi serve un aiuto! chiamò Tomi, piegato su sua madre mentre con sguardo preoccupato cercava di sorreggerla per evitare che, dimenandosi, finisse per farsi male. Ecco, quello era qualcosa per cui Nina sapeva cosa fare. Con permesso... disse, avvicinandosi alla console presso cui si trovava Maria, sotto la quale era installato il kit medico di emergenza. Senza perdere un solo istante, Nina recuperò il tricorder e raggiunse l'anziana a terra per studiarne le condizioni. Non rilevo nulla di preoccupante annunciò, mentre ancora completava la sua analisi ... qualche contusione e il polso è fratturato. spiegò, frugando contemporaneamente all'interno del kit medico per preparare un hypospray con un antidolorifico che inoculò all'anziana senza esitare. Se vuole seguirmi in infermeria, sistemiamo anche il polso. disse cordiale, offrendo una mano a Korinna per aiutarla a rimettersi in piedi, mentre Tomi faceva altrettanto.

Korinna Suder

Betazoid

Fu solo quando l'antidolorifico cominciò a fare effetto che Korinna riprese a respirare. Nemmeno questa volta siete riusciti a liberarvi di me... scherzò in direzione della klingon che aveva sentito chiamare il suo nome con un velo di preoccupazione, prima di rivolgersi alla vulcaniana: T'Dal... non manca ancora molto allo spazio cardassiano, non credo che la Flotta farà storie se chiediamo che attraversino il confine per portarci direttamente qui il nostro ingegnere, vista la situazione. propose. Mamma, puoi andare in infermeria? Ce ne occupiamo noi. brontolò Tomi, seccato dalla riluttanza della donna nel prendersi cura della propria salute, specialmente considerando la sua età: sapeva bene che, tra una cosa e l'altra, sarebbe stata capace perfino di dimenticarsi di andare, almeno finché quell'antidolorifico avrebbe fatto effetto.

Ah, proprio tu, parli! Che quando eri alto così non stavi fermo un attimo! brontolò Korinna, indicando un'altezza più o meno fino alla propria vita ... sempre a romperti qualcosa... brontolò l'anziana, lasciandosi scortare controvoglia verso la piccola infermeria posizionata subito dietro la plancia, accanto agli alloggi.

Solo quando sua madre ebbe lasciato il ponte, Tomi si decise a riprendere la propria postazione per eseguire la diagnostica. La propulsione è fuori allineamento, sono scattati i sistemi di sicurezza e il nucleo di curvatura è in fase di spegnimento... rischio di fare danni a riattivarlo in queste condizioni: qualcosa me ne intendo, ma questo è un modello complicato, preferirei seguire la procedura da manuale. spiegò ... il pilota automatico è andato, ma questo non è un grosso problema. Se riuscite a darmi energia ai motori a impulso forse riesco a farci allontanare da quella pulsar. annunciò.
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#36

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

La diagnosi di Haru sul segnale della pulsar era chiara: le radiazioni erano intense e irregolari, rappresentando una minaccia significativa per la nostra sicurezza. Haru lavorava con dedizione ed ero davvero fiera di lui. Annuii alle sue parole, dovevamo trovare un modo per allontanarci ala svelta. Nel contempo, notai Seeth alle prese con i sensori, visibilmente preoccupata ma determinata. Ricordando i miei anni come cadetto e il tempo trascorso sulla Constellation, dove avevo acquisito nozioni basilari di ingegneria e spesso aiutato nei sistemi, mi offrii di assistere Seeth. «Seeth, se desideri, posso assisterti io eventualmente. Ho alcune basi di ingegneria dai miei tempi come cadetto e durante il servizio sulla Constellation, anche se sono passati più di cento anni. Forse insieme possiamo tamponare la situazione almeno temporaneamente, fino a che non abbiamo a bordo l'ingegnere» offrii il mio supporto, consapevole che due menti potevano essere più efficaci nell'affrontare il problema immediato.

Mentre Tomi e Korinna si occupavano della situazione medica, osservai la loro interazione con un senso di rispetto per il loro legame familiare, scegliendo di non intervenire direttamente ma di fornire supporto da una distanza discreta. La connessione tra madre e figlio in momenti di crisi era profonda e meritava spazio. Tuttavia, annuii in segno di accordo quando Korinna propose di contattare i Cardassiani per chiedere l'intervento del nostro ingegnere. «È una proposta logica, Korinna. Preparerò una comunicazione per i Cardassiani e chiederò loro di permettere il passaggio del nostro ingegnere vista la nostra situazione critica» dissi, pronta ad agire per garantire la sicurezza e l'efficacia della nostra missione.

Con la propulsione fuori allineamento e i motori di curvatura in fase di spegnimento, come riportato da Tomi, la situazione si complicava ulteriormente. «Procederemo con il contatto cardassiano immediatamente» confermai, preparandomi a coordinare la comunicazione per assicurare che l'assistenza richiesta fosse prontamente fornita.

La capacità di agire come un'unità coesa, sfruttando l'esperienza e le competenze collettive dell'equipaggio, era più che mai vitale. Mentre la nave derivava nello spazio vicino a una fonte di radiazioni letali, l'urgenza di stabilizzare la situazione e proteggere la salute e la sicurezza di tutti a bordo guidava ogni mia decisione e azione.
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