TSE Star Trek: The Geriatric Generation
#41

In the end they'll judge me anyway so, whatever.

Haru Sunak Chekov Umano/Vulcaniano

Haru poteva percepire dagli sguardi che l’idea di convogliare le energie sul motore sacrificando le armi non era ben vista da alcuni di loro e sinceramente poteva comprendere questa preoccupazione; persino lui non era del tutto entusiasta di questa opzione ma non vi erano molte altre soluzioni.
Mi rendo conto che è una proposta molto azzardata soprattutto nel quadrante in cui ci troviamo ma attualmente il nostro vero nemico è la pulsar e le radiazioni che essa emana, inoltre, i nostri sistemi non captano nessuna nave ostile. Togliere energia alle armi ci permetterà di potenziare i motori e guadagnare il tempo necessario per allontanarci.
Non aveva bisogno di doverlo specificare e avvalorare la sua tesi, il capitano aveva già accettato dopotutto, ma Haru aveva preferito comunque dire quelle parole come per poter rassicurare chi non era abbastanza convinto che poteva essere utile a qualcosa.
L’apertura della comunicazione con l'ingegnere cardassiano fu quasi propizio, avere la sua assistenza poteva essere finalmente utile per poter uscire da quella situazione.
"Tecnicamente non è sua la nave, a volte fatico a capire l’attaccamento di ingegneri e capitani nei confronti della nave.” Haru guardò l'ingegnere cardassiano sullo schermo, il volto impassibile nonostante ciò che stava pensando, era meglio non trasformare quei pensieri in voce per evitare di infastidire colui che poteva aiutarli a uscire da quella situazione. 

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#42

Seeth Sef

Trill/Klingon

Sono d'accordo con la tua valutazione, Haru. Rispose Maria e, a quelle parole, Seeth fece un cenno di assenso con la testa verso i due giovani. Oh, com'era affascinante vedere la nuova generazione fare i suoi 'primi' passi nello spazio! La nostra priorità ora è allontanarci dalla pulsar. Se per farlo dobbiamo rimanere temporaneamente senz'armi, è un sacrificio accettabile. Non lo sarebbe stato in altre situazioni, ma al momento era la soluzione ideale e sia Maria che Seeth lo sapevano bene.

Distogliendo lo sguardo dai membri più giovani dell'equipaggio, Seeth osservò con attenzione il cardassiano che era apparso sul monitor principale. Se la loro situazione non fosse stata così critica, sarebbe stato quasi divertente vedere come l'uomo stava strizzando gli occhi nel tentativo di carpire dal video il più possibile sulle condizioni della nave. Siamo troppo vicini alla pulsar. Una pulsar radioattiva. Precisò, aggiungendo un'informazione che riteneva critica alle parole di T'Dal. Abbiamo bisogno del suo aiuto per riavviare i motori quel che basta per metterci a distanza di sicurezza.
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#43

L'arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.

Elan Torak Cardassiano

Elan ascoltò con sguardo attento le parole della Vulcaniana, mentre cercava di dare un senso al suo discorso: una semplice pulsar in grado di mettere in difficoltà un vascello come la Liberty era fuori discussione, si trattava di una nave altamente sofisticata, con sistemi all'avanguardia. Erano stati eseguiti diversi test, alcuni dei quali erano stati supervisionati di persona dall'ingegnere senza una sola virgola fuori dai parametri prestabiliti. Questo lasciava due possibili spiegazioni: o la donna non aveva la minima idea di come leggere i dati dei sensori, o stava semplicemente mentendo. Posto che era improbabile che la Flotta affidasse la missione di soccorso dell'unica nave in grado di esplorare in relativa sicurezza il sistema di condotti Borg ad un branco di incapaci, la seconda opzione suonava molto più plausibile. Non lo sorprese, quindi, che la Vulcaniana descrivesse la situazione come "critica" e la Klingon cercasse di mettergli fretta con la storia della pulsar radioattiva: la fretta era sempre stata cattiva consigliera.

Certamente rispose cordiale il cardassiano ... ma da qui non posso fare molto. Datemi un secondo per raggiungere il mio laboratorio, vi ricontatto io. decise, chiudendo bruscamente la comunicazione. Non impiegò più di qualche minuto a raggiungere il laboratorio che si trovava nell'edificio adiacente, ma prima di contattare nuovamente la nave, decise di prendersi qualche minuto per contattare direttamente il computer di bordo: aveva lavorato a stretto contatto con gli ingegneri della Flotta per mesi per integrare i loro sistemi con i suoi propulsori e, con un po' di pazienza, aveva imparato a conoscere il funzionamento dei sistemi federali abbastanza da riuscire a superare senza grosse difficoltà i blocchi di sicurezza da remoto, accedendo direttamente agli array dei sensori interni per scaricare i dati. Elan li studiò per un istante con fare pensieroso ma tu guarda... borbottò tra sé e sé, realizzando che i dati che era riuscito a scaricare sembravano confermare le parole delle due aliene.

Eccomi annunciò, quando la comunicazione venne riaperta. Ora, alle sue spalle, potevano scorgere gli strumenti del centro di ricerca. Potete lanciare il sistema automatico di diagnostica e inoltrarmi i risultati? si informò. Sto finendo adesso la scansione, arrivano. rispose Tomi, inoltrando, come richiesto, le informazioni che il computer gli stava passando. Pochi secondi dopo tutti quei dati apparirono anche sul computer di Elan: erano esattamente le stesse informazioni che aveva recuperato da solo qualche istante prima, ma non erano tanto i dati sulle condizioni della nave ad interessargli, quanto piuttosto gli indici di sistema. Quel rapporto aveva tutta l'aria di essere genuino. Possibile che la Liberty fosse realmente in quelle condizioni a non più di poche ore da quella che avrebbe dovuto essere la sua partenza?

Elan si allungò verso il computer alla sua destra, caricando una mappa stellare del percorso che la Liberty doveva aver seguito, realizzando che, effettivamente, c'era una pulsar con le caratteristiche descritte sul loro percorso. Lo sguardo dell'uomo si fece pensieroso mentre studiava con più attenzione i dati ricevuti: secondo i sensori interni sembrava esserci qualche problema nella matrice di allineamento dei campi quantici. Richiamò su un secondo schermo le specifiche di fabbrica del sistema, confrontandole con le condizioni attuali. Non c'è niente disse perplesso niente in questi dati spiega la situazione in cui vi trovate... c'è un'interferenza tra le emissioni della pulsar e i campi di curvatura che genera un retrofeedback sulle gondole, ma ne avevamo tenuto conto in fase di progettazione. C'è un sistema di decompilazione armonica che si occupa specificamente di evitare questo problema e risulta perfettamente operativo. Non ha mai dato problemi, né nelle simulazioni, né nei test sul campo... deve essere per forza un problema meccanico. ragionò ad alta voce.

Beh... riavviare i sistemi potrebbe non essere una grande idea. Non senza sapere perché il sistema li ha disattivati.valutò l'ingegnere ma presumo non vogliate rimanere esposti alle radiazioni... disse, mentre il suo sguardo passava rapidamente da una console all'altra, studiando i dati ricevuti dai sensori della Liberty e tamburellando qua e là con aria pensierosa, senza nemmeno più guardare i suoi interlocutori sto riconfigurando da remoto i vostri scudi... i livelli di tossicità in plancia dovrebbero scendere a livelli tollerabili nel giro di qualche minuto. Assicuratevi di rimanere in quell'area della nave li avvertì  ... senza i motori principali la quantità di energia che la nave riesce a generare non è sufficiente per una protezione completa. Nel frattempo cercherò di raggiungervi, chiamatemi se dovessero sorgere altri problemi. decise, chiudendo bruscamente la comunicazione, un po' perché lui non aveva nient'altro da dire e quindi presumeva che la cosa fosse reciproca, un po' perché sapeva di non avere molto tempo se voleva raggiungere la nave e metterla in sicurezza prima che il suo rattoppo agli scudi non fosse più sufficiente.

se qualcuno mi va a prendere Korinna e me la porta in plancia io apprezzerei... altrimenti potete prendervi un tè, giocare a CandyCrush o skippare all'arrivo di Elan Tongue
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#44

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus Vulcaniana

Sorrisi tra me: quell'equipaggio, nonostante tutto, si stava comportando come da manuale: non potevo che esserne segretamente felice. Haru, consapevole delle preoccupazioni del resto dell'equipaggio riguardo al sacrificio delle armi per potenziare i motori, cercava di rassicurare tutti. La sua logica era chiara e ascoltai attentamente il suo ragionamento, confermando la validità della sua proposta, conferma che arrivò presto anche da Seeth e Maria. «Haru, la tua analisi è solida. Procedi con il piano di ridistribuzione dell'energia»

Nel frattempo, l'apertura della comunicazione con l'ingegnere cardassiano Elan Torak fu provvidenziale. Nonostante il tono sospettoso e critico del cardassiano, sapevo che la sua esperienza poteva essere cruciale per risolvere la nostra situazione. L'ingegnere ascoltò attentamente tutto ciò che avevamo da dire e, seppur inizialmente scettico, si rese conto della gravità della situazione dopo aver esaminato i dati che aveva scaricato dai nostri sistemi. Dopo aver chiuso bruscamente la comunicazione per raggiungere il suo laboratorio, ci lasciò in attesa. Durante quei momenti, mantenni la calma e osservai l'equipaggio, percependo la loro tensione e preoccupazione.

Quando Elan riaprì la comunicazione dal suo laboratorio, ci chiese di lanciare il sistema automatico di diagnostica e inoltrargli i risultati. Tomi eseguì rapidamente le istruzioni e, pochi secondi dopo, i dati apparvero sullo schermo di Elan. Il cardassiano confermò che c'era un'interferenza tra le emissioni della pulsar e i campi di curvatura, qualcosa che il sistema di decompilazione armonica avrebbe dovuto gestire.

Ascoltavo attentamente ogni sua parola, sapendo che ogni dettaglio poteva fare la differenza e quando ci avvertì di rimanere dove ci trovavamo; semplicemente annuii, comprendendo la gravità della situazione.

«Grazie, signor Torak. Continueremo a monitorare la situazione e la contatteremo se sorgono ulteriori problemi» risposi prima che chiudesse bruscamente la comunicazione. Se fossi stata umana, mi sarei quasi offesa da quel trattamento, ma non era logico arrabbiarsi.

Mentre il cardassiano lavorava da remoto per aiutare a stabilizzare la nave, rivolsi la mia attenzione al resto dell'equipaggio. «In attesa dell'arrivo del signor Torak, analizziamo quando possiamo continua dei dati. Ogni informazione è cruciale per la nostra sopravvivenza»

Concentrata sulla nostra missione, riflettei sull'importanza della collaborazione e della logica vulcaniana in situazioni di emergenza. Nonostante le difficoltà, sapevo che la nostra determinazione e le nostre competenze ci avrebbero guidato attraverso questa crisi. Continuavamo a navigare nell'ignoto, uniti dalla speranza di trovare una soluzione e riportare la nave in sicurezza.

Quando Elan chiuse la comunicazione per prepararsi a raggiungerci, mi assicurai che tutti rimanessero informati e pronti a collaborare. «Manteniamo le posizioni e seguiamo le istruzioni di Elan. Siamo in una situazione difficile, ma con l'aiuto adeguato e un lavoro di squadra efficace, supereremo anche questa sfida. Teniamo sotto controllo tutti i valori.».
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